Ricostruzione post sisma, Acquaroli: "Forti ritardi sui tempi, Regioni marginalizzate"
“Come avviene sistematicamente e periodicamente questa mattina ho fatto un punto sulla ricostruzione con l'assessore delegato Guido Castelli e devo dirvi che l’ottimismo dell’autunno 2021 inizia a fare un po' spazio alla preoccupazione”. Sono le prime battute di un lungo post pubblicato dal presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli sul proprio profilo Facebook.
Dietrofront, dunque, del numero uno di Palazzo Raffaello, che nell’autunno del 2021 si era mostrato ben più ottimista riguardo i tempi della ricostruzione post-sisma. “La Regione - prosegue il post - ha riorganizzato profondamente l'Usr (Ufficio speciale per la ricostruzione) e, prima con l'Ing. Babini e ora con l'Ing. Trovarelli, ha sviluppato un indirizzo ispirato a concretezza e flessibilità. Nonostante questa 'svolta' rispetto alla precedente gestione, riconosciuta da tecnici e amministratori locali, tanti sono i fattori esterni che stanno incidendo sulla ricostruzione.
Molte le vicende aperte e in attesa di una soluzione efficace, come ad esempio l'aspetto della rigenerazione economica del cratere (FCS Sisma - Misura B), dove si registra una tendenza centralistica che tende a una marcata marginalizzazione delle Regioni".
"Dopo l'ordinanza 126 sul prezziario - osserva ancora il presidente della Regione Marche - occorre assicurare un monitoraggio costante e continuo dei prezzi delle materie prime perché, con lo scenario attuale, potrebbe rendersi necessario un ulteriore aggiornamento. In questo senso, stiamo portando avanti un confronto continuo con le categorie e con i tecnici per comprendere se e quanto sia necessario intervenire di nuovo.
Certamente sulla ricostruzione privata incide fortemente anche la scarsità delle imprese, ora maggiormente interessate a lavorare con il Superbonus. Ma rispetto a questo, nulla noi possiamo. A preoccuparmi è anche il basso numero delle domande per la ricostruzione delle abitazioni presentate: i segnali che arrivano nell'ambito dei servizi scolastici e nell'ambito della ricostruzione pubblica non sono incoraggianti."
"Questo ritardo nella ricostruzione pubblica - prosegue - incide pesantemente anche su una larga fetta della ricostruzione privata. A mio avviso è altrettanto allarmante il segnale di marginalizzare il ruolo delle Regioni nella rigenerazione economica", sottolinea ancora Acquaroli. "Infatti la competenza sulle politiche economiche è in capo alle Regioni e il fatto che possano essere 'espropriate' di questo ruolo rappresenta un notevole passo indietro, perché si rischia di mettere in campo misure che possono non sortire l'effetto sperato.
"Certamente da settembre 2020 - conclude il comunicato - abbiamo impresso una svolta alla ricostruzione che avevamo trovato dormiente. Altrettanto certamente è stato riconosciuto il merito del Commissario e all'Usr per la loro capacità di saper dirimere questioni importanti. Ma il tema che pongo oggi è di natura politica: se si vuole ricostruire e ripopolare queste aree, le scelte devono essere oggetto di un precisa programmazione condivisa con le categorie e proiettata nel futuro”.
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