“La viabilità è la priorità delle priorità” è questo il messaggio del presidente della Provincia Antonio Pettinari, che, nella conferenza stampa di questa mattina, ha illustrato la conclusione di alcuni lavori per la riapertura di strade fondamentali per l’entroterra maceratese devastato dal sisma.
Dopo il susseguirsi di scosse, iniziate il 24 agosto, la viabilità ha subito gravi danni, che sono poi peggiorati nel tempo con il terremoto del 26 e del 30 ottobre, alcune zone sono rimaste isolate soprattutto a causa dei massi caduti lungo la carreggiata.
La situazione peggiore è quella della zona che comprende Visso, Ussita, Castelsantangelo sul Nero e la Valnerina, quest’ultima ancora chiusa, e la zona tra Fiastra, Bolognola, Acquacanina e Sarnano. In queste due aree gli stessi interventi di soccorso sono stati difficoltosi a causa della pericolosità di ponti, strade e pareti rocciosi. La Provincia ha subito deciso di intervenire per dare la possibilità di raggiungere le cittadine terremotate nel breve tempo e con sicurezza. Un lavoro difficile e costoso che però, doveva essere fatto: “Senza una viabilità è impossibile poter, non solo ripartire ma soprattutto per gestire l’emergenza, per portare i moduli con i mezzi pesanti dove richiesti” aggiunge Pettinari.
La strada provinciale Polverina-Fiastra è sempre stata, dopo il sisma, l’unico collegamento attraverso il ponte di Fiastra che però poteva essere percorso solo da mezzi leggeri, in quanto la struttura portante ha subito gravi danni. Così, il 29 novembre la Provincia ha approvato 30 mila euro per consolidare il ponte e permettere il passaggio dei mezzi pesanti.
La strada Pian di Pieca - Fiastra era interrotta su una serie di punti a causa dei massi, anche di grandi dimensioni, caduti sulla carreggiata. Sono stati tre gli interventi principali: il primo riguarda la rottura di un grande masso, trasformato in macerie e poi portate via dalla strada, per un costo di 52 mila euro. Poi sono stati rimossi altri massi pericolanti lungo la parete per un costo di 26 mila euro; infine, sono state sistemate le lesioni e gli abbassamenti stradali lungo la carreggiata, con una spesa di 16 mila euro. Tre ditte hanno lavorato contemporaneamente per portare a termine il lavoro, di un costo complessivo di 96 mila euro. La strada è stata riaperta l’8 dicembre scorso.
L’altro importante intervento è quello fatto lungo la Sarnano Sassotetto, che verrà ultimato per Natale e che era chiusa a causa di 8 abitazioni disposte lungo la strada e che lunedì verranno demolite proprio per la loro pericolosità. Inoltre i lavori servono per la messa in sicurezza della parete rocciosa, per una spesa di 40 mila euro. Anche la strada che da Monte San Martino conduce ad Amandola ha il problema della pericolosità della montagna che sovrasta la strada e anche in questo caso la Provincia è intervenuta; un progetto di 140 mila euro i cui lavori sono iniziati oggi.
L’ufficio tecnico della Provincia lavora senza sosta, riaperte queste vie fondamentali si pensa a tutte le altre strade ancora da sistemare e mettere in sicurezza: “Questa è una corsa contro il tempo, ma stiamo facendo il possibile per ripristinare i collegamenti per agevolare la ricostruzione e la ripresa dei nostri territori. Ci sono situazioni difficili che stiamo valutando insieme alla Protezione Civile, il nostro impegno è costante e vogliamo che i lavori siano portati a termine nel minor tempo possibile ma anche nel miglior modo” conclude Pettinari.
La Valnerina, in cui erano stati fatti dei lavori prima del 24 agosto con un impegno economico di 130 mila euro, è ancora una strada chiusa e non è dato sapere quando sarà possibile riaprire il collegamento, date le pessime e pericolose condizioni.
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