Polemica Rozzano: Forza Italia regala presepi nelle scuole a Macerata e Tolentino
Forza Italia si avvicina alla linea leghista. Da giorni nelle Marche è in corso l’iniziativa dei club azzurri “Un presepe in ogni piazza. Un presepe in ogni scuola”. L’idea di portare presepi in piazza e nelle scuola nasce dopo la decisione del preside di una scuola di Rozzano, nel bergamasco, di rinviare un concerto di natale e rimuovere un crocifisso in nome della laicità. La decisione ha suscitato numerose polemiche, prima fra alcuni genitori di bambini che frequentano la scuola e poi anche il mondo della politica.
Marcello Fiori, coordinatore nazionale dei Club Forza Silvio, in questi giorni sta girando le Marche, facendo tappa a Tolentino, Macerata e Ascoli Piceno, per regalare piccoli presepi nel mondo della scuola e delle istituzioni.
“Nonostante quello che è successo con i fatti di Parigi e anche in un clima diffuso di difficoltà e paura - ha spiegato Fiori - noi non dobbiamo temere quello che siamo la nostra storia e la nostra cultura. Anche una politica di accoglienza non può essere basata sulla rinuncia dei nostri valori”.
L’iniziativa non vuole essere provocatoria, secondo i promotori, che si dichiarano membri di “questa parte del mondo dove c’è la Chiesa cattolica, ci sono le tradizioni cristiane - ha detto Fiori - e le festeggiamo”.
Nel frattempo il coordinamento di Forza Italia sta invitando sindaci e consiglieri regionali a presentare mozioni per promuovere la diffusione del presepe.
In gioco ci sarebbero i valori “delle nostre radici cristiane e della tradizione natalizia italiana”, che sono espressione di una religiosità, quella cristiana, maggioritaria in Italia, ma che alcuni ritengono non rappresentativa di tutte le diversità religiose e culturali che nel ventunesimo secolo troviamo in scuole, piazze e uffici pubblici. Le minoranze religiose e culturali che vivono nell’Italia della multiculturalità non sarebbero rappresentate da crocifissi e canti di natale nelle scuole come in tanti altri luoghi pubblici.
Nel presepe - spiega Fiori - ci sono i tre Re Magi che rappresentano l’unione dei tre popoli, dei tre continenti di Asia, Europa e Africa. Nasce quindi come simbolo di pace e fratellanza”, valori universali che oggi, tuttavia, nei luoghi pubblici restano strettamente legati a simboli d’impronta religiosa.
“Noi non vogliamo imporre niente a nessuno, - ribadisce Fiori - ma vogliamo che certe feste vengano rispettate, perché se quando vado in un paese islamico e entro in una moschea mi tolgo le scarpe”.
Certamente l’integrazione non si fa negando i valori degli altri, ma rispettando le diversità. Resta, tuttavia, una grande differenza tra una moschea, luogo religioso, e una scuola, luogo laico, che dunque appartiene a tutti, cristiani, musulmani, credenti e non.
Se il presepe e i canti di natale siano espressione di tutti, credenti e non, resta un interrogativo aperto al centro di una discussione ancora ricca di polemiche.
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