Recanati, città della Poesia, città di Leopardi, Gigli, Calcagni, Persiani, Brodolini e di tant’altri personaggi illustri, Recanati o, meglio, il suo storico quartiere Monte Volpino, da domenica 6 novembre annovera una nuova star che si chiama Brontolo. Anzi, annoverava, perché Brontolo ha lasciato questa valle di lacrime suscitando un senso di vuoto, un sentito rimpianto tra la gente che ogni giorno frequenta il piazzale sul muraglione.
Brontolo chi? Brontolo il Gatto, il vecchio capo della colonia felina, “il gatto di quartiere che per più di vent’anni ha allietato con la sua presenza gli abitanti di Monte Volpino, diventandone il re”, ha sempre governato al meglio i suoi tanti sottoposti, con quella autorevolezza, calma saggia giusta e produttiva, che purtroppo e spesso non è propria dei politici umani.
Ora che la morte del saggio Brontolo, bello maestoso e pelo lungo, ha rotto gli equilibri gerarchici, forse ci saranno lotte per la successione e i miagolii si alzeranno alti e acuti, ma gli umani hanno posto una targa, con tanto di foto di Brontolo e con la dedica sopra virgolettata, su una colonnina della balaustra del vicolo che scende verso via Falleroni: chissà, forse i felini più giovani e riottosi nel guardare quella foto, quello sguardo autorevole, scenderanno a più miti consigli.
Brontolo e la sua tribù sono stati sempre protetti dalla signora Nicoletta, che ha in casa i suoi cagnolini, ma ama tutti gli animali. E’ lei che ha coinvolto gli abitanti di Monte Volpino per commemorare Brontolo il Gatto di quartiere e per onorarlo con l’apposizione di una targa. Adulti e bambini hanno partecipato con una malcelata commozione. Quando passate da quelle parti, date un saluto a Brontolo il Gatto, re di Monte Volpino.
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