Drinking with L.A.: un aperitivo con Alessandra Lumachelli
Voglio mettermi alla prova: è facile per me scrivere "pezzi" su personaggi da me ammirati, cioè che personalmente ritengo importanti e/o interessanti da conoscere, ma cosa succederebbe, se io partecipassi ad un live di un cantante che non mi entusiasma? ... vedremo!
Eccomi al concerto di Mika, l'anfiteatro quasi pieno, la serata ha una temperatura gradevole, organizzazione cortese ed impeccabile. Ho assistito recentemente al concerto dei Deep Purple, genere diverso, ovvio, ma pur sempre i pilastri della musica mondiale, non mi sembrava ci fossero tutte queste persone che si accalcano invece questa sera
Inizia puntuale lo spettacolo, non lo chiamerei concerto sembra piuttosto un musical. Luci esagerate, sparate, colori senza sequenze artistiche, oggetti di scena che nemmeno a Disneyland, pubblico impazzito la cui voce si sovrappone ai testi (tutti simili) delle varie canzoni.
Sono io che mi confondo, o il sound è sempre lo stesso, terribilmente uguale??
Allora su cosa si basa tutto questo successo?
La voce è abbastanza forte, ha qualche cedimento ogni tanto, ma non ha comunque una caratteristica sua particolare, l'uso del falsetto è esagerato, così come le movenze eccessive. Tutto l'insieme sembra una caricatura, compresa la scenografia, da un momento all'altro mi aspetto di vedere entrare sul palco tigri elefanti e la donna cannone, non mi va neanche di immaginare le risposte che eventualmente potrebbe darmi.
Mi sento invece di fare una considerazione sociologica un po' amara ... la fama oggigiorno si può raggiungere anche senza grandi talenti, sebbene non si abbia la possibilità di dire qualcosa di nuovo ... forse perché la nostra società è talmente appiattita che la banalità (anche del suono, del testo, del personaggio) rappresenta la stragrande maggioranza delle persone.
Il whisky non mi fa impazzire, Amici, ma stasera mi ci vorrebbe davvero un triplo whisky, decisamente ... non mi è mika piaciuto ...
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