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Marche Pride 2022, nel ricordo di Cloe Bianco. "Basta tragedie, la politica non ha più scuse" (FOTO e VIDEO)

Marche Pride 2022, nel ricordo di Cloe Bianco. "Basta tragedie, la politica non ha più scuse" (FOTO e VIDEO)

Pesaro si veste da madrina, in occasione del Marche Pride 2022. Nell'attesa di vedere sfilare il corteo arcobaleno e il lavoro di informazione e sensibilizzazione di associazioni e fondazioni entrare nel vivo (grazie ai vari stand distribuiti in quel di Piazza del Popolo), è stata la conferenza stampa tenutasi stamattina presso la Sala Consigliare del Comune a dare il via a una giornata sì di festa, ma che porta con sé il dovere di perseguire l'ardua battaglia per i diritti civili.

"Una giornata dal valore politico, nel senso più alto del termine", come hanno voluto sottolineare i partecipanti all'incontro. Fra questi: Giacomo Galeotti (segretario Marche Pride e presidente di Arcigay Agorà Pesaro-Urbino), Matteo Marchegiani (segretario generale Arcigay Ancona), Camilla Murgia (assessora Gentilezza e Crescita di Pesaro), Daniele Vimini (vicesindaco e assessore alla Bellezza di Pesaro), Micaela Vitri (consigliere regionale PD), Sara Cucchiarini (assessora Comune di Fano) e Marco Perugini (presidente Consiglio Comunale di Pesaro).

"Esiste una parte della politica italiana che pensa non sia necessario intervenire sulla violenza di genere", ha affermato Marchegiani. Il dibattito politico si è riaperto oggi anche a seguito della morte di Cloe Bianco, docente transgender che si è tolta la vita pochi giorni fa nel proprio camper alla periferia di Auronzo di Cadore (Belluno). "La storia ricorderà quei partiti politici che continuano ad opporsi a soluzioni legislative come il DDL Zan: sappiate che le vostre mani sono sporche di sangue".

"Le Istituzioni imparino a intervenire lì dove c'è mancanza di diritto e di libertà di espressione", ha aggiunto Murgia. "Come insegnante ed educatrice, prima che assessora, sento la responsabilità di quello che è successo a Cloe Bianco e di quello che avviene nelle nostre scuole e luoghi di lavoro. Per la città di Pesaro è un onore ospitare il Pride di quest'anno, nella speranza che possa ispirare l'Italia dal punto di vista reale e legale".

Parole che sono state accolte e ribadite anche dall'ass. Vimini e dalla consigliera Cucchiarini. "Le amministrazioni hanno il dovere di occuparsi di tutti i cittadini e cittadine: le diversità vanno tutelate, non ostracizzate. Fano ha il suo progetto Rainbow Hub, primo centro di accoglienza nelle Marche per la comunità arcobaleno: questo significa prendere posizione tra ciò che è giusto e ciò che non lo è, e farlo capire ai nostri compatrioti. Bypassando il più possibile le strumentalizzazioni politiche".

"Ho raccolto l'invito per rappresentare quella parte della Regione che crede nel Marche Pride", l'intervento di Vitri, che ha citato un altro episodio recente di omotransfobia in ambiente scolastico. "È solo una piccola parte quella del consiglio regionale che non ha voluto patrocinare l'evento. Le Istituzioni a Belluno sono state assenti per Cloe Bianco, e voglio ricordare che nel mese di maggio una bambina di 12 anni, sempre nel Veneto, è stata emarginata dalla propria classe dopo aver scritto a un'altra bambina su un bigliettino 'mi piaci moltissimo'. Le hanno addirittura marchiato lo zaino con la frase "sei frocia" accompagnata da una croce celtica, e l'altra bambina le ha tolto anche il saluto. Questo episodio ha spinto il Ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi ad emettere la circolare del 17 maggio scorso (che invita a sensibilizzare i giovani studenti sul tema delle discriminazioni). E invece tutto questo ha fatto nascere l'ennesima, insensata bufera anche nella nostra Regione Marche".

Le più grandi democrazie europee - ha dichiarato Perugini - hanno già investito tempo ed energia sul riconoscimento dei diritti civili: non significa togliere qualcosa agli altri, ma piuttosto allargare il cerchio della libertà a tutti. Dobbiamo continuare a batterci, e personalmente sto lavorando per fare in modo che nei seggi elettorali di Pesaro non ci sia più divisione nelle liste elettorali tra "maschi e femmine", ma piuttosto un elenco che segua l'ordine alfabetico. Non è possibile pretendere responsabilità dai cittadini italiani nel momento in cui vengono chiamati a esprimere un voto, e non tutelarli di fronte a questo genere di discriminazioni".

A chiudere la conferenza, il messaggio della consigliera regionale Manuela Bora, assente per altri impegni. "La giornata di oggi serve a risvegliare le coscienze dei marchigiani, e invitare a riflettere sulla società in cui viviamo. C'è ancora tanto da fare, soprattutto in virtù di una Regione Marche governata da una destra reazionaria e intollerante, che ha scelto di non patrocinare l'evento anteponendo giustificazioni squallide e speciose. Abbiamo a che fare con rappresentanti politici retrogradi, che non hanno idea di cosa significhi il Marche Pride: un'occasione per trasmettere prima di tutto un messaggio di pace, amore e apertura".

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