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Macerata: una mostra di foto e documenti per non dimenticare l'orrore della Shoah

Macerata: una mostra di foto e documenti per non dimenticare l'orrore della Shoah

E' stata inaugurata mercoledì 27 gennaio la Mostra di foto e documenti allestita presso la Galleria Antichi Forni di Macerata e che, organizzata dall'A.N.M.I.G. (Associazione Nazionale fra Mutilati ed Invalidi di Guerra - sezione provinciale di Macerata) e patrocinata dal Comune e dall'Università di Macerata, dall'Associazione vittime civili di guerra e dall'Istituto Storico della Resistenza, resterà aperta fino al 3 febbraio.

"Sono anni che studio e raccolgo fotografie, documentazione ed oggetti riguardanti l'incredibile tragedia dell'Olocausto - racconta Luca Cimarosa, curatore della mostra -. Oggi, nel Giorno della Memoria, e a più di 70 anni dalla fine dell'immane sterminio, che ha trascinato tra gli ingranaggi di quella perfetta ed efficiente "fabbrica della morte di Hitler", milioni di persone, ho reso pubblico quanto ho raccolto. Lo scopo è di far ricordare e riflettere sugli orrori compiuti. Le foto agghiaccianti, provenienti dagli Stati Uniti d'America, dalla Gran Bretagna, dal Canada e dalla Polonia, sono tutte originali e sono state scattate sia da Organi Ufficiali Militari che da semplici soldati che hanno partecipato alla liberazione dei campi di sterminio, a titolo puramente personale. Oltre alla documentazione fotografica - continua Luca Cimarosa - sono esposti una toccante lettera scritta da un ebreo internato ad Auschwitz e il famoso "sapone RIF" descritto da Simon Wiesenthal come "prodotto con il cadavere degli ebrei".

Momenti di commozione ci sono stati durante la lettura di Piergiorgio Pietroni di alcuni passi del diario di Ferdinando Palmucci, un soldato originario di Passo di Treia che venne internato nel campo di concentramento di Fallingbostel. All'inaugurazione della mostre, inoltre, non sono mancate le autorità del capoluogo: il comandante della Guardia di Finanza Amedeo Gravina, il questore Giancarlo Pallini e il comandante della compagnia dei Carabinieri Luigi Ingrosso.

Presente anche il Prof. Angelo Ventrone dell'Università di Macerata: "E' necessario celebrare il Giorno della Memoria perchè, soprattutto in un periodo storico difficile come quello che stiamo vivendo, non possiamo rischiare di commettere gli errori del passato. Ciò che è accaduto durante la Seconda guerra mondiale non è il risultato di una follia irrazionale ma anzi, la Shoah è la dimostrazione che la modernità, se utilizzata in un certo modo ed abbinata a processi estremamente razionali, porta a drammatiche conseguenze. La domanda che tutti si sono fatti una volta scoperto l'orrore di Auschwitz è stata: dov'era Dio? Io, piuttosto, mi chiederei: dov'era l'uomo?".

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