Macerata, stormo nei pressi dell'ospedale: "Troppa sporcizia, utilizzare dissuasori e falchi"
Da alcune settimane, presso il quartiere Santa Lucia a Macerata, è possibile osservare un numeroso stormo di uccelli che, all'ora del crepuscolo, trovano stabile rifugio per le ore notturne in corrispondenza delle alberature dell'ospedale civile e nell'area immediatamente esterna a questo, con ricadute negative sulla pulizia dell’area. La situazione riveste particolare rilievo inquanto la compromissione delle condizioni igieniche rappresenta un possibile rischio e necessita di interventi da parte di tutti i soggetti coinvolti.
In questo senso, il Comune, la Provincia e l'Area Vasta 3, negli ultimi giorni, hanno avuto modo di confrontarsi sulla questione e messo a punto, ciascuno per quanto di competenza, un piano di intervento che prevede quotidiani passaggi di rimozione del guano e il ricorso a dissuasori acustici e alla falconeria per tentare di rendere inospitale l'ambiente prescelto dagli storni. Per permettere l'esecuzione degli appositi provvedimenti, il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato, nei giorni scorsi, una specifica ordinanza.
Il fenomeno, che è stato preso in esame dall’Ufficio Ambiente e Tutela del Benessere Animale del Comune, è del tutto naturale, collegato con le dinamiche migratorie della specie Sturnus vulgaris.
Questi uccelli hanno abitudini prettamente gregarie, si cibano di cereali, frutta e insetti, e all’imbrunire i vari gruppi provenienti dalle campagne si radunano in grossi stormi - composti anche da migliaia di soggetti - appollaiandosi su alberi ad alto fusto, condomini, gru e antenne.
Con l'approssimarsi dell'inverno, gli storni riprendono la loro migrazione verso le latitudini del basso bacino del Mediterraneo. Anche negli anni passati numerosi uccelli di questa specie sostavano diverse settimane in città ma le anomalie termiche del periodo attuale favoriscono il prolungarsi della sosta di questa avifauna nel nostro territorio.
"I soggetti, pubblici e privati, che hanno in gestione gli spazi in cui si accumula il guano a terra - si legge nell'ordinanza - debbono intervenire con frequenti e approfonditi spazzamenti, oltre a mirate disinfezioni con ipoclorito di sodio (candeggina) o altri principi attivi in grado di disattivare la carica batterica".
"Per questa specie, che appartiene alla fauna selvatica protetta, l'ordinamento venatorio vigente non prevede un piano di depopolamento, per cui il possibile intervento utile ad affrontare le problematiche in questione può essere individuato esclusivamente nell'allontanamento dello stormo, per quanto possibile, verso le aree esterne al tessuto urbanizzato".
"Considerato che le problematiche connesse con la gestione delle specie migratorie debbono essere affrontante necessariamente in un quadro territoriale sovraordinato rispetto a quello comunale, l’Amministrazione si farà parte attiva nei confronti degli organi regionali competenti perché vengano attuate azioni coordinate in grado di scongiurare, o almeno ridimensionare, la riproposizione del fenomeno negli anni futuri".
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