Macerata, la Dia cita Oseghale nella relazione sulla mafia nigeriana: "Caso esemplificativo"
L'ultimo rapporto semestrale (gennaio/giugno 2018, ndr) pubblicato dall'Attività Investigativa Antimafia (DIA, ndr) cita la città di Macerata nella sezione dedicata alla mafia nigeriana. Nel documento inviato dal ministero dell'Interno al parlamento, il capoluogo viene nominato "a titolo esemplificativo".
In particolare si fa riferimento alla terribile vicenda di Pamela Mastropietro: "Di rilievo la sistematica attività di spaccio di eroina e marijuana effettuata, nella provincia di Macerata, da 3 nigeriani, ritenuti anche esecutori materiali dell’efferato delitto di una diciottenne romana, il cui cadavere fu ritrovato, dissezionato, in due valigie abbandonate".
Il riferimento esplicito è a Innocent Oseghale, Desmond Lucky e Lucky Awelima.
LA MAFIA NIGERIANA - Nel costruire il ritratto criminale della mafia nigeriana, la DIA traccia le due macroaree della loro attività illecita: "La criminalità nigeriana, al pari di quella albanese, si conferma fra le più attive nel traffico di sostanze stupefacenti e nello sfruttamento della prostituzione, reato che spesso vede alla sua base delitti altrettanto gravi come il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, la tratta di esseri umani e la riduzione in schiavitù".
LE CELLULE PRINCIPALI - "Nel nostro Paese emergono, per il numero dei componenti, le cellule italiane delle strutture nigeriane denominate The Black Axe Confraternity e The Supreme Eiye Confraternity (SEC), ramificate a livello internazionale e caratterizzate da una forte componente esoterica. Vengono, infatti, utilizzati riti di iniziazione chiamati ju-ju, molto simili al voodoo e alla macumba, propri della cultura yoruba, immancabilmente presenti in Nigeria, nella fase del reclutamento delle vittime.
IL RUOLO DELLE DONNE - "È evidente come la tratta degli esseri umani finalizzata alla prostituzione costituisca un’importante fonte di guadagno e di finanziamento per la criminalità nigeriana. In tale contesto, è oramai da anni assodato anche il ruolo rivestito, nell’ambito delle organizzazioni criminali, dalle donne nigeriane, le cosiddette maman, spesso al vertice dei sodalizi".
IL TRAFFICO DI STUPEFACENTI - "Con riferimento al traffico di stupefacenti diverse attività investigative hanno, nel tempo, dimostrato la capacità operativa conseguita da gruppi criminali nigeriani nella gestione del trasferimento di droga dai Paesi di produzione, o di transito, verso l’Europa. Un flusso realizzato secondo direttrici consolidate, che percorrono la via marittima, terrestre o aerea. In quest’ultimo caso, viene adottato il collaudato metodo dei corrieri “ovulatori”, anche di altre nazionalità, diversificando di volta in volta le rotte di ingresso. All’arrivo della droga si registrano, poi, sinergie con altri gruppi etnici, per lo sviluppo delle ulteriori fasi del traffico".
Nella sezione specifica del rapporto relativa alla regione Marche, si cita anche l'Hotel House: "L’area costiera continua ad essere interessata dal commercio di prodotti contraffatti, specie il vecchio complesso residenziale di Porto Recanati (MC), conosciuto come Hotel House".
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