Macerata, crollo delle nascite in 20 anni. Fra le cause non solo terremoti e pandemia
A Macerata e provincia, tra il 2002 e il 2020, registrato un crollo demografico di oltre 16.000 abitanti. A riferirlo i dati ISTAT, che segnalano un calo del tasso di natalità pari al 21,2% (6,7 nati ogni mille abitanti). Molto peggio nelle altre province della regione. Tra le cause non solo pandemia e terremoti.
Il grave problema demografico nel Maceratese risulta evidente anche in base al rapporto fra nati e morti negli ultimi 5 anni: dal 2016 il numero dei deceduti è stato doppio rispetto a quello dei bebè. Nel biennio 2020-2021, soltanto i comuni di Bolognola e Montecosaro hanno registrato un saldo naturale positivo rispetto all’indice zero di tutti gli altri: i nati sono stati due in più rispetto ai morti.
A incidere ulteriormente sul quadro demografico di Macerata e provincia è stato il flusso di emigrati: nel triennio 2018/2020 sono state ben 22.425 persone a lasciare la provincia, 3.954 delle quali sono giovani che hanno deciso di trasferirsi all’estero.
Il 2021, influenzato dall’emergenza Covid, ha segnato un forte default – 6,5 nati ogni mille abitanti – e nel 2022 si prospetta una prosecuzione del trend. Numeri che si fanno più pesanti per le altre province: ad Ascoli il tasso di natalità segna oggi un -25%, seguita da Fermo (-25,9%), Ancona (-29,5%) e Pesaro – Urbino (-32,2%).
Nel 2020, a livello nazionale il crollo delle nascite è stato del 28%. Si tratta del dato peggiore fatto registrare dall’inizio del millennio: circa 125.550 i nuovi nati in meno. Un andamento che trova nel 2008 il suo spartiacque: all’epoca a impattare maggiormente furono la recessione economica e la crisi finanziaria.
Nel 2013 i nuovi nati per la prima volta sono scesi sotto il milione e mezzo, giustificando l’introduzione del bonus bebè (80 euro, Legge di Stabilità 194/2014) allo scopo di incentivare le nascite sostenendo le spese delle famiglie.
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