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Macerata, acque agitate all'Apm. Ugl: verso lo sciopero

Macerata, acque agitate all'Apm. Ugl: verso lo sciopero

 

Acque agitate all’Apm, con le sigle sindacali che abbandonano il tavolo del confronto con l’azienda e l’ipotesi di uno sciopero si fa sempre più concreta. “Il 31 gennaio venne dichiarato lo stato di agitazione nell’azienda Apm  da Ugl, Cisl,Cgil settore trasporti  - ricorda il segretario Ugl, Salvatore Zizzi - in quanto da troppo tempo vi erano problematiche inerenti l'organico, la sicurezza del percorso, i turni di servizio. A seguito dello stato di agitazione abbiamo avuto ulteriori tre incontri dai quali poca cosa si è voluto attuare. Ieri,  dopo due ore di trattativa,  l’Ugl ha dovuto abbandonare il tavolo in quanto il comportamento dei vertici aziendali, che non accettavano alcuna proposta migliorativa e in più con fare poco corretto, in quanto non faceva conoscere le migliorie che si era impegnata a sviluppare addirittura facendo slittare di una settimana l'incontro che era prevista per il lunedi precedente per la stesura dei nuovi turni di servizio nulla è stato consegnato e quindi abbiamo ritenuto che l'incontro fosse un'ulteriore perdita di tempo e un'offesa a noi che rappresentiamo i lavoratori”.

L'assessore comunale alla mobilità  Jesari, prosegue, “ha dimostrato disponibilità per intervenire  su quanto di sua competenza, ma dobbiamo registrare, invece una negazione, da parte del direttore Cudini: le carenze di organico insufficiente a far svolgere nella normalità il servizio, la mancanza di certificazione da parte del Comune della idoneità del percorso, l'attuazione dell'art.34 del Ccnl prima di avere tale certificazione addebitando parte di eventuali danni all'autista, hanno fatto sì che prima l’Ugl poi anche le altre sigle abbandonassero  le trattative, il comportamento irriguardoso  nei confronti  nostri  lo rimarcheremo davanti il Prefetto al quale per effetto di Legge ora passa la competenza”.

“Una nota di quanto si stia facendo pesante il clima nell'azienda pubblica lo si denota dalle dimissioni che stanno arrivando in azienda, in due mesi due autisti si sono licenziati, stiamo parlando di dimissioni da un posto fisso, credo che la politica dovrebbe interrogarsi  sull'operato dei propri manager   dirigenziali Apm , che  dovrebbero  impostare  la propria professionalità nel redimere  eventuali  contenziosi e non accentuarli  - aggiunge ancora Zizzi - Per ultima  la nota più  deludente di questo clima  teso è  che per due autisti  sia stato aperto un procedimento disciplinare  per aver risposto  alle domande  di  un giornalista  sulle condizioni  del nuovo terminal dei Giardini Diaz. Penso che questo atteggiamento  inquisitorio  non faccia bene ai lavoratori e quindi all'azienda in quanto  l'autista  svolge un lavoro  delicato  a cui tutto serve  ma non certo la pressione psicologica da parte dei propri superiori”. 

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