Maccioni replica a Mangialardi: "Non sono uno scarto, occorre prudenza prima di aprire bocca"
"La Lega critica la gestione sanitaria della nostra Regione dicendo che abbiamo privatizzato troppo, quando in Lombardia è stato fatto un disastro con il 45% delle strutture concesse al privato. E poi, appena andata al governo, porta in Umbria i vertici del nostro management sanitario, i nostri scarti. Il direttore generale, per esempio, è di Senigallia e lo conosco bene".
Queste le dichiarazioni rilasciate ieri dal candidato governatore del centro-sinistra Maurizio Mangialardi durante la conferenza stampa tenutasi nella sede elettorale del candidato sindaco di Macerata Narciso Ricotta, alla quale ha partecipato anche la viceministra dell'Istruzione Anna Ascani (leggi qui).
Parole dure, che non sono passate inosservate.
A stretto giro di posta è arrivata la replica del dottor Alessandro Maccioni, ex direttore sanitario dell'Area Vasta 3 ed attuale direttore amministrativo dell'Usl Umbria 1.
"Il candidato governatore del centro sinistra ha definito il commissario della Usl Umbria 1 e il sottoscritto “scarti” della sanità della Regione Marche - esordisce Maccioni -. Credo che le parole e le azioni hanno sempre governato il mondo e quindi occorre sempre tanta prudenza e pacatezza prima di aprire bocca e pronunciare parole violente, volgari e piene di rancore. Soprattutto da chi si candida a governare una importante istituzione e che, una volta eletto, dovrà essere al di sopra delle parti e agire per il bene comune e quindi di tutti i cittadini".
"Ancora più gravi le affermazioni fatte in un pubblico consesso in quanto indirizzate a due tecnici che, in 40 anni di attività, hanno dovuto superare esami, selezioni e prove di ogni tipo nonché raggiungere importanti e continui risultati sempre certificati da organismi terzi e non certo politici" sottolinea Maccioni.
"Offendere in modo gratuito a Macerata - aggiunge - chi con impegno, passione, professionalità e serietà ha gestito un servizio pubblico come la sanità della provincia di Macerata significa, credo, offendere anche tutti quegli operatori sanitari e non che negli ultimi cinque anni hanno affrontato due emergenze epocali: il terremoto e il covid 19".
"Vorrei far presente al signor Mangialardi - conclude Maccioni - che io, per definizione, non posso essere definito lo “scarto” della sanità marchigiana. Sono io che mi sono dimesso lasciando un incarico con scadenza gennaio 2023 per andare ad assumere il ruolo di direttore amministrativo (con fine incarico al 28 febbraio 2021) in un'azienda molto importante della regione Umbria che sta facendo cose notevoli in questa fase di ripresa della pandemia".
Commenti