"L'inceneritore non ha fatto danni alla salute": i risultati dello studio epidemiologico sul Cosmari
Se non è stata un'iniezione di salute, poco ci manca. Chi ha vissuto tra il 2006 e il 2012 a stretto contatto con l'inceneritore del Cosmari non ha subito alcun danno. Questo è il risultato illustrato questa mattina nella sala consiliare della Provincia, di uno studio epidemiologico durato due anni e costato circa cinquantamila euro.
Presenti i sindaci dei Comuni confinanti col Cosmari (Macerata, Pollenza, Corridonia, Urbisaglia e Tolentino), il direttore tecnico dell'Arpam Gianni Corvatta e il direttore dell'Area Vasta 3 Alessandro Maccioni, sono stati diffusi i risultati della ricerca secondo cui sono scarse le anomalie sanitarie emerse e comunque non riconducibili alle emissioni dell'inceneritore.
Fra le anomalie, ad esempio, Macerata e Corridonia hanno fatto registrare un aumento di aborti spontanei, mentre a Tolentino, Urbisaglia e Pollenza è cresciuta l'incidenza di malattie ischemiche del cuore. Sempre a Macerata, un'anomalia riguardale problematiche dell'apparato circolatorio. Ma il Cosmari non c'entra, perchè queste anomalie "sono fisiologiche e oltretutto riguardano territori non impattati dall'inceneritore" ha detto il dottor Mauro Mariottini dell'Arpam.
Trovando conforto nelle parole del sindaco di Macerata, Romano Carancini, che ha sottolineato come questi dati "confermino l'insussistenza di collegamenti diretti fra la presenza dell'inceneritore e la salute dei cittadini".
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