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L'appello del Gruppo Parrucchieri di Tolentino: "NO ai servizi a domicilio"

L'appello del Gruppo Parrucchieri di Tolentino: "NO ai servizi a domicilio"

Parrucchiere e parrucchieri di Tolentino uniti per combattere il Coronavirus, ma anche per contrastare e ammonire chi cerca di aggirare le leggi e, malgrado i divieti, prova a svolgere abusivamente la professione. 

E' questo il motivo dell'appello inviato via whatsapp a quanti potevano ascoltarlo o diffonderlo

“In questo periodo, bisogna mettere al primo posto la salute - è scritto nel messaggio - Ci troviamo di fronte a una situazione mai capitata prima ed è indispensabile che tutti, ma proprio tutti, adottino comportamenti responsabili

Con questo appello ci rivolgiamo in particolare a colleghi e colleghe che vorrebbero accontentare qualche loro cliente, ma lo diciamo anche alle persone che hanno il coraggio di rivolgersi ad abusivi per darsi una sistematina a condizioni di igiene e sicurezza pari a zero. 

Abbiamo saputo - si legge nel post - che a Tolentino ci sarebbe qualche collega che continua a lavorare, andando direttamente a casa dei clienti. 

Non ci vuole molto a capire che bisogna essere degli incoscienti per rischiare non solo definitivamente la propria salute, ma anche la denuncia penale in cui si incorre.

Denuncia, occorre ribadirlo, che è a carico sia dell'abusivo che del cliente. Dobbiamo sottolineare e ribadire che questo nostro appello non riguarda un problema di evasione fiscale, ma riguarda la pandemia che stiamo vivendo e rispettare le regole è una questione di vicinanza verso chi ogni giorno mette a rischio la sua vita negli ospedali e nelle altre attività che sono operative per arginare il virus.

Noi che svolgiamo regolarmente la nostra professione - conclude il post - abbiamo rispettato le regole chiudendo i nostri saloni e fermando il nostro lavoro. Per questo, sentiamo il dovere di richiamare chi mette a rischio la salute di tutti, considerando che le nostre attività richiedono un contatto fisico.

Chi pensa di essere più furbo degli altri, in realtà non fa altro che ampliare le possibilità di contagio del coronavirus. Non solo un danno economico, dunque, ma soprattutto un rischio enorme per la collettività in un momento in cui tutti siamo chiamati a restare a casa”.

L’invito è dunque quello di badare all’interesse collettivo prima che a quello del singolo, avere pazienza e saper rispettare le rigorose misure di prevenzione imposte dalle autorità.

È questo l'unico modo per poter arrivare presto alla condizione di riaprire e tornare a lavorare e vivere come prima.

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