Il “sarto” dei cantanti di Sanremo: Piero Romitelli è l’autore dei brani di Loredana Bertè e Il Volo
32 anni, nato a Civitanova Marche e residente a Trodica di Morrovalle. Il Festival di Sanremo se lo vede seduto sul divano di casa anche se, in realtà, è sul palco anche lui. Piero Romitelli, ha infatti scritto il brano interpretato da Loredana Bertè sul palco dell’Ariston “Cosa ti aspetti da me”, insieme a Gaetano Curreri e Gerardo Pulli, e “Musica che resta” il brano de Il Volo, pensato insieme a Emilio Munda e Antonello Carozza e supervisionato da Gianna Nannini.
Da musica a musica. Piero prima di essere un autore è stato un cantante. “Ho partecipato a Sanremo nel 2007 insieme a Pietro Napolano. L’anno prima è partito il nostro progetto, Pquadro, e l’anno dopo siamo arrivati terzi a Sanremo Giovani. Nel 2005 ho anche partecipato ad Amici, il talent show condotto da Maria De Filippi.”
“Poi dal 2011 ho iniziato a scrivere testi e musiche da autodidatta: il mio primo brano è stato cantato da mia sorella Valeria ad Amici e da lì è iniziato tutto – continua Piero -. Oggi sono autore in esclusiva per Sony/ATV e ho scritto canzoni per moltissimi artisti tra cui Raf, Renga, Noemi, Nina Zilli, Chiara Galiazzo, Dolcenera, Marco Mengoni, i Dear Jack.”
“Scrivere le canzone sanremesi per Loredana Bertè e Il Volo è stato molto stimolante, come lo è collaborare con più artisti nell’ideazione del brano – ci spiega Piero -. Penso che se scrivi da solo, rimani nel tuo orticello, senza margini di crescita. La collaborazione, come può essere stata quella con Curreri, si basa in primis sulla stima umana reciproca e penso che da lì nasca tutto. Per me è molto importante poter scoprire, grazie al mio lavoro, nuovi territori ed uscire dalla mia comfort zone”.
Ma come viene pensato il brano di Sanremo? “In realtà non si pensa al pezzo che andrà all’Ariston – ci chiarisce Piero -, ma si pensa a scrivere delle belle canzoni. Poi subentra l’interprete che può o meno aggiungere qualcosa di suo.” Nel lavoro invece di tutti i giorni, “cerco di essere un buon sarto, studio la discografia dell’artista e cerco di creare qualcosa che non ha mai fatto. Poi l’ultima parola spetta sempre al pubblico” – sorride Piero.
Quando gli chiediamo se ha mai scritto in inglese, Piero ci racconta che “una volta è capitato. Ho scritto un brano per Sergio Sylvestre, anche se preferisco scrivere in italiano, nonostante sia molto più difficile. L’inglese è molto più musicale, anche se i testi rimangono ben lontani dall’alto livello del nostro cantautorato, penso a Guccini, De Andrè, al peso delle loro parole, della loro musica.”
Bè, che dire, anche una parte del maceratese è salita sul palco dell’Ariston, grazie alle parole e alla musica di Piero Romitelli. “Un lavoro che mi permette di conoscere, scrivere, scoprire e sperimentare, non rimanendo fermo ai miei gusti musicali anche se, il mio cantante preferito, rimane Tiziano Ferro.”
Non ci resta che fare un grandissimo in bocca al lupo al giovanissimo talento maceratese!
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