iGuzzini, accordo sui licenziamenti: si passa da 103 a 42. "Non vogliamo delocalizzare"
RECANATI - iGuzzini Illuminazione, dai 103 licenziamenti paventati si passa a 42. Questo il risultato ottenuto dalla trattiva portata avanti, da fine settembre ad oggi, dalle organizzazioni sindacali Filctem Cgil, Femca Cisl e Ugl all’indomani dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo avviata dalla proprietà, il gruppo svedese Fagerhult".
L'accordo firmato nei giorni scorsi - commenta l'amministratore delegato Cristiano Venturini - è molto importante per il futuro della nostra azienda, contiene scelte dolorose, ma purtroppo necessarie per garantire la crescita sostenibile della società". iGuzzini illuminazione "ha sempre affrontato la trattativa unendo ascolto e senso di responsabilità, condivisi anche dai sindacati. Questo approccio comune ad oggi ci ha permesso di ridurre a meno della metà le persone inizialmente interessate dalla riorganizzazione. - spiega il manager - Abbiamo sempre tenuto al centro del nostro impegno i nostri collaboratori, proponendo soluzioni per venir loro incontro: contributi economici e prepensionamenti per cercare di ridurre il più possibile gli impatti dovuti alla trasformazione".
"Abbiamo preso queste decisioni perché la situazione globale, sotto la forte accelerazione impressa dalla pandemia, - afferma Venturini - ha chiesto di avviare cambiamenti organizzativi con determinazione e urgenza per far fronte ad un contesto competitivo sempre più sfidante. Abbiamo dovuto riorganizzare per non ristrutturare, - osserva - per continuare a guardare al futuro con la consapevolezza di sempre. La nostra strategia non prevede né delocalizzazioni né dismissioni ma, al contrario, intendiamo rimanere in questo territorio".
"Esattamente il contrario - precisa l'ad - di alcune strumentalizzazioni e, talvolta, falsità che sono state dette in queste settimane, alle quali non abbiamo mai risposto per senso di responsabilità, ma a cui oggi sentiamo di dover replicare". Come iGuzzini illuminazione "riteniamo che lo sviluppo e la crescita delle imprese, così come l'individuazione di soluzioni che possano mitigare l'impatto delle scelte imposte dai mutati scenari, siano momenti che non devono dividere, ma favorire azioni per continuare a crescere con gli occhi rivolti verso il domani, ma con i piedi ben saldi in questo territorio, a cui sentiamo di dovere molto e al quale continueremo a dare altrettanto negli anni a venire".
(Fonte Ansa)
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