In ogni angolo del mondo, piccolo paese o grande città, ci sono persone che vivono ogni giorno la loro disabilità o meglio la loro diversa abilità. Nella giornata internazionale delle persone con disabilità anche Macerata partecipa alla riflessione sui diritti, troppo spesso negati, di persone che il contesto esterno, più che la loro condizione, esclude dalle normali attività di ogni giorno e dalla vita sociale. Aprire le porte dei musei anche a chi nei musei non riesce a entrare è l’obiettivo dell’iniziativa “Il museo di tutti e per tutti” svoltasi ieri pomeriggio presso i Musei Civici di Palazzo Buonaccorsi. In collaborazione con il Museo tattile di Omero, il Comune di Macerata e la Regione Marche ai Musei Civici è stato inaugurato un sistema di allestimenti del Museo della Carrozza che permette anche ai non vedenti di poter toccare con mano le opere esposte oppure di scoprirne i segreti attraverso postazioni touch presso l’infopoint. Le dita, quelle con cui ogni giorno usiamo tablet e cellulare, hanno sostituito il tradizionale percorso di visita ai musei, quello con gli occhi. I tablet, inoltre, da fissi sono diventati mobili così, oltre ai disabili, anche i bambini o le persone con una statura bassa possono scoprire le opere d’arte.
Le porte della cultura sono state aperte anche a chi solitamente non può entrare in posti come i musei solo perché è semplicemente sordo attraverso un filmato in lingua Lis che illustra le bellezze del luogo. Inoltre, è stato introdotto anche uno shooting fotografico che permette di entrare nelle carrozze esposte nel museo, inaccessibili al loro interno per motivi conservativi agli stessi operatori.
Il primo visitatore non vedente del museo, Giuseppe Giampieri dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti, ha detto di aver provato “un’emozione unica” ad entrare nel museo e poterne finalmente conoscerne i tesori.
Pochi accorgimenti in un luogo pubblico possono far sì che tutti, e non solo i cosiddetti ‘normodotati’, si sentano cittadini maceratesi.
L’accesso alla cultura e alla conoscenza, che è uno dei maggiori ostacoli per poter avere le stesse opportunità che tutti hanno, passa anche attraverso la comunicazione. Per questa ragione l’Anffas, l’associazione nazionale delle famiglie delle persone con disabilità, di Macerata ha promosso oggi pomeriggio un incontro formativo per promuovere la diffusione del “linguaggio facile da leggere”. Eliminare acronimi, anglicismi e tecnicismi nel linguaggio con cui parliamo o scriviamo non è utile solo alle persone con disabilità intellettiva, ma anche per coloro che quotidianamente si scontrano con il cosiddetto “burocratese”, il linguaggio dell’amministrazione pubblica, oscuro ai più.
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