Fratelli d'Italia manifesta contro il "salvabanche" di fronte a Banca Marche
FdI-AN ha manifestato a Tolentino con un sit-in davanti alla filiale di Banca Marche di Piazzale Europa. I militanti, insieme ai consiglieri comunali Francesco Pio Colosi e Franco Feliziani il coordinatore cittadino Gianni Barboni e il vicecoordinatore Emanuele Storani , hanno esposto uno striscione con la scritta “Il Pd salva le banche ed affossa i cittadini". L’iniziativa, a carattere regionale, si è svolta contemporaneamente anche nelle province di Pesaro-Urbino e Macerata. “Vogliamo evidenziare le controversie e denunciare le responsabilità – dicono i responsabili di FdI - An e Gioventù Nazionale – in questa drammatica vicenda che ha visto migliaia di risparmiatori inconsapevoli prima essere truffati dalla propria banca e poi perdere tutto per effetto di un decreto, che chiediamo di ritirare, scritto e approvato in venti minuti dal governo. Il decreto legge “salva-banche” prevede un meccanismo per il quale il fallimento delle quattro banche, imputabile alla gestione scellerata degli amministratori precedenti, viene fatto pagare solo agli stessi risparmiatori imbrogliati e non al sistema bancario, che invece li dovrebbe risarcire al 100%. Inoltre, grazie ad un comma, il governo Renzi ha pensato bene di proteggere gli ex vertici, seppur fallimentari, con uno scudo legale contro eventuali azioni di rivalsa ai loro danni da parte di azionisti e obbligazionisti truffati. Ciò che è ancora più inquietante è che ad oggi i responsabili, oltre ad essere ancora a piede libero, possono serenamente tornare nella cabina di regia di qualche istituto di credito dopo aver fatto precipitare miliardi di euro, e centinaia di migliaia di risparmiatori, in una voragine finanziaria. Vogliamo sia fatta giustizia e ci auguriamo presto pene detentive per i responsabili. In questi giorni si parla del presunto conflitto di interessi che riguarda il ministro Boschi ma ce ne sono almeno altri due di carattere strutturale. Il primo è relativo alla vigilanza di Bankitalia, che è mancata irresponsabilmente e che, per questo, vorremmo fosse nazionalizzata. E’ paradossale infatti che il compito di vigilare sulla stabilità delle banche spetti ad una Banca Centrale di proprietà al 94% proprio degli stessi operatori del mercato creditizio assoggettati al suo controllo. Il secondo, consequenziale, riguarda il rapporto fra le banche del territorio e loro fondazioni di riferimento che troppo spesso mettono a rischio la solidità dei bilanci bancari. Per questo chiediamo anche la separazione tra fondazione e banca, non consentendo il passaggio dai vertici dell’una agli organi dell’altra.”
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