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Fra realtà e fantasia, l'intervista a Franco Prato: "Macerata la cosa più bella della mia vita" (VIDEO)

Fra realtà e fantasia, l'intervista a Franco Prato: "Macerata la cosa più bella della mia vita" (VIDEO)

Resta sempre un personaggio, comunque lo si guardi. Abbiamo incontrato Franco Prato, figura eccentrica di Macerata che negli anni 70' decise di creare un parco che raccontasse cento anni di storia a partire dal 1850. Dopo qualche anno rilevò il terreno attuale creando il "Parco della fantasia" in zona Collevario all’ingresso ovest della città, lungo la strada statale che collega Sforzacosta a Macerata.Il parco si sviluppa in lunghezza circoscritto da un lato dalla strada statale, dall’altro dalla linea ferroviaria.

Si tratta di un luogo nel quale sono raccolti sia oggetti antichi, sia opere realizzate con materiali di recupero assemblati e poi trasformati: recinti di sci, sculture costruite con scarti di biciclette, tappeti coloratissimi, spazzoloni di un lavaggio auto, manichini, una Fiat Cinquecento gialla con gli sportelli a strisce rosse, blu e rosa, con ruote dentate, il vetro anteriore e degli sportelli sostituiti da grate gialle.

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Prato ci accoglie subito indossando con entusiasmo uno dei suoi tanti cappelli stravaganti.

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"La mia idea di costituire uno spazio del genere nasce all'età di 14 anni quando già avevo una personalità eccentrica e molto curiosa, e quando iniziavo già a cercare di assemblare oggetti di vario genere" esordisce Prato. "Sono affezionato ad ogni singolo oggetto presente qui in quanto ognuno di esso ha una storia particolare e tutta da scoprire".

Prato infatti ci fa notare subito una pietra tombale di Giovanni Pasquale, una trancia riprodotta modernamente a Roma nell'Altare della Patria e il prototipo di una bicicletta antica con una ruota grande davanti e una piccola dietro. Gli oggetti che Prato propone in esposizione rimandano alla storia dell'arte del Nocevento e in particolare al Dadaismo, alla Pop Art, all'Astrattisimo nonchè ai Ready made di Duchamp e agli "Objects of my affection" di Man Ray ma egli segue un percorso di esposizione tutto personale.

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Il desiderio più grande di Prato è quello di realizzare, con l’aiuto del Comune, un prato all’inglese per il suo parco. Prato nel 1970 ha fondato l'Helvia Recina Motor Club e ci ha mostrato con soddisfazione anche le innumerevoli targhe. Quando gli domandiamo se teme le critiche degli abitanti, del Comune di Macerata o degli automobilisti egli afferma che gli oggetti che mette all'interno del parco hanno solo l'obiettivo di dilettare, far riflettere ed intrattenere, infondendo serenità e gioia.

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All'improvvisimo sentiamo il rumore del treno e subito Prato ci fa notare che proprio vicino alla ferrovia prima era presente un muro di resistenza.

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La volontà, le idee ed il coraggio di questo personaggio "bizzarro" sono da apprezzare e dovrebbero far riflettere tutti riguardo il concetto di "Arte" che qualcuno associa solo a quello che vede nei musei o nelle mostre.

 

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