Cosa aspettarsi dalla riapertura delle scuole, il caso Scozia: l'analisi nei grafici dell'ingegner Petro
Bentornati cari lettori a questa ennesima puntata della mia rubrica settimanale, che analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia.
La scorsa settimana i contagi hanno registrato un leggero aumento conseguente ai festeggiamenti di ferragosto. È interessante notare come, rispetto allo scorso anno, l'effetto dei festeggiamenti di ferragosto sia stato molto inferiore come incremento percentuale (10% contro 70%) e come si sia ritardato nel manifestarsi.
Nei numeri ospedalieri continua il rallentamento della crescita, tranne - come vedremo più nel dettaglio sotto - in Sicilia dove gli incrementi sono stati significativi.
Come detto, la regione peggiore è la Sicilia che è la prima a passare in zona gialla ed è anche fra le regioni con il maggior numero di persone non vaccinate.
Diamo uno sguardo anche alla Scozia dove, da due settimane, sono ricominciate le scuole. Va sottolineato come in tutto il Regno Unito il vaccino, a chi ha meno di 18 anni, non sia stato somministrato. Proprio in questi giorni si è deciso di aprire la vaccinazione ai giovani dai 16 anni in su, ma due settimane fa in pratica nessun minorenne era vaccinato. Notiamo un incremento elevatissimo di contagi che raggiungono il picco storico di 9000 casi al giorno.
Interessante però notare come, rispetto al passato, le curve degli ospedalizzati e decessi siano abbastanza lontane dai massimi. Direi che questo rappresenti una evidente prova dell'efficacia dei vaccini. Ogni tesi no vax - messa davanti ad uno studio serio dei numeri riguardo l'efficacia dei vaccini - è facilmente spazzata via, e se trovate qualche articolo che dimostra il contrario (ne ho visti alcuni) semplicemente si basa su dati falsi oppure contenenti vari errori di calcolo e di metodo (spesso non accidentali) che - con un attento controllo e ricalcolo - vengono chiaramente sbugiardati.
Quindi è molto probabile che l'apertura delle scuole possa portare un sensibile incremento di contagi anche qui. La percentuale di vaccinati nell'età scolastica è comunque limitata ad oggi.
Per concludere riporto i risultati di un interessante studio sui dati del Regno Unito dove si confrontano l'incidenza degli effetti collaterali peggiori dei vaccini con l'incidenza degli stessi nelle persone che sono state infettate dal Covid.
Il grafico è abbastanza esplicativo: l'infezione da covid porta ad una possibilità nettamente maggiore di avere quelli che sono gli effetti collaterali del vaccino, oltre alle possibili complicazioni del covid stesso.
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