Corridonia, la storica Porta Romana del Valadier torna a splendere: sarà come prima del sisma
La storica Porta Romana di Corridonia verrà riparata dai danni subiti dal terremoto. L’Ufficio Speciale Ricostruzione, infatti, ha approvato il progetto da 150.000 euro che punta al ripristino funzionale dell’opera collocata in via Mazzini, una delle cinque porte cittadine del comune maceratese.
L’intervento è ricompreso all’interno dell’ordinanza numero 137 e, dunque, ha l’obiettivo di ricondurre Porta Romana allo stato pre-sisma per fruibilità ed utilizzabilità. «L’ordinanza 137 si rivela ancora una volta fondamentale per la capillarità e la celerità con cui sta infondendo ulteriore slancio al processo di rilancio dell’entroterra appenninico, che ha subito le pesanti conseguenze delle scosse del 2016/2017 - spiega il commissario alla ricostruzione Guido Castelli -. Ogni intervento che abbiamo finanziato e messo a terra rappresenta un tassello importante per le singole comunità, di questo ringrazio la forte collaborazione dei Comuni, dell’Usr e della Regione Marche guidata dal presidente Acquaroli».
«Vediamo finalmente concretizzarsi a poco a poco i frutti di un lavoro complesso e incessante volto a restituire alla nostra città il suo patrimonio storico e culturale – dichiara il sindaco Giuliana Giampaoli -. La riqualificazione e la rigenerazione dei territori è il solo strumento capace di arginare lo spopolamento post sisma e invertire una tendenza alla delocalizzazione che ha fortemente inciso sulle condizioni socioeconomiche dele aree colpite dal sisma del 2016, in particolare i centri storici. Il ripristino funzionale di Porta Romana e delle altre opere ricomprese nell’ordinanza 137, oltre ai lavori che già stanno interessando la Chiesa di San Francesco, la Pinacoteca e la Biblioteca, è parte integrante di un progetto organico di recupero del patrimonio pubblico finalizzato alla riscoperta e alla valorizzazione dell’identità stessa della nostra città. Buona parte del cammino è ancora da fare ma voglio cogliere l’occasione per riconoscere l’accelerazione impressa dal Commissario Castelli e dalla struttura commissariale al processo di ricostruzione e ringraziare per il costante, competente, efficace impegno nel sostegno alla rinascita».
Nello specifico, il progetto prevede il consolidamento della muratura, scuci e cuci con mattoni di recupero, stilatura e stuccatura uniforme dei giunti di malta, pulizia e rinforzo estradossale della volta a botte, l’inserimento di una catena in acciaio in corrispondenza del piano di imposta dell’arco interno a via Mazzini ed il rifacimento della copertura e della lattoneria. Curiosità. La porta ha attraversato i secoli, subendo la colossale distruzione del 1433.
Alla fine del XVIII secolo, ormai cadente, fu demolita e successivamente ricostruita. Nel 1790, l’architetto Giuseppe Valadier progettò la nuova porta, imponente, isolata dagli edifici circostanti, senza decorazioni, di forma geometrica, aspetto maestoso tipico delle opere del progettista. Il nome di Porta Cappuccina, che prese dopo la costruzione del monastero dei Cappuccini, ora ex mattatoio, fu cambiato in Porta Nuova, il nome attuale fu dato nel 1870 dopo la presa di Roma.
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