Civitanova, voci su una moschea in via Cecchetti. Ciarapica: "Solo pettegolezzi e allarmi infondati"
Dopo il nostro articolo dello scorso giugno sulla difficile convivenza dei residenti con un centro culturale islamico (qui), l'argomento "luoghi di preghiera islamici" torna d'attualità per via delle voci che si rincorrono sull'apertura di una moschea a Civitanova.
Sta registrando una pioggia di commenti, infatti, il post comparso in mattinata sul gruppo social Civitanova Speaker's Corner, dove una signora afferma di aver saputo, da voci attendibili, che si sta parlando di aprire una grossa moschea in città e chiede informazioni maggiori a riguardo ad eventuale persone informate.
Si parla addirittura di via Cecchetti, una delle strade d'ingresso alla città, dove i proprietari di un grande locale, dove qualche tempo fa era presente un pub pizzeria, sarebbero in trattativa per cederlo ed i nuovi acquirenti avrebbero manifestato l'intenzione di realizzare un centro culturale islamico. La cosa verrebbe quindi in parte ridimensionata, dato che non si tratterebbe di una vera e propria moschea ma è cosa risaputa che in qualcuno dei centri culturali presenti a Civitanova ci si ritrova non per studiare il libro sacro e filosofeggiare ma quasi esclusivamente per la preghiera.
Il passaggio da ristorante a centro culturale, non sarebbe tra l'altro una novità, dato che la stessa sorte era toccata all'ex Locanda dei Lord di Corso Garibaldi, ma nel dibattito interviene l'ex candidato sindaco del Movimento 5 Stelle Mei, che bolla come infondate le voci circolanti su questa fantomantica nuova moschea, affermando che al momento non ci sono né documenti né proposte passate in consiglio comunale né in commissione.
Lo stesso Mei, nel periodo pre elettorale, avrebbe contattato i proprietari dei locali che sarebbero stati all'oscuro di tutto e scrive che per quella zona ci sarebbe comunque un altro progetto, oltretutto bisognerebbe cambiarne la destinazione d'uso e per farlo dovrebbero passare in commissione urbanistica ma al momento non c'è alcuna richiesta o documentazione. Non si può escludere per certo che questa cosa in futuro si concretizzi, prosegue Mei, ma al momento non esistono richieste in tal senso e dato che la competenza di cambiare destinazione d'uso dei locali è comunale, smentisce categoricamente coloro che affermano che i permessi arriverebbero dalla Regione.
Categorico anche il sindaco Fabrizio Ciarapica: "Quello che si dice rientra nella sfera dei pettegolezzi e degli allarmi. Il Comune non ha ricevuto alcuna richiesta di cambio di destinazione d’uso dei locali della zona cui si fa riferimento. Vorrei inoltre sottolineare che nella destinazione urbanistica di quella zona non è previsto alcun luogo di culto".
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