Civitanova, un diamante da lucidare. Manola Gironacci: "Servono parcheggi e idee condivise" (VIDEO)
Quasi cinquant'anni di storia e tradizione nel cuore di Corso Umberto I. Una vetrina che ha visto riflettere generazioni, modalità, speranze e cambiamenti, testimone dell'evoluzione di Civitanova Marche. È così che Manola Gironacci, titolare della storica gioielleria Ibis, racconta il legame profondo con la sua città, un tempo faro del commercio marchigiano. Oggi, però, il panorama è diverso, segnato da sfide che richiedono unità e visione per rilanciare una Civitanova che non può e non deve dimenticare il suo ruolo centrale nella regione.
Tra lo sciabordio delle onde del mare e il vociare del mercato, Civitanova è un fulcro del commercio marchigiano, capace di attrarre clienti e imprenditori da ogni angolo delle Marche. Ma questo prestigio sembra appannarsi, come un gioiello trascurato, a causa di problemi che vanno dalla sicurezza alla carenza di parcheggi, fino a una mancanza di visione strategica da parte delle amministrazioni.
Gironacci, testimone diretta di questi cambiamenti sia da titolare di un negozio che da assessore, lancia un appello per riportare la città alla sua vocazione naturale: quella di essere una meta accogliente e vivace, dove il commercio possa tornare a prosperare. "Abbiamo un potenziale enorme, ma serve una regia che sappia valorizzarlo", sottolinea, ricordando quanto Civitanova abbia sempre rappresentato un punto di riferimento per il commercio regionale.
La centralità commerciale di Civitanova Marche non è un ricordo lontano, ma un valore che può ancora essere recuperato. "Ho vissuto i tempi in cui il nostro centro era un punto di incontro, un luogo dove non solo si facevano acquisti, ma si viveva una vera esperienza. Oggi, con circa 60 attività che hanno chiuso nell'ultimo anno, vedere questa città perdere vitalità è doloroso", racconta Manola Gironacci.
Il problema, però, non riguarda solo la sicurezza o le chiusure di attività, ma l'intera infrastruttura che supporta il commercio. "Civitanova ha bisogno di accoglienza, di comodità per i clienti. Un esempio lampante è il paragone con il Cuore Adriatico: 3.500 posti auto per 73 negozi, contro i soli 2.000 parcheggi in centro per 260 attività. Numeri che raccontano da soli un divario evidente, frutto di anni di mancanze amministrative", spiega.
Un altro aspetto centrale è la percezione di sicurezza. "Non ci sentiamo sicuri completamente, ma stiamo lavorando per migliorare la situazione", spiega Manola, raccontando l'impegno dell'associazione ViviAmo Civitanova, nata per dare slancio e progettualità a Civitanova. Una delle problematiche che l’Associazione si è trovata a dover affrontare è stata quella delle baby gang che disturbavano le attività di via Dalmazia. Grazie a un dialogo costante con le istituzioni, come il prefetto Isabella Fusiello, e con l'aiuto di istituti di vigilanza privata, il problema è stato arginato.
Ora l'obiettivo è più ambizioso: portare a Civitanova il protocollo "Mille occhi sulle città", già attivo a Pesaro e Ascoli, per garantire una presenza continua di vigilanza privata e aumentare il controllo nelle aree sensibili. "Non vogliamo sostituirci a chi di dovere, ma creare una rete di supporto che renda Civitanova un luogo più vivibile per tutti".
La parola chiave del rilancio, però, rimane accoglienza. "Senza parcheggi e senza una visione chiara del futuro, i clienti andranno altrove. È una realtà che abbiamo già visto e che rischia di peggiorare", avverte Manola. L'appello è chiaro: serve un piano condiviso tra amministrazione, commercianti e residenti, per trasformare Civitanova in una città più accessibile. Eppure, il potenziale di certo non manca. "Abbiamo un'economia amministrativa solidale, con 2 milioni di euro destinati a turismo, cultura e teatri. Studi dimostrano che ogni euro investito dall'amministrazione può generare un ritorno economico di 2,70 euro. Se sfruttiamo bene queste risorse, possiamo davvero fare la differenza", conclude.
Il messaggio di Manola Gironacci è di speranza e determinazione: "Non possiamo permetterci di rimanere fermi. Civitanova è un simbolo del commercio marchigiano e deve tornare a esserlo appieno. Servire solo la volontà di lavorare insieme, di unirci come comunità per costruire un futuro all'altezza delle nostre radici".
Civitanova, un gioiello prezioso, attende solo di essere lucidato.
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