Civitanova, sì alla ricapitalizzazione del Mercato ittico. Ma la giunta comunale si divide
Finale d'anno all'insegna delle polemiche: la giunta comunale di Civitanova si è riunita oggi in videoconferenza, discutendo sette punti all'ordine del giorno fra cui spicca l'approvazione del debito fuori bilancio utile a contenere le perdite maurate dal Mercato ittico locale. Una ricapitalizzazione, dove si prevede lo stanziamento di poco più di 351 mila euro - 342 mila dei quali solo per la copertura del buco nei conti della società, e altri 9.600 euro per ricostituire il 96% del capitale sociale minimo di 10 mila - che ha diviso l'assise composto da assessori e consiglieri su più fronti, con 12 voti a favore, 4 contrari e 2 astenuti: Sergio Marzetti e Piero Croia (entrambi di Forza Italia).
«Una decisione che ci riporta indietro di 25 anni - ha commentato Marzetti - a quando il mercato era tutto di proprietà pubblica e perdeva soldi su soldi. Al tempo, il modello di collaborazione tra pubblico e privato aveva portato a un rilancio del Mercato, mentre adesso con questa ricapitalizzazione che scadrà nel 2025 rischiamo di perdere altro denaro».
A rendere ancora più 'infuocata' la videoconferenza è stata la votazione sul bilancio di previsione 2021 dei Teatri di Civitanova, giunta in aula a soli 10 giorni dalla fine dell’anno. «Assurdo discutere di un documento del genere quando quello che contiene è già stato realizzatoo - hanno dichiarato i consiglieri Stefano Massimiliano Ghio, Stefano Mei e Giulio Silenzi. «La commissione cultura non viene convocata da più di un anno, e il fatto che questa approvazione sia giunta in extremis fa vacillare la credibilità della maggioranza».
Unico punto d'incontro fra le parti è stato l'impegno rinnovato e volto ad evitare l'applicazione della direttiva Bolkestein, in difesa degli interessi dei concessionari. Sebbene la manovra d'intervento ipotizzata preveda semplicemente il tentativo di salvare il salvabile quando si andrà alla pubblicazione dei bandi. Puramente formale, invece, è risultata l’approvazione definitiva dello stemma della città, arrivato negli ultimi giorni in Prefettura dopo un iter lungo almeno un decennio: il simbolo andrà a sostituire quello precedente, di fatto mai 'certificato' dallo Stato. Da segnalare come su quest'ultima discussione abbiano fatto da ago della bilancia i consiglieri Mei e Silenzi ha garantito che ci fosse il numero legale al momento del voto (un sì all’unanimità).
In ultima battuta, via libera anche per il regolamento sul controllo delle partecipate, mentre la revisione delle società controllate dal Comune ha visto solamente il 'sì' della maggioranza, così come l’approvazione di un debito fuori bilancio di circa 5 mila euro, frutto di due cause perse dalla giunta Ciarapica: una per 3.500 euro al Tar (rispetto la Infrastrutture Wireless per la realizzazione di un’antenna) e una da 1.500 euro (contro un dipendente che aveva chiesto un cambio di mansione).
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