Civitanova, proteste social per l'utilizzo degli animali negli spettacoli del circo Royal
Il circo presente a Civitanova Marche da qualche giorno, sta facendo molto discutere sui social cittadini, per via della presenza degli animali. Sono molti, infatti, che trovano lo "sfruttamento" di animali nei circhi come un "puro vezzo umano" di cui si potrebbe e dovrebbe fare a meno.
"Il circo, inteso come animali che vengono maltrattati e tenuti in spazi non consoni al loro habitat naturale - scrive qualcuno - dovrebbe essere abolito per costituzione".
Come possibile soluzione, un altro utente propone di boicottare gli spettacoli anche se - dal punto di vista degli animalisti - non si risolverebbe certo il problema e sarebbe un po' come nascondere la testa sotto la sabbia per non vedere una situazione di disagio che comunque rimarrebbe.
Utenti social particolarmente sensibili, affermano che non riescono nemmeno a passarci davanti per la pena che provano. L'invito che arriva da più parti, oltre quello di non andare, è anche di non insegnare ai bambini che gli animali sono giocattoli e c'è anche chi va oltre, proponendo petizioni da presentare al comune e chiusura perfino di zoo, acquari e abolizione della caccia intesa come "hobby".
A queste voci, però, fanno da contraltare quelle di quanti fanno notare una certa incoerenza ed ipocrisia, da parte di animalisti duri e puri, che tengono cani all'interno di appartamenti e vedono negli zoo "l'unico luogo al mondo dove certi animali sono protetti, al riparo da cacciatori senza scrupoli, il cui obiettivo non è creare spettacolo come nei circhi", ma piuttosto la salvaguardia ed il benessere di specie anche in via d'estinzione.
Ma cosa dice la normativa a riguardo? Secondo quanto riporta il sito di National Geographic Italia, la legge che doveva "liberare" gli animali dai circhi c'era ma è scaduta. "In Italia - riporta l'articolo del 28 dicembre 2018 (leggi: https://goo.gl/2WhHwn) - la legge delega che avrebbe impedito ai circhi di far esibire animali è appena diventata lettera morta, e il lavoro è tutto da rifare.
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