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Civitanova, Maria Grazia Ercoli torna a casa dopo un mese al Covid Center: "è finito un incubo"

Civitanova, Maria Grazia Ercoli torna a casa dopo un mese al Covid Center: "è finito un incubo"

E’ terminato appena due giorni fa il calvario di Maria Grazia Pecorari, moglie dell’amministratore unico di Eurosuole Germano Ercoli che da un mese era ricoverata su letto del Covid Center di Civitanova Marche.

Un incubo iniziato il 21 dicembre quando la donna era risultata positiva al Coronavirus che gli ha generato un forte affaticamento iniziale che, giorno dopo giorno, è andato a peggiorare finché l'ossigeno che prendeva a casa non è più bastato per portarla ad una saturazione sufficiente. Una situazione drammatica, quella vissuta dalla famiglia Ercoli durante le festività natalizie che ha portato alla decisione sofferta, concordata con imedico di base e i dottori dell’Usca, di ricoverare Maria Grazia al Covid Center in quanto dotato delle migliori attrezzature sanitarie per contrastare questo subdolo nemico.

Giorni di attesa, a volte logorante, per Germano Ercoli ma trascorsi con la consapevolezza di aver fatto la scelta giusta per la salute della sua amata moglie che giovedì scorso ha potuto riabbracciare insieme anche ai loro 4 nipotini che la aspettavano trepidanti: “E’ un virus distruttivo e imprevedibile – spiega l’imprenditore civitanovese - tra alcuni i componenti della nostra famiglia si è manifestato come una semplice influenza, risolta poi con periodo di isolamento domestico, ma per mia moglie è stato tutt’altro. La sua situazione era più complicata poteva e, con la stessa facilità, poteva avere un lieto fine o portare a delle conseguenze ben più gravi ”.

Il trasferimento di Maria Grazia nel nuovo presidio ospedalierio della provincia di Macerata, inaugurato a Maggio 2020 da Bertolaso e Ceriscioli, avvenne il 26 dicembre: “In questo quadro così drammatico fortunatamente qui a Civitanova abbiamo una struttura di grande livello come il Covid Center– dice Ercoli-  al di là delle critiche che ha ricevuto in passato si tratta di un centro di assoluta rilevanza con al suo interno un personale sanitario professionale e sempre disponibile. Basti pensare la percentuale di mortalità dei ricoverati che in questa struttura si assesta sul 5% mentre in altre realità è al 20/30% - aggiunge - questo significa che anche le apparecchiature sanitarie sono all’avanguardia tant’è che i pazienti sono monitorati costantemente e a qualsiasi livello”.

Un polo di eccellenza è tornato attivo a pieno regime proprio durante questa seconda ondata pandemica ma che addirittura in estata si parlava di un suo eventuale smantellamento: “Sono totalmente infondate e faziose le critiche che il Covid Hospital ha ricevuto – incalza il patron di Eurosuole -  si tratta di una struttura che va a beneficio delle comunità e non di un singolo e mi risulta che molto gente si uscita da lì guarita”.

Germano Ercoli nel raccontare la sua esperienza al fianco della sua dolce metà ci tiene a sottolineare: “Vorrei fare un appello a tutti coloro che hanno contratto il Covid di andare a donare il plasma – dichiara - si tratta di una grande opera umanitaria che oltre ad essere indispensabile per il lavoro di tutte le struttura sanitarie anche elemento che può  aiutare a salvare delle vite. Molti medici mi hanno riferito che ci sono poche informazioni riguardo l’importanza, che rappresenta nella lotta al virus, l’utilizzo del plasma iperimmune quindi ci tengo a farlo presente – chiosa Ercoli - per me è anche un modo di omaggiare tutti gli operatori sanitari per quanto stanno facendo nel contrastare questa epidemia”.

Un capodanno non dei più tradizionali quello appena trascorso dalla signora Ercoli che ha dovuto passato lontano dall’affetto dei suoi cari ma che è stato comunque ‘scaldato’ dalle premure degli operatori sanitari della struttura ospedaliera civitanovese: “E’ stata per me la fine di un incubo perché in quei momenti non sai se tornerai a casa; poi quando alla fine ci rientri la sensazione è incredibile – racconta con la voce rotta della commozione Maria Grazia – voglio ringraziare tutto il personale del Covid Center perché è composto da persone encomiabili che portano avanti il loro lavoro con dedizione e umanità. Durante quest’ultimo mese mi è sembrato un pò di vivere sulla luna dove intorno a me giravano questi ragazzi tutti bardati, che si muovano di continuo come robot,  dei quali vedi solo gli occhi e conosci il nome solo perché scritto con il pennarello sulle loro spalle”.

Non una scelta ma una necessità quella del trasferimento al Covid Center per Maria Grazia che ha dovuto inizialmente vincere le sue paure nell'accettare la scombussolante notizia: “All’inizio quando mi hanno comunicato il mio trasferimento al Covid Hospital non volevo andarci in quanto avrei preferito essere ricoverata all’ospedale–  osserva la moglie di Germano Ercoli - Oggi posso dire che all’interno di questa struttura ho incontrato delle persone eccezionali che monitorano la salute di tutti i pazienti h24”.

“Voglio rendere nota questa mia esperienza anche per testimoniare l’importanza di avere nel nostro territorio un presidio come Covid Center che se fosse stato smantellato, come in passato si vociferafa, non oso pensare dove avrebbero potuto mandarci – sottolinea Maria Grazia - Quando Germano mi disse che aveva trovato un posto per me lì dentro mi si gelò al sangue ma allo stesso tempo ero consapevole che dovevo allontanarmi da casa soprattutto per proteggere i miei cari – conclude-  ho trovato medici ed infermieri ineccepibili ma ovviamente mi auguro che questa struttura serva in futuro a meno persone possibili".

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