Civitanova, il Consiglio boccia la proposta sullo Stato di Palestina: "Ingiustificabile pregiudizio ideologico"
Nel Consiglio Comunale di Civitanova Marche, un episodio che ha suscitato accese polemiche ha visto il rifiuto di un importante Ordine del Giorno proposto dai consiglieri del centrosinistra, con l'appoggio dell'Anpi. La proposta, che chiedeva il riconoscimento dello Stato di Palestina, è stata bocciata con soli due voti di scarto. Un'azione che, secondo i firmatari dell’Ordine del Giorno, rivela una pericolosa superficialità da parte della maggioranza consiliare, a partire dal sindaco Ciarapica.
L'Ordine del Giorno, in linea con la posizione assunta da numerosi Comuni italiani ed europei, si inseriva nella storica formula “due popoli, due Stati” che l’ONU e la maggioranza delle nazioni del mondo ritengono la via per una pace duratura in Medio Oriente. La proposta sottolineava "la necessità di riconoscere i diritti fondamentali del popolo palestinese, comprese la difesa della propria terra, la fine delle persecuzioni e la possibilità di vivere in uno Stato indipendente e pacifico accanto a Israele".
Secondo i consiglieri firmatari Elisabetta Giorgini, Letizia Murri, Mirella Paglialunga, Francesco Micucci, Piero Gismondi, Lidia Iezzi e Juri Rosati, la bocciatura del documento rappresenta un gravissimo errore politico e morale. "Questa proposta era l’unica giusta e democratica", dichiarano i consiglieri, "capace di portare giustizia e convivenza in una regione martoriata da decenni di conflitti e violenze quotidiane che colpiscono soprattutto bambini, donne e uomini innocenti".
Il rifiuto della proposta, ad avviso dei consiglieri del centrosinistra, "non solo impedisce un segnale di solidarietà internazionale verso il popolo palestinese, ma riflette anche un atteggiamento cinico e privo di scrupoli da parte della maggioranza consiliare. La bocciatura, infatti, avrebbe mantenuto la posizione di chi ritiene "giusto" che il popolo palestinese continui a vivere sotto la minaccia di persecuzioni, espropriazioni e violenze senza la possibilità di costruire un proprio Stato".
L'Ordine del Giorno non è stato l’unico atto che ha sollevato critiche. Infatti, anche il sindaco Ciarapica è stato accusato di aver rimosso, con atteggiamento autoritario, lo striscione affisso al balcone di Palazzo Sforza, che esprimeva la posizione del Comune contro tutte le guerre. Questo gesto, secondo i consiglieri del centrosinistra,"dimostra un ulteriore segno di arroganza politica e di chiusura mentale, un approccio che non tiene conto delle opinioni e dei sentimenti della cittadinanza, sempre più distante da una maggioranza che sembra incapace di rispondere alle esigenze della comunità".
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