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Cingoli, dopo la multa parla il titolare del Boccale d'Oro: "Non mi arrendo, se affogo lo farò da solo"

Cingoli, dopo la multa parla il titolare del Boccale d'Oro: "Non mi arrendo, se affogo lo farò da solo"

“E’ vero devo stare chiuso, ma vado avanti e non mi farò fermare da nessuno”. Sono queste le parole pronunciate da Lorenzo Bravi, titolare del ristorante "Il Boccale d'Oro" di Cingoli, all’indomani della sanzione elevata dai Carabinieri della Compagnia di Macerata per via di due clienti presenti all’interno del suo locale nell'orario di cena (leggi l’articolo).

5 giorni di chiusura e 400 euro di pena pecuniaria (ridotta del 30% se pagata entro 5 giorni). Ecco a quanto ammonta la sanzione per tutte quelle attività ristorative che trasgrediscono le misure anti-Covid contenute nei vari Dpcm, ma Bravi non si arrende: “parallelamente al mio ristorante porto avanti un'altra attività con il mio food truck, e non mi sembra che ci siano delle restrizioni in merito quindi se vogliono farmi arrivare a bordo piscina vi garantisco che non ci riusciranno, se affogo lo farò da solo e nell'acqua alta”.

Non solo rabbia ma anche tanta passione per la propria attività.

Questa è forse la miglior sintesi dello spirito con cui il ristoratore di Cingoli sta affrontando uno dei momenti storici più duri e complessi per la sua categoria. Lui stesso aveva già in qualche modo manifestato l'intenzione di tenere le serrande alzate la sera, in un video pubbblicato qualche giorno fa.

Per giunta sembra sempre più concreta l’ipotesi di introdurre il divieto per i bar di vendere cibi e bevande da asporto dopo le 18 nel nuovo Decreto che sarà emanato a breve dal Governo. Chiusure, aperture e limitazioni varie che hanno soprattutto colpito il mondo della ristorazione costretto a più riprese ad adattarsi e stringere i denti per poi ritrovarsi spesso al punto di partenza. 

“Un periodo veramente duro dove per la mia attività ho acquistato dei generi alimentari che poi sono stato costretto a gettare nella spazzatura in quanto avariati a causa delle limitazioni – spiega Bravi - di concerto però tasse e fatture ho continuato a pagarle”.

“Non lavoro con prodotti congelati ma solo con alimenti freschi, quindi per me il danno è stato ingente – ha precisato – e devo dire non solo economicamente ma anche psicologicamente perché una fase del genere ti abbatte, considerando che non vedi una soluzione e di mezzo vanno non solo i soldi ma anche famiglia e qualsiasi cosa a cui tieni. Il mio è un lavoro che porto avanti con il cuore e quindi per questa situazione non ci sarà mai denaro sufficiente capace di ripagarla”.

Un 2021 quindi che inizia in salita per bar e ristoranti italiani, reduci dai sacrifici fatti praticamente dal principio della pandemia che nemmeno gli annunciati ristori governativi sono riusciti a lenire: “I ristori sono arrivati e le cifre erogate hanno tenuto conto non solo del fatturato di un esercizio, ma anche del periodo di chiusura che secondo me è stata una cagata pazzesca – racconta il titolare del ‘Boccale d’Oro' – i fondi arrivati sono stati basati su periodi morti come Febbraio/Marzo quando in realtà i due terzi del fatturato di un ristorante sono riferiti a mesi come Aprile e Giugno per via di cresime e comunioni ma lo sono anche Novembre e Dicembre che sono periodi in cui si svolgono ad esempio le cene aziendali – e ha aggiunto – la possibilità di lavorare durante l’estate è stata senza dubbio utile ma non risolutiva considerando che i più fertili periodi dell’anno siamo dovuti stare chiusi”.

Dai diamanti non nasce niente ma dal letame nascono i fiori” è questa la frase che Lorenzo Bravi ha scritto sul verbale della sanzione alla voce ‘altro da dichiarare’ ed ha chiarito: “La multa l’ho subito pagata e rimarrò chiuso senza fare ricorsi o sentire avvocati – rimane però l’amarezza di una categoria che si trova a fare dei conti con un sistema che in molte occasioni non riesce a far fronte alle reali esigenze di questo segmento economico - Se dobbiamo adeguarci al modello delle multinazionali lo faremo ma ci svelassero una volta per tutte la verità perché altrimenti continuare così è logorante".

"Il covid continuerà a girare anche se i ristoranti rimarranno chiusi a cena - incalza Bravi - e non sarà l’iniziativa che partirà venerdì a cambiare la situazione (leggi l’articolo). Credo che tra multe, avvocati e ristoratori convinti di lavorare, nella situazione in cui siamo, i ristoranti avranno i frigoriferi ancora pieni ma di fatto saranno ancora chiusi”.

“Facciamo i salti mortali e lavoriamo anche 20 ore al giorno per i nostri locali –ha asserito il ristoratore cingolano -  ma ci troviamo a confrontarci con uno Stato che oltre a non conoscere la nostra realtà non riesce nemmeno a dare risposte a cittadini e attività commerciali – e conclude – per me che ho sempre pagato tasse, contributi e adesso anche multe non fa certo piacere questo modo di fare”.

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