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Aumento tariffe idriche Aato 3, i sindacati confederali di Macerata all'attacco

Aumento tariffe idriche Aato 3, i sindacati confederali di Macerata all'attacco

Aumento della tariffa idrica del 3,5%, gli strali dei sindacati confederali di Macerata. Luci ed ombre, a seguito dell’ultima riunione dell’assemblea dei Sindaci dell’Aato 3, sintetizzati da una nota congiunta a firma di Daniel Taddei per la Cgil, Silvia Spinaci per la Cisl e Manuele Broglia per la Uil.

Si parte dagli aspetti positivi come “la decisione di aumentare il fondo a favore delle famiglie in condizione di necessità e il piano quadriennale di investimenti pari a 55milioni di euro”. Ma le buone notizie, secondo gli esponenti sindacali, terminano qui. “L’assemblea dei Sindaci aderenti all’Aato 3 ha anche deliberato l’aumento del 3,5%, per l’anno in corso, delle tariffe del servizio”. Un incremento “che facciamo fatica ad accettare soprattutto perché su di esso pesa la perdurante situazione di grave frammentazione del settore, a sua volta frutto di un mancato intervento di aggregazione e razionalizzazione del sistema delle aziende idriche che come Cgil, Cisl e Uil invochiamo da tempo”. Per rafforzare la propria tesi, i rappresentanti della triplice sindacale ricordano quanto avvenuto nell’Aato 2 di Ancona “in cui da tempo la gestione del servizio idrico integrato è affidata a un soggetto unico”. Ed in virtù di ciò, quest’ultima “ha deliberato, sempre nei giorni scorsi, un piano di investimenti per il prossimo quadriennio pari a 65 milioni di euro ed un incremento della tariffa all’utenza del 1,5%, meno della metà dell’aumento maceratese”.

Per ovviare a tutto ciò, “è sempre più urgente non accumulare ulteriori ritardi. L’Aato 3, in base alla normativa vigente, si era finalmente data un percorso che doveva portare entro il 30 giugno scorso all’unificazione delle tre società affidatarie - Unidra, Centro Marche Acque e S.I. Marche - e parallelamente prevedeva l’avvio di un progressivo piano di accorpamento dei rami idrici delle aziende che gestiscono il servizio con l’obiettivo esplicito di giungere alla società unica di gestione entro il 2017>. Ma la scadenza di fine giugno è passata e “ci sembra che il processo di aggregazione sia ancora fermo al palo.  Nel frattempo l’Ambito di Macerata – si conclude la nota di Cgil, Cisl e Uil - rischia il commissariamento per mancato rispetto della normativa nazionale. E in questo quadro, come se non bastasse, le tariffe sono aumentate”.

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