Al TG5 il grido di aiuto dell'allevatrice di Ussita: "Sae totalmente inadeguate in montagna"
Le telecamere del telegiornale di Mediaset hanno fatto tappa ad Ussita, per raccogliere le testimonianze degli abitanti delle Sae, dopo il black-out dell'altro giorno, che ha lasciato per alcune ore molte persone al freddo e al buio (Leggi http://bit.ly/2QSr0UO).
"Erano le quattro, era freddo - racconta una signora anziana tutta imbacuccata - abbiamo dormito vestiti, con una giacca sopra l'altra e con i pantaloni", dentro casette che l'assenza dell'energia elettrica erano diventate delle vere e proprie celle frigorifere. E la volta poi di una ragazza, che dall'esterno delle Sae, lamenta con il giornalista che "I tetti sono poco spioventi e la neve si ferma e si gela. Il boiler dell'acqua calda è stato messo sopra, dove l'acqua si gela perennemente tutte le notti".
Un senso di abbandono e di rabbia, quello degli abitanti, che trova sfogo nelle parole di Silvia Bonomi, allevatrice che vive in un MAPRE (Modulo Abitativo Provvisorio Rurale di Emergenza): "Non avevamo stufe a gas, non avevamo nulla, se non di alimentato a corrente. Abbiamo rischiato l'ennesima volta. Si tratta di cinque centimetri di coibentazione - dice la donna mostrando la parete esterna del modulo abitativo - totalmente inadeguato alle nostre latitudini".
"Noi siamo in montagna - conclude l'allevatrice - dove la neve la fa, dove gela parecchi mesi l'anno e non è questa la struttura idonea ad ospitare una famiglia".
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