Lunedì 30 ottobre l’inaugurazione del nuovo asilo nido. «In una data simbolo, il 30 ottobre, a sette anni dagli eventi sismici che sconvolsero i territori delle aree interne, tracciamo un ponte sulla ricostruzione con l’inaugurazione del nuovo asilo nido. Pieve Torina ebbe, all’epoca, il 93% degli edifici distrutti e una inagibilità gravissima per il 100% degli edifici pubblici».
È il sindaco Alessandro Gentilucci ad annunciare l’imminente apertura di questa struttura innovativa e sostenibile dedicata ai più piccoli. «La ricostruzione deve segnare una svolta: passare dall’emergenza alla struttura. Con il nido» prosegue Gentilucci «si completa il campus scolastico di Pieve Torina. Scegliere di riportare tutti i nostri giovani, il nostro futuro, nel centro storico del paese distrutto, significa ridare radici profonde e forte senso di appartenenza a tutta la comunità».
Innovativa ed efficiente la nuova costruzione, proiettata nell’Agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile, con gli alberi all’interno che impreziosiscono un gioiello d’architettura. «Il nuovo asilo è un ponte sulla ricostruzione che dedico a chi ha deciso di rimanere qui, a quelli che ci credono e a tutti coloro che animano ancora i nostri territori. L’appuntamento» conclude il sindaco, «è per lunedì 30 ottobre alle ore 11 nel nostro centro storico».
Le acque termali di Sarnano da oggi a disposizione esterna h24. L’installazione della “casetta dell’acqua” esterna la struttura termale in via De Gasperi 28 a Sarnano, erogatrice di acqua delle sorgenti termali ora è una realtà.
“Dotata di tessera ricaricabile, l’impianto sarà a disposizione di tutta quell’utenza che apprezza le caratteristiche delle nostre acque: organolettiche e curative. Dalla nostra terra, acque curative per tutto il corpo”, afferma il presidente delle Terme Marco Nacciarriti .
“Le acque termali che utilizziamo per la mescita nel nostro stabilimento sono la San Giacomo, la Tre Santi, sgorgano nel nostro stabilimento, da sorgenti situate in profondità”.
“L’acqua San Giacomo, oligominerale bicarbonato-calcica-magnesica e povera di sodio, ma ricca di magnesio, potassio e altri minerali, quest’acqua sgorga da una sorgente collocata tra i depositi alluvionali del Torrente Rio Terro e un substrato geologico di arenacea”.
“Lacqua Tre Santi è, invece, oligominerale bicarbonato-calcica. Di formazione simile all’acqua San Giacomo, la Tre Santi sgorga in prossimità del torrente Tennacola. È un’acqua povera di sodio che si distingue per il suo contenuto di calcio e bicarbonato. La Tre Santi sarà servita anche ‘gassata’, addizionata con anidride carbonica refrigerata”.
Cure idropiniche alla Terme di Sarnano: bevi, alla tua salute. "Quante volte ti è capitato di sentir definire ‘acqua fresca’ un medicinale poco efficace? Nel caso dell’idropinoterapia, invece, l’acqua viene somministrata proprio per scopi terapeutici”.
“Alle Terme di Sarnano, per le cure idropiniche utilizziamo la nostra acqua oligominerale bicarbonato-calcica-magnesica San Giacomo, spiega ancora Nacciarriti. La cura idropinica, quindi, consiste nel bere acqua termale sotto consiglio della nostra struttura termale, questa ‘medicina ‘viene dalla natura ed è quanto di più prezioso abbiamo sul pianeta: l’acqua, o meglio un’acqua particolare, dalle proprietà curative”.
“Benefici dell’idropinoterapia, l’acqua San Giacomo, povera di sodio, ricca di magnesio, potassio e altri minerali: stimola la diuresi e il metabolismo dell’acido urico. Facilita il lavaggio meccanico delle vie urinarie. Ha un effetto locale antispastico. Stimola la funzionalità dell’apparato intestinale ed epatico, favorendo la secrezione biliare e la digestione. Ha un effetto lassativo e favorisce il transito intestinale”.
Soddisfazione per il nuovo servizio come detto da parte del presidente Nacciarriti a disposizione della popolazione di Sarnano e paesi limitrofi, e dei frequentatori turistici, sempre più in aumento, nel borgo inserito nel club dei Borghi più Belli d'Italia e insignito della Bandiera Arancione dal Touring Club Italia per la sua qualità dei servizi, qualità della vita e per il sistema di promozione e valorizzazione delle sue tradizioni culturali, storiche ed enogastronomiche, dell’entroterra maceratese.
Si è svolta oggi pomeriggio, presso viale Puccinotti, sopra alla rotonda dei Giardini Diaz, la cerimonia di intitolazione del belvedere in memoria della scrittrice e giornalista Oriana Fallaci. L’iter di intitolazione è stato avviato a seguito dell’approvazione, da parte del Consiglio comunale, della mozione n. 35 del 30 marzo del 2021 presentata dalla consigliera Laura Orazi e da altri consiglieri di maggioranza.
“Oriana Fallaci era una fine scrittrice e prestigiosa giornalista e, nel corso della sua variegata carriera, si è fregiata di essere stata la prima giornalista donna italiana ad andare in guerra come inviata speciale” si legge nella mozione approvata dall’assise cittadina.
“Oriana Fallaci ha contribuito alla libertà di informazione e di espressione nel nostro paese e nel mondo intero e viene riconosciuta come una delle più grandi interpreti del giornalismo italiano – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. È noto il valore che la scrittrice fiorentina ha dato alla cultura, alla letteratura e al giornalismo italiano per il suo coraggio, ripetutamente dimostrato, nel vivere in luoghi di guerra”.
Alla Fallaci, i cui libri, tradotti in molte lingue, hanno venduto oltre 20 milioni di copie in tutto il mondo, sono stati conferiti numerosi riconoscimenti e onorificenze di carattere nazionale e internazionale tra i quali, a esempio, la laurea honoris causa in Letteratura dall’Università di Chicago. Nel 2005, a New York, ha ricevuto il premio Annie Taylor per "L'eroismo e il valore" e, nello stesso anno, l’Ambrogino d’Oro a Milano e la Medaglia d’Oro quale benemerita della Cultura dall’allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
A seguito dell’ultima seduta del Consiglio di Amministrazione dell'Associazione Arena Sferisterio, in cui è stata decisa la rescissione dell’incarico di direttore artistico a Paolo Pinamonti (entrato in regime di quiescenza), il presidente Sandro Parcaroli - raccolte le indicazioni del CdA - ha ricevuto a Macerata Paolo Gavazzeni al fine di verificare la sua disponibilità per un eventuale incarico.
All'esito dell'incontro, avvenuto ieri, Gavezzeni avrebbe accettato l'incarico e si sarebbe già messo all'opera per la composizione della nuova stagione lirica. È stato, infatti, messo in calendario per la prossima settimana un CdA dell'associazione Sferisterio, al fine di ratificare la scelta.
Stando alle prime indiscrezioni, ci saranno delle modifiche rispetto al cartellone della stagione 2024 preparato dal precedente direttore artistico Pinamonti, con l'esclusione quasi certa de "La fanciulla del West", opera di Puccini.
Dopo un’esperienza professionale di quattro anni come direttore artistico del canale televisivo Tele+ 3 Classica, nell’anno 2000 Gavezzeni entra all’Accademia del Teatro alla Scala dove svolge per due anni il ruolo di coordinatore artistico. Nel 2002 viene chiamato a far parte della direzione artistica del Teatro alla Scala dove rimarrà fino alla fine del 2011 con la qualifica di responsabile dell'attività quotidiana del teatro.
In quegli anni ha l'opportunità di seguire le prove degli allestimenti operistici, dei balletti e dei concerti sinfonici, affiancando quotidianamente i grandi maestri e i registi che in quegli anni hanno operato nel teatro. Dal 2012 al 2016 ha ricoperto l'incarico di direttore artistico presso la Fondazione Arena di Verona e dal novembre dello stesso anno è stato nominato direttore artistico del canale televisivo Classica HD, in onda sulla piattaforma televisiva di Sky.
L'Associazione Argo, da marzo 2023, su richiesta del comune di Macerata, è impegnata con i propri volontari per la corretta gestione della colonia felina sita all'interno del cimitero. "L'impegno è massimo per far fronte alle note difficoltà che si registrano sul posto, anche e soprattutto per cercare di contenere, numericamente, la presenza degli animali in loco", sottolinea Tiziana Giannoni, presidente dell'associazione.
Argo è impegnata settimanalmente anche nella cattura sul posto dei gatti per la sterilizzazione e nella somministrazione del cibo, all'esterno del cimitero, con tre postazioni dedicate, due delle quali realizzate appositamente: scatole container con coperchio, con accesso laterale per i gatti, in modo che il cibo sia al riparo dalle intemperie.
"Ma tanto impegno non basta, senza una responsabile collaborazione da parte della cittadinanza e maggiori controlli da parte degli enti preposti - spiega la presidente Giannoni -. Purtroppo, dal nostro arrivo, nonostante il breve periodo, abbiamo assistito a diversi abbandoni e in questi giorni si sono verificate tre brutte situazioni a discapito di questi poveri animali".
Il riferimento è a quanto avvenuto mercoledì 18 ottobre, quando sono stati rinvenuti tre gattini, di circa un mese, di cui uno purtroppo già morto, a ridosso del capannone per loro adibito. L'altro ritrovamento risale a giovedì 19 ottobre, quando è intervenuta direttamente l'Azienda sanitaria territoriale, raccogliendo, sempre nel medesimo posto, tre gattini appena nati, di cui uno deceduto poco.
"Ma non è finita qui - racconta Tiziana Giannoni -, l'ultimo gesto ignobile è accaduto proprio domenica 22 ottobre, cinque gattini di circa 1 mese di vita, rinvenuti all'interno della scatola container adibita come postazione cibo; di cui uno, deceduto poche ore dopo il ritrovamento, mentre gli altri quattro sono attualmente ricoverati presso l'ambulatorio veterinario".
L'Associazione ricorda a tutti i cittadini che "abbandonare animali è un reato penale. Inoltre, abbandonare cuccioli appena nati in luoghi come il cimitero, il canile o altri luoghi di passaggio nella speranza che qualcuno se ne possa far carico equivale comunque a una condanna a morte per gli animali stessi, i quali spesso non sopravvivono per fame e freddo. Laddove si dovessero rinvenire cuccioli di animali abbandonati, è necessario chiamare prontamente il servizio veterinario dell'Asur o eventualmente associazioni animaliste come Argo".
"Argo ha chiesto ai competenti uffici comunali se, presso il civico cimitero, potrà essere installato un sistema di videosorveglianza, utile anche ad individuare i soggetti responsabili del reato di abbandono di animale e a per poter individuare quelle persone che, prive di autorizzazione, si recano a distribuire cibo all'interno del cimitero, in modalità del tutto in appropriata", conclude Tiziana Giannoni.
Il comandante della polizia locale Danilo Doria ha firmato, dopo il primo mercoledì di sperimentazione che è coinciso con l’allestimento del cantiere per evitare interferenze con il traffico veicolare, una nuova ordinanza per la regolamentazione temporanea della circolazione per l’esecuzione dei lavori stradali di rifacimento dei marciapiedi in viale Don Bosco e viale Trieste previsti fino alla fine dell’anno.
Il provvedimento prevede, con orario 0-24, con cantieri fissi e mobili, secondo l’andamento dei lavori, il divieto di transito pedonale sul lato sinistro secondo la direzione di marcia veicolare e il divieto di sosta con rimozione coatta in viale Don Bosco, fino all’intersezione con via Piave.
In viale Trieste (tratto compreso tra viale Don Bosco e piazza Nazario Sauro) sono previsti il divieto di transito pedonale sul tratto interessato dai lavori; il divieto di sosta con rimozione coatta in base all’andamento dei lavori e dove prescritto; il restringimento della carreggiata con istituzione di una corsia di marcia e il limite di velocità di 30 km/h in base all’andamento dei lavori; la soppressione e la modifica temporanea della fermata autobus del trasporto pubblico locale posta in prossimità della sede comunale, secondo l’andamento dei lavori che si protrarranno sul lato destro.
L’ordinanza ristabilisce, dunque, la regolare percorrenza di tutto viale Trieste per le linee gestite da Apm, dalle 8:00 alle 13:00, nelle giornate di mercoledì.
Tre cantieri aperti, uno appena ultimato, un altro in partenza a breve e ben sei nuove strade consegnate nel giro di pochi mesi. "Il Piano asfalti procede spedito" fa sapere il sindaco Fabrizio Ciarapica che questa mattina si è recato personalmente nel cantiere di via Verga dove gli operai, da ieri, sono al lavoro per ultimare l'ultimo tratto che va dall'altezza di via Quasimodo fino all'incrocio con la provinciale Maceratese. Lavori per un importo di 195 mila euro, da parte della ditta Marche Asfalti che si è aggiudicata l’intervento con un ribasso d'asta del 9,85%. L’altro tratto, dall'incrocio con via Boiardo fino all'altezza di via Quasimodo, è stato ultimato nei mesi scorsi.
"È in atto un importante piano di riqualificazione delle strade cittadine - continua Ciarapica - Non solo completeremo via Verga e via Matilde Serao, tra via del Casone e via Verga (12 mila euro), ma ci sono due cantieri aperti in via Romagna e in via Giusti e l'ultimo, quello della rotatoria San Marone, è appena terminato. Questa mattina, infatti, sono stati ultimati i lavori relativi alla segnaletica. A breve partiranno quelli a Santa Maria Apparente, dalla rotatoria di via San Costantino fino alla rotatoria della zona commerciale. L’intervento, pari a 100 mila euro, sarà realizzato dalla Edil Asfalti di Camerino".
Il sindaco stila anche un elenco delle strade, che nel giro di poco tempo sono state riqualificate. "Via Bragadin (marciapiedi) e via Goia (asfalto), la depolverizzazione della strada del Vallato in prossimità della zona industriale A, Santa Maria Apparente, l'asfalto tra via Boiardo/via Quasimodo, quello in via Crimea e in via Montenero, nel tratto da Corso Garibaldi a Viale Vittorio Veneto. Un passo alla volta - conclude - programmiamo e finanziamo interventi dando priorità alle strade più degradate. In particolare gli interventi ultimati e di prossima realizzazione, anche in collaborazione con Atac che ringrazio, ammontano ad oltre 1 milione e 500 mila euro”.
Sette figli, 19 nipoti, 6 pronipoti e ben 89 anni di vita. Teresa Corradini, una civitanovese emigrata in Argentina dopo la guerra, figlia del partigiano Lucio e nipote di Norino Torresi, fabbro civitanovese a cui Amedeo Regini ha dedicato un libro, è stata accolta in Comune dal sindaco Fabrizio Ciarapica. Con lei alcuni nipoti, l’ingegner Angelo Gaetani, amici e la giornalista Paola Cecchini che l’hanno accompagnata in questa rimpatriata tutta italiana, dalla Sicilia a Roma passando per Civitanova. “Un caloroso benvenuto a Teresa - ha detto il sindaco - Averla qui con noi è stato un grande piacere. Ascoltare i suoi racconti e soprattutto i suoi preziosi consigli ancora di più".
Teresa, insignita negli anni ‘70 dell’onorificenza di Cavaliere del lavoro, è una forza della natura. Grinta, energia e infinita dolcezza. Oggi vive in Argentina dove gestisce due ristoranti a Mendoza (si mangia rigorosamente marchigiano), contornata dall’affetto di tutta la sua grande famiglia. "La cosa più bella - dice - è avere tutti questi nipoti che mi amano, mi cercano e che sono sempre al mio fianco".
Poi è stata la volta dei ricordi con aneddoti ed episodi molto toccanti che lei stessa ha vissuto con la famiglia durante la Resistenza, sulle montagne del sarnanese. “Riuscimmo a salvarci", ha detto scoppiando in un pianto liberatorio. La storia di Teresa e della sua famiglia è stata raccontata da Amedeo Regini, artefice dell’incontro e autore di ricerche storiche sul padre Lucio, che abitava nel palazzo Lombardi in piazza XX Settembre, e sullo zio Norino.
“Ringrazio il sindaco per l'ospitalità - ha detto Regini - e Teresa per la sua testimonianza. Nel vecchio cantiere della famiglia Gaetani dove Norino ha lavorato, abbiamo trovato un vecchio compasso che abbiamo fatto sistemare e che oggi consegniamo a Teresa come ricordo e simbolo di una grande famiglia che tutt'ora, nonostante mille difficoltà, è sempre più unita”.
Appassionati di bici e di escursioni all’aria aperta in festa, a San Severino Marche, per la riapertura del rifugio Vallonica, riqualificato dall’associazione Bike Zone che ne ha ottenuto la gestione dall’Unione Montana Potenza Esino Musone.
Dopo i lunghi ma necessari lavori di recupero, la struttura è tornata in uso grazie anche alla collaborazione del Comune di San Severino Marche e dei numerosi soci del sodalizio il cui consiglio direttivo, dal 2019, ha iniziato a lavorare all’importante obiettivo di ridare vita, insieme a diversi percorsi per appassionati di mountain bike, a questo luogo immerso nella natura meta di passeggiate ed escursioni.
Al taglio del nastro ha fatto da contorno l’evento “Settempeda outdoor week end”, organizzato nell’ambito del progetto “Emozioni sensoriali fra le valli del Musone e del Potenza. Un viaggio fra natura, sport, arte, cultura ed enogastronomia”.
Alla cerimonia hanno preso parte tanti appassionati dei pedali insieme al sindaco della Città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, all’assessore comunale al Turismo e allo Sviluppo dei prodotti locali, Michela Pezzanesi, al consigliere comunale Francesco Borioni, al presidente di Bike Zone, Gionata Ghergo, al vice presidente, Valerio Vissani, e all’intero consiglio direttivo. A precedere l’inaugurazione anche una passeggiata organizzata da Trail Zone.
Sono ormai diversi mesi che il torrente Albula, a San Benedetto del Tronto è diventato l'habitat di una colonia di anatre il cui numero è in continua crescita suscitando la curiosità, l'attenzione e l'interesse della comunità locale e non.
"Oggi, purtroppo, dopo ripetuti gravi e ignobili fatti commessi a danno di queste creature indifese, ci sentiamo costretti a denunciare quanto segue: questa mattina - si legge in una nota del presidente di 'Questione Natura' Roberto Cameli -, una passante, durante la consueta passeggiata di ritorno con il suo cane in direzione della nuova scala del ponte di Via Piemonte, ha rinvenuto l’ennesimo mucchio di grano avvelenato lasciato intenzionalmente per terra".
"Ha subito avvertito alcuni cittadini che sono intervenuti per eliminare di nuovo quel cibo mortale con paletta e scopa. È la terza volta che accade nel giro di un mese, è stata anche sporta una denuncia presentata all’autorità forestale con campione da analizzare da parte di due signori premurosi", sottolinea Cameli.
"Si tratta di un grano rosso, quel topicida che nelle settimane scorse, ha portato indiscriminatamente alla morte di diversi animali avvisati nei marciapiedi vicini e nell’alveolo con gli occhi spalancati - accusa il presidente di 'Questione Natura' -. Occorrono infatti diversi giorni prima che questo veleno uccida l'animale, ma nel frattempo inizia ad attaccare il sistema nervoso causando gravi danni al cervello e, una volta avuta l’emoraggia, l'agonia si conclude".
"Tutte e tre le volte, il mucchio è stato abbandonato in pieno giorno intorno alle 8:30 di mattina, ed anzi, oggi è stato anticipato alle 7:30 circa; una testimone dice di aver osservato da lontano due uomini compiere quest’atto e che, al termine, si sono allontanati a passo tranquillo verso la salita che porta in Viale Trieste - chiarisce Cameli -. Abbiamo subito richiesto un controllo delle telecamere nella speranza che i malviventi siano stati 'immortalati' e chiediamo al comune e al sindaco di installare delle nuove telecamere nell'alveo dell'Albula per la sicurezza di tutti gli abitanti di San Benedetto del Tronto".
"Chiediamo inoltre l'installazione di almeno tre cartelli di segnalazione e di avvertimento sulla presenza di questa numerosa colonia di anatre. Queste anatre dovrebbero venir protette da fenomeni come questo; sono animali che possono trasformare l’immagine mentale che le persone han sempre avuto del torrente albula, visto il grande consenso che riscontrano tra cittadini e turisti" conclude il presidente di 'Questione Natura', Roberto Cameli.
Importanti passi in avanti per la realizzazione delle due rotatorie alla fine della SS77 Valdichienti e del sottopasso ferroviario in via Carducci. "Entro i primi mesi del 2024 - fa sapere il sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica – la Quadrilatero appalterà i lavori per questa importante e strategica opera per Civitanova. Un’opera che ci consentirà di risolvere una volta per tutte il problema traffico nella zona sud della città. Un problema annoso al quale finalmente daremo una risposta concreta e soprattutto molto attesa da cittadini e turisti".
Al fine dell'esame della progettazione esecutiva, la Provincia di Macerata in data 11 maggio ha indetto un tavolo tecnico, all'esito del quale è stato trasmesso al Comune il relativo verbale. In tale occasione ogni Ente, compreso il Comune, ha formulato osservazioni e prescrizioni, sul progetto esecutivo.
"In particolare - spiega il sindaco -. L'Ufficio ha richiesto che il cronoprogramma esecutivo dell'intervento prevedesse prioritariamente la realizzazione delle due nuove rotatorie e poi a seguire il nuovo sottopasso. Una richiesta motivata dalla necessità di limitare al massimo l'interferenza sui flussi di traffico e quindi minimizzare il disservizio, favorendo la fluida circolazione sulla viabilità alternativa".
Successivamente, in data 26 giugno, è pervenuto da parte della Quadrilatero Marche Umbria Spa, la documentazione progettuale in riscontro alle richieste del tavolo tecnico. Nota alla quale il Comune ha già risposto constatando, per quanto di competenza, il sostanziale recepimento delle richieste espresse in occasione del tavolo tecnico.
"Ora siamo quindi in attesa dell'appalto dei lavori da parte della Quadrilatero - conclude il sindaco - e dell’apertura del cantiere previsto entro la metà del 2024". Il progetto definitivo è stato approvato con delibera Cipess 22/2022 e prevede la realizzazione di una rotatoria all’incrocio tra la superstrada Ex SS77 e via Martiri di Belfiore, con diametro di ml 78; una seconda rotatoria in corrispondenza dell’incrocio tra via Martiri di Belfiore e via Della Fontanella, del Diametro di ml 39; eliminazione dell’attuale passaggio a livello di via Martiri di Belfiore con la realizzazione di un sottopassaggio ferroviario della linea Civitanova- Fabriano.
Sono iniziati i lavori di consolidamento e ripristino della strada comunale denominata Peschiera, nel territorio di Matelica. L'arteria, a partire dall’incrocio con via Crinacci, a seguito delle eccezionali piogge verificatesi nel recente passato, ha subito un cedimento per erosione delle sponde del fosso che fiancheggia la strada per un tratto di circa 60 metri.
Ciò ha determinato sia il restringimento della carreggiata che l’instabilità della strada, tanto che il sindaco Massimo Baldini, attraverso un'ordinanza ne ha dovuto vietare il transito dei veicoli.
Questa strada risulta l’unico collegamento idoneo sia per i cittadini che abitano nella zona, che per gli agricoltori, tanto da rendere doveroso l’intervento teso a rimuovere lo stato di pregiudizio alla pubblica incolumità, nonché la riapertura al transito. A eseguire i lavori sarà la ditta Cesare Gabrielli, con sede in Matelica, che è risultata affidataria dei lavori per un importo di circa €50.000,00.
Braccano si arricchisce sempre più di nuovi murales. È stata inaugurato nella giornata di sabato una nuova opera realizzata presso il locale Museo della Resistenza, situato proprio nel cuore della frazione matelicese.
Un murale molto particolare, realizzato in collaborazione con la scuola primaria di Matelica e l’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani d’Italia). Alla cerimonia di inaugurazione era presente anche l’amministrazione comunale di Matelica guidata dal sindaco Massimo Baldini.
Macerata Opera: 'gli' e' tutto da rifare. Avrebbe detto Gino Bartali che da queste parti era di 'casa' (con i buoni auspici di Gismondi, supergregario di Coppi) avendo due nipoti felicemente sposate una a Monturano, l'altra a Montegranaro.
Ed ancora in riferimento allo Sferisterio: com'e' triste Venezia. O meglio: tertium non datur. Per terzo indichiamo l'anno che verrà. Verrà senza più il prof. Paolo Pinamonti destinato a non concludere il mandato triennale conferitogli a fine 2021 come direttore artistico della stagione lirica.
Il Cda infatti ha proceduto a rescindere il contratto che lo legava a Macerata anche nel 2024 - dandogli atto di un ottimo lavoro che ha offerto, in particolare, immagine internazionale all'Arena. Tutto questo in base alla legge Madia che non consente a chi è in quiescenza di guidare Enti. A meno che non accetti di lavorare gratis e soltanto per un anno.
Condizione cui Pinamonti avrebbe dovuto soggiacere in forza al pensionamento, dal primo settembre alla Ca' Foscari di Venezia, di cui egli stesso aveva dato finalmente notizia dieci giorni più tardi al presidente del Cda, Sandro Parcaroli. Nello stesso mese, i giornali avevano dato notizia della sentenza emessa dalla Corte di Conti: il prof. Pinamonti, docente di Musicologia, deve restituire 540.000 euro all'Università di Venezia.
Somma ricevuta per il suo lavoro pluriennale di direttore artistico alla Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli. Un'attività per cui il docente non avrebbe richiesto autorizzazione. Una situazione chiaramente delicata per Pinamonti - che pensava d'aver chiuso dopo la sospensione per 5 mesi dall'attività di docente alla Ca' Foscari - contro il quale aveva poi proceduto autonomamente la magistratura contabile del Veneto.
Mentre gli occhi restano puntati sul caso veneziano (cfr ricorso), Pinamonti ha atteso invano una telefonata da Macerata. Che da Parcaroli sarebbe arrivata solo al '91. Vuol lavorare gratis? A domanda, risposta scontata per un professionista di tal calibro.
Amareggiato il docente veneziano - lo si evince da una lettera seguita all'ufficialità della rescissione - dal non aver voluto, Parcaroli, verificarne l'eventuale disponibilità a proseguire l'attività in Arena con un diverso ma pur sempre significativo ruolo. Ad esempio quello di direttore musicale calzante a pennello con la professionalita' del maestro, professore di Musicologia.
Una mediazione sarebbe stata dunque possibile ad evitare magari eventuali 'azioni' dell'ormai ex direttore artistico che ha chiesto le motivazioni delle decisioni della Cda che l'hanno riguardato. Ma soprattutto pressocchè necessaria perchè la stagione 2024 era stata già impostata e tornare indietro è ogniqualvolta arduo.
Per l'Arena maceratese reduce da due anni di un'altra ancora 'rivoluzione' culturale (valorizzata è stata la parte musicale della stagione con Donato Renzetti) si apre una fase importante ma non priva di interrogativi dopo le 'svolte' di Francesco Micheli e Barbara Minghetti succedute al 'monumento' P.G. Pizzi.
I tempi sono stretti e si è perduto inoltre ancor piu' tempo dopo... l'11 settembre (la notizia del pensionamento data da Pinamonti stesso). Parcaroli dovrà dare gas ad una macchina che ha bisogno di velocità mentre si apre all'orizzonte l'ipotesi del maestro lombardo Paolo Gavazzeni.
Se Gavazzeni sarà, dovrà procedere su uno spartito monotematico pucciniano già segnato e pensare all'intera cronoprogrammazione. Che dovrà tener conto della forte concorrenza nel nome del Grande compositore toscano. Se invece volesse rivoluzionare la Stagione, bisognerà correre come...Marcell Jacobs.
"C'e' il rischio concreto che la Stagione lirica debba chiudere dopo i pareggi degli anni precedenti, quelli delle nostre gestioni, o che debba darsi un calendario biennale" incalza il capogruppo comunale del Pd, avv. Narciso Ricotta. "Lo sbilancio del 2022 è stato certificato (212.000 euro) e per quanto riguarda la stagione appena in archivio Parcaroli in Consiglio ha reso note soltanto le entrate, dopo che io stesso avevo richiesto formalmente di conoscere pure le uscite. E lui non può non saperle perchè firma personalmente ogni contratto! La situazione di Macerata Opera non può non preoccupare visto che l'addio a Pinamonti è da considerarsi come un fulmine a ciel sereno con uno scenario (molto) prossimo venturo tutto da (ri)disegnare". Un'altra rampa in salita per il sindaco di Macerata.
Firmata questa mattina in Prefettura la convenzione con la quale il Comune di San Severino Marche mette a disposizione dell’Arma dei carabinieri sei Sae fino al pieno ripristino dell’agibilità della caserma, parzialmente danneggiata dal sisma del 2016.
Presenti alla sottoscrizione il prefetto Flavio Ferdani, il sindaco Rosa Piermattei e il comandante provinciale dei carabinieri Nicola Candido. Ad avvenuto trasferimento, potranno iniziare i lavori di ripristino della caserma, garantendo allo stesso tempo l’elevato livello di presidio del territorio comunale di San Severino e il benessere dei militari che vi prestano servizio.
Piena soddisfazione è stata espressa dal prefetto, il quale ha sottolineato come tale soluzione provvisoria permetterà all'Agenzia del Demanio di poter realizzare la ristrutturazione e il ripristino della caserma: “Una soluzione che acquista un importante valore simbolico, trattandosi di un presidio di sicurezza dei diritti della comunità, e nel contempo garantirà il benessere dei carabinieri chiamati a svolgere i propri compiti istituzionali. Gli interventi, infatti, permetteranno uno strutturale miglioramento sismico, a vantaggio della fruibilità e dell' utilizzo in condizioni di sicurezza”.
Un bell'esempio di come la sinergia tra le Istituzioni e gli Enti locali può portare a un positivo risultato concreto per la comunità di San Severino. Soddisfazione è stata espressa anche dal sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei:
“La soluzione trovata permette di garantire la costanza della presenza dell’Arma sul territorio e di fornire l’accoglienza necessaria a un presidio importante, come quello della caserma, oltre che al personale della stessa. Desidero ringraziare il prefetto e i vertici dell’Arma dei carabinieri per aver scelto questa soluzione di continuità nel bene della nostra comunità”.
Anche il comandante provinciale dei carabinieri, Nicola Candido, ha voluto esprimere la propria riconoscenza al prefetto ed al sindaco: “Ringrazio, a nome dell’Arma dei carabinieri, il sindaco di San Severino per aver messo a disposizione le Sae, un gesto concreto di vicinanza dell’Amministrazione comunale e, ovviamente, ringrazio anche il prefetto Ferdani che, come sempre, segue in prima persona anche queste problematiche dei carabinieri, dando impulso a tutte le iniziative che riguardano la ricostruzione delle caserme dell’Arma danneggiate dal sisma del 2016”.
“L’iniziativa che il prefetto Ferdani, d’intesa con il sindaco Piermattei e il comandante Candido, ha voluto sviluppare a San Severino non è solo rispondente all’interesse pubblico, ma esprime quella capacità di cooperazione istituzionale che sarà decisiva per la ricostruzione. Il nostro impegno ora è quello di garantire la massima tempestività nella riqualificazione della caserma settempedana”. Questa la chiosa del senatore Guido Castelli, commissario straordinario per la ricostruzione.
Firmato, per la prima volta a Civitanova, il protocollo d'intesa per la costituzione di un tavolo permanente inter-istituzionale volto a prevenire e a contrastare il disagio giovanile. Al tavolo istituzioni, scuole, parrocchie, l'Asp Paolo Ricci, associazioni di promozione sociale e di terzo settore, l'azienda sanitaria e la Caritas diocesana.
"Grazie ad un grande lavoro di squadra e alla sensibilità di ognuno - ha esordito il sindaco Fabrizio Ciarapica - siamo qui oggi per ufficializzare questa importante collaborazione frutto della grande volontà, da parte dell'amministrazione comunale, di essere incisivi e di lavorare affinchè si possano dare risposte concrete al disagio giovanile, ma anche di favorire la crescita dei nostri giovani in un contesto comunitario accogliente e solidale. Ringrazio tutti voi per aver accettato l'invito. A breve convocheremo il tavolo istituzionale e nomineremo un coordinatore".
Il protocollo ha una durata di cinque anni, mentre il Tavolo si riunirà due volte l'anno. Tra gli obiettivi la lettura delle problematiche e criticità rilevate attraverso i differenti punti di osservazione degli organismi coinvolti; generare ed elaborare dati evidenziando i punti di forza (fattori di protezione) e di debolezza (fattori di rischio) del territorio, al fine di individuare e pianificare obiettivi di azione e strategie di intervento; il confronto con i referenti delle Istituzioni preposte per lo sviluppo di iniziative, attività, servizi complementari e sinergici, aderenti alle sfide legate alla promozione del benessere e del protagonismo attivo dei giovani; elaborare un rapporto annuale sulla consistenza del fenomeno e promuovere azioni, anche innovative, di comunicazione e campagne istituzionali nel campo della prevenzione del disagio e della promozione del benessere psico-sociale e fisico dei giovani.
"Una giornata di soddisfazione - ha detto l'assessore ai Servizi Sociali Barbara Capponi -. È la prima volta che l'amministrazione istituzionalizza questo tipo di collaborazione. Da sempre prestiamo particolare attenzione alla Famiglia ed all’Infanzia all’interno del progetto “Civitanova città con l’Infanzia”, favorendo iniziative e servizi che coinvolgono bambini, adolescenti, giovani e famiglie. Sicuramente questo protocollo rappresenta un ulteriore passo in avanti. Pertanto ringrazio tutti i soggetti coinvolti nella consapevolezza che solo insieme si può fare meglio e arrivare, più incisivamente, su quelle che sono le esigenze del territorio".
Soddisfazione e "auguri di buon lavoro" sono arrivati dall'assessore alle Politiche Giovanili Francesco Calderoni che ha sottolineato "la vicinanza dell'amministrazione al mondo giovanile". "Questo protocollo rappresenta un punto di partenza", ha detto Gianni Giuli, direttore del dipartimento di prevenzione. "Ringrazio l'amministrazione ed in particolare l'impegno personale che il Sindaco ha messo per dare vita a questa collaborazione - ha aggiunto Andrea Foglia rappresentante di diverse associazioni -. Sono emozionato perchè è una giornata storica e da oggi tutti insieme lavoreremo per dare ai nostri figli e nipoti un contesto migliore per il benessere psicologico e sociale".
"Un protocollo che rappresenta la volontà di rimboccarsi le maniche e capire insieme cosa possiamo fare per i nostri giovani", ha sottolineato Barbara Moschettoni della Caritas. Don Mario Colabianchi, invece, ha posto l'accento "sul continuare a lavorare tutti insieme per non smettere di sognare". "Le problematiche si sono acuite - ha concluso il professor Francesco Giacchetta - e quindi è necessaria una cabina di regia per individuare le azioni da attuare. La scuola ha un ruolo importante, ma è necessario coinvolgere le famiglie ed agire tutti insieme".
Nella giornata di ieri (giovedì 19 ottobre) la responsabile dell’Ufficio Servizi Sociali Anna Benigni ha provveduto ad assegnare a un nucleo familiare un alloggio popolare come da graduatoria. «L’assegnazione di alloggi popolari, a cui tanto auspicano i nuclei richiedenti, è sempre un motivo di gioia e di orgoglio – ha affermato l’assessore ai Servizi Sociali Ilenia Cittadini - la casa è infatti il primo tassello per l’inclusione sociale, la base su cui costruire il proprio futuro».
«Ringrazio sentitamente il grande lavoro svolto dall’Ufficio Servizi Sociali che ha colto e raccordato tutte le opportunità disponibili programmando insieme e in stretta collaborazione con l’Erap di Macerata, gli interventi di ripristino degli alloggi disponibili».
«Il Servizio Sociale di Castelraimondo continuerà a lavorare nell’incessante compito di reperire sempre più alloggi, al fine di rispondere alle richieste della cittadinanza». Soddisfazione anche per il sindaco Patrizio Leonelli: «L’operato dell’Ufficio Servizi Sociali e dell’assessore preposto ha permesso ad oggi la consegna di 10 alloggi dall’inizio del mandato amministrativo, che si riferiscono all’ultima graduatoria presente, attiva da settembre 2022».
Superstrada chiusa al traffico fino al 31 ottobre, a Tolentino code e disagi. Il comando della polizia locale corre ai ripari e in via Achille Corona arriva lo "stop" nei due sensi di marcia, all’intersezione con lo svincolo "Tolentino Est" della Ss77 della Val di Chienti, in direzione Civitanova Marche.
Il provvedimento si è reso necessario "per motivi di sicurezza pubblica", rende noto la polizia locale, in moda da "imporre l’obbligo per tutti i veicoli in circolazione nei due sensi di marcia di via Achille Corona di fermarsi e dare la precedenza ai veicoli provenienti dallo svincolo 'Tolentino Est' della Ss 77 della Val di Chienti che si immettono sulla via".
L'Anas è incaricata di apporre la necessaria segnaletica stradale verticale e orizzontale comprensiva di segnaletica verticale di preavviso di "Stop"; segnaletica verticale di "Stop"; linee di arresto; delineatori di corsia; dispositivi luminosi a luce gialla. L'ordinanza entrerà in vigore al momento della posa in opera della segnaletica.
Al via i lavori di ricostruzione post sisma alla chiesa di Santa Maria delle Grazie in località Piana di Treia. Il vescovo, Nazzareno Marconi, ha presieduto il tradizionale rito di benedizione per l’apertura del cantiere di lavoro. Hanno partecipato alla cerimonia il responsabile Tecnico della Procedura (RTP), il parroco Don Giuseppe Verdenelli con i suoi collaboratori pastorali e una rappresentanza dei parrocchiani.
I lavori consisteranno nella riparazione dei danni prodotti dal terremoto del 2016 e, parzialmente, nel restauro degli interni. Progettati dall’architetto Michele Schiavoni, in collaborazione con l’Ingegner Francesco Losego, col coordinamento dell’Ufficio Sisma della Diocesi di Macerata, saranno eseguiti dall’impresa Celi Costruzioni s.r.l.
L’intervento è finanziato tramite l’ordinanza del commissario straordinario per la Ricostruzione post Sisma del Centro Italia 2016 e la fine dei lavori è prevista per il mese di novembre 2024.
La Diocesi ha ringraziato l’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche e la Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Ascoli Piceno, Fermo e Macerata per la preziosa collaborazione istituzionale e sul piano tecnico-amministrativo.
Si sa, tutte le città universitarie, o quasi, vivono due scenari paralleli. La mattina si lavora, o si studia, mentre la sera l'atmosfera cambia e gli stessi studenti animano le vie della città frequentando in maniera assidua i vari locali presenti. Ma per ogni buona regola che si rispetti, c’è un'eccezione a darne conferma. L'eccezione in questione è quella della nostra città, Macerata.
Un capoluogo di provincia che, da sempre, ha fatto della presenza dell’università il suo punto di forza, da qualche anno ha iniziato a "zoppicare" in materia di movida. "Dovremmo tornare a prima del Covid" e "i giovani non sanno più divertirsi" sono solo due delle frasi che più si sentono quando si ascoltano i "grandi" parlare; come se a doversi far carico della microeconomia locale, circoscritta all’interno delle mura, dovessero essere gli studenti.
Prima della pandemia, è vero, il mondo intero (e non solo Macerata), funzionava diversamente. Nella città erano presenti una serie di locali di riferimento, dei "porti sicuri" per la movida, che non hanno retto alla pressione e, nell'abbassare la serranda definitivamente, hanno visto l'unica soluzione; come dargli torto.
Il centro storico, e tutta la zona all'interno delle mura, pullula di ‘giovani dormienti' a causa dei pochi stimoli che ricevono. Dedicare solo un giorno della settimana al loro svago, il tanto rinomato "giovedì universitario", non basta; a chi dovrebbe muovere l’economia, va dato modo di farlo quasi quotidianamente.
"Qualche anno fa con la mia compagna e nostro figlio abbiamo deciso di cambiare casa, muovendoci fuori dal centro - ci dice Matteo, un giovane papà - ormai lì si è trasformato in un dormitorio a cielo aperto". Per una famiglia non c'è più così tanto spazio". Argomento che va a riaprire la questione degli affitti, offerta ormai satura a causa della richiesta degli studenti (leggi l'articolo).
Matteo, come altri, ha lamentato una targettizzazione dell'offerta ludica. "Ormai ci sono solo locali dove mangiare e bere, con offerte per gli studenti. E per noi famiglie?" ci dice Francesca, mamma di due bambini che durante l’estate ha abbandonato la vita dentro le mura. Questa è una faccia della medaglia. L'altra, rappresentata dagli studenti, non è pienamente d’accordo.
"Noi ragazzi vorremmo mangiare meno e ballare di più. Amiamo la musica, amiamo fare festa. Questi sono gli anni più importanti della nostra vita, ma qui nessuno sembra accorgersene", afferma Luca, studente universitario: "È vero anche che le iniziative vengono proposte, ma con questa cadenza, definirla ‘città universitaria’ mi sembra eccessivo".
Il grido di malcontento è forte e arriva da entrambe le parti. Studenti e cittadini si rivolgono a una amministrazione che ormai non sa più che campana sentire e, nel tentativo di accontentare tutti, ignora le lamentele e provvede a creare soluzioni che altro non sono che palliativi.