Macerata Opera: 'gli' e' tutto da rifare. Avrebbe detto Gino Bartali che da queste parti era di 'casa' (con i buoni auspici di Gismondi, supergregario di Coppi) avendo due nipoti felicemente sposate una a Monturano, l'altra a Montegranaro.
Ed ancora in riferimento allo Sferisterio: com'e' triste Venezia. O meglio: tertium non datur. Per terzo indichiamo l'anno che verrà. Verrà senza più il prof. Paolo Pinamonti destinato a non concludere il mandato triennale conferitogli a fine 2021 come direttore artistico della stagione lirica.
Il Cda infatti ha proceduto a rescindere il contratto che lo legava a Macerata anche nel 2024 - dandogli atto di un ottimo lavoro che ha offerto, in particolare, immagine internazionale all'Arena. Tutto questo in base alla legge Madia che non consente a chi è in quiescenza di guidare Enti. A meno che non accetti di lavorare gratis e soltanto per un anno.
Condizione cui Pinamonti avrebbe dovuto soggiacere in forza al pensionamento, dal primo settembre alla Ca' Foscari di Venezia, di cui egli stesso aveva dato finalmente notizia dieci giorni più tardi al presidente del Cda, Sandro Parcaroli. Nello stesso mese, i giornali avevano dato notizia della sentenza emessa dalla Corte di Conti: il prof. Pinamonti, docente di Musicologia, deve restituire 540.000 euro all'Università di Venezia.
Somma ricevuta per il suo lavoro pluriennale di direttore artistico alla Fondazione del Teatro San Carlo di Napoli. Un'attività per cui il docente non avrebbe richiesto autorizzazione. Una situazione chiaramente delicata per Pinamonti - che pensava d'aver chiuso dopo la sospensione per 5 mesi dall'attività di docente alla Ca' Foscari - contro il quale aveva poi proceduto autonomamente la magistratura contabile del Veneto.
Mentre gli occhi restano puntati sul caso veneziano (cfr ricorso), Pinamonti ha atteso invano una telefonata da Macerata. Che da Parcaroli sarebbe arrivata solo al '91. Vuol lavorare gratis? A domanda, risposta scontata per un professionista di tal calibro.
Amareggiato il docente veneziano - lo si evince da una lettera seguita all'ufficialità della rescissione - dal non aver voluto, Parcaroli, verificarne l'eventuale disponibilità a proseguire l'attività in Arena con un diverso ma pur sempre significativo ruolo. Ad esempio quello di direttore musicale calzante a pennello con la professionalita' del maestro, professore di Musicologia.
Una mediazione sarebbe stata dunque possibile ad evitare magari eventuali 'azioni' dell'ormai ex direttore artistico che ha chiesto le motivazioni delle decisioni della Cda che l'hanno riguardato. Ma soprattutto pressocchè necessaria perchè la stagione 2024 era stata già impostata e tornare indietro è ogniqualvolta arduo.
Per l'Arena maceratese reduce da due anni di un'altra ancora 'rivoluzione' culturale (valorizzata è stata la parte musicale della stagione con Donato Renzetti) si apre una fase importante ma non priva di interrogativi dopo le 'svolte' di Francesco Micheli e Barbara Minghetti succedute al 'monumento' P.G. Pizzi.
I tempi sono stretti e si è perduto inoltre ancor piu' tempo dopo... l'11 settembre (la notizia del pensionamento data da Pinamonti stesso). Parcaroli dovrà dare gas ad una macchina che ha bisogno di velocità mentre si apre all'orizzonte l'ipotesi del maestro lombardo Paolo Gavazzeni.
Se Gavazzeni sarà, dovrà procedere su uno spartito monotematico pucciniano già segnato e pensare all'intera cronoprogrammazione. Che dovrà tener conto della forte concorrenza nel nome del Grande compositore toscano. Se invece volesse rivoluzionare la Stagione, bisognerà correre come...Marcell Jacobs.
"C'e' il rischio concreto che la Stagione lirica debba chiudere dopo i pareggi degli anni precedenti, quelli delle nostre gestioni, o che debba darsi un calendario biennale" incalza il capogruppo comunale del Pd, avv. Narciso Ricotta. "Lo sbilancio del 2022 è stato certificato (212.000 euro) e per quanto riguarda la stagione appena in archivio Parcaroli in Consiglio ha reso note soltanto le entrate, dopo che io stesso avevo richiesto formalmente di conoscere pure le uscite. E lui non può non saperle perchè firma personalmente ogni contratto! La situazione di Macerata Opera non può non preoccupare visto che l'addio a Pinamonti è da considerarsi come un fulmine a ciel sereno con uno scenario (molto) prossimo venturo tutto da (ri)disegnare". Un'altra rampa in salita per il sindaco di Macerata.
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