Per migliorare la viabilità, la nuova amministrazione comunale di Civitanova ha deciso di invertire i sensi di marcia delle tre strade che sono dirimpetto all’uscita della superstrada. Così, via Crimea, via Cernaia e via Adua alleggerirebbero la densità di traffico che, dalla fine della superstrada è causa di code e di intasamenti nelle arterie più vitali e di collegamento di Civitanova.
In questi ultimi giorni è stata al centro dell’attenzione via Adua. I residenti hanno fatto sentire la loro voce in merito alle problematiche che si troverebbero ad affrontare con un netto aumento del flusso di auto.
“Via Adua è un piccolo borgo di mille persone e non si può accettare che l’unica strada che abbiamo davanti alle nostre case diventi la via di passaggio dei mezzi che provengono dalla superstrada” dice il portavoce degli indignati della via, Armando Mastrangelo. E spiega: “Non vogliamo dire completamente di no al cambiamento del senso di marcia, ma che venga attuato successivamente ad una rotonda. In tal modo, si potrebbe rientrare a casa in modo più agevole senza dover percorrere, da sud, tratti oltremodo lunghi né fare soste forzate davanti a due semafori. Tempo fa si parlava di un progetto per prolungare via Castelfidardo (che è la via da cui si passa per arrivare in via Adua) fino a Pellegrini Garden e questo per noi residenti sarebbe stato già un bel passo avanti, ma il piano non ha visto mai la luce”.
Più di duecento persone hanno firmato una petizione messa in moto da Mastrangelo e da Antonio Diomedi. Venerdì 11 agosto, l’atto è stato presentato all’Ufficio Protocollo del Comune per ottenere il vaglio del sindaco Ciarapica. L’immissione diretta del flusso di auto dalla superstrada in via Adua annullerebbe tutte le abitudini e il quieto vivere che i residenti del posto si sono guadagnati in anni di discussioni e ritrovate sintonie. Per ora, in quella carreggiata si parcheggia su ambo i lati e le mamme coi passeggini o chi ha difficoltà di deambulazione camminano spesso in mezzo alla strada per evitare il saliscendi dai marciapiedi rotti. Un’emergenza questa che richiederebbe una urgenza immediata rispetto al cambio di senso di marcia a cui strade a bassa intensità di traffico non sono abituate.
(di Raffaella D’Adderio)
Il Primo Dirigente della Polizia di Stato, dottor Romualdo De Leonardis, 58 anni, originario della provincia di Benevento, dal 10 agosto ha assunto l’incarico di Dirigente della Divisione Amministrativa presso la Questura di Macerata.
Il dottor De Leonardis, in Polizia dal 1983, ha prestato servizio presso le Questure di Avellino e Benevento, presso il Reparto Mobile di Napoli e presso la Questura di Forlì dove ha diretto prima la Divisione Amministrativa e successivamente la Squadra Mobile dove ha coordinato in prima persona le indagini connesse all’omicidio del Senatore Ruffilli ucciso dalle Brigate Rosse il 16 aprile 1988. Assegnato alla Questura di Perugia prima come dirigente dell’Ufficio Personale poi come Capo di Gabinetto, ha successivamente diretto il Commissariato di Assisi dove ha diretto i servizi di Ordine Pubblico connessi alla visita di ben tre Pontefici nonché di alte personalità istituzionali italiane e straniere.
Nominato Primo Dirigente della Polizia di Stato dal 1° gennaio 2013, ha assunto l’incarico di Dirigente della Divisione Amministrativa della Questura di Ascoli Piceno dove, a seguito del sisma del 24 agosto 2016, è stato impegnato in prima persona nei soccorsi alle popolazioni colpite dal terremoto e nel recupero della piccola Giorgia trovata viva dopo 15 ore dal sisma tra le macerie di Pescara del Tronto. Da quella data il dottor De Leonardis ha anche coordinato i servizi anti sciacallaggio svolti sul territorio colpito dal sisma ove da subito ha collaborato nei soccorsi dei feriti e nel recupero delle persone decedute.
De Leonardis ha sostituito nel nuovo incarico il dottor Marcello Gasparini collocato in quiescenza.
Il dottor Gasparini, laureato in giurisprudenza presso l’Università di Macerata e in Polizia dal 1985, ha diretto tra gli altri uffici la Sezione Speciale di Polizia Strdale di cesena, il Commissariato di P.S. di Civitanova Marche e da ultimo la Divisione Amministrativa della Questura di Macerata. Ha avuto inoltre riconoscimenti dal Ministero dell’Interno sia per l’attività di Polizia Giudiziaria svolta nella nostra provincia nonché dei Questori di Ctania, Brindisi e Torino ove ha diretto importanti servizi di ordine pubblico.
Il Questore di Macerata, dottor Giancarlo Pallini, nel dare il benvenuto e augurando al dottor De Leonardis un buon lavoro, ringrazia il dottor Gasparini per il fattivo contributo offerto, specie nelle circostanze più difficili vissute per l’evento sismico in questa provincia.
Si chiama Muove la terra come l’onda il mare la nuova iniziativa della scuola di cultura e scrittura poetica Sibilla, diretta da Umberto Piersanti. Domenica 13 agosto, tutti gli ombrelloni degli chalet di Civitanova Marche avranno un pensiero per coloro che si recheranno in spiaggia a prendere il sole e a rilassarsi. In ogni ombrellone sarà attaccata una delle 10 cartoline realizzate per la prima edizione della rassegna di poesia e letteratura, organizzata in ricordo del sisma che ha scosso l’Italia centrale nel 2016.
“A distanza di un anno, Civitanova Marche esprime la propria vicinanza ai paesi colpiti dal sisma con un abbraccio di solidarietà - dichiara Veruska Melappioni, la promotrice dell’evento - . Testimonial di questo sentire comune sono le poesie e le immagini, che, come piccole bandiere colorate, sventoleranno da sotto ogni ombrellone di ciascuno stabilimento balneare di Civitanova Marche”. Dieci cartoline speciali che vogliono essere un omaggio ai territori più colpiti dal sisma. Ogni cartocino ha da un alto una foto e nell’altro una poesia. Gli scatti (a colori e in bianco e nero) sono tutti di Pino Scataglini, mentre le poesie sono dei dieci vincitori di questa prima edizione della rassegna: Martina Luce Piermarini, Andrea Pergolini, Michele Joshua Maggini, Veruska Melappioni, Costantino Turchi, Carla Trani, Francesca De Luca, Mauro Barbetti, Silvia Gelosi, Maria Nochi. “Arte e cultura, anche attraverso queste cartoline - dice l’assessore alla Crescita Culturale Maika Gabellieri -, sono la nostra risposta alla grande scossa emotiva che abbiamo subito lo scorso anno con il terremoto”. Conclude il sindaco Fabrizio Ciarapica: “Si parla di ricostruzione, ma non bisogna pensare solamente agli edifici, perché il sisma ha ferito soprattutto gli animi delle persone. La nostra città ha ospitato fin da subito chi ha perso la propria casa, ogni azione di sollievo è importante e il ruolo della cultura è fondamentale”.
All’iniziativa, patrocinata dal Comune di Civitanova Marche, ha aderito l’ABAT, l’associazione balneare aziende turistiche.
Riaprirà a settembre, a senso alternato, il viadotto sul lago di Cingoli. E' quanto è stato deciso al termine di un sopralluogo dell'assessore regionale alla Protezione civile Angelo Sciapichetti e del presidente del Consorzio di bonifica Claudio Netti.
''I lavori stanno procedendo speditamente - ha detto Sciapichetti - e certamente si potrà aprire il viadotto a senso alternato già dai primi del mese prossimo. Questa è la prima grande opera pubblica su cui si lavora nei comuni coinvolti dal sisma, ed è di fondamentale importanza per la comunità di Cingoli e di tutto il territorio.
Siamo riusciti a mettere insieme le forze e a far partire il cantiere, interamente finanziato con i fondi per il terremoto, per un totale di 3.200.000 euro''. Il decimo pilone del viadotto è già stato risanato, ora si procede con gli altri. La riapertura totale del avverrà nel gennaio 2018. (Ansa)
Le prime 11 casette per gli sfollati di Castelsantangelo sul Nera, comune maceratese che subì danni con il sisma del 24 agosto 2016 ma fu poi distrutto dalle scosse del 26 e 30 ottobre successivo, dovrebbero essere consegnate il 24 agosto, ad un anno esatto dalla catastrofe.
Una cinquantina sui 280 sfollati del paese ha scritto al premier, ai presidenti di Camera e Senato al presidente della Regione per dire quel giorno ''non venite, non vi vogliamo'', ma il sindaco Mauro Falcucci, pur condividendo le preoccupazioni dei suoi concittadini per i ritardi, invita i pochi fra loro che continuano a danneggiare la comunità con dichiarazioni ''irresponsabili e non corrette'', a smetterla di ''ingannare'' l'opinione pubblica con ''vittimismi'' fuori luogo. Il riferimento è a chi ha rifiutato la sistemazione in albergo o in affitto per restare nelle roulotte. ''Se c'è un bagno solo in quell'area non è colpa delle istituzioni, e le utenze di acqua e gas vanno pagate''. (Ansa)
La società calcistica della Maceratese non esiste più. Questo il messaggio passato ieri, dopo la comunicazione del sindaco Romano Carancini secondo cui il presidente della Figc Carlo Tavecchio aveva detto no alla partecipazione della squadra biancorossa al prossimo campionato di serie D sotto l'egida del duo Ruggeri-Mosca.
Invece sembra proprio che la Ss Maceratese 1922 esista ancora e che con buone probabilità disputerà il prossimo campionato di Eccellenza. A spiegare la situazione, in una intervista video esclusiva rilasciata a Picchio News, è l'azionista di maggioranza Carlo Crucianelli.
Crucianelli parla anche della situazione relativa al campo di Collevario e alla richiesta del Comune di Macerata di lasciare la struttura in quanto non più servita da acqua e metano. Acqua e metano, in realtà, sono utenze ancora oggi attive. Si parla di morosità e danni, con una fontana all'aperto a disposizione di chiunque che potrebbe teoricamente rimanere aperta per giorni.
Crucianelli, poi, ha lanciato un messaggio chiaro: "Chi ha preso il materiale della Maceratese, lo restituisca quanto prima. Ho presentato un esposto alle autorità competenti e quindi, per evitare conseguenze penali, chi si è appropriato del materiale lo riporti indietro facendo riferimento alla redazione di Picchio News".
Ma la domanda che sorge spontanea a questo punto è: quale società aveva richiesto di iscriversi alla serie D, se formalmente la Ss Maceratese è una società ancora attiva e che ha presentato richiesta di iscrizione al prossimo campionato di Eccellenza? Perchè e come Tavecchio avrebbe contattato il sindaco Carancini per comunicargli la mancata possibilità di iscrivere la squadra alla serie D? Tanti, troppi interrogativi di una vicenda ancora con diversi punti da chiarire. Ma con una certezza. La richiesta della Ss Maceratese 1922 di partecipare alla prossima Eccellenza.
"La recente ondata di calore ha provocato, nel sistema sanitario e socio sanitario della nostra regione, un carico assistenziale decisamente superiore alle previsioni, toccando picchi di accessi superiori a quelli che si verificano nelle epidemie influenzali stagionali. Nonostante ciò le strutture ospedaliere e territoriali tutte stanno, con grande sforzo e professionalità, dando una risposta alle centinaia di persone che accedono ai pronto soccorsi o ambulatori, nonostante in alcuni casi sia già operativo il piano ferie per i dipendenti".
Lo afferma il direttore generale dell'Asur Alessandro Marini. "Le strutture - spiega Marini - stanno gestendo un numero di accessi ai pronto soccorsi che sono stati, rispetto ai mesi precedenti e allo stesso periodo dello scorso anno, superiori per numeri, variabili tra 20 e 80 accessi al giorno in più, a seconda deve varie Aree vaste". In alcune fasce orarie, soprattutto nelle ultime giornate, le chiamate al 118 sono aumentate dal 10 al 30% rispetto all'atteso.
(fonte Ansa)
Novantacinque milioni di euro per 53 interventi di ripristino di beni culturali nel cratere del sisma nelle Marche. Sono stati fatti ''passi importanti per il recupero dell'identità culturale della regione e, parallelamente, per il ripristino del patrimonio abitativo pubblico" afferma l'assessore regionale Angelo Sciapichetti che ha partecipato a Roma alla seduta della Cabina di regia per la ricostruzione, presieduta dal commissario Vasco Errani e di cui fanno parte i quattro presidenti (o loro delegati) delle regioni colpite dal sisma.
La seduta era dedicata all'approvazione del primo stralcio del piano dei beni culturali danneggiati dal terremoto e del secondo stralgio relativo agli alloggi pubblici dei Comuni, dell'Erap e dell' Ersu. Sul fronte dei beni culturali, alle Marche sono stati assegnati 95 milioni per 53 interventi di ripristino di chiese e cattedrali, concordati con la Cei, d'intesa con il ministero dei Beni Culturali, e per il restauro di un bene simbolo, il Castello Pallotta di Caldarola.
In vista del concerto dei Tiromancino di domani 11 agosto l’Amministrazione comunale avvisa i cittadini che dalle ore 18:00 fino al termine dello spettacolo saranno vietati il transito e la sosta nelle seguenti vie: Piazza XX Settembre (tratto antistante il comune), Vialetto Sud, Vialetto Nord e Viale Vittorio Veneto (nel tratto compreso tra Via Cavour e Vialetto Sud).
La sosta in Piazza XX Settembre sarà vietata fino al termine del concerto. Per motivi di sicurezza sarà regolata l’affluenza e il flusso del pubblico attraverso quattro varchi d’entrata (Incrocio C.so Umberto I° via Buozzi- V.le Vittorio Veneto vicolo Sforza - Vialetto Nord – Vialetto Sud) e quattro uscite (C.so Garibaldi – via del Remo – via Nave – via Dalmazia ).
“Dopo i gravi incidenti di Torino sono state aggiunte delle prescrizioni sulla sicurezza nei luoghi dove si organizzano eventi che tutti i Comuni devono rispettare - dichiara l’assessore alla crescita culturale Maika Gabellieri -. La nostra Amministrazione che organizza da tanti anni iniziative di forte richiamo, dai concerti ai Festival, dalla danza agli incontri nelle piazze, attua il nuovo piano di sicurezza che offre una maggiore tranquillità a tutti coloro che partecipano all’evento. Sono sicura che con il concerto dei Tiromancino sarà una bellissima serata. Dopo l’esperienza dello spettacolo di Bennato della scorsa settimana sono state messe in campo migliorie ed accortezze che permetteranno a tutti gli spettatori di entrare con maggiore facilità nella piazza e godersi serenamente la musica”.
Infine, sono previsti parcheggi riservati ai disabili in via V. Veneto, nel tratto tra Via Cavour e vialetto Sud; sarà allestito un apposito palco all'interno della Piazza lato sud riservato ai disabili.
Video di sostegno e #Macerata2020 è la campagna social per lanciare la candidatura di Macerata a Capitale Italiana della Cultura 2020. I primi endorsement per Macerata candidata a Capitale Italiana della Cultura 2020 sono quelli di politici, artisti, personalità del mondo della cultura e dello spettacolo ospiti a Macerata in questi giorni per la 53^ stagione lirica del Macerata Opera Festival.
I primi video sono quelli del presidente della Regione Marche Luca Ceriscioli, del musicista Stefano Bollani, della cantante Amii Stewart, dello scrittore Igor Sibaldi e degli attori John Savage e Blanca Blanco, della vice presidente dell'Argentina Gabriela Michetti. E già sono visibili nella pagina fb del Comune.
"Ringrazio quanti sostengono generosamente Macerata e invito tutti a mandare un video di sostegno - afferma il sindaco dio macerata, Romano Carancini -. Abbiamo raccolto la sfida di candidare Macerata a Capitale della Cultura 2020 perché sappiamo di avere una città e un territorio che meritano di essere conosciuti da tutti. Diciamolo con orgoglio!"
Per partecipare basta registrare una breve clip in cui alla frase iniziale: “Sostengo Macerata Capitale italiana della Cultura perché...” segua la presentazione delle proprie ragioni e inviarla alla mail turismo@comune.macerata o tramite Whatsapp al numero328 9196931entro il 30 agosto.
Il 15 settembre è invece la data di scadenza entro cui Macerata dovrà presentare un dossier di candidatura al quale saranno allegati anche i video raccolti, il programma delle attività culturali previste per il 2020, la struttura incaricata dell’elaborazione e promozione del progetto, della sua attuazione e del monitoraggio dei risultati, una valutazione di sostenibilità economico – finanziaria e gli obiettivi perseguiti in termini qualitativi e quantitativi e gli indicatori che verranno utilizzati per la misurazione del loro conseguimento.
Infine, entro il 15 novembre, i sette esperti che compongono la commissione giudicatrice indicheranno la top ten delle 10 città tra le quali scegliere la Capitale. Un progetto importante che vede l'impegno di tutti e coinvolge tutta la cittadinanza.
Con i normali tempi dei piani di ricostruzione dei beni culturali dell'Italia centrale danneggiati dal sisma la Basilica di San Nicola, a Tolentino (Macerata), tornerebbe al suo splendore originario dopo anni. Meglio accelerare, ha pensato il prof. Francesco Gentiloni Silveri, commercialista e docente universitario romano con casa a Tolentino (come tutti i Gentiloni Silveri, presidente del Consiglio compreso), che ha offerto al Comune la propria collaborazione a titolo gratuito per il coordinamento un programma economico e finanziario di ricostruzione preliminare della Basilica e del convento annesso dei Padri Agostiniani.
La proposta, accolta dalla giunta, non è alternativa ai canali ufficiali. E l'incarico al docente ''non ha carattere tecnico e non è alternativo alle figure di carattere tecnico che la legislazione sui lavori pubblici prevede''. Solo un ''gesto nobile'', dice il sindaco Giuseppe Pezzanesi, segno di ''attaccamento alla città''.
(fonte ansa)
Firmate questa mattina nella sede municipale di Palazzo Conventati le convezioni per la realizzazione di attività di volontariato nell’ambito di progetti di inserimento sociale per i richiedenti protezione internazionale accolti nel Comune di Macerata.
Presenti il sindaco Romano Carancini, l’assessore ai Servizi sociali Marika Marcolini, il vicario del Prefetto Salvatore Angeri, il presidente del Gus, ente che gestisce la struttura ospitante i richiedenti protezione internazionale Paolo Bernabucci, Floriana Patrassi per i Volontari di Villa Cozza e Gabriella Picchio per l’associazione I Nuovi Amici e Stefano Giampieri di Gruca onlus tutti concordi nell’affermare che si tratta di un’iniziativa importante per favorire l'integrazione sul territorio attraverso lo svolgimento di attività di utilità sociale svolte all’interno di una stretta collaborazione tra il Comune e le associazioni del territorio.
Le convenzioni firmate sono il frutto di un lungo percorso di collaborazione iniziato nel dicembre 2016 con la sottoscrizione e successiva approvazione del Protocollo d’intesa per la realizzazione di attività di volontariato da parte di cittadini richiedenti protezione internazionale” tra la Prefettura di Macerata e il Comune di Macerata, rivolto agli ospiti delle strutture di accoglienza presenti nel territorio comunale e gestiti dalla Prefettura di Macerata.
A seguire sono state individuate, sottoscritte e approvate le linee guida per la stipula delle convenzioni tra il Comune di Macerata, le associazioni che fanno accoglienza di richiedenti protezione internazionale e le associazioni di volontariato per la realizzazione di attività di volontariato mwentre a maggio scorso sono state stabilite le attività specifiche che i richiedenti protezione internazionale andranno a prestare presso le singole associazioni di volontariato.
All’iniziativa, a cui sono state inviate a partecipare le tante realtà cittadine che operano nel campo del volontariato e dell’accoglienza, al momento hanno aderito l’associazione G.U.S, che si occupa dei richiedenti protezione internazionale e le associazioni di volontariato Gruca, I Nuovi Amici e i Volontari di Villa Cozza.
I volontari che svolgeranno servizio con Gruca onlus lavoreranno nell’impianto arboreto e nell’orto didattico del Sasso d’Italia, le attività presso l’associazione Volontari di Villa Cozza riguarderanno, invece, la compagnia agli anziani ospiti della struttura, le attività di animazione, la movimentazione carrozzine, piccoli lavori di giardinaggio e di manutenzione mentre con I Nuovi Amici l’attività principale sarà l’affiancamento dei ragazzi disabili nelle diverse attività proposte dall’associazione.
Le convenzioni andranno a regolare e a siglare i rapporti tra i soggetti firmatari con l’obiettivo di attivare una reciproca collaborazione che favorisca la realizzazione di percorsi di accompagnamento e di inclusione sociale per i migranti richiedenti asilo ospiti delle strutture di accoglienza sul territorio comunale, attraverso attività di volontariato, svolta in ambiti di utilità sociale e di pubblico interesse.
Le realtà cittadine che fossero interessate a prendere parte attiva al progetto possono prendere contatto con l‘ufficio di competenza dei Servizi sociali del Comune di Macerata.
Una festa per la festa. E’ quella che si è ritrovata a salutare la piccola frazione di Serralta di San Severino Marche.
L’evento, perché di ciò si è trattato, è stato il matrimonio fra Alice Caciorgna e William Aringolo. Era da anni che nel piccolo borgo non si celebrava un matrimonio. William, presidente del Comitato di frazione, ha pronunciato il suo sì nella piazzetta del borgo vecchio, addobbata per l’occasione con uno splendido allestimento floreale.
Poi al Castello, trasformato in una chiesa all’aperto perché la parrocchia di Sant’Apollinare è chiusa a causa del terremoto, don Pacifico Marinà ha officiato la cerimonia religiosa che ha unito William e Alice in matrimonio.
Prosegue la fase operativa dell’opera di ripristino e ricostruzione delle strade colpite dal sisma del 30 ottobre scorso nel Centro Italia. Anas aggiudicato quattro bandi di gara del valore complessivo di oltre 10 milioni di euro, per i lavori necessari al ripristino della transitabilità sulla strada provinciale 209 “Valnerina”, in prossimità del confine umbro-marchigiano, nel comune di Visso, in provincia di Macerata.
In seguito al terremoto del 30 ottobre il tratto è stato compromesso da una grave situazione idrogeologica generata dal sisma, che ha interessato tutto il versante. In particolare, un’ampia frana di circa 60 mila metri cubi ha travolto l’infrastruttura e ha deviato il corso del fiume Nera, causando la formazione di un bacino lacustre che ha sommerso il piano viabile. Il tratto è stato inoltre interessato da una diffusa caduta di massi provenienti dal costone roccioso e da una condizione di instabilità geologica con rischio di ulteriori frane e cadute massi.
I lavori rientrano nel “Programma di ripristino delle strade colpite dal sisma”, che prevede complessivamente 500 interventi per un importo complessivo stimato in circa 474 milioni di euro. Si tratta, in particolare, di interventi sulle strade in gestione Anas che non era stato possibile eseguire in regime di emergenza per l’entità dei danni che richiedevano rilievi tecnici e una approfondita fase di progettazione nonché di interventi di ricostruzione da eseguire su strade di competenza di Comuni, Province e Regioni che, in base al decreto legge n. 205 del 4/11/2016, hanno deciso di delegare all’attuazione di Anas in qualità di Soggetto Attuatore di Protezione Civile.
Il Lago di Pilato è completamente asciutto. Lo raccontano le foto, allarmanti e allo stesso tempo spettacolari di Roberta Censori, scattate proprio oggi 9 agosto.
Il lago è strettamente legato alla presenza di neve, il livello delle sue acque subisce brusche variazioni stagionali. In inverno tende a ghiacciare, coperto da una massiccia coltre bianca: in estate, invece, un periodo di caldo prolungato può portare anche ad un disseccamento completo.
Il lago di Pilato è un antichissimo laghetto di montagna, situato a 1941 metri di quota. Presente sul Vettore fin dall’epoca dell’ultima glaciazione terrestre, ben 10.000 anni fa, si rifornisce d’acqua esclusivamente tramite piogge e neve sciolta.
Proprio perché il lago è strettamente legato alla presenza di neve, il livello delle sue acque subisce brusche variazioni stagionali. In inverno tende a ghiacciare, coperto da una massiccia coltre bianca: in estate, invece, un periodo di caldo prolungato può portare anche ad un disseccamento completo.
Foto di Roberta Censori
Il commissario di Governo per la ricostruzione, Vasco Errani e l’ambasciatore Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari, direttore generale del Qatar Fund for Development, hanno siglato il memorandum d’intesa per il finanziamento e la costruzione di un complesso scolastico a Macerata. Hanno partecipato all'evento Abdulaziz Bin Ahmed Al Malki, ambasciatore dello Stato del Qatar in Italia e Simone Petroni, consigliere del ministero degli Affari Esteri italiano.
Il fondo del Qatar dona 5,6 milioni di euro per cofinanziare la progettazione e costruzione del nuovo plesso Enrico Mestica di Macerata, reso inagibile e gravemente danneggiato dal terremoto, per ospitare strutture scolastiche su una superficie complessiva di 4mila metri quadrati. S.E. Al -Malki, Ambasciatore dello Stato del Qatar presso la Repubblica Italiana, ha confermato che l'intesa testimonia "la solidità delle relazioni esistenti e sviluppate tra i due Paesi nonché un proseguimento delle intese firmate a Doha durante la recente visita del ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Angelino Alfano, nei settori politico, degli investimenti e della cooperazione militare".
Nello specifico l'iniziativa andrà a coprire il fabbisogno di aule dedicate all'intero percorso formativo. Il complesso, realizzato in legno, su due piani, verrà progettato e costruito secondo i più moderni e rigorosi parametri antisismici e potrà essere utilizzato anche come edificio strategico ai fini di protezione civile in caso di calamità naturale. Il contributo della donazione del fondo dello sviluppo del Qatar verrà integrato con fondi delle istituzioni italiane secondo le modalità stabilite dal decreto 189/2016.
S.E. Khalifa Bin Jassim Al-Kuwari, Direttore Generale del Qatar Fund for Development, ha sottolineato: "Questo supporto offerto dallo Stato del Qatar è scaturito dalle indicazioni di Sua Altezza Sheikh Tamim Bin Hamad Al Thani, Emiro dello Stato del Qatar, confermando che lo Stato del Qatar è uno dei primi paesi che hanno offerto supporto al Governo italiano dopo il sisma". "Il sostegno sarà concentrato sul settore educativo e scolastico" ha aggiunto "ed è in linea con le priorità dello Stato del Qatar di offrire aiuti all'estero".
"La donazione del Qatar Fund for Development - ha aggiunto il commissario Errani - è una bella iniziativa di solidarietà internazionale e desidero rivolgere un ringraziamento a nome del Governo italiano. Il Qatar dimostra in modo concreto di essere vicino all'Italia ed in particolare al territorio colpito nell'ultimo anno dalla tragedia del terremoto. Un contributo significativo, un importante investimento sulla scuola, sul futuro dei nostri ragazzi, un bel messaggio di speranza in grado di contribuire a ridare serenità e fiducia alle popolazioni vittime della tragedia del sisma". L’intesa, che avrà validità a partire da oggi, è stata fortemente voluta dall’Emiro dello Stato del Qatar Tamim bin Hamad Al-Thani e mira a fornire un sostegno strutturale alle regioni colpite dai terremoti che si sono verificati a partire dal 24 agosto 2016 nell'Italia centrale.
L'Amministrazione Comunale di Recanati interviene per il recupero del Portale di Sant'Agostino. Gli stanziamenti economici deliberati dal Consiglio Comunale a fine luglio consentono di mettere mano a interventi di riqualificazione della città e tra questi c'è l'antico portale, collocato nel complesso della Chiesa e Convento di Sant'Agostino, che da tempo necessita di un importante opera di recupero.
A metà settembre è in calendario l'avvio del cantiere dopo la redazione di un progetto specifico affidato a professionisti del settore, sotto la guida della Soprintendenza. Il preventivo di spesa per il restauro del Portale assomma ad Euro 36.000,00. I lavori avranno inizio non appena acquisita l'autorizzazione della Soprintendenza, ed avranno la durata di circa tre mesi.
Si prevede l'ultimazione prima di Natale, salvo imprevisti. L'intervento prevede il restauro conservativo degli elementi lapidei, lo smontaggio e rimontaggio dei conci dell'arco che erano stati montati al contrario in epoche passate, la ricostruzione di alcuni elementi mancanti nella parte alta dell'arco, che verrà protetto dalle intemperie mediante un'apposita copertina, il riposizionamento (con gli opportuni ancoraggi) sia della tiara di Sant'Agostino sia del Dio benedicente, il tutto secondo i dettami e le prescrizioni della Soprintendenza. Il portale ,in pietra d’Istria, fu eseguito da Giovanni di Fiandra su disegno di Giuliano da Maiano nel 1485 mentre l’interno fu rifatto sul finire del XVII secolo su disegno di Ferdinando Galli da Bibbiena. Il portale è uno degli elementi piu' rappresentativi della Chiesa e Convento di Sant'Agostino, costruzione in stile gotico che risale al XIII secolo.
Da Legambiente Marche riceviamo
È stata approvata nei giorni scorsi in Consiglio Regionale la legge che prevede la semplificazione burocratica per accelerare la ricostruzione post sisma.
“Con stupore e sgomento apprendiamo che, invece di lavorare in squadra con i comuni, gli enti locali e le forze sociali, la Regione Marche ha deciso di prendere la scorciatoia della deroga al Piano Paesistico Ambientale Regionale, ai Piani Territoriali Coordinamento provinciali e ai Piani Inquadramento Territoriali, frutto di tanti anni di maturazione della coscienza ambientale e della gestione del rischio idrogeologico, sismico e da alluvioni, pensando così di velocizzare la ricostruzione - dichiara Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche -. Se questo era l’obiettivo bastava, come prevede la stessa legge, assegnare al comune la centralità nell’azione di predisposizione della variante e la conferenza dei servizi, e la validità delle norme del PPAR anche per i comuni che non hanno adeguato ad esso lo strumento del piano urbanistico, e non prevedere la sua deroga. Inoltre, questa legge non parla mai della necessità di frenare lo spaventoso consumo di suolo che interessa la nostra regione, e che in questo momento minaccia soprattutto le aree del cratere, e accredita l’idea che la tutela del territorio e dell’ambiente sia un freno alla ricostruzione. Un segnale sbagliato perché i piani e gli istituti di tutela sono la base per l’obiettivo principale su cui tutti concordano, cioè quello di tornare ad abitare l’Appennino in sicurezza. Una proposta di legge che tra l’altro potrà solo parzialmente perseguire il suo obiettivo visto che inevitabilmente gli istituti di tutela nazionali (beni culturali e ambientali, vincoli idrogeologici, norme per la salvaguardia dei parchi e delle riserve), e quelli europei (SIC, ZPS e Rete Natura 2000), rimangono inaggirabili e si ripresenteranno con tutta la loro portata alla conferenza dei servizi. Tutto questo è ancora più strano visto che siamo in attesa delle linee guida per la ricostruzione da parte del comitato tecnico e di quelle per la ricostruzione dei centri abitati dell’architetto Stefano Boeri, entrambi nominati dal commissario straordinario Vasco Errani, e della definizione della microzonazione. Inoltre apprendiamo che il testo della legge è frutto di un percorso di confronto e consultazione con il territorio di cui non abbiamo avuto notizie”.
“Nel processo di ricostruzione post sisma - aggiunge la Presidente nazionale di Legambiente Rossella Muroni - è fondamentale coinvolgere le comunità locali, perché solo attraverso un protagonismo e una partecipazione attiva dei cittadini si potrà davvero far ripartire questi territori in maniera più forte, rilanciando allo stesso tempo una nuova idea di sviluppo e benessere dell’Appennino centrale capace di invertire il fenomeno dello spopolamento di queste aree aggravato dal sisma. E in questa partita siamo convinti che l’attenzione al patrimonio storico culturale e a quello naturale paesaggistico possono dare un grande contributo alla ripresa e allo sviluppo delle attività economiche locali di questi territori”.
Per Legambiente, inoltre, sono centrali alcuni passaggi e alcune scelte che possono contribuire all’accelerazione della ricostruzione delle comunità, delle economie e degli edifici.
Beni Culturali: è necessario portare a termine i lavori di recupero e messa in sicurezza dei beni culturali ancora sotto le macerie, attraverso un cronoprogramma delle priorità e delle urgenze su cui intervenire. Inoltre è necessario potenziare la presenza dei funzionari del Mibact per il monitoraggio, controllo e messa in sicurezza delle macerie di interesse storico-architettonico per recuperare i materiali di pregio e per accelerare le operazioni di rimozione delle macerie, anche attraverso l’utilizzo dei volontari del Gruppo Protezione Civile Beni Culturali di Legambiente Marche che hanno operato nel recupero delle macerie lo scorso dicembre a Posta, in provincia di Rieti.
Inoltre è fondamentale avviare un piano di riordino e gestione dei depositi temporanei delle opere recuperate per iniziare un percorso di restauro, valorizzazione e fruizione dei beni culturali. Questo è un passo fondamentale per iniziare a ricostruire la comunità e strutturare percorsi di rinascita e ritorno dei cittadini, dei turisti e dell’economia locale nelle aree colpite. Legambiente, nel corso dell’emergenza aquilana, oltre ad avere collaborato al recupero dei beni culturali, ha partecipato concretamente alla gestione dei depositi in cui sono state ricoverate le opere d’arte sottratte alle macerie.
Macerie: nessuna ricostruzione potrà partire senza aver prima rimosso completamente le macerie. I numeri stimati sui detriti presenti in strada sono sicuramente al ribasso e i tempi previsti per la rimozione troppo ottimisti. Mantenendo alta l’attenzione e il rispetto delle normative a tutela della salute e dell’uomo, crediamo necessario accelerare i tempi della rimozione. Riteniamo, inoltre, che la logistica per il trattamento delle macerie possa essere migliorata, anche attraverso accordi con privati, con l’obiettivo di ridurre gli spostamenti dei mezzi e il conseguente risparmio economico e ambientale.
Scuole: lavorare per la realizzazione di scuole di ambito sovracomunale significa iniziare a costruire la comunità dell’Appennino, in grado di fare rete, mettere insieme consapevolezze e identità territoriali, per porre le basi di una comunità più forte e coesa, in grado di ricostruire e offrire servizi più innovativi, più competitivi e attrattivi.
Nuovi centri di aggregazione e di produzione culturale intercomunali, spazi di integrazione e superamento dell’isolamento delle aree interne, luoghi multifunzionali di interesse per tutta la comunità. Questa è l’idea che sta alla base di scuole capaci di futuro e in grado di essere reali motori culturali, capaci di costruire competenze nuove, di lavorare sull’integrazione ed essere un servizio innovativo in grado di rispondere alle esigenze di un Appennino contemporaneo, che sa guardare con coraggio alla ricostruzione e al futuro.
Partecipazione: per una vera rinascita e ripartenza di tutto il territorio regionale, riteniamo indispensabile il reale coinvolgimento e la partecipazione dei cittadini, delle forze sociale ed economiche al processo di ricostruzione. Una ricostruzione che sarà lunga e faticosa, visto che riguarderà non solo gli aspetti urbanistici ma anche e soprattutto quelli legati alla tenuta della comunità e al ripensamento di modelli economici in grado di superare le difficoltà che già l’Appennino stava vivendo prima del 24 agosto. Per fare questo siamo convinti che la partecipazione debba essere la più ampia e coinvolgente, attraverso momenti di ascolto e condivisione. Riteniamo indispensabile, e per questo chiediamo alla Regione, di aprire un tavolo per la ricostruzione che veda la partecipazione di tutta la comunità marchigiana, per ripartire insieme e costruire una regione più forte e più compatta.
Il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha ricevuto il primo cittadino di Formigine, Maria Costi, nell’ambito di uno scambio di rapporti di amicizia nati nel segno della solidarietà dopo le scosse di terremoto dell’ottobre dello scorso anno.
Dal Comune del Modenese, che conta oltre 34mila abitanti e che fa parte dell’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico insieme a Fiorano Modenese, Frassinoro, Maranello, Montefiorino, Palagano, Prignano sulla Secchia e Sassuolo, dove c’è la sede amministrativa, sono arrivati a sostegno del progetto di realizzazione di una scuola temporanea per gli studenti settempedani ben 25mila euro raccolti tra tutti i Comuni dell’Unione ma anche a seguito della devoluzione di gettoni di presenza di consiglieri del Comune di Formigine.
Il sindaco dei quest’ultimo centro, Maria Costi, ha voluto personalmente incontrare il primo cittadino settempedano e far visita ai quartieri della città maggiormente colpiti dal sisma. Un lungo colloquio fra sindaci è stata occasione per parlare delle tante difficoltà legate al sisma ma anche per scambiarsi impressioni sulla vita amministrativa. L’Unione dei Comuni del Distretto Ceramico di Modena ha consegnato altri fondi ad altri centri terremotati: Montegallo, Norcia e Accumoli.
La XXXIX edizione della Disfida del Bracciale si è conclusa con successo e grande partecipazione, all’insegna dello sport, della tradizione e della cultura; i numerosi spettacoli, le mostre, le ricche botteghe artigiane, i colori delle vie, dal centro storico al Borgo e le gustose ricette delle taverne dei quattro Quartieri hanno fatto trascorrere piacevoli serate alle numerose persone intervenute.
In questa occasione, la città di Treia, con una iniziativa dell’Assessorato alla cultura, ha inteso far conoscere la grande tradizione sportivo-culturale del Gioco del pallone col Bracciale attraverso la didattica rivolta ai bambini.
Quest’anno, dunque, una novità per i più piccoli: i giochi didattici a premi, che si sono aggiunti al ricco programma della manifestazione, con uno spazio dedicato ai bambini, pensato e voluto per farli divertire e per far conoscere nozioni e dettagli interessanti sul Gioco del pallone col Bracciale, un affascinante sport e una forte tradizione che la città di Treia ha saputo mantenere e valorizzare nel tempo.
Nelle serate del 5 e 6 agosto, in piazza Piave, i bambini e i ragazzi sono stati protagonisti di un interessante gioco didattico interdisciplinare, utile per conoscere il territorio e le sue peculiarità. Protagonista assoluto il Gioco del Pallone col Bracciale, che i bambini della città, insieme a tanti piccoli turisti, hanno potuto conoscere nei particolari storico/culturali e tecnico/sportivi.
Alla fine, ricchi premi a tema per i vincitori e per tutti gli altri un simpatico segnalibro personalizzato per ricordare l’esperienza, la città di Treia e naturalmente il Gioco del Pallone col Bracciale!
Spettatori i tanti genitori e passanti che si sono intrattenuti con le immagini proiettate con l’aiuto di un grande schermo, in cui veniva riprodotto il gioco tradizionale fatto a terra e che ad ogni tiro di dado, apriva le finestre per proporre quesiti e risposte a tema.
In occasione della Notte Bianco/Rossa, del 5 agosto, si è dato spazio anche ai ragazzi che, sempre in piazza Piave, hanno gareggiato nel gioco realizzato sulla storia dell’azienda, per avere in premio i palloni donati dalla Lube.
Il gioco didattico che narra la storia della Lube, dalla sua nascita nel 1967 ad oggi, ha intrattenuto anche i numerosi passanti, che si sono fermati per conoscere le varie tappe di crescita di questa grande azienda. Anche in questo caso, duplice scopo, il divertimento del gioco e l’occasione per conoscere la storia della Lube, che è parte della storia del nostro territorio, conosciuta anche per la vincente Lube Volley.
Il gioco è stato realizzato a scuola dai ragazzi delle classi seconde della scuola secondaria di primo grado Egisto Paladini di Treia, durante l’anno scolastico trascorso, attraverso un laboratorio didattico svolto dopo un incontro con Luciano Sileoni ed Ernesto Raponi presso l’aula didattica/multimediale del Museo Archeologico.
L’esperienza, coinvolgente, raccontata direttamente da chi l’ha vissuta, ha rappresentato sicuramente per i ragazzi una vera e propria lezione di vita, legata all’imprenditorialità.
La storia della Lube, il racconto di un sogno tenace e lungimirante, fatto di impegno, professionalità e intelligenza commerciale. Interessante sia la storia narrata dal punto di vista di uno dei due soci fondatori, Luciano Sileoni, sia dal punto di vista, dell’allora bambino, Ernesto Raponi, figlio di Benito (l’altro socio fondatore che purtroppo è venuto a mancare) che ha raccontato una parte della storia, ricca di ricordi, rivissuti attraverso gli occhi del bambino di allora, e successivamente di un giovane che dopo aver visto nascere l’azienda l’ha anche vista crescere.
Un ringraziamento particolare per queste due serate va ad Elisa Merli che ha collaborato nella realizzazione della parte multimediale dei giochi didattici e alle ragazze del servizio civile che hanno seguito i laboratori didattici.