Civitanova, l’inversione del senso di marcia in via Adua scatena l’ira dei residenti
Per migliorare la viabilità, la nuova amministrazione comunale di Civitanova ha deciso di invertire i sensi di marcia delle tre strade che sono dirimpetto all’uscita della superstrada. Così, via Crimea, via Cernaia e via Adua alleggerirebbero la densità di traffico che, dalla fine della superstrada è causa di code e di intasamenti nelle arterie più vitali e di collegamento di Civitanova.
In questi ultimi giorni è stata al centro dell’attenzione via Adua. I residenti hanno fatto sentire la loro voce in merito alle problematiche che si troverebbero ad affrontare con un netto aumento del flusso di auto.
“Via Adua è un piccolo borgo di mille persone e non si può accettare che l’unica strada che abbiamo davanti alle nostre case diventi la via di passaggio dei mezzi che provengono dalla superstrada” dice il portavoce degli indignati della via, Armando Mastrangelo. E spiega: “Non vogliamo dire completamente di no al cambiamento del senso di marcia, ma che venga attuato successivamente ad una rotonda. In tal modo, si potrebbe rientrare a casa in modo più agevole senza dover percorrere, da sud, tratti oltremodo lunghi né fare soste forzate davanti a due semafori. Tempo fa si parlava di un progetto per prolungare via Castelfidardo (che è la via da cui si passa per arrivare in via Adua) fino a Pellegrini Garden e questo per noi residenti sarebbe stato già un bel passo avanti, ma il piano non ha visto mai la luce”.
Più di duecento persone hanno firmato una petizione messa in moto da Mastrangelo e da Antonio Diomedi. Venerdì 11 agosto, l’atto è stato presentato all’Ufficio Protocollo del Comune per ottenere il vaglio del sindaco Ciarapica. L’immissione diretta del flusso di auto dalla superstrada in via Adua annullerebbe tutte le abitudini e il quieto vivere che i residenti del posto si sono guadagnati in anni di discussioni e ritrovate sintonie. Per ora, in quella carreggiata si parcheggia su ambo i lati e le mamme coi passeggini o chi ha difficoltà di deambulazione camminano spesso in mezzo alla strada per evitare il saliscendi dai marciapiedi rotti. Un’emergenza questa che richiederebbe una urgenza immediata rispetto al cambio di senso di marcia a cui strade a bassa intensità di traffico non sono abituate.
(di Raffaella D’Adderio)
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