In riferimento alla recente polemica sulle telecamere targa System, l'assessore alla Sicurezza, Giuseppe Cognigni, replica al consigliere Pd, Giulio Silenzi, che "smentiva le affermazioni fatte dal sottoscritto riguardanti l'attivazione di un nuovo strumento denominato Targa System in dotazione alla Polizia Municipale".
Silenzi, prosegue l'assessore, "si è affrettato a scrivere subito la replica, ha dichiarato che in città ci sono delle telecamere attivate dalla giunta Corvatta con la stessa funzione, come se queste fossero le prime telecamere di Civitanova Marche. L'uscita di Silenzi sembra lo sfogo di un bambino a cui hanno copiato il compito in classe, ma se si guardano gli atti si può vedere che l'installazione di un nutrito numero di telecamere risale all'Amministrazione del Sindaco Massimo Mobili, quando il delegato alla sicurezza era il Consigliere Giovanni Corallini (vedasi le delibere di Giunta n. 249 del 8-6-2010, n. 560 del 1-12-2010, n. 17 del 21-1-2011, n. 157 del 11-4-2012).
La Giunta alla quale ha partecipato Silenzi - prosegue l'assessore - si è quindi posta sulla scia di un lavoro già ben avviato dal centrodestra ed ha fatto la sua parte come dovuto, essendo stata al governo della città per un quinquennio. Il consigliere Silenzi afferma poi che l'ultimo acquisto della Polizia Municipale, il Targa System, fa lo stesso lavoro che facevano già le telecamere di Corvatta, ma il consigliere si dimentica di dire che le telecamere della sua Amministrazione sono in postazioni fisse e che scattano foto alle macchine solo se possano nella strada da loro visualizzata. Il nuovo sistema Targa System, che è stato consegnato ora alla Polizia Municipale, è montato su un'auto e può così spostarsi su tutto il territorio comunale rilevando le targhe delle auto anche in sosta e verificando se esse sono state sottoposte a revisione, se il veicolo è rubato o è un veicolo che è inserito per qualsiasi motivo nella lista nera (black list) delle Forze dell'Ordine per i più disparati motivi di ordine pubblico.
E' vero che la Giunta di Silenzi aveva deliberato l'acquisto di tale strumento ad aprile 2017, ma poi non si era mai curata neppure di ordinarlo. Sono stato io, in qualità di assessore alla Sicurezza, a tirare fuori questa pratica, attivandomi per far consegnare il sistema Targa System alla Polizia Municipale a marzo 2018 ed a farlo metterlo subito in funzione".
"Mi spiace per Silenzi, che vuole sempre fare la parte del 'primo della classe' - conclude l'assessore Cognini - ma devo fargli notare ci sono altri amministratori che hanno fatto in precedenza e fanno ora meglio di quanto egli ha fatto e che non può impartire gratuiti insegnamenti in materia di sicurezza a chi sta dimostrando di saperne molto più di lui. Il consigliere Silenzi, anche questa volta, non si è accorto che la cittadinanza che con le ultime elezioni non lo ha, confermato ha capito che le sue lezioni sul tema della Sicurezza le doveva impartire alla sua stessa Giunta, che su questo tema ha fallito clamorosamente".
"Apprendo positivamente la notizia dell'invio di un contingente di 10 carabinieri della Compagnia di Intervento Operativo dell'8° Reggimento Lazio di Roma a supporto dell'azione degli uomini già intensamente impiegati sul nostro territorio e di questo ringrazio il Comando Provinciale di Macerata e il Comando generale dell'Arma".
Sulla situazione che ruota attorno al complesso dell'Hotel House e dei macabri ritrovamenti di questi ultimi giorni torna la capogruppo di Fratelli d'Italia, Elena Leonardi, presentando una specifica interrogazione alla Regione Marche.
"Il Pd ha ancora un ministro dell'Interno in carica – esordisce la Leonardi – che ho direttamente e ufficialmente interessato lo scorso mese di settembre, ma i risultati sono davanti agli occhi di tutti. Criminalità più o meno organizzata, droga, furti, contraffazione e immigrazione clandestina stanno rovinando la serenità ai marchigiani oltre che l'immagine della nostra bellissima località di riviera. Nascondere la testa sotto la sabbia non risolve i problemi nè ci si può tacitare la coscienza presentando generiche richieste di fondi finalizzati magari a ricoprire debiti di chi non paga nel condominio – prosegue la rappresentante del partito della Meloni - La Regione in primis doveva intervenire già da molto tempo chiedendo un incontro al Ministero e, come evidenzio nel mio atto regionale, l'avvio di un Piano concreto per ripristinare la sicurezza. Essa avrebbe dovuto farsi "cabina di regia" per l'apertura di un Tavolo con tutti i soggetti istituzionalmente preposti per avviare con il Ministero un nuovo Patto per la Sicurezza capace di prevedere interventi e misure idonee a ripristinare legalità e sicurezza".
"Per questo nell'interrogazione regionale - prosegue Leonardi – chiedo anche quali atti, protocolli, intese, sono stati emessi o deliberati dalla Regione Marche sulla situazione Hotel House in tema di sicurezza dei cittadini di Porto Recanati e marchigiani in genere.Già nello scorso mese di novembre nella discussione in aula dell'Assemblea Regionale avevo ricordato come fosse già stato sottoscritto, all'epoca in cui ero assessore alla Sicurezza del Comune di Porto Recanati uno specifico "Patto per Porto Recanati Sicura" con il ministero rappresentato dall'onorevole Mantovano presso la Prefettura di Macerata. E' stata valutata la possibilità di ripartire da quello, potenziandolo e adeguandolo all'attuale situazione? Per rafforzare la presenza stabile delle forze dell'ordine sul territorio è stata chiesta la possibilità di elevare la caserma dei carabinieri a tenenza?"
"Ricordo anche – spiega la capogruppo di Fratelli d'Italia - che oggi più che mai c'è una forte richiesta da parte di tutti i cittadini di Porto Recanati che sia riportata la legalità in quel condominio e non solo, che non ci sono mai state forme di razzismo nei confronti delle persone che sono per la maggior parte extracomunitari, che appartengono a quasi 40 etnie diverse all'interno del condominio. Ma i recenti fatti di cronaca ci dicono che le istituzioni devono intervenire fattivamente facendo sentire forte la presenza dello Stato, cosa che il Pd in tutti questi anni di Governo evidentemente non ha voluto fare".
I militari della Compagnia dei Carabinieri di Tolentino hanno deferito in stato di libertà i due responsabili del reato di tentato furto aggravato: un italiano pluripregiudicato ed uno straniero.
In seguito ad una segnalazione i militari sono intervenuti in viale Vittorio Veneto n. 101, presso un'abitazione inagibile a seguito del sisma del 2016 sorprendendo i due in flagranza di reato che si nascondevano nella camera matrimoniale dell'appartamento.
E' emerso agli occhi dei carabinieri inoltre che la porta dell'abitazione era stata aperta con dei calci e le camere erano state messe a soqquadro dai due malviventi. Si tratta dell'appartamento delle titolari della tabaccheria conosciuta in città come "Pasquì", che da poco si è trasferita pochi metri più giù rispetto alla vecchia sede, sempre in via Vittorio Veneto.
Il danno complessivo stimato è di circa 200,00 euro.
Prosegue il lavoro della macchina organizzativa comunale per la messa a punto della Festa dell’Europa 2018 organizzata dall’assessorato alle Politiche europee del Comune di Macerata in programma dal 9 al 12 maggio prossimo.
Esclusivamente coloro che hanno aderito alla manifestazione - in totale sono 70 gli esercizi commerciali che hanno deciso di partecipare - e che hanno necessità di fare richiesta di autorizzazione di occupazione suolo pubblico straordinaria, relativa quindi ai soli giorni in cui si svolgerà la manifestazione, devono fare richiesta entro il 21 aprile.
Questa formula consente di redigere un quadro complessivo e garantire il corretto svolgimento della manifestazione anche alla luce dei piani di sicurezza obbligatori.
Intanto in questi giorni ha preso il via la campagna di comunicazione della Festa dell’Europa, una manifestazione che, grazie agli esercenti che ogni anno aderiscono e si impegnano in modo creativo a personalizzare il proprio locale preparando piatti e prodotti tipici dei 28 paesi dell’Unione Europea, consente di fare un viaggio alla scoperta dei sapori dell’Europa e apprezzarne il patrimonio culturale e le tante tradizioni.
Una comunità, quella di Cessapalombo, che torna a rivivere dopo il sisma anche grazie alla solidarietà. Non si è ancora spento, infatti, l'eco della riapertura del Giardino delle Farfalle, struttura fondamentale per la ripresa turistica del territorio, che l'amministrazione comunale riceve in dono un mezzo spargisale da parte dell'Unità Pastorale di Lumezzane e dal gruppo volontari della Protezione civile di Ginestra Fiorentina: "E' bello non sentirsi abbandonati – il commento del sindaco Giammario Ottavi. In questo terremoto continuiamo a sperimentare come la solidarietà può aiutarci sia economicamente che psicologicamente, perché ci fa sentire vicini ad altre popolazione che hanno vissuto le emergenze negli anni passati. Abbiamo ricevuto questo mezzo spargisale donato dai volontari che materialmente ci hanno aiutato durante le ultime nevicate, toccando con mano le difficoltà che avevamo nel liberare e rendere percorribili le strade del territorio comunale. Così hanno deciso di donarci questo mezzo. A loro ovviamente va il nostro ringraziamento non solo per l'aiuto fornitoci, ma anche per l'esempio che continuano a darci con la loro concreta vicinanza. Uno spirito di premura e solidarietà che dobbiamo forse apprendere come insegnamento".
Il Presidente del Consiglio dei Ministri, Paolo Gentiloni, sarà domani, 13 aprile, nel maceratese. Appresa la notizia, il sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui, ha inviato una PEC alla stessa presidenza del Consiglio dei Ministri, chiedendo un incontro con Gentiloni.
“Avendo appreso che domani verrà in visita istituzionale nel nostro territorio e considerando le innumerevoli difficoltà e le problematiche tutt'ora irrisolte collegate al terremoto – scrive Pasqui - sono a chiedere la possibilità di incontrarla a Camerino, nella sede provvisoria del Comune. Sarà l’occasione per fare il punto su una condizione ancora emergenziale e sulla futura ricostruzione, con possibilità di verificare personalmente la situazione”.
Sabato 14 aprile presso l’Auditorium del Campus l’Infinito a Recanati, ci sarà un nuovo e importante appuntamento sulla delicata fase che stanno vivendo le nostre zone colpite dal sisma: colmate di attenzione e di sovraesposizione mediatica nel periodo dell’emergenza, ricordate nei rituali degli anniversari, oggi esse rischiano, come è stato giustamente scritto, di essere relegate nel cono d’ombra di un lungo, burocratico e poco trasparente processo di ricostruzione. Se ne parlerà con Mario Sensini, giornalista economico del Corriere della Sera e curatore del blog Sibilla Online, dedicato al terremoto del Centro Italia e alla ricostruzione.
L’iniziativa è stata promossa - in collaborazione con il Comune di Recanati e l’Uniper “Don Giovanni Simonetti”- dall’ Istituto Storico “Morbiducci” di Macerata e dalla neonata associazione “, e quindi il monte. Rete solidale dalla costa per la montagna”, il cui intento è quello di proporre alla comunità cittadina itinerari di conoscenza e di approfondimento del patrimonio inestimabile costituito dai nostri Appennini.
Porto Recanati passata al setaccio anche dall'alto. Una giornata di controlli per la cittadina costiera da parte dei Carabinieri, impegnati in una serie di servizi di prevenzione e controllo che prevede anche l'ausilio di un velivolo del 112, oltre ad un massicio spiegamento di uomini e mezzi su tutto il territorio comunale e, in particolare, nell'area dove insiste l'Hotel House.
Dopo il caso delle tre Sae in cui sono caduti i pensili e i relativi controlli, la Protezione Civile regionale ha riconosciuto un errore nelle staffe di fissaggio che rende tutta la fornitura non adatta a resistere al sisma.
"E' stato un errore, dobbiamo riverificarlo su tutto il resto della fornitura facendo anche tesoro di tutti i malfunzionamenti". Così David Piccinini, geologo, responsabile della Protezione civile marchigiana dopo il crollo di alcuni pensili nelle casette a seguito della scossa di magnitudo 4.6 registrata ieri alle 5:11 con epicentro vicino Muccia (Macerata). "Lo staffaggio che abbiamo adoperato per collocare i pensili lavora per gravità - ha spiegato - quindi dovevamo trovare dei meccanismi migliori di bloccaggio, soprattutto in occasione di sismi che hanno una componente verticale, sussultoria, piuttosto importante". Per Piccinini "bisogna rivedere il fissaggio", tanto che "in questi momenti sia i colleghi del dipartimento di protezione civile nazionale che del mio servizio stanno partendo da Pieve Torina, per analizzare in quel contesto la soluzione migliore ed estenderla a tutto il resto della fornitura, alle altre 1.929 Sae regionali e poi più in generale alle 3 mila nazionali".
(Fonte Ansa)
Il TG5 delle 20.00 ha mostrato come i problemi e le preoccupazioni dei terremotati non accennino a diminuire da più di un anno e certamente le tre forti scosse dei giorni scorsi non aiutano a migliorare la situazione
Riccardo è un ragazzo di Muccia e, durante il servizio del TG5, ha messo in evidenza il suo grave problema: "La mia casa è inagibile dalla scossa del 26 ottobre 2016 - ha detto - sono stato tre mesi in roulotte insieme alla mia ragazza incinta da quattro mesi fino a quando è nata nostra figlia e ovviamente non potevamo andare avanti così. Il Comune di Muccia ci comunicò che non avevamo diritto alla SAE perchè non facevamo nucleo familiare al giorno del sisma, quindi il municipio ci disse di costruire una casa sul nostro orto ovviamente dandoci una concessione edilizia".
"La nostra è una casa di 50 mq " - ha continuato Riccardo - "però purtroppo da un mese mi sono arrivate due denunce penali con capi d'accusa come abuso edilizio per non aver presentato le pratiche al Genio Civile. Non ho presentato le pratiche al Genio Civile perchè non dovevo realizzare una costruzione ma solo una casetta d'emergenza e basta. Purtroppo dovrò affrontare un processo penale e se dovessero mettere i sigilli io non saprei dove andare con la mia compagna e nostra figlia che ora ha un anno".
Nello stesso servizio, é stata raccontata anche la storia di Stefano. Allevatore della località Gabbiano di Pieve Torina, ha mostrato le gravi lesioni che hanno colpito la sua casa, la sua stalla e tutte le case della piccola frazione. "Sono rimasto a lavorare solo io a Gabbiano" - ha detto Stefano - "la mia casa è gravemente danneggiata come tutte le case delle frazione. Non so se la località Gabbiano esisterà più. Con il mio lavoro di allevatore cerco di andare avanti come posso, non ho piu la mia stalla ma ho una struttura provvisoria per i miei animali. Andare avanti così è un'impresa ardua. Attualmente vivo con la mia famiglia dentro una SAE in località Piè Casavecchia".
Giovanni M. Pontieri
I Giovani di Confindustria Macerata sono stati in visita all’azienda Entroterra Spa, titolare del marchio La Pasta di Camerino.
Paolo Carlocchia, Presidente dei Giovani di Confindustria Macerata, era accompagnato da una delegazione di giovani imprenditori di Macerata: Susanna Paci, Francesca Orlandi, Silvia Biagiola, Carlo Rogante, Matteo Piervincenzi, Edoardo Giunchi, Eliana Cristalli, Alberto Grimaldi (Presidente Giovani Ance Macerata), Andrea Maurizi, Asya Ciccioli, Diego Francinella, Luca Catinari, Luca Resparambia, Daniele Paolini, Michele Sasso.
Con loro anche il Presidente del Gruppo Giovani Imprenditore delle Marche Simona Reschini ed il Presidente dei Giovani Emilia Romagna con una rappresentanza regionale.
Il gruppo è stata accolto dal giovane Amministratore delegato della azienda Federico Maccari, che ha fatto visitare ai colleghi lo stabilimento illustrando, con passione, le fasi di lavorazione della pasta, dicendo: “I nostri prodotti hanno una qualità determinata dalla selezione delle materie prime e da un metodo di lavorazione artigianale non industriale”.
La delegazione ha avuto il piacere di conoscere anche il “mastro pastaio” Gaetano Maccari, padre di Federico e fondatore dell’azienda che oggi è leader per le Marche e terza a livello nazionale nel settore del mercato della pasta.
L’incontro è stato particolarmente significativo perché ha voluto sottolineare la vicinanza di Confindustria e dei Giovani Imprenditori al territorio dell’entroterra già duramente provato e nuovamente colpito dagli eventi sismici di questi giorni.
Alla visita è intervenuto anche il Rettore dell’Università di Camerino Claudio Pettinari che nel suo saluto ha rafforzato il concetto di fare squadra e collaborare tutti alla rinascita del territorio da un punto di vista economico, sociale, commerciale, turistico, culturale.
“Controllo del vicinato”: si chiama così il progetto che il Comitato per la valorizzazione del quartiere di Montagnano di Camerino nei giorni scorsi ha formalmente sottoposto all’attenzione del Sindaco della Città. Un progetto che va oltre il singolo quartiere, coinvolgendo tutta la comunità camerinese, promosso dalla Prefettura di Macerata e ormai adottato da molti Comuni della zona, che non comporta oneri per l’amministrazione di tipo finanziario. Che, al contrario, porterebbe all’amministrazione benefici economici, come, ad esempio, la possibilità di fruire di un più ampio sistema di telecamere a costo zero. Il protocollo di intesa disporrebbe forme di partecipazione attiva della collettività: campagne di adesione rivolte ai cittadini volontari che vorranno farne parte attiva, formazione di gruppi equamente distribuiti nelle aree cittadine, incontri organizzativi periodici, collaborazioni strategiche con le istituzioni, in primis quelle locali, chiamate al ruolo fondamentale di coordinatrici.
L’idea nasce dalla fondamentale necessità di sentirsi sicuri nel vivere quotidiano: in particolare nelle nostre zone martoriate dal sisma del 2016 è fortemente sentita l’esigenza di scongiurare ulteriori situazioni di disagio, come i numerosi furti che colpiscono le nostre case inagibili e incustodite. Implementando le misure già a disposizione per il contrasto al fenomeno criminale ed ai comportamenti antisociali che insistono sul territorio, attraverso la creazione di una sinergia, si possono rafforzare controllo e prevenzione, in modo da evitare ogni forma di degrado urbano, rendendo anche più tempestivi ed articolati gli interventi delle istituzioni. Non di meno, soprattutto dopo il sisma, la partecipazione attiva della collettività alla cura del territorio permette di mantenere una solida rete di rapporti sociali e di evitare la frammentazione degli stessi. Nei Comuni in cui sono già attuative, tali misure permettono alle Forze di Polizia di giovarsi dell’apporto capillare della comunità. Il Comitato si è reso pienamente disponibile ad essere parte attiva di un progetto che coinvolga la Città intera. Ha quindi proposto al Sindaco di aderire ad un programma che può far crescere la consapevolezza in noi di essere e resistere come comunità unita, utile a se stessa ed al futuro che lasciamo ai nostri figli, a coloro che sono rimasti dopo il sisma e a chi, lontano, lascia comunque il cuore ed i propri beni su queste colline. Attendiamo con entusiasmo una risposta positiva da parte del Sindaco e dell’Amministrazione.
"È stata necessaria una nuova forte scossa per riaccendere i riflettori sul terremoto. Ed il problema non è (o almeno non è solo) il fatto che qualche mobile all'interno delle SAE sia caduto, quanto il fatto che a quasi 20 mesi dalla prima scossa la 'ricostruzione' non sia praticamente partita" - é l'amaro commento del sindaco di Sarnano, Franco Ceregioli. Il primo cittadino paragona ciò che il territorio sta attraversando ad una vera e propria guerra e si dice convinto che non si possa affrontare una guerra con gli strumenti dell'ordinarietà.
"Burocrazia e procedure, procedure e burocrazia - prosegue Ceregioli - l'apparato pubblico ha partorito un sistema che, alla prova dei fatti, si è dimostrato non adeguato alla soluzione di questa epocale sciagura. Il nostro sisma è stato paragonato, per i suoi effetti, ad una guerra: ed allora non si può affrontare una guerra con gli strumenti e le normative che si usano in tempo di pace". Un paragone che ha il sapore della provocazione, ma che sembra rendere perfettamente l'idea delle difficoltà che stanno vivendo i cittadini del cratere e le amministrazioni dei comuni colpiti, sempre più alle prese con delle normative che si stanno rivelando più devastanti del terremoto stesso. E ad elencare le problematiche principali é ancora Ceregioli, che aggiunge: "Emblematico il caso delle difformità edilizie che bloccano tantissime pratiche di ricostruzione: c'è ancora chi parla, in maniera assurda, di 'abusi', quando invece con un minimo di buon senso (suggerito dagli stessi ordini professionali dei tecnici) la questione potrebbe essere risolta con una specifica norma.
Emblematico il caso di chi si è costruito una casetta di legno di pochi metri ed oggi si trova a dover affrontare un procedimento penale per abuso edilizio, senza pensare che le SAE hanno consumato migliaia di metri quadrati di territorio ed una norma dell'ultima finanziaria le rendono praticamente definitve, in barba alle pianificazioni urbanistiche esistenti.
Emblematico il caso della restituzione delle buste paga pesanti e dei termini per le progettazione degli interventi di riparazione, che con un minimo di buon senso andranno prorogate, ma sulle quali non si sente più alcuna voce.
Emblematico il caso degli indennizzi delle polizze assicurative (per il Comune di Sarnano ammontante a ben 3,5 milioni di euro) sostanzialmente confiscate dallo Stato, penalizzando così i Comuni che in maniera previdente si erano dotati di questa copertura assicurativa: non solo la ricostruzione pubblica non riparte (in proposito, le tempistiche e le relative procedure di affidamento rimangono un mistero), ma non si consente nemmeno ai Comuni più previdenti di poter spendere quanto legittimamente incassato dalle assicurazioni.
L'elenco sarebbe lungo, ma mi fermo qui ...... e così proprio non va!!!"
Uno sfogo, quello del primo cittadino di Sarnano, che sembra fare perfettamente il paio con quelli del sindaco di Camerino, Pasqui, del sindaco di Visso, Pazzaglini, del sindaco di Muccia, Baroni e di tanti altri sindaci che ormai chiedono a gran voce e da tantissimo tempo di prendere in considerazione una prospettiva di più reale e concreta vicinanza ai territori e ai problemi della loro gente.
"Adesso, dopo l'ultima scossa - conclude Franco Ceregioli - tutti torneranno a parlare di terremoto (a proposito, grande risalto si è dato al fatto che la scossa sia stata "avvertita" anche a Roma) ... ma, oltre che a parlarne, cambieranno le cose?? Il terremoto, purtroppo, ha battuto il suo colpo ... sarebbe ora che battesse un colpo anche chi ha il potere (ed il dovere) di fare in modo che questi nostri magnifici territori, troppo spesso utilizzati solo per gli spot pubblicitari, non vadano verso l'oblio, causato, oltre che dal maligno mostro che abbiamo sotto i nostri piedi, anche dall'inerzia di chi sembra aver deciso di non voler decidere".
Continuano le demolizioni delle case gravemente danneggiate a Pieve Torina. Le squadre dei Vigili del Fuoco stanno demolendo alcuni edifici in via Roma. Quella che era la via principale del paese ed in cui era presente la maggior parte delle attività commerciali di Pieve Torina.
"Queste sono demolizioni programmate da tempo" - così ha detto il caposquadra Gianluca Bernacchia responsabile del GOS Marche (gruppo operativo speciale) composto da vigili del fuoco di Macerata e Ancona - " e servono per delimitare la zona rossa del centro di Pieve Torina. Togliendo queste case pericolanti il Comune prenderà dei provvedimenti per diminuire la zona rossa del centro di Pieve Torina."
" Da lunedì 9 aprile che siamo in questo paese" - ha detto il caposquadra Bernacchia - " e saremo impegnati tutta questa settimana compresi anche alcuni giorni della prossima: procederemo ad effettuare demolizioni in classe D1 che significa totale abbattimento. Procederemo alla demolizione di parte di Via Roma e di parte della piazza, mentre per il resto le demolizioni saranno effettuate da altre squadre di Vigili del Fuoco e non dalla nostra."
"Il GOS Marche" - ha sostenuto il caposquadra Bernacchia - " fa delle demolizioni selettive, in primis per recuperare i beni delle persone in più facciamo una selezione per recuperare il materiale di costruzione come legno, ferro, eventuale eternit e canne fumarie varie. Il materiale di costruzione recuperato sarà smaltito a sua volta dal CONSMARI (Consorzio Smaltimento Rifiuti) con cui il Comune di Pieve Torina è convenzionato per effettuare lo smaltimento delle macerie.
Giovanni M. Pontieri
Il Gruppo LUBE continua a crescere e inaugura un nuovo Store LUBE e CREO a Venegono Inferiore, in provincia di Varese. Il taglio del nastro è previsto per sabato 14 aprile, con un caloroso evento di benvenuto presenziato dalle autorità locali, e continuerà fino a domenica 15 aprile. Per l’occasione, ai clienti saranno riservate fantastiche ed esclusive promozioni.
Lo Store espone su una superficie di oltre 450 mq 14 prestigiosi modelli di cucine, fra cui Clover, che unisce allo stile essenziale delle sue linee la suggestione della matericità dei materiali, e Rewind, la cucina firmata CREO Kitchens che gioca sull’equilibrio dei volumi mantenendo la funzionalità del vivere contemporaneo. Una squadra composta da tre addetti qualificati seguirà il cliente offrendo servizi di progettazione su misura, assistenza post-vendita e finanziamenti.
Con l’inaugurazione del nuovo Store, il più grande della provincia di Varese, il Gruppo LUBE ribadisce l’importanza dei suoi valori: grande competenza e passione al servizio del cliente per soddisfare ogni sua esigenza. In questo modo, l’Azienda marchigiana sottolinea come prioritaria la distribuzione capillare su tutto il territorio.
La scossa delle 5,11 di ieri non c'entra niente, ma di certo non avrà migliorato la situazione. E' notizia di poco fa, comunque, che anche la sede municipale di Gagliole é ufficialmente lesionata. Lo ha reso noto lo stesso primo cittadino, Mauro Riccioni, attraverso un post sul suo profilo Facebook. Questa mattina, secondo quanto é dato sapere, é arrivato in comune il verbale del sopralluogo Aedes avvenuto ormai diverse settimane fa. Stando al documento, i tecnici hanno confermato l'inagibilità della Sala Consiliare e di parte dell'archivio. Si tratta di danni lievi, classificati come B, ma che comunque costringeranno amministratori e personale a stringersi su spazi ancora più contenuti. Il sindaco Mauro Riccioni, comunque, fa sapere che i servizi saranno tutti garantiti.
Il video della scossa delle 5,11 di ieri ripreso dalle telecamere di videosorveglianza del Panificio Fronzi. A diffondere le immagini é stato lo stesso titolare dell'attività commerciale che, ieri, in dodici ore e con l'aiuto del suo staff é riuscito a sistemare tutto senza mai interrompere il lavoro e chiudere il negozio ed il laboratorio (leggi qui).
“Qualcosa si muove nel cantiere dell’Istituto tecnico tecnologico “Eustachio Divini” e questo, finalmente, torna a farci ben sperare”.
E’ un cauto ottimismo quello che il sindaco di San Severino Marche, Rosa Piermattei, mostra dopo che, da questa mattina, uomini e mezzi sono tornati al lavoro nell’immenso spiazzo di terra dove un tempo sorgeva il grande complesso scolastico abbattuto a seguito delle scosse di terremoto dell’ottobre 2016.
Le ruspe qui hanno prima raso al suolo le vecchie officine poi, a causa del sisma, l’intero stabile che sarà ricostruito proprio dov’era, tra i binari della ferrovia e viale Mazzini.
Preoccupato per un lungo stop ai lavori il primo cittadino settempedano ha in queste settimane investito della questione numerose autorità. Nelle scorse ore ne ha parlato nuovamente anche con il commissario straordinario alla Ricostruzione, Paola De Micheli, in un confronto urgente tenutosi dopo l’ultima forte scossa di terremoto che ha rigettato il Maceratese nell’incubo più totale.
“Personalmente – spiega il sindaco, Rosa Piermattei – sono tornata a prendermi l’impegno con il Commissario di seguire i lavori e, soprattutto, il rispetto delle tempistiche. Lo stesso impegno lo avevo già assunto con tutto il personale della scuola, le tante famiglie e gli studenti. Ho sempre detto di voler mantenere questa promessa anche se la scuola di fatto non è del Comune ma è di proprietà della Provincia. Vedremo nelle prossime settimane ma continueremo a vigilare e ad essere presenti”.
Si è insediato in data odierna, presso il Comune di Montefano, il Commissario Prefettizio per la provvisoria gestione dell'Ente. Al delicato incarico é stato chiamato il dottor Marco Cacciaguerra.
Il Commissario è stato nominato con decreto del Prefetto di Macerata a seguito delle dimissioni presentate dal Sindaco Pro-Tempore.
"Ringrazio anzitutto il Sig. Prefetto di Macerata per la fiducia che ha voluto accordarmi con questo incarico che cercherò di espletare nel migliore dei modi. Conosco il territorio di questa Provincia ed i suoi principali problemi ed è con entusiasmo ed interesse che mi approccio a questa nuova esperienza commissariale.
Il periodo del commissariamento sarà relativamente lungo perché il compito che mi è stato affidato è quello di traghettare l'Amministrazione fino alle elezioni del 2019. Per questo cercherò di farmi parte attiva il più possibile della comunità montefanese nel rispetto delle prerogative che l'ordinamento attribuisce al Commisskrio. Le mie prime attenzioni saranno dedicate inevitabilmente all'approvazior9 degli atti contabili di competenza del Comune per i quali l'ordinamento prevede delle' scadenze ben precise." Nei prossimi giorni il Commissario effettuerà una serie di incontri con i rappresentanti delle Istituzioni e delle Associazioni locali.
Meritano onore le persone che hanno scelto di restare e che sono potute restare. Sono luci nel buio della notte. La gente di montagna ha il cuore grande e una ancora più grande capacità di resistere, senza perdere l'amore per una terra che, nonostante tutto, non considera ostile. Ne é convinto don Candido Pelosi. "Da 57 anni sono parroco a Val Sant'Angelo di Pieve Torina e sono rimasto sempre fedele alla mia 'sposa', che è la mia parrocchia. Sono nativo di una frazione di Camerino, mi sono sentito a mio agio in questo paesino di montagna dove esercito il mio ministero" - così si racconta il parroco di Valsantangelo, intervistato dopo le forti scosse di ieri mattina.
"Le nostre frazioni di Pieve Torina - racconta Don Candido - hanno avuto nel tempo anche delle difficoltà da affrontare, come il calo graduale della popolazione, ma nonostante tutto la vita riprendeva con vivacità e gioia nel periodo estivo quando i nativi tornavano a godersi il loro piccolo paradiso d'infanzia. Questa pace e questa gioia ci ha accompagnato per molti anni, poi turbate in modo inatteso dal sisma del1997. Nonostante le difficoltà, io stesso e i miei parrocchiani siamo riusciti a reagire e quel terremoto fu solo un ricordo. La scossa del 24 agosto 2016 non la credevo possibile perchè non pensavo, compresi i miei parrocchiani, che quel brutto ricordo riaffiorasse dopo quasi venti anni, quando già avevamo ricominciato a vivere a riprendere la nostra vita. Mi sono fermato a riflettere e con il tempo ho ritrovato la mia serenità che ho anche trasmesso alla mia gente, perchè ritengo che la voglia di vivere venga principalmente da noi stessi. Anche il terremoto di agosto 2016 sembrava essere un ricordo sfumato fino a quando la realtà non ci ha sbattuto davanti al sisma del 26 ottobre dello stesso anno; da lì ho capito che stavano cambiando molte cose ed automaticamente anche le nostre vite a lungo termine. La mia tristezza era camminare sulle nostre strade e guardare i paesi di sempre senza riconoscerli più. Gli occhi venivano colpiti dalle rovine, dal vuoto, dai volti perduti e pieni di paura. Con l'avanzare del tempo vedevo la natura riprendere vita ed il contrasto con la realtà immobile. Ed i sogni svaniti. Come prete mi domandavo in che modo potevamo risorgere come comunità, anche perchè si era rotta l'aggregazione sociale e le poche persone rimaste in paese non avevano più voglia di fare comunità, inoltre vedevo anche persone arrabbiate. Mi domandavo spesso quando sarebbe riapparsa la luce e quando gli occhi sarebbero tornati a brillare, allora ho reagito dicendomi: tocca a me come a noi tutti!". E adesso, a quanto pare, ci siamo di nuovo, con lo sciame sismico cominciato all'alba di ieri mattina che sta mettendo a dura prova l'animo di una popolazione già stremata.
"Ho provato a stringere mani, a consolare, a invitare ad abbracciarci - conclude il parroco di Valsantangelo - perchè solo insieme si può sopravvivere ed andare avanti. Meritano onore le persone che hanno voluto e potuto rimanere, queste persone erano come piccole luci nel buio della notte. Ma il mio pensiero è andato anche agli sfollati che sono stati costretti a lasciare Pieve Torina e le frazioni: mi chiedo spesso come farà questa gente a stare lontano dalle persone e dalle cose amate.Il grande cuore delle associazioni di soccorso, delle forze armate, della polizia, dei vigili del fuoco e dei benefattori ha riempito in parte i vuoti e consolato i gli afflitti. Queste persone per noi sono stati gli angeli della terra. Il Sindaco di Pieve Torina , insieme alla sua amministrazione, si è impegnato con coraggio e determinazione e questa lotta la sta portando ancora avanti senza arrendersi. ieri mattina è ritornata la paura con tre nuovi forti scosse e mi è sembrato di ricominciare da capo e ho pensato che erano svaniti i sogni. Io ho ancora voglia di stare nella mia parrocchia e direi ad ogni mio parrocchiano: "Caro fratello se puoi rimani, ritorna se vuoi ed ama sempre la tua terra e il tuo paese".