La clorazione dell’acqua, effettuata secondo i dosaggi raccomandati, ha ridotto notevolmente la carica batterica, ma in alcuni punti, prevalentemente nell’ala “vecchia” e nei serbatoi di accumulo, non si è ottenuto il rientro nei parametri di legge. Lo rende noto l'AV3 in relazione all'acqua erogata dai rubinetti dell'ospedale di Macerata, "da considerarsi non potabile", a circa un mese di distanza dai lavori eseguiti sull'impianto.
"Le motivazioni - si legge ancora - risiedono nella vetustà dell’impianto (tubature vecchie) e nel dosaggio non efficace per i serbatoi per l’effetto diluizione: non è però possibile utilizzare dosaggi maggiori di cloro in quanto una maggiore concentrazione del prodotto chimico renderebbe l’acqua maleodorante in tutto l’impianto (soprattutto nei punti di erogazione periferici) e potrebbe essere fonte di danni a tubature soggette già ad usura del tempo.
L’acqua è quindi da considerarsi non potabile: è possibile però l’uso ai fini della pulizia personale, anche intima, evitando solo il contatto con il cavo orale e con le ferite chirurgiche".
Per azzerare il problema, dovuto al sezionamento delle tubature che ha provocato il contatto con l’ambiente esterno, si sono decise azioni, alcune ad effetto immediato, altre con risultati nel breve periodo (massimo 30 giorni).
"Come già comunicato - si legge nella nota a firma del direttore Alessandro Maccioni - il problema è stato risolto in Dialisi, utilizzando filtri battericidi che hanno totalmente azzerato la carica batterica. Analoghi filtri si posizioneranno su tutti i rubinetti dei lavandini dell’ospedale (sale operatorie, sala parto, tutte le degenze, ambulatori), dei lavabi delle cucinette di reparto e di servizio per gli utenti (bar, bagni pubblici, ecc.).
I lavori di ammodernamento dell’impianto idrico, decisi a seguito dell’emergenza di luglio, saranno anticipati rispetto alle date programmate: in particolare, considerata la vetustà dei serbatori che necessitano certamente di una manutenzione “pesante”, si provvederà a rivestire le superficie interna con materiale impermeabile e più facilmente sanificabile e sanitizzabile rispetto alla originaria struttura in cemento. Tale attività inizierà all’inizio di settembre, verificata la disponibilità delle ditte specializzate alla posa in opera di detto materiale. Con l’occasione si sostituiranno le tubazioni e le valvole presenti in centrale idrica, attività non oggetto dell’intervento in emergenza di luglio".
"Si sta valutando l’utilizzo di nuove modalità di gestione dell’impianto che contrastino la vetustà delle tubature (biofilm o altre tecnologie) - prosegue il direttore - Al fine di non creare inutili allarmismi, si ribadisce che si mantiene la non potabilità dell’acqua fredda, anche se i filtri garantiscono l’azzeramento della carica batterica, fino alla manutenzione dei serbatoi, l’utilizzo di acqua per la preparazione di bevande calde è consentita, previo raggiungimento del punto di ebollizione per 4-5 minuti. In alternativa continuare ad utilizzare l’acqua in bottiglia che l’Amministrazione mette a disposizione dei pazienti. L’acqua è utilizzabile ai fini dell’igiene personale, compresa quella intima, escludendo il cavo orale".
Il sindaco Fabrizio Ciarapica ha firmato una ordinanza in cui, vista la nota dell’Asur Marche Area Vasta n. 3, Prot. 85518/DP/SIAN, si rileva la non potabilità dell’acqua del tratto di acquedotto proveniente da Montecosaro, che serve il territorio collinare di Civitanova Alta delle zone contrade Asola e San Savino, limitatamente alle vie Pietra Rossa, Surripa (porzione Chiesa San Savino), traversa San Savino, Monte della Nave, Caronte.
Tutti gli utenti dell’acquedotto di tali vie non debbono utilizzare l’acqua dell’acquedotto a fini potabili ed alimentari.
L’Atac spa, quale gestore del servizio idrico, nella persona del legale rappresentante, dovrà approntare un servizio di rifornimento di acqua potabile per gli utenti della zona interessata con il collocamento di una autocisterna nello spazio antistante la Chiesa di San Savino.
Gli interessati possono contattare il coordinatore del servizio idrico dell’Atac spa al numero telefonico 347 4513507.
Il Responsabile del procedimento è il Segretario Generale Dott. Sergio Morosi: tel. 0733822288 -335 7422466 indirizzo mail: sergio.morosi@comune.civitanova.mc.it
La piscina comunale "Il Grillo" di Civitanova Marche accoglie da molti anni gli ospiti della comunità educativa per minori “Icaro” di Civitanova Marche gestita dalla PARS, riservando tre posti gratuiti per il corso di nuoto.
Il nuoto è uno strumento molto importante per il benessere psicofisico della persona, sprona all’impegno, stimola il coraggio e promuove la lealtà. Per questo motivo "Icaro" Civitanova rinnova un sentito ringraziamento a tutto lo staff della piscina comunale, per la grande disponibilità che perdura nel tempo. Grazie allo sport, i ragazzi e le ragazze migliorano la qualità della loro vita e hanno l’occasione di socializzare, di misurarsi con sé stessi e con gli altri, per conoscersi e per stabilire relazioni in un luogo sano, positivo e divertente.
"Un sentito grazie alla piscina comunale Il Grillo” da parte della cooperativa sociale Pars per la collaborazione e la vicinanza alla realtà sociale.
Per le Province si torni a votare. In estrema sinesi è quanto contiene un disegno di legge presentato dalla Lega al Senato, e firmato anche da Matteo Salvino. L'intento è quello di "ripristinare la legalità costituzionale" rispetto alla composizione di un organo di governo territoriale che, ad oggi, vive in una sorta di limbo.
In sospeso, insomma, tra la riforma che ne avrebbe dovuto definire l'abolizione e il fallito referendum del 2016. Le Province, ad oggi, esistono ancora, ma i componenti di giunta e consiglio non vengono più eletti dai cittadini.
Il disegno di legge firmato Lega, appunto, vuole riportare le lancette indietro, con la possibilità per gli aventi diritto di scegliere da chi farsi rappresentare. Mentre, il governo Renzi aveva individuato una sorta di compromesso fino alla cancellazione degli Enti: presidenti eletti dai sindaci del territorio, candidabili solo gli stessi sindaci. La riorganizzazone doveva essere temporanea, ma temporanea non è stata.
La riforma prevedeva il taglio dei compensi, problema aggirato dal disegno di legge - presentato prima della formazione dell'attuale Governo - che prevede per il presidente uno stipendio non suoperiore a quello del sindaco del capoluogo di provincia, mentre per i consiglieri ci sarebbero dei gettoni con un tetto pari a un sesto dello stipendio del presidente. Con questa "contro riforma" gli enti provinciali recupererebbero parte delle funzioni che sono state ridistribuite a Comuni e Regioni, motivando in questo modo anche le indennità nuovamente previste.
Il viaggio a piedi che sta portando anche decine di giovani pellegrini cremonesi guidati dal vescovo Antonio Napolioni, già parroco del Don Orione di San Severino Marche, verso Roma per l’incontro con Papa Francesco in vista del Sinodo dei Vescovi, ha fatto tappa in città dove per cinque anni il sacerdote, prima di essere chiamato a guidare la diocesi lombarda, è stato parroco. A ricevere i tanti ragazzi che accompagnavano “don Antonello” sono stati il sindaco, Rosa Piermattei, e gli assessori comunali Vanna Bianconi e Tarcisio Antognozzi. La breve cerimonia d’accoglienza è stata ospitata all’interno del teatro Feronia. La comitiva di fedeli ha potuto vedere, lungo il suo cammino, anche il villaggio “Campagnano” dove, dal Natale dello scorso anno, vivono un centinaio di famiglie terremotate. All’incontro era presente anche un gruppo di pellegrini padovani.
Il primo cittadino settempedano nel suo saluto di benvenuto ha ricordato l’impegno nel portare aiuto alla popolazione, in piena emergenza, e poi la grande volontà di ricostruire da parte dei settempedani. Poi il sindaco Piermattei ha ringraziato i giovani “segno di speranza e stimolo per guardare al futuro”. I pellegrini hanno successivamente incontrato alcune suore di clausura.
“Camminare, fare strada, pesare i passi e sperimentare la fatica e la bellezza di un tratto percorso con le proprie gambe e con la propria storia è una potente metafora della vita. Anzi è la vita stessa a noi restituita in tutta la sua essenziale immediatezza: con le sue povertà e le sue esposizioni. Con i suoi dubbi e le sue scoperte”.
E’ con questo spirito che il vescovo Napolioni sta guidando i giovani cremonesi “verso Francesco”. Il loro viaggio, partito dalla basilica di Loreto, terminerà con l’arrivo al castello di Lanciano. Domani (sabato 11 agosto) trasferimento a Roma in pullman dove, nel pomeriggio al Circo Massimo, si terrà la veglia del Sinodo dei Vescovi.
Opere pubbliche finanziate per 1,643 miliardi di euro, di cui 326 milioni per piani scuole, 4.658 pratiche di ricostruzione privata presentate su 38.500 domande attese con 138 milioni di fondi concessi, 898 cantieri avviati.
Sono alcuni dati dell'attività post sisma nelle Marche forniti dal presidente della Regione Luca Ceriscioli in "RendicontiAmo le Marche" a circa due anni dalle prima scossa del 24 agosto 2016. Per l'emergenza (Cas, Sae, macerie ecc.) sono stati spesi 773,5 milioni di euro: 1.810 le 'casette' consegnate a fronte di 1.930 ordinate e oltre 490mila tonnellate di macerie raccolte (99,9% delle pubbliche). "Sono state messe in campo risorse importanti che devono essere trasformate in realizzazioni - ha osservato - Chiediamo misure di semplificazione delle procedure: 67% opere non hanno un rup".
Il presidente ha parlato di un "lavoro importante fatto per ricomporre le comunità" colpite da un "fenomeno di dimensione straordinaria anche per ampiezza del territorio interessato". (Ansa)
Il video e la foto trasmessi da un associato dello Sportello dei Diritti che il 5 agosto viaggia sulla tratta Lecce – Bologna a bordo del treno Intercity 610 di Trenitalia dicono più di mille parole e polemiche: il water che sversa liquami direttamente sui binari mentre il convoglio corre veloce.
La ripresa, da quanto si è appreso, è stata effettuata nel tratto fra Civitanova e Porto Recanati.
La segnalazione per Giovanni D'Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, dovrebbe rappresentare un assurdo mentre purtroppo, come perviene da altre analoghe cui non volevamo credere, costituirebbe quasi la normalità perché ancora qualcuno nel 2018, ritiene che sia tollerabile, pressappoco un fatto regolare, che lo scarico della toilette di molti dei nostri treni finisca direttamente sulle rotaie.
Nonostante, quindi, i precedenti sequestri adottati dall’Autorità Giudiziaria, come quelli verificatisi in Puglia nel novembre 2016, questa prassi sembra che in un certo senso sia istituzionalizzata e che ancora non sia stata adottata alcuna soluzione tecnica definitiva e totalizzante che ponga fine a questo scempio non essendo possibile ne tollerabile la proposta di chiudere le toilette nei treni regionali o che si continuino a vedere scene come quella cortesemente trasmessaci dall’accorto utente che ha provato analogo disgusto, ribrezzo e risentimento. Perché l’ambiente va tutelato sempre. Ed a questo punto se è lecito aspettarsi un intervento del NOE dei Carabinieri per verificare la regolarità delle procedure adottate anche sui treni a percorrenza nazionale ed interregionale, dovrebbero essere i nuovi vertici delle Ferrovie dello Stato e il neoministro dei Trasporti in persona a pretendere che tutto ciò finisca e ad adottare le misure necessarie ed indifferibili perché non si vedano più scene come quella da noi ripresa.
“In seguito alle molteplici richieste dell’Associazione allo staff del Commissario Straordinario per la ricostruzione – afferma Renzo Leonori, Presidente Provinciale di Confartigianato Imprese Macerata – siamo riusciti ad ottenere un’importante precisazione riguardante molte imprese artigiane locali che si stanno avviando alla ricostruzione post sisma.La questione che ci premeva chiarire è quella della tracciabilità e monitoraggio degli ordini di bonifico eseguiti dagli istituti di credito, dai quali la Struttura del Commissario deve acquisire le informazioni relative ai pagamenti effettuati.Lo staff del Commissario ha precisato chiaramente che i fornitori e subappaltatori non devono avere un conto corrente dedicato in via esclusiva ai lavori del sisma. I pagamenti ai fornitori e subappaltatori da parte dell’impresa assuntrice dei lavori devono essere tracciati secondo le modalità descritte al capitolo 7 del Vademecum dell’Istruttoria controlli e pagamenti. Il documento stabilisce inoltre la differenza tra conto corrente vincolato e dedicato: il beneficiario del contributo deve aprire un conto corrente vincolato all’intervento, nel quale convergeranno le risorse finanziarie autorizzate dal Commissario per pagare i soggetti che operano su incarico del beneficiario per l’intervento edilizio. Tale conto corrente vincolato – aggiunge Leonori - avrà uno ed un solo CUP ed una sola pratica MUDE. Da questo conto corrente saranno effettuati diversi pagamenti, ad esempio per i diversi stati di avanzamento dei lavori e verso diversi soggetti destinatari dei pagamenti, imprese o professionisti. Questi soggetti, per potere operare all’interno dell’area del cratere sismico, dovranno preventivamente essersi iscritti alle rispettive liste previste dagli artt. 30 e 34 del DL 189/2016, ovvero l’Anagrafe Antimafia degli esecutori per le imprese ed l’Elenco Speciale dei professionisti, e contestualmente avranno eletto un conto corrente dedicato alle attività sul terremoto”.
Un altro importante segnale di ritorno alla normalità per i cittadini di Castelraimondo: oggi riapre infatti nei nuovi locali di via Europa 20/22, l’ufficio postale cittadino, collocato provvisoriamente in un container a seguito del terremoto.La nuova sede realizzata con nuovi arredi, eliminazione delle barriere tra personale e clienti, e sistemi di sicurezza all’avanguardia, risponde pienamente alle esigenze della clientela per tutti i servizi postali e finanziari. L’ufficio di Castelraimondo dispone di 3 sportelli, una sala consulenza e un Atm Postamat di ultima generazione h24 e osserverà i seguenti orari: dal lunedì al venerdì dalle ore 8.20 alle 13.35 e il sabato dalle ore 8.20 alle 12.35.
Una app con informazioni utili al turista su dove andare, cosa fare, dove mangiare, dormire, la storia dei palazzi e delle chiese del borgo, oltre a news dalla città.
Treia entra a far parte delle eccellenze italiane in MappToGo, l'app gratuita che aiuta ad organizzare la visita nelle città turisitiche d'Italia: dalla consultazione mappe alla ricerca delle attrazioni, dai ristoranti tipici ai negozi di artigianato.
MappToGo che crea itinerari in base alle passioni e alle esigenze del turista, è stata presentata nel corso dell'ultima assemblea nazionale a Norcia e ha già avuto diverse adesioni, anche nelle Marche.
Un utile strumento messo a disposizione dei visitatori per far conoscere il borgo e i suoi tanti tesori. L'app permetterà al turista di orientarsi per conoscere al meglio le peculiarità storiche e architettoniche ma anche le attività di ristorazione ed alberghiere che il paese può offrire.
Tutto ciò aiuterà a conoscere la storia del paese, monumenti e tesori tra cui il Teatro Comunale, il Museo Archeologico, il nuovo museo del bracciale e Villa Spada.
Intanto è ufficiale la data del festival nazionale dei borghi, che dopo tre anni di pausa, riprende il suo svolgimento; dal 26 al 28 ottobre al Fico Eataly World di Bologna la città di Treia sarà presente con le sue strutture ricettive, le sue aziende agricole e i suoi produttori, per promuovere al meglio la propria immagine. Nel più grande parco agroalimentare del mondo inaugurato a Bologna lo scorso 15 novembre ( la Pro Treia vi ha già partecipato lo scorso 20 maggio per promuovere il calcione), sarà presente anche l'Osteria dei Borghi più Belli d'Italia e uno stand per la vendita dei prodotti tipici, per celebrare al meglio l'aspetto enogastronomico nell'anno del cibo.
Il 26 ottobre alle 10.30 la grande inaugurazione del festival con i saluti istituzionali e un convegno su “il turismo enogastronomico nei Borghi più Belli d'Italia”.
Varie le lamentele da parte dei cittadini di Civitanova Marche per la situazione che tutte le sere, dopo le 20, interessa l'incrocio tra via Castelfidardo e via Indipendenza.
In particolare un residente di via Castelfidardo ha segnalato che dopo le 20 l'incrocio diventa molto pericoloso a causa dei tanti che parcheggiano senza scrupoli nonostante da ambo i lati della strada vi sia il divieto di sosta.
La situazione è stata più volte segnalata alle forze dell'ordine che non hanno fatto altro che aumentare le sanzioni amministrative: ma i residenti e quanti quotidianamente transitano da lì chiedono che le sanzioni vengano fatte anche dopo le 20 in modo tale da creare un deterrente per tutti coloro che continuano a considerare la strada come un parcheggio.
Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del sindaco di Camerino, Gianluca Pasqui
Negli ultimi giorni, alcuni cittadini si sono rivolti a noi amministratori o agli uffici comunali per chiedere delucidazioni circa il pagamento del Contributo di Autonoma Sistemazione del mese di giugno. Altri, i soliti noti, hanno scelto invece di polemizzare sui social network. Quindi, per una doverosa risposta ai primi e una altrettanto doverosa replica ai secondi, mi trovo nella condizione - non proprio simpatica e istituzionalmente galante - di rendere pubblica la ragione dei ritardi sulla liquidazione del CAS. Per evitare di inciampare in errate interpretazioni dalle quali io stesso non sono esente, ho anche provveduto a chiedere al responsabile del servizio affari generali di provvedere alla redazione di una informativa che sarà pubblicata nella mattinata di domani (9 agosto 2018) sul sito del Comune di Camerino.
In estrema sintesi, comunque, la Regione Marche non ha ancora accreditato le somme riferite al mese di giugno 2018, nonostante sul sito stesso della Regione il contributo risulti pagato. Tale dato, infatti, viene elaborato a seguito dell’accettazione, da parte della Regione Marche, del rendiconto redatto dal Comune e non dopo l'effettivo accreditamento delle somme. Il Comune di Camerino ha già approntato gli atti per la liquidazione del contributo ed è pronto ad emettere i mandati di pagamento non appena avrà ricevuto gli stanziamenti da parte della Regione Marche.
Via libera alla seconda fase della strategia di rinascita dei territori dopo il sisma con la firma di un Protocollo "Verso il Patto per la ricostruzione e lo sviluppo delle Marche" condiviso e sottoscritto in Regione dai rappresentanti istituzionali, economici e sociali regionali. Si è completata la prima fase, seguita da Istao, che porterà al Patto: la proposta progettuale delinea 96 iniziative per 1,7 miliardi di euro investimenti con stima occupazionale di 10mila unità.
L'obiettivo, ha detto il presidente Luca Ceriscioli, è "condensare risorse importanti a favore dello sviluppo nei servizi, dell'economia, di una migliore organizzazione delle istituzioni di governo del territorio per essere più forti e sostenere più investimenti per una crescita condivisa". "Ora - ha osservato il presidente del Consiglio regionale - Antonio Mastrovincenzo - si apre la fase della stesura del Patto in cui lo sforzo di istituzioni e parti sociali dovrà essere ancora più mirato per dare un'anima alla ricostruzione".
(Ansa)
Come ormai noto, è volontà del Comune di Tolentino realizzare alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare temporaneamente a coloro che hanno perso l’abitazione in seguito al sisma iniziato nell’agosto 2016.
A tal fine l'ente si è attivato sia per l'individuazione delle aree da destinare alla realizzazione degli alloggi, sia per reperire finanziamenti per la loro costruzione.
Gli interventi, segnalati alle competenti autorità, sono stati finanziati con Ordinanza del Capo Dipartimento di Protezione Civile n. 510 del 27/02/2018 per un importo massimo di € 20.850.000,00, oltre € 859.986,77 per le opere di urbanizzazione.
Il Comune di Tolentino è individuato quale soggetto attuatore per la realizzazione, in luogo delle SAE, di strutture abitative da destinare temporaneamente ai soggetti che, al momento degli eventi sismici, dimoravano in un'abitazione dichiarata inagibile con esito di tipo E o F non di rapida soluzione o in zona rossa, purchè i costi di realizzazione di tali strutture abitative risultino economicamente più vantaggiosi rispetto a quelli necessari per la realizzazione delle SAE oltre che congrui con riferimento ai parametri di costo dell'edilizia residenziale pubblica e alle quotazioni dell'Osservatorio del mercato immobiliare dell'Agenzia delle Entrate.
A norma della medesima disposizione normativa la Regione Marche provvede all'approvazione del progetto per la realizzazione delle suddette strutture per l'importo massimo prestabilito.
Gli interventi in questione sono attuabili per intervento edilizio diretto, salvo l'acquisto da parte del Comune di Tolentino delle aree attualmente di proprietà privata.
Il Comune ha interesse alla realizzazione delle nuove opere in tempi celeri e non è in grado di porre in essere tutte le attività richieste con la necessaria rapidità utile al conseguimento dell'obiettivo, con riferimento sia allo svolgimento delle attività progettuali, sia allo svolgimento delle funzioni di stazione appaltante che di quelle relative alla gestione dei lavori (Ufficio Direzione Lavori), per i gravosi impegni che gravitano sulle strutture comunali in seguito al sisma 2016 e per i limiti di ricorso alla Centrale Unica di Committenza.
L’ERAP Marche può effettuare a favore degli enti pubblici della Regione la prestazione di servizi tecnici per la gestione delle gare di appalto, per la programmazione, la progettazione e l'attuazione degli interventi edilizi e urbanistici. Quindi l’Amministrazione comunale ha ritenuto di affidare tutti i servizi tecnici sopra richiamati all'ERAP Marche costituisca la soluzione più adeguata al perseguimento dell'interesse pubblico della realizzazione dell'obiettivo di realizzare soluzioni abitative alternative alle SAE in tempi celeri.
Pertanto la Giunta municipale ha deliberato che le aree per la realizzare di alloggi di edilizia residenziale pubblica da destinare temporaneamente a coloro che hanno perso l’abitazione in seguito al sisma iniziato nell’agosto 2016, siano le seguenti:
l'area privata individuata al foglio n.° 91 part. 257 per n.°8 alloggi - superficie complessiva stimata 720 mq - per la realizzazione di un nuovo edificio in C.da Paterno al costo stimato di € € 1.150.000,00 iva esclusa;
l'area privata individuata al foglio n.°54 part. 817,819,825 per n.°68 alloggi - superficie complessiva stimata 6.190 mq – per completamento/realizzazione di edifici in P.le della Battaglia al costo stimato di € 9.900.000,00 iva esclusa;
l'area individuata al foglio n.°93 part. 144 per n.°4 alloggi trattandosi di edificio allo stato grezzo già finanziato con i fondi del sisma ‘97 – per completamento edificio in C.da Sant'Angelo al costo stimato di € 300.000,00;
l'area individuata al foglio n.° 39 part. 513 per n.°26 alloggi - superficie complessiva stimata 2.815 mq – per la realizzazione di un nuovo edificio in Via VIII Marzo al costo stimato di € 4.500.000,00 iva esclusa;
l'area privata individuata al foglio n.°39 part. 679 per n.°30 alloggi - superficie complessiva stimata 3.125 mq – per la realizzazione di un nuovo edificio in C.da Pace al costo stimato di € 5.000.000,00 iva esclusa.
Inoltre la Giunta ha demandato all'Ufficio Patrimonio all'attivazione di ogni procedura necessaria all'acquisizione delle aree ad oggi di proprietà privata tra quelle sopra elencate, ed in particolare alla elaborazione delle stime di ciascuna area e all'ottenimento del nulla osta sulla congruità delle medesime da parte dell'Agenzia del Demanio di Roma e ha individuato nell'ERAP Marche il soggetto cui affidare la prestazione dei servizi tecnici per la gestione delle gare di appalto, per la programmazione, la progettazione e l'attuazione degli interventi per la realizzazione degli alloggi nelle aree sopra indicate, previa sottoscrizione di apposita convenzione, incaricando il Responsabile dell'Area Lavori Pubblici a quanto necessario.
Dopo 10 anni dal terribile incendio che distrusse parte del tetto, il plafone centrale, parte del palcoscenico e che danneggiò la platea, dopo un complesso lavoro di ristrutturazione e restauro, lo storico Teatro intitolato al celebre musicista Nicola Vaccaj, un tempo dell’Aquila, è pronto per essere nuovamente inaugurato e consegnato alla Città. Appuntamento fissato per il prossimo 10 settembre 2018, alle ore 21.00.
Nel pomeriggio di martedì 29 luglio 2008, il Teatro Nicola Vaccaj, chiuso da qualche mese per lavori di consolidamento e restauro del tetto, fu interessato da un vasto incendio.
Le fiamme si sono sprigionate rapidamente ed hanno distrutto il tetto ed il timpano. Sono andati persi gli affreschi della finta volta, che nascondeva il tetto a capriate, dipinta dal Fontana come un Olimpo ed era divisa in quindici unghie. La buona notizia è rappresentata dal fatto che dopo i sopralluoghi si è appurato che è miracolosamente scampato alle fiamme il sipario storico del Lucatelli mentre è andato perduto il sipario che rappresentava Francesco Filelfo e Niccolò Mauruzi, dipinto dal Fontana e dai suoi allievi.
Ingenti i danni anche se la furia devastatrice dell’incendio non ha creato danni al foyer, ai tre ordini di palchi i cui parapetti sono abbelliti con maschere, fiori e uccelli su fondo azzurro, alla zona degli uffici e alla zona dei camerini. Oltre al tetto crollato, danneggiata la platea e tutta la zona del palcoscenico e della graticcia.
I lavori, durati circa 10 anni, si sono alternati con due campagne di scavo portate avanti dalla Soprintendenza, avviate dopo il ritrovamento di reperti sia nel piazzale davanti l’ingresso del teatro che nella zona retrostante, nei pressi dell’ingresso al palcoscenico e ai camerini. L’intervento è stato molto complesso è ha coinvolto diverse aziende che hanno completamente ricostruito il tetto, il plafone e installato tutta la nuova impiantistica. Risistemati anche il foyer, il locale bar e la palazzina uffici.
Significativa la data scelta per la riapertura e che si collega a quella del 1797, quando proprio il 10 settembre, giorno in cui si festeggia San Nicola, il teatro fu inaugurato ufficialmente, pochi mesi dopo il passaggio di Napoleone Bonaparte e la firma del Trattato di Pace di Tolentino.
L'annuncio è stato dato, nel corso di una conferenza stampa, dal Sindaco Giuseppe Pezzanesi. "Voglio subito ringraziare – ha detto - tutti coloro che a partire dall'incendio fino ad oggi, tra mille difficoltà, hanno operato con professionalità, passione e dedizione per consentire la riapertura del teatro. Abbiamo svolto lavori per oltre sei milioni di euro per riconsegnare alla Città, un Teatro Vaccaj ancora più bello e funzionale di quanto era prima dell'incendio. Volevamo riaprire per luglio, alla fine abbiamo deciso di posticipare la data al 10 settembre, come avvenuto per la prima inaugurazione nel 1797, Festa di San Nicola".
"Do questo annuncio – ha sottolineato Pezzanesi - con grande emozione. Ho seguito la ricostruzione, passo passo, insieme a tutti coloro che erano deputati a seguire i lavori, in primis l'ing. Barbara Capecci, responsabile dei lavori e rup. Tutto è stato ricostruito “come era e dove era” ma migliorato grazie alla tecnologia, con servizi e sicurezza ulteriormente ottomizzati. Migliorata anche la fruibilità artistica e scenica. Per tutti questi motivi il Teatro Vaccaj è un esempio, anche a livello internazionale, su come si posa operare, dopo un fatto drammatico come un incendio, con grande attenzione fino al recupero totale dell'edificio, simbolo della città e non solo, in quanto un teatro utilizzato per la messa in scena di importanti spettacoli, a partire da quelli prodotti dalla Compagnia della Rancia che al Vaccaj ritrova la sua naturale collocazione e sede".
"A festeggiare la riapertura del Vaccaj – ha anticipato il Sindaco - anche un lancio di paracadutisti con il tricolore, l'immagine di San Nicola e la bandiera di Tolentino, oltre a un ricco programma di iniziative programmate per tutto il mese di settembre e ottobre, a cui farà seguito la nuova stagione teatrale. Ringrazio – ha concluso Pezzanesi - il Governo, le Soprintendenze, la Regione Marche, la Protezione Civile nazionale e regionale, la Fondazione Carima, le compagnie assicuratrici, per la collaborazione prestata e per i fondi stanziati per finanziare il recupero e i lavori. Un ringraziamento speciale anche a tutte le ditte e le maestranze che hanno lavorato al restauro, così come a tutti i dipendenti comunali che hanno lavorato con grande passione e professionalità, superando ogni ostacolo. Come già annunciato, la Compagnia della Rancia gestirà, come in passato, il Teatro Nicola Vaccaj".
Tolentino è oggi riconosciuta a livello nazionale come la “piccola Broadway d’Italia”. Questa fama deriva dai tanti spettacoli musicali che la Compagnia della Rancia, diretta da Saverio Marconi, ha messo in scena al Teatro Nicola Vaccaj per poi presentarli in tutti i più importanti palcoscenici italiani e non solo.
Tolentino ha una antichissima e importante tradizione teatrale, come risulta da alcuni documenti conservati nell’Archivio storico comunale, già dal 1560, si hanno notizie di rappresentazioni teatrali che venivano allestite in diversi luoghi della città.
Nella seconda metà del 1700, dopo varie vicissitudini e dopo la costruzioni di diverse sale adibite ad ospitare pubblici spettacoli, si giunse all’elaborazione di un progetto esecutivo per la realizzazione di un vero e proprio teatro. L’edificio fu costruito grazie all’interessamento del Cardinale Carandini, Prefetto della Sacra Congregazione del Buon Governo, tanto che proprio in suo onore il teatro fu denominato dell’Aquila per via del fatto che lo stesso cardinale aveva sul proprio stemma nobiliare di famiglia un’aquila a due teste.
Il progetto e le decorazioni furono affidate all’architetto Giuseppe Lucatelli. Il nuovo teatro fu inaugurato il 10 settembre del 1797, nel giorno in cui si festeggia San Nicola da Tolentino e dopo pochi mesi dal passaggio a Tolentino di Napoleone Bonaparte e dopo le note vicende napoleoniche che sconvolsero l’assetto politico italiano.
Un secolo più tardi, nel 1881, il teatro fu restaurato dal pittore Luigi Fontana e nello stesso anno cambio la sua denominazione e fu dedicato al musicista tolentinate Nicola Vaccaj. A lui si deve un metodo di canto per cantanti lirici ancora oggi molto usato in tutto il mondo. Tra le sue tante composizioni ricordiamo l’opera “Giulietta e Romeo”.
L’ultimo restauro, prima dell’incendio, era durato per circa dieci anni ed ha consentito la riapertura del Teatro Vaccaj con un grande concerto lirico nel 1985.
La facciata presenta decorazioni realizzate in stile neoclassico e presenta tre ingressi e due grandi medaglioni, uno con l’aquila e uno con lo stemma del Comune. Pregevoli le pitture del foyer e della platea. I parapetti dei palchi sono abbelliti con maschere, fiori ed uccelli mentre il soffitto ricostruisce una sorta di Olimpo con Apollo e le muse.
Molto importante era il sipario storico, andato perduto nell’incendio, che era dedicato a due personaggi illustri della città di Tolentino: l’umanista Francesco Filelfo ed il condottiero Niccolò Mauruzi. Gli antichi prospetti dei palchi con scene mitologiche, dipinti dal Lucatelli, attualmente sono conservati presso il Palazzo Municipale così come alcuni medaglioni affrescati dal Fontana.
In tutti questi anni, sul palcoscenico del Vaccaj, si sono esibiti i più importanti artisti italiani e stranieri. Il Teatro, nei suoi anni di apertura al pubblico, ha ospitato abitualmente e periodicamente una stagione teatrale e musicale, oltre ad altri importanti eventi, presentazioni, concerti, spettacoli e conferenze.
Mille volumi di favole e letteratura per bambini e ragazzi sono stati donati dall’Istituto comprensivo “Francesco Cazzulani” di Lodi alla biblioteca comunale di San Severino Marche grazie al coinvolgimento della onlus Beth Shalom, associazione che già in passato si era resa protagonista di altre iniziative solidali a favore della comunità settempedana.
I libri sono stati consegnati nel corso di una cerimonia tenutasi alla presenza del sindaco, Rosa Piermattei, dell’assessore comunale alla Cultura, Vanna Bianconi, del presidente del Consiglio comunale, Sandro Granata,del presidente dell’associazione Beth-Shalom, e del responsabile della Chiesa Cristiana Evangelica di San Severino Marche, Massimo Mansi.
Subito dopo le prime scosse del 2016 il dirigente scolastico dell’Istituto “Cazzulani”, Demetrico Caccamo, insieme al personale docente della scuola lombarda aveva avviato una raccolta di libri per far sentire concretamente la vicinanza degli studenti lodigiani ai bambini e ai ragazzi delle zone terremotate del Centro Italia. I volumi sono arrivati fino a San Severino Marche essendo la biblioteca comunale una delle poche della zona cratere rimaste agibili a seguito del sisma.
Nonostante le avverse condizioni marine che non hanno permesso l’uscita delle imbarcazioni, la diciottesima edizione della tradizionale gara di pesca da natante “Tuttinsieme 2018” è stata comunque un successo in termini di partecipazione sociale.
All’iniziativa organizzata dall’Associazione Dilettantistica di Pesca Sportiva “Barracuda” di Porto Potenza Picena con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, hanno preso parte, come di consueto, persone diversamente abili ospiti dell’Istituto di Riabilitazione Santo Stefano. Tuttavia i “pescatori per un giorno” sono stati accolti con entusiasmo dai soci del Barracuda, i quali hanno illustrato loro materiali e tecniche di pesca. Al termine della giornata si è tenuta una cena conviviale a cui ha preso parte anche il Sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini, che non ha mancato di sottolineare l’importanza di iniziative di inclusione sociale elogiando l’operato del direttivo e di tutti i soci del Barracuda.
Una app con informazioni utili al turista su dove andare, cosa fare, dove mangiare, dormire, la storia dei palazzi e delle chiese del borgo, oltre a news dalla città. Nasce "Montecassiano", l'app realizzata da Med Innovations, software house del Gruppo Med Store, disponibile sugli store Apple e Android. "Il turismo a Montecassiano sta crescendo in maniera esponenziale, - dice Fiorella Perugini, consigliera comunale con delega al turismo - siamo molto orgogliosi di mettere a disposizione dei visitatori un ulteriore strumento per far conoscere il borgo e i suoi tanti tesori. L'app permetterà al turista di orientarsi per conoscere al meglio le peculiarità storiche e architettoniche ma anche le attività di ristorazione ed alberghiere che il paese può offrire". Tutto ciò aiuterà a conoscere la storia del paese, monumenti e tesori tra cui l'importante pala invetriata di Mattia della Robbia nella Chiesa dell'Assunta, i dipinti della Pinacoteca e la storia del Palazzo Compagnucci che la ospita.
(Fonte Ansa)
Riuscita e partecipata la Cena Sociale organizzata dalla Federcaccia di Montelupone nel suggestivo Parco Urbano "Franchi" cortesemente messo a disposizione dall' Amministrazione Comunale e dalla Pro-Loco di Montelupone.Durante l' apprezzato convivio si è tenuta l'assemblea dei soci con l'approvazione del bilancio consuntivo, risultato, come negli anni passati, in attivo.Il Presidente della Sezione Comunale, nonchè Presidente Provinciale della Federcaccia, Nazzareno Galassi, ha voluto cogliere l' occasione per ringraziare di tutto il lavoro di volontariato svolto dai membri del Direttivo ed ha consegnato una pergamena a due nuovi cacciatori, recentemente abilitati, Olmi Manuel e Stortoni Mattia e premiato i soci Campetelli Claudio e Raccosta Franco che si sono distinti nel Campionato Italiano S.Uberto a squadre che si è svolto di recente nell' Azienda Agri-Turistica Valle di Fiordimonte.Sono state illustrate inoltre tutte le attività gestionali svolte sul territorio comunale: dal controllo delle specie opportunistiche, alle attività di cattura finalizzate al ripopolamento del territorio a gestione programmata, al ripristino delle fonti rurali, essenziali per tutta la fauna selvatica, in queste estati sempre più siccitosi.Da non dimenticare le attività didattiche con le scuole con il posizionamento nei parchi urbani di nidi artificiali per la nidificazione di uccelli insettivori utilissimi per l' agricoltura; non da ultimo la vigilanza venatoria ed ambientale sul territorio, grazie alle Guardie Venatorie Volontarie che operano tramite il coordinamento provinciale.È stato portato a conoscenza dei numerosissimi presenti,le attività di ricerca, studio e raccolta dati effettuate dall' Ufficio Avifauna Migratoria della Federcaccia sulle specie cacciabili per avere dei dati certi sulla loro consistenza al fine di poter effettuare un prelievo venatorio sostenibile.Al termine dei lavori si è parlato a lungo di tutte le normative che regolamentano l' attività venatoria, per permettere a tutti di poter effettuare la pratica venatoria nel pieno rispetto delle leggi vigenti del territorio e di quanti usufruiscono, insieme ai cacciatori, delle nostre meravigliose campagne.
L'area container di Tolentino non ha più un presidio. Dopo i fatti dei giorni scorsi, la Protezione Civile, come aveva preannunciato, ha terminato il suo servizio in quella zona dopo quasi due anni.
La decisione è scaturita "dalla paura per la gravità dell'ultimo episodio accaduto" (qui) e, come scrivevano i coordinatori tolentinati "la presenza della Protezione Civile nell'area container, se riprenderà, sarà solo al definitivo allontanamento della persona coinvolta o se sarà garantita la presenza effettiva delle forze dell'ordine per la durata del servizio giornaliero". Evidentemente, non ci sono state rassicurazioni in tal senso e ora l'area container è senza un presidio.
Chiunque può entrare a qualunque ora del giorno e della notte, avvicinare i bambini: non c'è alcun tipo di controllo. In pratica, le centinaia di persone di ogni etnia che vivono in quell'area e condividono gli spazi, ora sono costrette a una sorta di autogestione con tutti i problemi connessi a una situazione simile che rischia di diventare ingestibile.
Oggi c'è stato un sopralluogo del Comitato 30 Ottobre e di RaiTre cha ha realizzato un servizio esclusivamente sulla situazione di Tolentino, probabilmente fra le più anomale di tutto il cratere.