Le Rappresentanze Sindacali Unitarie degli stabilimenti del gruppo Fedrigoni di Fabriano, Rocchetta (San Severino Marche), Pioraco e Castelraimondo, unitamente alle strutture territoriali, confederali e di categoria di Uil, Cgil e Cisl esprimono "forte preoccupazione per la situazione degli stabilimenti marchigiani. In merito alle ultime vicende, così come riportato dagli organi di stampa e relative all’”Area Valori”, ad oggi i lavoratori hanno garanzie di lavoro solamente fino al 31 dicembre 2019. Stessa incertezza che persiste nell’area maceratese sul futuro industriale dei due stabilimenti ad oggi ancora in attesa di definizione."
"A seguito delle assemblee tenutesi negli stabilimenti di Fabriano nelle giornate del 28 giugno e 1 luglio 2019, è scaturita con forza da parte di tutti i lavoratori la volontà di ottenere delle risposte chiare sul futuro occupazionale; l’azienda ha finalmente convocato un incontro per il giorno 24 luglio 2019 a Verona, nel quale chiederemo con forza di avere un quadro d’insieme del futuro produttivo in attesa della presentazione a breve termine del piano industriale - spiegano le rappresentante sindacali -. Si ricorda che la Fedrigoni è stata acquistata dal gruppo finanziario Bain Capital da oltre un anno, ma che ad oggi non ha mai esplicitato alle Organizzazioni Sindacali le intenzioni produttive relative ai vari siti."
"I problemi non riguardano solamente il settore “area valori“ dello stabilimento di Fabriano ma anche gli altri siti produttivi marchigiani a partire dal non utilizzo di macchinari acquistati e non messi in funzione nello stabilimento di Pioraco, lo spostamento di personale da uno stabilimento all’altro senza trascurare il mancato rinnovo di circa 40 lavoratori a tempo determinato scaduti nei giorni scorsi - proseguono i sindcatati -. Quanto sopra rischia di trasformarsi in una bomba ad orologeria in un territorio devastato a seguito della crisi economica industriale e dal terremoto del 2016."
"Le rappresentanze sindacali si presenteranno all’incontro del 24 luglio 2019 chiedendo la presentazione del Piano Industriale di Gruppo, ormai non più rinviabile e che tenga conto di una attenta ed approfondita valutazione sul futuro della produzione carte valore di investimenti e garanzie occupazionali per tutti gli stabilimenti marchigiani" concludono.
L’Azienda che sta realizzando i lavori di ristrutturazione in via Boccalini a Tolentino ha chiesto di apportare temporanee modifiche alla circolazione nella via in questione e nelle zone limitrofe, per la realizzazione di lavori di sostituzione della copertura delle tribune dello Stadia della Vittoria.
Questi lavori richiedono l'occupazione della sede stradale di Via Traiano Boccalini tale da rendere necessaria l'istituzione di un divieto di transito e di sosta lungo la via. I lavori avverranno per stati di avanzamento partendo da sud verso nord, quindi con inizio da Via Nazionale direzione Viale Benadduci.
Nello specifico il primo stato di avanzamento dei lavori avverà nel tratto di Via T. Boccalini compreso tra Via Nazionale e Via Don Minzoni. Il secondo stato nel tratto tra Via T. Boccalini compreso tra Via Don Minzoni e Via Sisto V e in terzo nel tratto di T. Boccalini compreso tra Via Sisto V e Viale Benadduci.
Pertanto è stata emessa una ordinanza con la quale da lunedì 22 luglio 2019 al giorno giovedì 8 agosto 2019, e comunque fino al termine dei lavori e al completo ripristino della sicurezza stradale, in Via T. Boccalini la circolazione sarà disciplinata come di seguito specificata.
Durante il primo stato di avanzamento lavori vigerà il divieto di sosta con rimozione e divieto di transito, estesi a tutti i veicoli, per il tratto di Via Traiano Boccalini compreso tra Via Nazionale e Via Don Minzoni. Il secondo stato di avanzamento lavori sarà interessato dal divieto di sosta con rimozione e divieto di transito, estesi a tutti i veicoli, per il tratto di Via Traiano Boccalini compreso tra Via Don Minzoni e Via Sisto V. In Via Don Minzoni è istituito il divieto di circolazione a esclusione dei residenti della zona per raggiungere Piazzale Gabrielli. I veicoli in uscita dal parcheggio del piazzale in questione, potranno proseguire la marcia per Via Carlo Santini fino all'intersezione con Viale Benadduci. È temporaneamente disposto il doppio senso di circolazione in Via C. Santini per il tratto compreso tra Via Don Minzoni e Via Germondani. Durante il terzo stato dei lavori vigerà il divieto di sosta con rimozione e divieto di transito, estesi a tutti i veicoli, per il tratto di Via T. Boccalini compreso tra Via Sisto V e Viale Benadduci. I veicoli in transito lungo Via Traiano Boccalini con direzione Viale Benadduci, all'intersezione con Via Via Sisto V verranno obbligatoriamente deviati a sinistra per quest'ultima via.
La ditta esecutrice dei lavori provvederà all'installazione della relativa segnaletica stradale da cantiere con le relative limitazioni, obblighi e preavvisi necessari alle modifiche apportate alla circolazione.
“Benvenuti”. Intimorita forse dalla divisa o dalla macchina fotografica, con un accenno di sorriso, una ragazza africana al quinto piano dell’Hotel House, ci ha accolto così in quella che per lei è la sua casa.
C’è chi sale con in mano le bombole di gas, chi scende i sedici piani con la bici in mano. Poi materassi, frigoriferi, vetri rotti. Mozziconi di sigarette, uno stecco di gelato, della frutta caduta forse accidentalmente da un canestro, una bustina di “Gaviscon”. Tutto sopra a una moquette verde che ormai non c’è più e avvolto da pareti che hanno dimenticato il loro colore originario. E poi tanti bambini, circa 400, che ridono e scherzano rincorrendosi su e in giù per le scale. Per capire a che piano siamo basta girarsi sulla destra, dove dall’uno al sedici, con un pennarello nero o bianco, i numeri sono scritti sul muro.
I cassonetti della spazzatura sono colmi fino all’orlo e ce n’è altrettanta all’interno dell’edificio. Un unico ingresso e un porticato con supermercati, lavanderia, due bar e qualche altro negozietto. Una volta dentro all’edificio il forte odore entra subito nelle narici ed esce dopo qualche ora che si è lasciato l’Hotel House.
I Carabinieri sono tutti schierati per procedere con una delle tante operazioni di tipo amministrativo che eseguono durante i mesi all’Hotel House: un lavoro giornaliero e costante per garantire la massima sicurezza agli inquilini del palazzone multietnico. La stazione di Porto Recanati, i Forestali, i Cinofili da Pesaro e la Polizia Municipale; tutto sotto gli occhi vigili del Quinto Elinucleo di Pescara che sorveglia da lontano la zona con l’elicottero.
All’Hotel House vivono circa due mila persone nel periodo estivo, un sesto della popolazione di Porto Recanati. 17 piani, 480 appartamenti, oltre 40 etnie diverse che ogni giorno si mescolano, si incontrano e si salutano salendo e scendendo a piedi i sedici piani. L’ascensore è fuori servizio da anni, come la corrente elettrica in alcuni punti. Il condominio ha anche un milione di euro di debiti in merito al pagamento dello stipendio dei vecchi portinai ed è attualmente sprovvisto di un amministratore.
Per alcuni 60 metri quadri è la misura dell’umanità mentre per molti altri dell’illegalità. Un tavolo, qualche sedia, una cucina spartana, il bagno e alcuni materassi. Per acquistare un appartamento, soprattutto se al sedicesimo piano, possono bastare appena 3.500 euro. Circa un centinaio dei locali sono stati acquistati negli anni ’70 da persone che vivevano fuori Regione. Un mutuo necessario per accaparrarsi uno degli appartamenti di quello che doveva essere un grande palazzo a vocazione turistica. Così non è stato. Negli anni è andato tutto scemando e i proprietari degli immobili non ne hanno voluto più sapere nulla, lasciando i mutui da pagare alle banche.
“Procediamo quotidianamente con controlli di tipo amministrativo per vedere se chi si trova all’interno degli appartamenti è l’effettivo titolare dell’immobile e se è regolare sul territorio nazionale – ci spiega il Maggiore Enzo Marinelli, Comandante della Compagnia di Civitanova Marche che ci ha accompagnato, insieme al luogotenente Giuseppino Carbonari e ai suoi uomini, in questo viaggio -. Un’attività che viene intensificata soprattutto nel periodo estivo quando molti appartamenti vengono dati in subafitto o spesso, occupati abusivamente.”
L’Hotel House, come ci insegnano le cronache locali, è stato anche teatro, anni fa, di omicidi. “Leggendo la cronistoria dell’Hotel House ci sono stati questo tipo di episodi – racconta il Maggiore Marinelli -. Noi cerchiamo ogni giorno di tenere alta l’asticella del controllo per fare in modo che determinate criticità legate allo spaccio di sostanze stupefacenti non portino a gravi e violenti scontri tra bande contrapposte. Scontri che possono culminare anche nel peggiore dei modi.”
“Il 2015 sicuramente ha segnato una svolta per la storia del condominio – prosegue il Comandante -. È stata messa in campo un’attività interforze da parte della Prefettura, che ha sempre dimostrato una grandissima attenzione per la situazione dell’Hotel House, dei Vigili del Fuoco, dell’Asur, della Polizia. Abbiamo “mappato” gli appartamenti in modo da avere un quadro certo e preciso di chi li occupava. Da quel momento, molti soggetti che sono stati muniti del foglio di via obbligatorio, si sono allontanati e hanno lasciato l’edificio. Dall’altro lato noi abbiamo proseguito con le attività preventive.”
Mentre parliamo con il Maggiore siamo al quinto piano. Gli uomini del Comandante fanno allontanare una giovane coppia dall’appartamento che stava occupando abusivamente e i due vengono portati in caserma. Non ci risparmiano alcune parole non proprio al miele perché siamo lì a testimoniare quanto accaduto. “Giornalista testa di c***o”. Mentre loro scendono, noi cerchiamo di raggiungere a piedi il penultimo piano e incontriamo i sorrisi dei tanti bambini che forse, come unico gioco, hanno questo sali e scendi dalle scale. Una donna incinta, un gruppo di ragazzi che forse sta andando al mare, chi porta una cesta di frutta. In questo marasma di persone e di odori il cane antidroga fiuta qualcosa: un giovane viene perquisito. Non c’è niente nel suo zaino e i suoi documenti sono ok.
“Qui c’è un problema di carattere sociale, soprattutto perché attualmente il condominio è sprovvisto anche di un amministratore in quanto il precedente è morto circa un mese fa – ci spiega il Maggiore Marinelli -. La Prefettura, il Comune e gli altri attori pubblici hanno avviato delle attività per far rivivere l’Hotel House nel rispetto delle regole della civile convivenza. Bisogna continuare su questa strada anche se tutti sappiamo che quella che abbiamo ancora da percorrere è molto lunga. Rispetto a qualche anno fa c’è certamente stata una inversione di tendenza che, negli anni, potrebbe portare a un notevole miglioramento: è fondamentale continuare tutti insieme in questa direzione perché l’alternativa sarebbe l’abbattimento.”
Il 70% delle persone vive regolarmente all’interno dell’Hotel House, ci sono famiglie regolari sul territorio nazionale che hanno anche un lavoro. Il 30% invece vive in clandestinità svolgendo attività illegali come lo spaccio e i reati contro il patrimonio. Molti altri invece restano qui per un periodo, prendono la residenza è poi se ne vanno all’estero.
Sono proprio gli ultimi piani quelli più difficili da tenere sotto controllo. “Qui gli inquilini cambiano ogni giorno – ci spiega il Maggiore Marinelli -. Le scale esterne sono inagibili e quindi sono state chiuse ma nonostante ciò c’è un grande via vai di persone.” C’è infatti chi lascia sul campanello della porta una targhetta con il proprio nome e numero di telefono per rivendicare la proprietà dell’appartamento.
Proprio al sedicesimo piano i Carabinieri sono intervenuti e, alla fine dei controlli di rito, hanno portato in Caserma un cittadino clandestino e altre persone sprovviste del contratto di affitto dell’appartamento e con documenti falsi.
Scendiamo, sempre vigili e attenti che nulla possa caderci in testa mentre stazioniamo nel cortile del palazzo. Le persone fermate vengono portate tutte in Caserma e lì i Carabinieri controlleranno la loro posizione. I militari lo sanno, alcuni di loro sono delle facce viste e riviste. Molti altri invece potrebbero non avere nemmeno un nome o un paese di origine perché all’anagrafe non sono mai stati registrati. Molti di loro l’anagrafe non sanno nemmeno cosa sia.
Nell’Hotel House convivono l’illegalità e l’umanità, convivono gli spacciatori e le donne incinte, convivono gli occupatori abusivi degli appartamenti ma anche 400 bambini. Forse sono proprio loro che bisognerebbe tutelare maggiormente sperando che la prossima volta che li andremo a trovare possano offrirci un bel caffè sul loro divano di casa.
La Regione Marche in merito ai danni seguiti all’emergenza maltempo del 10 luglio, con nota del 13 luglio 2019, ha comunicato ai Comuni di trasmettere al Dipartimento per le Politiche Integrate di Sicurezza e per la Protezione Civile, i dati relativi alla ricognizione dei danni subiti sia dalle strutture pubbliche che da quelle private, comprese le produttive. La raccolta dati ha la finalità di censire i danni per l’evento “maltempo luglio 2019”.
Per questo la cittadinanza è invitata a far pervenire le proprie segnalazioni all'Ufficio Protocollo del Comune a mezzo posta elettronica all'indirizzo mail istituzionale:
protocollo@comune.civitanova.mc.it.
La segnalazione deve contenere, pena l'irricevibilità:
- nome, cognome, ragione sociale, codice fiscale o P.I. del richiedente;
- titolarità rispetto al bene danneggiato (proprietario, usufruttuario, altro, …..);
- luogo in cui si è rilevato il danno (indirizzo, civico, frazione);
- tipologia dell'immobile, dei beni strumentali e le generalità del danno ricevuto;
- breve descrizione dei danni segnalati;
- documentazione fotografica attestante i danni subiti.
La scadenza della presentazione della documentazione dovrà pervenire entro le ore 13.00 del giorno martedì 23 luglio 2019.
Le comunicazioni oltre tale termine o non contenenti le informazioni e la documentazione richieste non verranno prese in considerazione.
Come specificato anche nella nota della Regione Marche, la rilevazione è destinata esclusivamente ad una sommaria ricognizione del danneggiamento e quindi non comporta alcun vincolo ed obbligo per l'Amministrazione.
(Foto di repertorio)
Avanzano i lavori di risanamento profondo della pavimentazione avviati da Anas (Gruppo FS Italiane) sul tratto marchigiano della strada statale 77 “della Val di Chienti”, per un investimento complessivo di oltre 6 milioni di euro. Gli interventi rientrano nell’ambito di un vasto programma di manutenzione programmata denominato #bastabuche, che a partire dal 2016 ha previsto investimenti per 1,5 miliardi di euro sul territorio nazionale di cui 80 milioni nelle Marche.
In particolare, sulla strada statale 77 “della Val di Chienti”, a partire dal pomeriggio di oggi sarà riaperto lo svincolo di Pollenza, in corrispondenza del quale è stato ultimato l’intervento di risanamento.
Da lunedì 22 luglio il cantiere si sposterà quindi in direzione mare, interessando un tratto in corrispondenza dello svincolo di Macerata Ovest/Sforzacosta. Il transito durante i lavori sarà sempre consentito a doppio senso sulla carreggiata opposta, mentre lo svincolo di Macerata Ovest/Sforzacosta sarà provvisoriamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Mare.
Il completamento di questa fase è previsto entro giovedì 8 agosto, prima della sospensione per l’esodo estivo di Ferragosto.
Al contempo proseguono gli analoghi interventi di manutenzione programmata in prossimità dello svincolo di Camerino/Sfercia che è temporaneamente chiuso in ingresso e in uscita per chi viaggia in direzione Foligno. Anche in questo caso il completamento è previsto entro la sospensione per l’esodo di Ferragosto.
I lavori consistono nella completa rimozione della vecchia pavimentazione e nel rifacimento della sovrastruttura stradale fino agli strati più profondi, compresa la sistemazione idraulica della piattaforma e il rifacimento della segnaletica orizzontale. L’obiettivo di Anas è infatti di abbandonare la logica del ‘rattoppo’: nel triennio 2016-2018, nell’ambito del programma #bastabuche Anas ha risanato 14.500 km di corsie stradali in Italia.
Altri interventi
Sempre sulla statale 77, per consentire alla società e-distribuzione gli interventi di rimozione di una linea elettrica che sovrappassa la strada, saranno necessarie brevi interruzioni della circolazione in prossimità dello svincolo di Caccamo, per il tempo strettamente necessario e in sessioni della durata massima di 10 minuti, tra le 9:00 e le 10:30 di lunedì 22 e martedì 23 luglio. Il traffico sarà gestito con indicazioni sul posto.
Infine, per consentire alcuni interventi di ripristino localizzato, la scorsa notte è stata istituita l’uscita obbligatoria allo svincolo di Macerata Sud/Corridonia per il traffico in direzione Civitanova Marche, con rientro allo svincolo di Morrovalle. La stessa chiusura sarà in vigore anche questa notte, dalle 19:00 di oggi alle 6:00 di domani.
Gradita visita al Consiglio comunale di Macerata dei bambini dei campi profughi saharawi. I bimbi hanno portato il loro saluto e gratitudine per il sostegno del Comune ai progetti dell’associazione Rio de Oro che consente loro ogni anno di lasciare il deserto del Sahara e venire in Italia per curarsi e trascorrere un periodo in un clima meno ostile.
Tra questi Adam, Melainin e Matamulana rispettivamente 9, 10 e 12 anni, che non potevano camminare per gravi malformazioni e che, grazie alle cure ricevute in Italia, ora si muovono sulle loro gambe con grande grinta e forza di farcela.
Il saluto di benvenuto ai bambini e agli accompagnatori, Rossana Berini e Barbara Vittori di Rio de Oro e l’educatore saharawi Mohamed Salem, è stato rivolto dal presidente del Consiglio comunale Luciano Pantanetti, che li ha ringraziati per la gradita visita augurando loro una buona permanenza in Italia, utile anche per la loro salute. Il grazie del presidente è andato anche all’associazione Rio de Oro per l’azione di aiuto che sta portando avanti per il popolo saharawi, che da oltre 40 anni vive in territorio algerino nella parte più inospitale del deserto del Sahara, l’hammada caratterizzato da terreni aridi, brulli e rocciosi, nella speranza di rientrare nella loro terra, il Sahara Occidentale invaso dal Marocco dopo che la Spagna ha lasciato libere le sue colonie. Il tutto nella quasi totale indifferenza del mondo politico internazionale che non riesce o non vuole trovare una soluzione, come ha sottolineato la ex presidente di Rio de Oro Barbara Vittori che ha accompagnato i bambini.
La presidente Rossana Berini, che vive nei campi profughi da circa 20 anni, ha raccontato i progetti in corso e la realizzazione di Casa Paradiso una struttura di accoglienza attrezzata che consentirà di ospitare i bambini bisognosi di cure e di riabilitazione. Chi vuole contribuire al sostegno dei progetti dell’associazione Rio de Oro può farlo attraverso il sito riodeoro.it. Ai bimbi la presidente del Consiglio delle Donne Ninfa Contigiani ha donato di vasetti di miele da portare a casa, un alimento molto prezioso e apprezzato per chi vive nei campi profughi del deserto del Sahara.
Giunti a conclusione i lavori di ripristino del collettore fognario di fondovalle, che da oggi in poi convoglierà le acque reflue raccolte dalle reti fognarie dei Comuni di Morrovalle, Montecosaro e parte di Civitanova Marche al depuratore sito in Località Fontanelle (a Civitanova Marche, ndr), interrompendo finalmente lo scarico diretto nel fiume Chienti, con le inevitabili conseguenze in termini di potenziale contaminazione e rischi di compromissione della qualità delle acque superficiali del fiume stesso e delle acque di balneazione, in prossimità dello sbocco del fiume sul litorale Adriatico.
I benefici dell’intervento, in termini di riduzione dell’impatto ambientale sulle acque superficiali (fiume Chienti) e marino-costiere (litorale adriatico, in prossimità della foce del fiume) interessate risultano evidenti. L’auspicio è che ciò si traduca immediatamente, in considerazione della stagione estiva in corso, in un netto miglioramento della qualità delle acque di balneazione, a vantaggio sia della popolazione locale che dei flussi turistici stagionali.
Presenti alla Conferenza stampa di completamento dei lavori: Massimo Principi, Direttore AATO3, Fabrizio Ciarapica, Sindaco di Civitanova Marche, Stefano Montemarani, Sindaco di Morrovalle, Reano Malaisi, Sindaco di Montecosaro, Giorgio Piergiacomi, Presidente APM S.p.A., Massimo Belvederesi, Presidente ATAC Civitanova S.p.A., Simone Panduri, Responsabile Servizio Idrico Apm e Stefano Cudini direttore generale Apm.
Vale la pena riepilogare brevemente le vicende che hanno determinato il consistente ritardo accumulato nell’attivazione di tale opera, fondamentale per garantire la piena conformità alla direttiva europea sulle acque reflue (Direttiva 91/271/CEE) e assicurare adeguati livelli di qualità ambientale.
Il collettore esistente, realizzato dalla Provincia di Macerata tra il 1998 e il 2002, avrebbe dovuto essere trasferito in proprietà ai Comuni, per essere messo a disposizione dei soggetti gestori del servizio idrico integrato, individuati dall’AAto 3. Prima dell’allaccio finale dell’opera risultavano però, all’epoca, necessari alcuni interventi di adeguamento e potenziamento del depuratore, completati solo nel luglio 2006. Nell’estate 2007 l’esecuzione di una video-ispezione della fognatura, propedeutica alla messa in funzione della stessa, rivelava tuttavia consistenti difetti, tali da non consentire l’entrata in esercizio dell’opera e sulla base dei quali la Provincia decideva di promuovere, nei confronti dei soggetti coinvolti nella progettazione, direzione ed esecuzione dei lavori, un procedimento giudiziario di accertamento tecnico preventivo.
A prescindere dagli esiti delle vicende giudiziarie ancora in corso, in considerazione del comune interesse a porre in atto, quanto prima, tutti gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria necessari a restituire al collettore piena funzionalità, nel gennaio 2011 Provincia di Macerata e AAto 3 hanno stipulato un apposito Accordo di Programma, con la finalità di attivare le procedure di progettazione e realizzazione degli interventi più opportuni per assicurare il ripristino e garantire la piena efficienza dell’opera, assegnandone l’onere, nell’ambito della generale pianificazione degli interventi inerenti al servizio idrico integrato, ai gestori competenti per territorio APM Spa (Comuni di Morrovalle e Montecosaro) e ATAC Civitanova Spa (Comune di Civitanova).
Nell’estate 2017 le citate Aziende APM (Lotto A) e ATAC Civitanova (Lotto B) hanno provveduto all’approvazione dei progetti esecutivi delle opere, contemplando – sulla base dei rilievi e degli accertamenti tecnici condotti ed in conformità con gli esiti della ulteriore perizia depositata dal CTU nominato dal Tribunale di Macerata, su richiesta della Provincia di Macerata – il rifacimento di un’ampia porzione del collettore suddivisa in tratti di lunghezza diversa.
Sono stati realizzati sia un nuovo tratto di condotta nel Comune di Montecosaro, per una lunghezza complessiva di 1.550 metri circa sia, per quanto riguarda il tratto più a valle, una stazione di sollevamento e i relativi collegamenti (al confine tra i Comuni di Montecosaro e Civitanova Marche, ndr) sia la posa in opera di una nuova condotta a gravità, per uno sviluppo complessivo di 2.200 metri circa, che attraversa terreni agricoli e la porzione Ovest della Zona Industriale A di Civitanova Marche, fino a congiungersi con l’ultimo tratto di collettore, esistente e già in esercizio.
Eccezion fatta per il ritardo determinato – in fase di aggiudicazione dell’appalto dei lavori del Lotto B – dal ricorso al TAR presentato da una delle Ditte concorrenti, per cui è stato necessario attendere la pronuncia del Consiglio di Stato in merito alla corretta interpretazione del Codice Appalti, il cronoprogramma dei lavori è stato sostanzialmente rispettato.
Le nuove tubazioni posate in opera, in sostituzione di quelle ammalorate, sono realizzate in PVC, con diametro esterno di 500 mm, di adeguate caratteristiche idrauliche e meccaniche. Nell’ambito del medesimo appalto di lavori (Lotto A) è stata contemplata, oltre al rifacimento del collettore esistente e alla realizzazione della stazione di sollevamento, anche la realizzazione di una nuova condotta fognaria a gravità in PVC, del diametro di 315 mm e della lunghezza di 600 m circa, che consente di recapitare al depuratore, convogliandoli nel collettore principale, anche i reflui provenienti dagli insediamenti abitativi e produttivi della Lottizzazione Ex SADAM di Montecosaro.
Rispetto agli importi di Progetto – 1.550.000 euro per il Lotto A e 1.150.000 euro per il Lotto B – alla base delle gare di appalto espletate, in ragione dei ribassi d’asta ottenuti in fase di aggiudicazione la spesa complessivamente sostenuta dalle aziende è pari a circa 2.000.000 euro (1.200.000 per il Lotto A e 800.000 per il Lotto B), di cui 860.000 euro circa coperti dal co-finanziamento garantito dalla riprogrammazione dei Fondi dell’APQ Stato-Regioni del 2004, 200.000 euro dal contributo messo a disposizione dalla Provincia di Macerata nell’ambito del richiamato Accordo di Programma, e il resto a carico della tariffa del servizio.
In base ai dati anagrafici e di consumo idropotabile attuali, la popolazione servita, i cui reflui sono oggi finalmente recapitati a depurazione, è stimata in circa 12.000 Abitanti Equivalenti e a regime, a seguito di ulteriori collegamenti fognari in corso di effettuazione e in considerazione delle previsioni di PRG per quanto riguarda i possibili sviluppi futuri, arriverà a complessivi 22.000 Abitanti Equivalenti, per una portata di acque reflue corrispondente a 5.300 mc/giorno.
Due abitazioni e due negozi danneggiati dal sisma in viale Bartolomeo Eustachio a San Severino Marche sono tornati di nuovo agibili dopo i lavori di riparazione danni finanziati con un contributo statale di 120mila euro. Il sindaco settempedano, Rosa Piermattei, ha quindi revocato l’Ordinanza con la quale, dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, aveva dichiarato inutilizzabile lo stabile.
Il Comune di San Severino Marche, nell’ambito di alcuni interventi di messa in sicurezza delle strade finanziati con specifico decreto del ministero dell’Interno, ha concluso l’opera di asfaltatura di alcune vie del centro urbano. Con le economie e il ribasso d’asta rispetto allo stanziamento iniziale di 100mila euro, sono stati asfaltati alcuni tratti di via Ludovico Ariosto, via Madonna dei Lumi, via Dante Alighieri e del cavalcavia di viale Europa.
Lo stesso intervento nei mesi scorsi aveva permesso l’asfaltatura della centralissima via Garibaldi, il breve tratto che collega via Nazario Sauro a piazza Del Popolo, di via San Michele, nella zona che ospita il villaggio terremotati “Campagnano”, e di via Aristide Merloni.
Grido d'allarme dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Macerata e Camerino, che ha deciso di scrivere al ministro Luigi Di Maio in merito all’estensione dei benefici della Zona franca urbana ai professionisti per i periodi d’imposta 2019 e 2020, contenuta nel decreto Sblocca Cantieri. Il problema è dovuto al fatto che ci sono intoppi per la presentazione delle domande, la cui scadenza è fissata per domani, 18 luglio.
Il Mise ha pubblicato nei giorni scorsi un avviso in cui lascia intendere che l’attuale procedura di presentazione delle domande sia riferita anche ai professionisti che hanno subito un calo del fatturato nell’immediato post sisma (come già previsto per le imprese) ma la procedura non è programmata per riceve le istanze di chi ha iniziato l’attività prima del 1 gennaio 2018.
Per questo L'Odcec Macerata e Camerino, per conto del suo Presidente, Rosaria Garbuglia, ha inviato una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare il rinvio del termine di presentazione delle domande e la contemporanea modifica della piattaforma che permetta la piena applicazione di quanto disposto dallo Sblocca Cantieri permettendo l’accesso sia a chi non ha mai presentato alcuna domanda pur avendone i requisiti sia a chi ha già presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione della norma ma che non ha usato il beneficio per mancata assunzione di personale dipendente.
Infatti, come spiega il Presidente Garbuglia nella lettera, “la piattaforma non è in grado di recepire le domande dei professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 né quelle dei professionisti che hanno prudenzialmente presentato la domanda nelle prime due “finestre di accesso” ma non hanno utilizzato il credito per la mancata assunzione di dipendenti.
Infatti l’attuale procedura esclude ingiustamente ed illegalmente i professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 e che non avevano presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione dell’agevolazione non avendo (e non prevedendo di avere) dipendenti dall’accesso al beneficio.
Inoltre, l’attuale procedura non permette ai professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 e che avevano presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione dell’agevolazione senza utilizzarla a causa della mancata assunzione di personale dipendente di ripresentare la domanda in questa fase per chiedere fondi aggiuntivi”.
Un beneficio, seppur non strutturale, che rischia anche di non poter essere usufruito dai professionisti. Per questo al ministro Di Maio, l'Ordine ha chiesto in via principale, il rinvio del termine di presentazione delle domande e la contemporanea modifica della piattaforma, appunto, e in subordine la pubblicazione di un avviso e/o di un provvedimento che chiarisca che per i professionisti che hanno subito un calo del fatturato nei periodi 1/9-31/12/2016 rispetto allo periodo precedente del 2015 e 1/11/2016-28/2/2017 rispetto allo stesso periodo del biennio 2015/2016 verrà aperta una nuova procedura di presentazione delle domande permettendo l’accesso anche a chi ha già presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione della norma ma che non ha usato il beneficio per mancata assunzione di personale dipendente.
“Si specifica – si conclude così la lettera – che, in caso di mancato accoglimento di quanto sopra, lo scrivente Ordine si riterrà legittimato a tutelare gli interessi dei propri iscritti e dei clienti dei propri iscritti ad oggi danneggiati dall’impossibilità di applicare la norma nelle opportune sedi giudiziarie. Si rinnova e si sollecita, infine, un confronto tra il Ministero da Lei guidato e gli Ordini Professioni ed associazioni di categoria del territorio colpito dal sisma per chiarire i molti punti oscuri ed incerti di una normativa che sta palesemente sfuggendo di mano, anche a causa dello scarso coordinamento delle modifiche normative nel frattempo succedutesi”.
“12 anni per degradarsi, 1 minuto per degradare la spiaggia.” Recita così il messaggio della campagna di comunicazione #spiaggesenzafiltro presentata oggi in Regione e promossa dall’assessorato regionale all’Ambiente, ANCI e ARPAM, con la collaborazione di Marche Tourism-Fondazione Marche Cultura, per sensibilizzare la cittadinanza a non abbandonare sulle spiagge i filtri di sigaretta. Ci vogliono infatti dai 5 ai 12 anni perché un mozzicone (acetato di cellulosa) si distrugga, costituendo una fonte di inquinamento per il suolo, oltre che per l’acqua e per i pesci, a causa della fuoriuscita di nicotina e catrame rimasti all’interno del filtro. In Italia, ogni anno sono 20 mila le tonnellate di mozziconi lasciati dai 13 milioni di fumatori italiani , poche rispetto ai quasi 35 milioni di tonnellate dei rifiuti solidi urbani, ma moltissime se si pensa al potenziale inquinante di tali mozziconi, dispersi dovunque.
“ Serviva un’iniziativa forte e convincente, proprio in questo periodo in cui abbiamo assistito sulla nostra pelle a cosa può comportare il cambiamento climatico – ha detto l’assessore regionale all’Ambiente, Angelo Sciapichetti in conferenza stampa – e a tutti chiediamo di conservare e tutelare la bellezza delle nostre spiagge e dei nostri territori. È una delle tante iniziative che stiamo conducendo nell’ottica di un’educazione ambientale rivolta a costruire una coscienza ambientale, a cominciare dai più giovani, ma chiediamo a tutti che si impegnino nella salvaguardia della bellezza. L’impegno da parte delle istituzioni regionali, ma anche dei Comuni, c’è ed è forte e proprio il prossimo 30 luglio sarà esaminata in Consiglio regionale una proposta di legge che contiamo di approvare sulla cosiddetta “plastic free” , contro l’utilizzo delle confezioni di plastica monouso. Saremo la prima Regione italiana che adotta con legge una normativa europea.”
Dal punto di vista numerico, i mozziconi di sigaretta sono il rifiuto singolo più abbondante sulla Terra: su scala globale, ogni giorno, ne vengono dispersi nell’ambiente più di 10 miliardi.
“#spiaggesenzafiltro è una campagna che ARPAM - afferma il Direttore Generale di ARPAM Marche, Giancarlo Marchetti - sostiene con convinzione nella consapevolezza di come essa rappresenti un ulteriore passo in direzione della tutela della risorsa mare. E sempre a proposito di “mare” il Direttore Generale di ARPAM Marche ha illustrato la nuova app realizzata dall’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale delle Marche che fornirà ai turisti e ai cittadini i dati della balneabilità in tempo reale e il meteo e potrà essere implementata con altre informazioni come i dati sulla qualità dell’aria. “
Ci sono già molte amministrazioni comunali che hanno adottato piani per la tutela del mare e delle spiagge prevedendo il divieto di fumo e con tale campagna si intende far conoscere le conseguenze ambientali dell’abbandono dei mozziconi sulle spiagge delle coste marchigiane. “Fin da subito l’ANCI Marche ha creduto in questa iniziativa – ha sottolineato il presidente Maurizio Mangialardi – perché sosteniamo con convinzione e da sempre i progetti di ecosostenibilità. Sembra paradossale che vi sia ancora la necessità di educare a tutelare l’ambiente, quando dovrebbe essere naturale adottare un comportamento che in fondo è di autodifesa, eppure ce n’è ancora bisogno. Per questo siamo tra i promotori di questa campagna che crediamo utilissima e da diffondere con ogni strumento.”
A questo ci penserà anche Marche Tourism che fa capo alla Fondazione Marche Cultura, presente oggi il direttore Stefania Benatti che, con i suoi 30 profili gestiti in diverse lingue sui maggiori social network e 300 mila followers solo sulla pagina italiana di Facebook, diffonderà il messaggio. “Il contenitore digitale #spiaggesenza filtro – ha spiegato Sandro Giorgetti, social media manager del team regionale – sarà il contenitore digitale di una serie di iniziative che proporremo ai nostri utenti, in primis di testimoniare la loro attività in favore di questa campagna e potremo monitorarli appunto attraverso l’# , dedicando album fotografici e copertine di attività e immagini dedicate da veicolare sui profili social. Ma già esiste una bella sensibilità dei nostri utenti su questi temi, avendo iniziato da giugno a divulgare e condividere attività che hanno come tema il turismo sostenibile."
Camerino, centro culturale e artistico di particolare rilievo, forte di una antica tradizione universitaria, ha di fatto perduto, a causa del tragico terremoto del 2016, il suo Palazzo della Musica. Prima del sisma questo luogo svolgeva un ruolo centrale rispetto alle attività dedicate a questa arte organizzata a beneficio della comunità, delle zone limitrofe e anche di interesse nazionale.
Il nuovo progetto della Andrea Bocelli Foundation mira a restituire a Camerino il suo Palazzo della musica a beneficio di oltre 160 studenti. Grazie alla convenzione con il Conservatorio di Fermo, la nuova struttura potrà ospitare sia le lezioni agli scritti che fungere da sede distaccata del Conservatorio assumendo cosi un ruolo ancora più significativo per il territorio.
Ripartire da questa realtà, donando alla comunità un nuovo punto di riferimento, significherà restituire a Camerino non solo la speranza ma anche una identità che, nei due anni post sisma, con grande volontà, ha cercato di preservare e che ad oggi ha necessità di simboli concreti.
Dopo la scuola secondaria a indirizzo musicale di Sarnano e dopo la scuola primaria e dell’infanzia di Muccia, la Fondazione Andrea Bocelli concentra le proprie forze su Camerino.
Come per la “Leopardi” di Sarnano e la “De Amicis” di Muccia, ABF non sarà solo da realizzatore della costruzione ma, insieme alle Istituzioni, avvierà un percorso per potenziare e rendere auto-sostenibile la struttura dedicata alla musica, mettendola in rete con le altre esperienze locali e nazionali di cui si occupa.
La nuova struttura sarà realizzata con tecniche di costruzione moderne e antisismiche. Accoglierà aule didattiche tematiche, spazi comuni e un auditorium. Il budget preliminare ammonta a 720 mila euro. Il terreno che il Comune ha messo a disposizione del nuovo edificio è proprio di fronte al nuovo campus universitario. Per Camerino d’altronde, città d’arte e città di cultura, l’università e la musica sono da sempre il suo cuore pulsante, il fulcro attorno al quale la comunità si è animata e organizzata. Gli eventi sismici hanno messo a dura prova entrambi questo binomio d’eccellenze del luogo, perché anche gli edifici che ospitavano il Rettorato, la Scuola di Giurisprudenza e il Corso di Laurea in Informatica, nonché alcuni laboratori scientifici e aule didattiche sono stati gravemente danneggiati.
ECCO COME DONARE
Incentrata su questo nuovo entusiasmante progetto, la Campagna SMS solidale che sarà attiva dal 24 luglio e fino al 3 agosto. Componendo il numero 45580, si potranno donare 2 euro (sms da cellulare Wind Tre, TIM, Vodafone, PosteMobile, Iliad, Coop Voce, Tiscali) oppure 5 e 10 euro (da rete fissa TWT, Convergenze, PosteMobile, TIM, Vodafone, Wind Tre, Fastweb e Tiscali).
Nuova luce per l’arena Sferisterio e Porta Mercato di Macerata . Ieri sera, infatti, sotto una pioggia battente che non ha fatto desistere i maceratesi dall’uscire di casa così come le autorità civili, militari e religiose presenti, è stato inaugurato il nuovo intervento di light design, approvato dalla Soprintendenza delle Marche, nell’ambito del Piano Light Design ideato dall’Accademia di Belle Arti di Macerata e voluto dall’Amministrazione comunale.
“Il racconto di questa nuova storia che condividiamo con la città – ha detto il sindaco Romano Carancini durante la cerimonia di inaugurazione - lasci spazio alle sensibilità personali e agli occhi di ciascuno di noi, in modo che tutta la comunità, seppur nella legittimità delle diverse opinioni, possa sentirsi orgogliosa della luce sul più prestigioso monumento della città, vanto di tutti. C’è un pensiero lungo e profondo dietro la scelta di illuminare, che può non essere condiviso, può incontrare opinioni e punti di vista diversi, può non piacere per come si esprime, ma che, in ogni caso, trasmette con forza la volontà di un’idea meditata e ostinatamente cercata. Insomma è l’esatto opposto dell’estemporaneità”.
Il sindaco ha infine annunciato che per Natale i nuovi interventi di light design riguarderanno piazza della Libertà, a seguire vicolo Consalvi, le mura e altre zone della città.
Il nuovo impianto, che interessa la facciata principale dell’arena su piazza Nazario Sauro e la parte tonda dell’emiciclo lungo via Diomede Pantaleoni, è stato realizzato interamente con apparecchi illuminanti con tecnologia Led di produzione IGuzzini.
Lo schema dell’impianto prevede una illuminazione radente dal basso verso l’alto realizzata con corpi illuminanti a sviluppo longitudinale posti a terra e sui quattro ordini di cornici dell’edificio per un totale di 330 apparecchi.
La caratteristica del sistema è di poter emettere luce bianca o colorata che viene prodotta miscelando i tre colori base, rosso, blu e giallo, ed è realizzato con la tecnica DMX che consente di comandare in maniera diversa ogni singolo corpo illuminante e con il sistema DALI che permette una variazione di intensità della luce.
A quello del sindaco sono seguiti gli interventi della direttrice dell’Accademia di Belle Arti Rossella Ghezzi, della docente di Light design Francesca Cecarini e di Adolfo Guzzini de IGuzzini.
Subito dopo l’accensione di Porta Mercato è toccato allo Sferisterio tra l’apprezzamento del pubblico e delle autorità presenti che hanno potuto ammirare l’arena anche con luci colorate e con il tricolore e ascoltare la soprano France Dariz che, affacciata dalle finestre del monumento illuminato di nuovo, ha cantato “Vissi d’arte”, aria tratta dall’opera Tosca.
"I led utilizzati sono di ultima generazione – spiega Adolfo Guzzini – . Per avere omogeneità e variazione deve esserci una grande qualità da livello internazionale. Sono felice perché una città come Macerata non poteva restare al buio, la luce è sinonimo di felicità, bellezza e voglia di godere delle architetture anche di notte".
E la nuova veste per lo Sferisterio di Macerata è anche il taglio del nastro simbolico per il Macerata Opera Festival .
“Occorre concedere l’acconto sulla progettazione quando i progetti sono stati effettivamente consegnati, ovvero attuare quanto già previsto dalla legge n.130 del 16/11/2018”, un buon punto di partenza, quello segnalato dagli ingegneri dorici in merito alla ricostruzione post sisma, che però non sembra vedere al momento l’orizzonte. La proposta di concessione dell’acconto avanzata dall’Ordine degli Ingegneri della provincia di Ancona vuole portare un contributo concreto alla ripresa effettiva del territorio incluso nel cratere, ma insieme fotografa una realtà che per i professionisti impegnati nelle aree del terremoto si sta facendo di giorno in giorno sempre più allarmante: molti studi stanno seriamente pensando di rinunciare a lavorare.
“In questi ultimi mesi abbiamo concesso tempo al Commissario Straordinario Farabollini, consapevoli della complessità della situazione, ora chiediamo però una decisa accelerazione nello sblocco dei vincoli decisionali che impediscono l’attività degli ingegneri impegnati nel cratere”, dice il Presidente Alberto Romagnoli. I professionisti spiegano che occorrerebbe affrontare in modo massiccio i progetti per poter ammortizzare i costi gestionali diluendoli su una più ampia quota di realizzazioni, poiché per gli studi è particolarmente improbo affrontare i costi per un numero troppo limitato di lavori. “Le tariffe coprono a mala pena le spese, e le ordinanze sono innumerevoli e corpose e si susseguono costantemente. Leggerle e studiarle tutte ed applicarle in modo integrato tra di loro è un problema arduo da risolvere”, dice Romagnoli che a dimostrazione delle difficoltà in cui si trovano a lavorare gli ingegneri, cita una lettera a lui pervenuta da parte di un iscritto, “e non è l’unica. Le proteste sono molte e iniziano a farsi anche ufficiali. La lettera –prosegue Romagnoli riportandone solo uno stralcio – dice testualmente:
‘Il problema è che non può continuare per un altro anno a sfornare progetti che poi non vengono esaminati e che restano al palo. Così facendo si inceppa il meccanismo, si blocca l’orologio interno dello studio. Quanti progetti può affrontare uno studio senza ipotizzare nemmeno una previsione di esame e poi di incasso di almeno un parte di essi, almeno per ristorare le spese?
È corretto dal punto di vista gestionale destinare ai progetti del sisma del Centro Italia i proventi di altre attività progettuali portate avanti dallo studio? In che misura? E allora ecco che si profila l’ipotesi di smettere, o quanto meno di rallentare fortemente l’attività professionale da dedicare al sisma del centro Italia’.
Del resto – prosegue Romagnoli - consentire ai professionisti di svolgere adeguatamente le proprie attività, significa offrire garanzie maggiori alla ricostruzione complessiva e quindi alla cittadinanza, preoccupata che i progetti che la riguardano restino chiusi a lungo nei cassetti degli uffici”.
Previste agevolazioni per la messa in sicurezza delle imprese situate nel territorio del centro Itala colpito dal sisma del 2016-17.
Dal 15 luglio, infatti, le imprese non direttamente danneggiate dal sisma, possono presentare al Commissario straordinario del Governo per la ricostruzione Piero Farabollini le manifestazioni di interesse per i contributi del bando Inail, per mettere in sicurezza gli immobili e gli impianti a uso produttivo.
Da quanto prevede il Dl 189/2016, le agevolazioni si aggirano intorno ai 30 milioni di euro, che dovranno essere impiegati per assicurare la ripresa e lo sviluppo delle attività economiche.
L'ultima data utile per presentare la domanda è fissata per il 30 settembre 2019. Entro quella data, tutte le aziende che vorranno accedere ai fondi, attraverso una piattaforma informatica predisposta da Invitalia, possono inviare al Commissario Straordinario la manifestazione di interesse a presentare la richiesta per il contributo.
Sulla base del numero di manifestazioni di interesse che perverranno, il Commissario Straordinario emanerà un'apposita Ordinanza che fisserà le percentuali di contribuzione sulla spesa ammissibile e gli importi massimi finanziabili.
Continua la solidarietà post sisma: stavolta è la comunità di Valmontone della città metropolitana di Roma Capitale, che ha voluto far sentire la propria vicinanza a San Ginesio.
Una cena organizzata lo scorso sabato 13 luglio dall’Associazione “Gruppo Giovanile ‘92”, capitanata dal Presidente Pierino Proietti, alla presenza Sindaco di San Ginesio, Giuliano Ciabocco, e Marisa Fagiani, Vice Comandante Ispettore capo dei Vigili Urbani.
Una Cena speciale per il clima conviviale, per la perfetta organizzazione, per l’ottimo cibo servito e per l’allegra compagnia che con suoni e canti ha intrattenuto i commensali.
Speciale per la raccolta degli aiuti: più di 1.800 euro che saranno destinati alla costruzione di una grande struttura geodetica che funga da centro polifunzionale.
Il Sindaco Ciabocco ha voluto catturare l’attenzione dei circa 150 partecipanti attraverso la proiezione del video “San Ginesio Rinasce”, recentemente presentato al Meeting delle Città Creative dell’Unesco tenutosi a Fabriano lo scorso giugno: un susseguirsi di immagini forti che hanno testimoniato il radicale e tragico cambiamento di San Ginesio prima e dopo il terremoto. Ma ancora più forte e dura è stata l’amara testimonianza del Sindaco per il senso di abbandono da parte delle istituzioni e per il farraginoso iter burocratico da dover fronteggiare e che rappresenta ancora oggi l’ostacolo più grande alla ricostruzione. Il Sindaco infine, dopo aver omaggiato il Presidente Proietti con varie pubblicazioni di storia locale ginesina e con un dipinto raffigurante la celebre battaglia tra ginesini e fermani, anche detta delle “Fornarina”, ha voluto chiudere una memorabile serata annunciando la volontà di ospitare il gruppo Valmontese presto a San Ginesio. Un’amicizia nata per caso, bella da raccontare e da proseguire e soprattutto che è motivo di orgoglio per tutti coloro che fanno dello solidarietà un insegnamento di vita.
"Non ne possiamo più e quello che è successo oggi è l'ultimo di una serie di incidenti che si potrebbero benissimo evitare se, chi di dovere, si impegnasse a prendere i giusti provvedimenti" i residenti di via Cincinelli, nel quartiere Corneto, a Macerata, dopo l'investimento avvenuto oggi, denunciano una situazione che oramai va avanti da anni e sulle quale nessuno interviene per prevenire episodi come quello occorso oggi alla 79enne investita nei pressi della rotatoria dell'arteria del capoluogo, ricoverata ora all'Ospedale Torrette di Ancona in prognosi riservata.
"L'ultimo incidente è appunto quello che è successo questa mattina ma, nemmeno un anno fa, una bambina era stata colpita di striscio da una vettura mentre passeggiava lungo via Cincinelli - ci spiegano i residenti -. Il semaforo dell'attraversamento pedonale è ormai fuori funzione da mesi e nessuno è mai venuto a ripararlo. Per non parlare di quello rallentatore che è spento ugualmente da diverso tempo. Non che quando fossero accesi la situazione era migliore in quanto, essendo un semaforo rallentatore, spesso accade che gli automobilisti, allo scattare del giallo, invece di arrestare la marcia, accelerano. Un circostanza che si verifica in entrambe le direzioni di marcia ma, in particolare, se si percorre via Cincinelli da sud in direzione del centro Città."
"Sarebbe opportuno adoperarsi per installare un semaforo più adeguato, che sia in grado di rilevare la velocità e multare gli automobilisti privi di senso civico, soprattutto nei pressi dell'attraversamento pedonale - continuano i cittadini -. Poi c'è la rotatoria, che è solo un "palliativo" per chi procedere da Macerata in direzione sud: la corsa rallenta nei pressi dell'intersezione stradale ma, superara questa, le vetture riprendono puntualmente a marciare con velocità sostenuta."
"Quello che però è necessario per tutti noi residenti di via Cincinelli, è la creazione di un marciapiede perché il tragitto per arrivare dalle abitazioni alle strisce pedonali è completamente sprovvisto di protezioni - osservano -. Siamo oltre 25 famiglie e questo è un centro abitato: non è possibile che le auto sfreccino a folle velocità superando anche gli 80 chilometri orari. È evidente che la segnaletica orizzontale non è più sufficiente."
La richiesta dei residenti di via Cincinelli è di fare in modo che la sicurezza e la prevenzione su strada siano l'imperativo per chi di dovere. "Chiediamo all'Amministrazione comunale, o a chi di competenza, di intervenire immediatamente perché non possiamo rischiare ancora episodi come quello di oggi."
“Magica”, la lupa del Parco Nazionale dei Monti Sibillini seguita da satellite, è deceduta lo scorso 12 luglio dopo essere stata investita da un’auto alle porte di Visso.
“Si tratta di una grave perdita - dichiara il direttore del Parco Carlo Bifulco - perché con la morte della lupa viene così in parte vanificato l’impegno profuso dal Parco nelle complesse e delicate operazioni di cattura e applicazione del collare GPS a un esemplare di una specie di altissimo valore simbolico ed ecologico e specie di interesse comunitario. In effetti non sono gli animali che attraversano le strade ma siamo noi che attraversiamo ed interrompiamo i loro territori creando con velocità troppo elevate occasioni di incidenti pericolosi anche per gli automobilisti”.
Il corpo dell’animale è stato inviato dai Carabinieri Forestali del Parco alla sede di Tolentino dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria e Marche, che ha provveduto a effettuare le indagini necroscopiche. La lupa Magica era stata catturata il 13 dicembre dello scorso anno nell’ambito del progetto “Wolfnet2.0” finanziato dal Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e realizzato in collaborazione con altri Parchi nazionali. Oltre a Magica, lo stesso giorno era stato catturato il lupo “Lui”, un individuo maschio sul quale proseguono regolarmente le attività di monitoraggio.
I dati ottenuti da queste attività rivestono grande importanza per la conoscenza e la conservazione del grande carnivoro, circondato ancora da pregiudizi e false credenze. La conoscenza approfondita della biologia e del comportamento del lupo risulta di grande importanza anche per migliorare le azioni di prevenzione e mitigazione dei conflitti con le attività zootecniche, sebbene le sue prede principali siano rappresentate in gran parte da animali selvatici, quali cinghiali, caprioli e cervi. Attualmente nel Parco e nelle aree limitrofe, su un territorio di circa 1200 Kmq, vivono circa 70 lupi, distribuiti in 16 gruppi familiari ciascuno dei quali occupa un territorio ben definito. Sebbene il suo numero sia cresciuto negli ultimi decenni grazie a diversi fattori, tra cui l’entrata in vigore di norme di tutela e l’aumento delle sue prede naturali, si registra ancora una alto livello di mortalità soprattutto legato ad attività umane, come il bracconaggio e gli investimenti stradali; come è intuibile ed anche dimostrato nel progetto Life “STRADE”, il principale fattore di il rischio di collisione con la fauna selvatica lungo le strade è rappresentato dalla velocità.
Per assicurare la sicurezza di chi viaggia lungo le strade del parco e il rispetto dei limiti di velocità “gli ordinari cartelli stradali non sono sufficienti”, afferma Bifulco, “nei prossimi giorni richiameremo l’attenzione dei gestori delle strade, soprattutto Province e ANAS, affinché pongano in essere tutte quelle misure, indicate anche nel Life STRADA, necessarie a garantire una effettiva sicurezza lungo le strade che attraversano territori naturali ed i cui è noto il frequente attraversamento da parte di animali selvatici”.
Le tragedie portano con sé ricordi indelebili che mai si cancelleranno, mai si dimenticheranno. Un evento naturale come quello di un terremoto ricorda quanto in questa terra l’umano è un ospite più che abitante.
Una frazione di secondo può demolire tutto quello che di bello è stato costruito. Lo sanno bene i tanti marchigiani travolti, feriti e segnati da quel terribile sisma che dalla notte del 24 agosto 2016 non ha abbandonato la loro terra per più di un anno.
Numerose e frequenti le scosse verificatisi in quel lasso di tempo: una scia, un ripetuto e continuo succedersi di movimenti sussultori che hanno purtroppo sbalzato via ogni cosa che appartenesse a quel territorio e a quella gente.
La storia di un popolo ridotto in macerie
Tante, troppe vittime innocenti, sotto quell’accumulo di calcinacci. Una tragedia nella tragedia, perché un evento catastrofico non fa che innescare altre numerose, piccole ma profonde catastrofi; a pezzi cascano non solo le mura di una casa, ma i pilastri dell’economia di una fiorente regione.
Nelle rovine di una città rasa al suolo sono custoditi i sacrifici di una intera generazione andati ormai perduti, le lezioni di vita rinchiuse tra le quattro mura di una scuola andata in frantumi. Sotto quella nube di rovine c’è il peso di una adolescenza che porta il peso di un qualcosa che ha reso questa giovinezza meno spensierata, meno giovane; il peso di un ricordo che nessuno vorrebbe mai poter raccontare.
E che ne sarà di questi ragazzi?
Molti hanno preferito trasferirsi e iniziare altrove, forse per dimenticare e per ricominciare. Le scuole fanno fatica a ripartire perché i numeri degli iscritti non sono abbastanza: ad Amandola, un istituto alberghiero nuovo di zecca, forse non aprirà mai.
Da una tragedia ci si può rialzare
Il dolce paesaggio marchigiano, bagnato ad est dal mare ed incorniciato da verdi e rigogliosi territori montuosi, ha tutte le possibilità di farcela, di sopravvivere.
E a sopravvivere sono tutte le attività economiche della regione, impegnata nell’agricoltura, nella pesca, nell’industria e nel turismo: questo enorme potenziale che sta mano mano riprendendo a carburare può spingere i giovani a non abbandonare questi luoghi da cartolina che possono ancora loro garantire un futuro.
Se è vero che un evento naturale sconvolge quella che è la natura non solo dei luoghi, ma anche e soprattutto della sua gente e della sua ricchezza, una tragedia deve essere in grado di ricolorare tutto quel nero…
Da chi bisogna ripartire?
Dalle generazioni che vengono e che verranno, che decidono e decideranno di non abbandonare la loro regione. E se tutto va in frantumi, se le scuole hanno difficoltà ad ingranare la marcia, una valida alternativa è data loro dallo strumento della formazione a distanza: atenei come l’Università telematica Cusano offrono la possibilità di frequentare corsi di laurea online e consentono, quindi, ai giovani marchigiani di ripartire esattamente lì dove tutto è andato perso.
Se, allora, ancora ci vuole del tempo per ricostruire scuole ed università, le generazioni del domani non possono perdere questa splendida occasione per ridipingere a colori il loro futuro.
Ricostruzione terminata per altre due abitazioni nel centro storico di San Severino Marche. Il sindaco, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’ordinanza con la quale aveva dichiarato inutilizzabile un edificio di via Lazzarelli, consentendo così il rientro a casa per due famiglie. I lavori di riparazione nelle strutture lesionate dalle scosse di terremoto dell’ottobre del 2016 ammontavano a circa 120milioni di euro.