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"Problematiche per l'accesso ai contributi sulla Zona franca urbana": i commercialisti scrivono a Di Maio

"Problematiche per l'accesso ai contributi sulla Zona franca urbana": i commercialisti scrivono a Di Maio

Grido d'allarme dell’Ordine dei commercialisti ed esperti contabili di Macerata e Camerino,  che ha deciso di scrivere al ministro  Luigi Di Maio in merito all’estensione dei benefici della Zona franca urbana ai professionisti per i periodi d’imposta 2019 e 2020, contenuta nel decreto Sblocca Cantieri. Il problema è dovuto al fatto che ci sono intoppi per la presentazione delle domande, la cui scadenza è fissata per domani, 18 luglio.

Il Mise ha pubblicato nei giorni scorsi un avviso in cui lascia intendere che l’attuale procedura di presentazione delle domande sia riferita anche ai professionisti che hanno subito un calo del fatturato nell’immediato post sisma (come già previsto per le imprese) ma la procedura non è programmata per riceve le istanze di chi ha iniziato l’attività prima del 1 gennaio 2018.

Per questo L'Odcec Macerata e Camerino, per conto del suo Presidente, Rosaria Garbuglia, ha inviato una lettera al Ministero dello Sviluppo Economico per sollecitare  il rinvio del termine di presentazione delle domande e la contemporanea modifica della piattaforma che permetta la piena applicazione di quanto disposto dallo Sblocca Cantieri permettendo l’accesso sia a chi non ha mai presentato alcuna domanda pur avendone i requisiti sia a chi ha già presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione della norma ma che non ha usato il beneficio per mancata assunzione di personale dipendente.

Infatti, come spiega il Presidente Garbuglia nella lettera, “la piattaforma non è in grado di recepire le domande dei professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 né quelle dei professionisti che hanno prudenzialmente presentato la domanda nelle prime due “finestre di accesso” ma non hanno utilizzato il credito per la mancata assunzione di dipendenti.

Infatti l’attuale procedura esclude ingiustamente ed illegalmente i professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 e che non avevano presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione dell’agevolazione non avendo (e non prevedendo di avere) dipendenti dall’accesso al beneficio.

Inoltre, l’attuale procedura non permette ai professionisti che hanno iniziato la propria attività prima del 1 gennaio 2018 e che avevano presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione dell’agevolazione senza utilizzarla a causa della mancata assunzione di personale dipendente di ripresentare la domanda in questa fase per chiedere fondi aggiuntivi”.

 Un beneficio, seppur non strutturale, che rischia anche di non poter essere usufruito dai professionisti. Per questo al ministro Di Maio, l'Ordine ha chiesto in via principale, il rinvio del termine di presentazione delle domande e la contemporanea modifica della piattaforma, appunto, e in subordine la pubblicazione di un avviso e/o di un provvedimento che chiarisca che per i professionisti che hanno subito un calo del fatturato nei periodi 1/9-31/12/2016 rispetto allo periodo precedente del 2015 e 1/11/2016-28/2/2017 rispetto allo stesso periodo del biennio 2015/2016 verrà aperta una nuova procedura di presentazione delle domande permettendo l’accesso anche a chi ha già presentato la domanda nelle prime fasi di applicazione della norma ma che non ha usato il beneficio per mancata assunzione di personale dipendente.

“Si specifica – si conclude così la lettera – che, in caso di mancato accoglimento di quanto sopra, lo scrivente Ordine si riterrà legittimato a tutelare gli interessi dei propri iscritti e dei clienti dei propri iscritti ad oggi danneggiati dall’impossibilità di applicare la norma nelle opportune sedi giudiziarie. Si rinnova e si sollecita, infine, un confronto tra il Ministero da Lei guidato e gli Ordini Professioni ed associazioni di categoria del territorio colpito dal sisma per chiarire i molti punti oscuri ed incerti di una normativa che sta palesemente sfuggendo di mano, anche a causa dello scarso coordinamento delle modifiche normative nel frattempo succedutesi”. 

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