Le prime notizie di questa ennesima truffa via web sono di un anno fa ma sembra che sia tutt'ora molto diffusa dalle segnalazioni che abbiamo ricevuto. Molto diffusa via email, la truffa ha già fruttato parecchie decine di migliaia di euro al suo ideatore ma anche se la dinamica sembra verosimile, non c'è motivo di accettare il ricatto e pagare i 2000 euro richiesti.
Denaro, in bitcoin, in cambio del silenzio su presunti video intimi hard: così funziona la truffa-ricatto che recentemente ha ripreso vigore e continua a diffondersi via email. Il meccanismo è molto semplice: nella propria casella di posta elettronica arriva un messaggio in cui si avvisa di un (fantomatico) attacco hacker che avrebbe consentito a uno sconosciuto di accedere alla casella email e alla webcam del computer. Il pirata informatico, a questo punto, avrebbe raccolto dei video della vittima mentre si masturbava e sarebbe pronto a diffonderli a tutti i contatti tramite i gli indirizzi memorizzati nella rubrica. L’unico modo per evitare questa figuraccia sarebbe, come si legge nel messaggio ricevuto, di pagare entro 48 ore un riscatto in Bitcoin, per un importo corrispondente a 2000 euro (ma ci sono altre versioni con altri importi).
Che abbiate la coscienza sporca o meno, non c’è alcun motivo per versare denaro al presunto hacker. L’attacco informatico raccontato nella email, infatti, è ben descritto ma è un’invenzione. Il truffatore non ha davvero "installato un trojan di accesso remoto", come dichiara, ma sta solo portando avanti un buon raggiro, sperando nell’ingenuità delle sue vittime. La cosa migliore da fare, quindi, è ignorare il messaggio (evitando anche di rispondere), non eseguire alcuna transazione e restare sereni.
Di seguito il testo della mail che stanno ricevendo molti utenti.
Ciao, cara vittima.
Ti scrivo perché ho installato un ʍalware sulla pagina web con i siti Ƿorno che hai visitato.
Il mio vίrus ha preso tutte le tue informazioni personali e ha acceso la tua fotocaʍera che ti ha ripreso mentre ti ʍasturbi.
Devo ammettere che sei molto pervertito...
Subito dopo il software ha copiato la lista dei tuoi contatti. Cancellerò questo vίdeo compromettente se mi pagherai 2.000 EUR in Bitcoin. 2.000 EUR = 0.1984793 BTC. Questo l'indirizzo per il pagamento: 36MGGRmHaZ3Y4Ec6NMJM4zXNG85UkRTtAz
Se non invii il pagamento entro 48 ore, invierò questo vίdeo a tutti i tuoi amici e conoscenti. So dove vivi.
Ti do 48 ore di tempo dopo che hai aperto il mio messaggio per effettuare la transazione. Vedrò subito quando apri il messaggio.
Non è necessario che mi dici di aver inviato il denaro. Questo indirizzo è collegato a te, il mio sistema cancellerà tutto automaticamente dopo che avrai eseguito la transazione.
Invia 2.000 EUR = 0.1984793 BTC a questo indirizzo immediatamente: 36MGGRmHaZ3Y4Ec6NMJM4zXNG85UkRTtAz (copialo e incollalo)
1 BTC = 10.130 EUR quindi invia 0.1984793 BTC all'indirizzo qui sopra. Se non sai come inviare bitcoin, cerca su google.
Puoi andare al posto di polizia locale, ma nessuno ti può aiutare. Se cerchi di imbrogliarmi, lo vedrò subito!
Non vivo nel tuo paese. Loro non potranno localizzare la mia ubicazione in meno di 9 mesi.
Addio. Non dimenticarti della vergogna e se ignori questo messaggio la tua vita sarà rovinata.
Hɑcker ɑnonimo
Si è spento questa mattina a Sarnano, Maurizio Montagna, per tutti "Porverò", titolare della nota trattoria del centro del paese, in via della Fonte, aperta dal 1948, che riprende il suo nome.
Maurizio Montagna, dopo aver combattuto contro una lunga malattia, lascia la moglie Alfonsina e la figlia Giorgia.
La sepoltura avrà luogo domani, giovedì 22 agosto, alle ore 10:00, presso il Cimitero di Sarnano.
Sono in corso i lavori della messa in sicurezza del ponte esistente dell’Annunziata, a cui nel 2013 è stato affiancato un nuovo ponte costruito a ridosso. Le due infrastrutture che collegano Montecosaro con Casette d’Ete hanno potenziato la viabilità della zona, servendo la comunità e il distretto calzaturiero, in un tratto ad elevata concentrazione di traffico.
Il nodo rappresenta uno dei più importanti collegamenti dell’intera viabilità provinciale e, anche di recente, sono stati effettuati diversi lavori per la costruzione di due rotatorie che hanno migliorato notevolmente sia la circolazione che la sicurezza stradale.
Con gli interventi attuali previsti dalla Provincia di Macerata vengono ricostituiti e potenziati i vecchi cordoli di entrambi i lati della carreggiata, su cui saranno installate le nuove barriere e la rete di separazione tra i due ponti.
I lavori sono stati affidati all’impresa Pazzaglia di Valfornace. “Per realizzare queste opere, l’impresa si è resa disponibile a eseguirle durante il periodo feriale - afferma il Presidente della Provincia di Macerata, Antonio Pettinari -; per recare minori disagi all'utenza è stato necessario ridurre la carreggiata a una sola corsia. Appena terminato l’intervento inizieranno i lavori, già appaltati, per l’installazione delle nuove barriere”.
"Non c'e' memoria senza ricostruzione" e "Farabollini vattene". Sono i due striscioni di protesta apparsi questa mattina ad Amatrice in concomitanza con il ricordo a tre anni dal sisma. Gli striscioni erano appesi attorno al recinto della zona rossa del comune reatino.
Già l'ex sindaco e ora Presidente della Commissione Terremoto e Grandi Rischi della Regione Lazio Sergio Pirozzi, in più occasioni e specialmente quando Mattarella un mese fa è venuto ad Amatrice ha criticato fortemente non solo l'azione "immobile" del commissario straordinario ma di tutti i governi che si sono succeduti dal 2016 ad oggi.
Da Pieve Torina ad Amatrice, passando per Farindola e Norcia, purtroppo, è tutto fermo. O così sembra, di fronte a una burocrazia dai tempi incerti e lunghi e di cui i residenti non sempre capiscono la complessità. Dalla prima scossa del terremoto che, il 24 agosto 2016, ha devastato una vasta area del centro Italia sono passati tre anni; da allora, nelle quattro regioni colpite, anche dalle scosse successive, il territorio resiste e prova comunque a ripartire.
Alleva la Speranza è la campagna di raccolta fondi, promossa da Legambiente ed Enel, attraverso la piattaforma PlanBee, per aiutare aziende colpite dai sismi del 2016 e 2017 a “coltivare” nuovi progetti di crescita, con l’obiettivo di sostenere venti progetti in due anni. Grazie alle donazioni raccolte, sono stati già assegnati alla prime quattro imprese beneficiarie circa 80.000 euro. Attualmente i destinatari del crowdfunding sono Alba Alessandri, Fabio Fantusi, Arianna Veneri e Pietropaolo Martinelli, allevatori le cui aziende si trovano rispettivamente nelle Marche, nel Lazio, in Umbria e in Abruzzo. È a loro che abbiamo chiesto a che punto è la ricostruzione, alla vigilia del tragico anniversario, e come stanno portando avanti le loro aziende e i progetti per il futuro che, caparbiamente, sono decisi a non abbandonare.
“I controlli servono, ma qui le pratiche sono ferme” dice Fabio Fantusi, titolare di una azienda agricola nella frazione Santa Giusta di Amatrice (Rieti). “Con la mia attività vado avanti, ma qui da noi ormai manca il turismo, che non ha ripreso per niente, perché mancano le strutture per ospitare le persone”. Il suo maneggio ha riaperto a luglio, ma con solo con 5 cavalli, la metà di quelli che aveva, e si è dimezzato anche il numero delle uscite. E mentre prima del sisma la principale fonte di reddito era rappresentata da “Il Destriero”, ora è la vendita dei prodotti, in giro per le fiere. Con i fondi raccolti grazie ad Alleva la Speranza, Fabio (42 anni) vorrebbe realizzare un’area pic-nic con gazebi, bracieri e griglie per tornare ad attrarre le persone che in quei luoghi non vengono più.
A Pieve Torina, la “botta grossa” del sisma per Alba Alessandri (28 anni) e per la sua famiglia è arrivata, invece, a ottobre 2016. Anche lì, la ricostruzione è ferma. “Finora quello che abbiamo aggiustato lo abbiamo fatto da soli, senza contributi per la ricostruzione. La nostra casa non è crollata ma è totalmente inagibile e da buttare giù. Ora stiamo cercando di capire quali sono i criteri edilizi per poter ricostruire”. Per quanto riguarda l’azienda, che conta una quarantina di bovini, vacche da ristallo e da latte, oltre a 6.000 galline ovaiole allevate in modo biologico, “non ci siamo mai fermati perché non potevamo” racconta Alba Alessandri. Sono biologici anche i terreni agricoli coltivati per dare da mangiare agli animali e i fondi raccolti grazie al crowdfunding serviranno a costruire una recinzione, con criteri anti-lupo, per far sì che le sue vacche possano uscire dalla stalla e andare al pascolo, trasformando così tutto l’allevamento da tradizionale a biologico.
L’azienda di Arianna Veneri (23 anni) è stata colpita dalla scossa che ha tramortito Norcia a ottobre 2016. “Stiamo come tre anni fa: per le case, le strutture in genere, ma anche la chiesa di San Benedetto. Le macerie sono state portate via, quello sì, ma le case crollate del tutto non erano tante, più che altro sono numerose quelle rimaste in piedi da demolire e ricostruire” commenta. Il progetto sostenuto dal crowdfunding è la realizzazione di una stalla nuova per le sue pecore: un primo passo verso il progetto di ristrutturazione dell’agriturismo di famiglia e verso il suo sogno di agriasilo. “Rispetto al progetto sostenuto da Alleva la speranza e in parte da un fondo statale, abbiamo iniziato lo sbancamento e ci manca un’ultima carta per avviare i lavori. A giorni dovremmo cominciare la costruzione della struttura, di circa 500 metri quadri. Hanno detto che, tempo permettendo, ci vorrà un mese e mezzo”.
La valutazione di Pietropaolo Martinelli (40 anni) non porta novità: “Siamo a un punto morto, perché la burocrazia è molto complessa e le pratiche rimangono bloccate”. A Farindola (Pescara), dov’è l’azienda, il terremoto è arrivato a gennaio 2017. Ha distrutto le sue stalle e ucciso 450 pecore e agnelli. Il contributo di Alleva la speranza è destinato ad acquistare nuovi capi per tornare a incrementare la produzione del pecorino di Farindola e dare così un contributo alla comunità che si sostiene grazie alla vendita di questo formaggio. “L’intervento per la ricostruzione è bloccato e di conseguenza è fermo anche il rimborso per le scorte vive e morte”. Le pecore morte, il fieno distrutto e il mancato fatturato derivante dalla perdita degli animali. “Nonostante questo, ho mantenuto tutti gli operai al lavoro e, a distanza di nove mesi dai crolli, sono tornato in produzione del formaggio”.
“Serve una ricostruzione di qualità, rispettosa dell’ambiente, del territorio e del lavoro – dichiara il presidente di Legambiente Stefano Ciafani – da coniugare con un’idea di futuro fondato sulla costruzione di comunità. Occorre tenere conto delle specificità e delle peculiarità che caratterizzano i territori e saper valorizzare le vocazioni tradizionali e al contempo offrire ai giovani nuove opportunità. E i fatti dimostrano che solo le cose fatte bene, con la collaborazione di tutti, nel rispetto della legalità e della trasparenza, ci garantiscono tempi di realizzazione certi, qualità del lavoro e delle opere”.
Tutte le storie degli allevatori destinatari dei fondi raccolti con Alleva la Speranza si trovano sulla piattaforma PlanBee.bz, dove si può contribuire con una donazione alla realizzazione dei loro progetti.
Sabato 24 agosto, a tre anni dalla prima scossa che ha colpito il centro Italia, Picchio News inizierà il suo viaggio nei comuni colpiti dal sisma del 2016.
Un viaggio che faremo insieme ai primi cittadini dei Comuni maceratesi maggiormente colpiti dal terremoto e che a partire dal 24 agosto del 2016 hanno dovuto combattere ogni giorno con quello che, alcuni di loro, hanno definito un vero e proprio “mostro”: la burocrazia.
A distanza di tre anni, in molti paesi, la situazione è cambiata di poco e ci sono ancora migliaia di sfollati che non sanno quando potranno fare ritorno nelle loro case. La vita nelle soluzioni abitative di emergenza per molti di loro è “impossibile” e la speranza di poter fare ritorno nella propria abitazione è molto lontana.
Mantenere altra l’attenzione e continuare a tenere accesi i riflettori su queste zone è fondamentale per far sì che, chi di dovere, prenda delle decisioni che possano sbloccare le lungaggini della burocrazia.
Una serata benefica per valorizzare tesori nascosti e raccogliere fondi a sostegno del reparto di Oncologia dell’ospedale civile “Bartolomeo Eustachio” di San Severino Marche. Da un’idea di Giovanni Domizi nasce la proposta che giovedì 5 settembre, alle ore 21, sarà ospitata nello straordinario scenario della Fonte Sette Cannelle.
È possibile prenotarsi fin da adesso presso la Pro Loco tel. 0733638414. Per maggiori informazioni si può contattare anche il numero 3351222646. La serata è patrocinata dal Comune di San Severino Marche e organizzata in collaborazione con la Pro Loco settempedana.
Torna di nuovo agibile, dopo i lavori di riparazione dei danni, una villetta in via Bramante a San Severino Marche colpita dalle scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Il sindaco Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato a suo tempo non utilizzabile l’edificio.
Per il recupero dell’immobile, abitato da una famiglia, sono state necessarie opere finanziate grazie a un contributo dell’ufficio Ricostruzione di 152mila euro.
Per celebrare il 65esimo anno di attività, Nutrix Più, azienda marchigiana leader nel settore dell’alimentazione naturale per cani e gatti, ha lanciato una campagna di sensibilizzazione alle donazioni, attraverso l’elargizione di 100.000 pasti omaggio, completi e di qualità, ai cani più bisognosi e a quelli in attesa di famiglia.
L’iniziativa è realizzata in collaborazione con la Lega Nazionale per la Difesa del Cane, l’ENPA (Ente Nazionale Protezione Animali), e la Fondazione Elisabetta Franchi Onlus, fondata dalla famosa designer di moda per la difesa dei diritti degli animali. Il progetto nasce dall’esigenza concreta di provvedere al sostentamento di cani abbandonati o randagi che ogni anno vengono accolti dalle strutture delle tre associazioni presenti in Italia. Garantire una sana alimentazione rappresenta un aspetto fondamentale per assicurare loro un futuro. Una parte dei pasti omaggio sarà inoltre devoluta anche ai canili e rifugi con cui Nutrix Più collabora da anni.
“Quest’anno festeggiamo il 65esimo anniversario dalla nostra fondazione, un traguardo importante che abbiamo voluto celebrare con questo grande progetto di donazioni – afferma Claudio Cristalli, amministratore dell'azienda di Castelraimondo– Per noi è un orgoglio collaborare con tre associazioni così importanti, che come noi mettono al primo posto la tutela degli animali e dei loro diritti. Siamo certi che questa iniziativa potrà essere da esempio e da stimolo a sostenere le donazioni e a suggerire a ciascuno come contribuire nel modo migliore”.
Chiunque acquisterà i prodotti Nutrix Più contrassegnati col bollino “100.000 Pasti Omaggio” contribuirà direttamente e fattivamente al progetto, donando senza nessun costo aggiuntivo per il cliente 1 pasto per ogni chilo di mangime acquistato: con le confezioni da 10/15 Kg si contribuisce a donare 10 pasti omaggio, con le confezioni da 2/4 kg si contribuisce con 2-4 pasti omaggio.
“Da tantissimi anni aiutiamo i canili e le associazioni di volontari che si occupano dei cani abbandonati – prosegue Eliana Cristalli – Già subito dopo il terremoto che nel 2016 ha colpito la nostra regione ci siamo attivati per sostenere i canili e le associazioni della zona del ‘cratere’ sismico, che versavano in gravi difficoltà, con la donazione di un elevato numero di pasti omaggio, garantendo il nostro sostegno, nonostante i gravissimi danni subiti anche noi alle strutture del nostro stabilimento. Questa campagna si unisce ad altri progetti che da anni sosteniamo a favore dei Cani e Gatti meno fortunati”.
1064 persone controllate, 5 indagate: è il bilancio dell’attività svolta dal Compartimento Polizia Ferroviaria per le Marche, l’Umbria e l’Abruzzo nel periodo di Ferragosto.
I servizi istituzionali sono stati intensificati con l’impiego di 162 pattuglie nelle stazioni ricomprese nella giurisdizione delle 3 regioni e 18 a bordo treno. 42 i convogli ferroviari scortati. 11 i servizi antiborseggio in abiti civili per contrastare, in particolare, i furti in danno dei viaggiatori.
In particolare la mattina del 10 agosto sul litorale di San Benedetto del Tronto poteva consumarsi una tragedia: due bambini di 6 e 4 anni e il papà rischiavano di affogare ma venivano tratti in salvo dal provvidenziale intervento di un poliziotto in forza al Posto di Polizia Ferroviaria di San Benedetto del Tronto, lì presente, libero dal servizio.
Nella stessa mattinata, nella stazione di Senigallia, il personale del Settore Operativo della Polizia Ferroviaria ha denuncito un cittadino italiano sorpreso mentre era in possesso di arnesi atti allo scasso e stava tentando di rubare due biciclette.
La Regione Marche è disponibile a trattare i rifiuti provenienti dal Lazio, ma non ad accoglierli nelle proprie discariche. Ad averlo dichiarato, nella giornata di ieri, è l'assessore all'Ambiente della Regione Marche, Angelo Sciapichetti.
"Dopo aver parlato con il mio omologo della Regione Lazio Massimo Valeriani - afferma l'Assessore regionale - siamo arrivati a una soluzione. La Regione Marche non può permettere la saturazione delle proprie discariche, ma non ha problemi relativi al trattamento dei rifiuti. Per questo motivo siamo disponibili al trattamento che potrà essere effettuato da Piceno Ambiente con l'impegno, da parte della Regione Lazio, che i rifiuti trattati nell'impianto vengano poi immediatamente riportati fuori dalle Marche per l'abbancamento".
Tempo di novità per il settore italiano delle grandi opere delle infrastrutture. L’annuncio definitivo è arrivato solo pochi giorni fa, dopo un’attenta analisi Salini Impregilo S.p.A. è riuscita a porre le basi per costituire un nuovo polo denominato Progetto Italia.
L’iniziativa di riassetto del settore nazionale delle costruzioni ha come scopo quello di dare vita a un nuovo grande gruppo che abbia una dimensione globale e che sia capace di dare nuova spinta al comparto delle grandi opere, così da accrescere la competitività delle aziende nostrane sul mercato internazionale.
Grazie anche al supporto di banche e istituzioni, è stato possibile dare il via a questo progetto volto a rafforzare un campo dell’industria italiana dall’alto potenziale, così da poter concorrere con gli altri player internazionali sul mercato globale, ricco di opportunità.
Progetto Italia pone, dunque, le fondamenta per dare vita ad una nuova realtà industriale capace di fondere insieme le eccellenze italiane del settore che fino ad oggi hanno operato nei diversi segmenti. Uno dei punti fondamentali è infatti la condivisione del know-how specialistico e del capitale umano e di esperienze, che permetterà di operare a livello internazionale su progetti infrastrutturali che hanno un valore superiore ai 250 milioni di euro in un mercato da oltre 630 mld di € di progetti già avviati per i prossimi anni.
Salini Impregilo S.p.A ha concluso due accordi di investimento per fondare Progetto Italia: il primo con l’azionista di controllo Salini Costruttori S.p.A. e con CDP Equity S.p.A., società controllata da Cassa Depositi e Prestiti S.p.A., il secondo con tre istituzioni finanziarie tra le principali italiane.
Inserito all’interno del più ampio “Piano Industriale”, Progetto italia contribuirà allo sviluppo del livello di specializzazione, dando nuovo stimolo all’occupazione di italiani sia in patria che all’estero. Inoltre si andranno finalmente a sbloccare gli oltre 36 miliardi di euro di opere oggi in standby sul nostro territorio, garantendo così la costruzione delle infrastrutture presenti e future di cui l’Italia ha forte bisogno.
Ha preso il via questa mattina, lunedì 19 agosto, in via Mattei il secondo step dei lavori di manutenzione straordinaria sulle travi in cemento armato sovrastanti il primo tratto dell’arteria. Si tratta del proseguimento dell’intervento eseguito nel mese di luglio per la ricostruzione del copriferro dell’armatura di acciaio deteriorato dal tempo.
Per garantire l’esecuzione dei lavori nella massima sicurezza il Comando di Polizia locale ha emesso un’ordinanza che prevede limitazioni e divieti per la circolazione stradale.
Il provvedimento riguarda l’arco temporale che va dalle 8:30 alle 19:00 per il periodo che va dal 19 al 30 agosto. Queste le disposizioni che saranno indicate in zona con la segnaletica: Via Mattei, divieto di transito, con sbarramento alla rotatoria di via Roma, sulla semicarreggiata in direzione via Pancalducci, nel tratto compreso tra via Roma e la rotatoria di Via Tucci; deviazione della direttrice di marcia verso via Roma sulla semicarreggiata opposta (quando i lavori interesseranno la semicarreggiata in direzione via Roma); Contrada Fontescodella, direzione obbligatoria “a sinistra”, per i veicoli che provengono dal tratto di strada chiusa dell’omonima via diretti verso via Mattei; Piazzale Velardi, divieto di sosta con rimozione coatta 0/24, dove segnalato.
La Polizia di Stato inizia a svelare il progetto del calendario istituzionale edizione 2020. Quest’anno, la realizzazione dei 12 scatti, che hanno il compito di ritrarre il delicato ruolo degli uomini e delle donne della Polizia di Stato, è stata affidata alla professionalità del noto fotografo Paolo Pellegrin, vincitore di dieci edizioni del World Press Photo.
Dal 2005 membro effettivo di Magnum Photos, una delle più importanti agenzie fotografiche del mondo, con le sue fotografie ha voluto ritrarre l’attività operativa delle donne e degli uomini della Polizia di Stato, attraverso un racconto che mette a fuoco l’umanità dei poliziotti.
Passione, impegno e servizio, tre parole che rappresentano al meglio l’autenticità della Polizia di Stato e che indicano la volontà di essere sempre vicini alla gente, mettendo a disposizione del Paese il proprio lavoro.
Anche quest’anno la realizzazione del calendario ha trovato la partenship di Unicef Italia Onlus. Il ricavato della vendita verrà devoluto al Comitato italiano per l’Unicef per sostenere il progetto connesso alla celebrazione del “Trentesimo anniversario della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, occasione per riaffermare i diritti degli under 18. Nonostante siano trascorsi 30 anni dalla firma della Convenzione ONU, infatti, ancora troppi bambini vengono privati dei loro diritti, vivendo situazioni di degrado, abuso e violenze.
Grazie all’ormai consolidata partnership con UNICEF, dal 2001 ad oggi sono stati raccolti circa 2 milioni e 650 mila euro e completati diversi progetti, tra cui il progetto UNICEF “Yemen”, cui la vendita dei calendari della Polizia di Stato 2019 ha permesso di devolvere 176.949 euro.
Tutti i cittadini potranno prenotare il calendario da parete (costo 8 euro) e il calendario da tavolo (costo 6 euro), entro il prossimo 23 settembre, facendo un versamento sul conto corrente postale nr. 745000, intestato a “ Comitato Italiano per l’Unicef”. Sul bollettino dovrà essere indicata la causale Calendario della Polizia di Stato 2020 per il progetto Unicef “Trentesimo anniversario della Convenzione ONU dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”. La ricevuta del versamento dovrà poi essere presentata agli Uffici Relazioni con il Pubblico di tutte le Questure d'Italia che forniranno dettagli sulla consegna.
Semaforo verde dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche al progetto di recupero, dopo il terremoto del 2016, dell’aula Sistemi - Automazione dell’Istituto Professionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato “Ercole Rosa” di San Severino Marche.
“Si tratta del primo progetto del Piano opere pubbliche finanziato con Ordinanza 56/2018 da parte del Commissario straordinario alla Ricostruzione - spiega il sindaco, Rosa Piermattei, che aggiunge – Vorrei ringraziare, per il grande lavoro fatto, i tecnici dell’Usr regionale e quelli dell’ufficio Sisma del Comune”.
Con l’approvazione del progetto definitivo per il miglioramento sismico e l’efficientamento energetico della struttura che è ospitata nel cortile interno della scuola, è stata messa a disposizione una somma di oltre 640mila euro. Adesso si dovrà procedere all’appalto delle opere per il quale sarà seguita la formula dell’appalto integrato.
Lo scorso anno con un intervento di somma urgenza, consistito nella realizzazione di una puntellatura di ritegno sulla facciata frontale e nella posa in opera di una rete elettrosaldata di sostegno al paramento interno, l’aula era stata messa in sicurezza.
Il nuovo progetto prevede ora interventi strutturali con l’incamiciatura di travi perimetrali e pilastri ad entrambe le elevazioni, il rinforzo delle murature portanti mediante sistema composito a malta fibro rinforzata, l’esecuzione di scuci e cuci e cuciture armate, il rinforzo del solaio con fasciature in fibra, la sostituzione delle capriate e dell’impalcato della copertura, quella degli infissi esterni, l’applicazione di un rivestimento interno isolante, l’installazione delle controsoffittature, l’allestimento di servizi igienici per disabili, il restauro delle balaustre in cemento artistico, delle targhe e delle scale esterne in cemento, il rifacimento di tutti gli impianti e le tinteggiature interne ed esterne.
Il Ristorante “Da Faustina” si trova incastonato in uno dei paesaggi più belli della provincia maceratese. Collocato nella vallata di Sefro, circondato dagli Appennini, gode anche della suggestività dell’affluente del Fiume Potenza, il torrente Scarsito. Proprio grazie alla presenza del torrente, Sefro è conosciuta come la città della trota e a pochissimi chilometri dal Ristorante “Da Faustina” troviamo anche la troticoltura Rossi, un unicum del nostro territorio.
Abbiamo incontrato la titolare dell’Hotel Ristorante “Da Faustina” Maria Rita e la figlia Marta per farci raccontare la loro storia e quella di nonna Faustina che, nel 1960, decise di intraprendere la strada della ristorazione, un amore e una passione che ha sempre portato avanti nella sua vita.
“Mia suocera Faustina, nel 1960 aprì una trattoria proprio davanti al Ristorante in cui siamo oggi - ci racconta Maria Rita mentre ci delizia con le sue prelibatezze a base di trota -. Lei hai iniziato con una cucina casareccia, molto tradizionale: il suo cavallo di battaglia erano le tagliatelle fatte a mano, anche se da subito ha iniziato a cucinare la trota; ricordo ancora quando si metteva davanti al grande caminetto in granito e controllava la cottura della trota alla brace.”
“Io sono poi subentrata nel 1976 e lo ammetto, non sapevo nemmeno fare un uovo al tegamino – ha proseguito Maria Rita -. All’inizio infatti lavoravo in sala ma, negli anni, ho sempre cercato di rubare con gli occhi ciò che Faustina cucinava e preparava, anche perché lei era molto gelosa delle sue ricette, mi trattava come un’estranea e davvero non le svelava a nessuno. Ricordo ancora che, dopo il servizio serale, salivamo insieme a casa a riposare e lei, durante la notte, scendeva sotto per provare le sue ricette uniche, per non farsi vedere da nessuno e non dover rivelare gli ingredienti, le preparazioni, le cotture. Poi però lavorandoci fianco a fianco per dieci anni sono riuscita a “rubarle” qualcosa” – sorride Maria Rita.
“Nel marzo del 1986 Faustina, mentre era in cucina, perché non poteva essere altrimenti, viene a mancare – ricorda la titolare -. Avevano una decina di matrimoni da preparare e mi ricordo che alcuni ci diedero fiducia, nonostante non ci fosse più lei, altri invece mi mandarono un telegramma per disdire. Io però non mi sono mai persa d’animo e, grazie anche a ciò che lei mi aveva insegnato indirettamente, sono andata avanti con tanto coraggio e passione e oggi posso dire di avercela fatta perché i nostri piatti piacciono e arrivano clienti da dovunque, Jesi, Fabriano, Civitanova e tanti paesi vicini, per gustare le nostre prelibatezze.”
“Il piatto forte di mia suocera Faustina era la trota in salsa verde di cui sono riuscita a replicare la ricetta nonostante lei non me l’avesse mai insegnata – ci racconta Maria Rita -. Poi però, negli anni, per non perdere il passo con i tempi, abbiamo deciso di rivisitare i piatti. Abbiamo ovviamente lasciato la ricetta principe di Faustina e abbiamo aggiunto un po’ del nostro, io e mia figlia Marta: dalla trota salmonata marinata, ai cappellacci con trota, ortica e pomodorini fino alla trota all’arancia, la mia ricetta, e il sushi alla trota, un’idea di mia figlia che ha già riscosso un grandissimo successo. Bisogna sempre reinventarsi in cucina perché per me questa è un’arte. Soprattutto con un prodotto che si presta alla sperimentazione ed è molto lavorabile.”
“Poi c’è Marta, che rappresenta la terza generazione: lei è una ragazza davvero vulcanica, dritta e molto pignola sul lavoro – giustamente! -. Si è diplomata alla scuola Alberghiera, ha partecipato alla Prova del Cuoco e sono felice di questa sua proposta del “Sushi al fiume” che è stato un vero successo e che rifaremo una volta al mese” racconta Maria Rita della figlia.
“La trota è un pesce che qualitativamente non ha nulla da invidiare al salmone e soprattutto ha moltissime proprietà – ci spiega Marta -. Può quindi essere lavorato in moltissimi modi, dall’antipasto, passando per il primo fino al secondo. Inoltre grazie alla collaborazione con la troticoltura Rossi, sappiamo che le nostre materie prime sono fresche, pescate il giorno stesso e allevate con mangimi sani. Poi noi ovviamente cerchiamo sempre di reinventarci e sperimentare, seguendo la stagionalità dei prodotti che il territorio ci offre e abbinandoli alla trota.”
La nuovissima “sfida” di Marta vedrà la luce entro l’estate. “Ho pensato di creare una selezione di sughi pronti, e non solo, a base di trota da proporre al nostro territorio: dal ragù di trota fino a quello abbinato ai pistacchi – conclude -. In questo periodo sto ultimando i dettagli della mia idea e a breve partirà la distribuzione del progetto che si chiamerà “Gli antichi sapori di Nonna Faustina”.
A tre anni dalla prima scossa, quella del 24 agosto del 2016, il tempo sembra essersi fermato nelle zone del centro Italia colpite dal sisma e la ricostruzione è praticamente bloccata mentre i paesi muoiono. È quanto riporta il settimanale Panorama in un lungo articolo dedicato al sisma che ha cambiato per sempre la vita di migliaia di cittadini dei nostri territori.
Nessuno si azzarda più nemmeno a fare pronostici su quanto tempo servirà per ricostruire i paesi devastati del centro Italia e gli abitanti delle Sae, consegnate dopo due anni e con molti problemi, sono molto sfiduciati verso il loro futuro che vedono nelle casette di legno per ancora molto tempo, forse fino alla fine dei loro giorni. Di politici non se ne vedono più da queste parti e dopo quello che hanno promesso e non realizzato, forse è meglio così.
Anche i media nazionali ormai non parlano più del terremoto se non, purtroppo, per riferire di nuove scosse, come quella di qualche giorno fa, distintamente avvertita dalla popolazione. "Secondo le ultime rilevazioni - riporta il settimanale -, resta da smaltire quasi il 40 per cento dei detriti. Cambiano governi e commissari straordinari, le ordinanze si moltiplicano ma tutto resta bloccato. Le zone rosse sono ancora transennate e nulla si muove in attesa delle pianificazioni urbanistiche. Visso, Ussita e Amatrice sono nel mezzo di parchi naturalistici dove anche per spostare un sasso occorrono mille autorizzazioni. Prima di mettere la firma su una delibera, prima di decretare un lavoro, il funzionario di turno e il sindaco vogliono essere sicuri al cento per cento di non incorrere in qualche illecito. La paura di trovarsi, magari tra qualche anno, sotto il faro della Corte dei conti o della magistratura, paralizza. E allora meglio tirarla per le lunghe, nascondersi dietro i cavilli".
Le cifre della (non) ricostruzione sono impietose: quella pubblica non è mai iniziata mentre quella privata conta un numero esiguo di cantieri su 76 mila immobili lesionati o distrutti. E non è questione di soldi perché i fondi stanziati sono di ben 22 miliari che non si riescono a spendere. Secondo gli ultimi dati del commissario straordinario, sono pervenuti 8.168 progetti cioè il 10 per cento degli immobili danneggiati. Questo significa che in tre anni la stragrande maggioranza dei proprietari non si è preoccupata di avviare le procedure per la ricostruzione e a questa lentezza, si sommano i tempi della burocrazia: di 8.168 richieste di fondi pubblici presentate, ne sono state approvate 2.420, cioè una su tre.
C'è anche da dire che i sopralluoghi sui danni non sono ancora ultimati e nelle Marche gli uffici tecnici stanno esaminando le rimanente 7 mila schede Fast, che a dispetto del nome (la tradizione di fast, dall'inglese, è veloce) procedono tutt'altro che spedite. Nel frattempo il tessuto sociale si sgretola e i paesi si spopolano, con molte attività che sono state spostate in altre zone e che difficilmente torneranno nei luoghi di origine.
Un altro grosso ostacolo alla ricostruzione, secondo Panorama, è rappresentato dalle macerie, di cui resta da smaltire ancora il 30/40% con paradossali intoppi burocratici che vietano di usare gli stessi siti di stoccaggio per quelle pubbliche e quelle private e la cosa, come facilmente intuibile, non va certo a favore della velocità. Come se quanto elencato fin'ora non bastasse, ci sono anche discordanze tra le norme emanate per i terremoti del 2009 e del 2016 che in alcuni casi contrastano tra di loro, bloccando le istruttorie delle pratiche per mesi. C’è infine un altro fattore che frena la ricostruzione secondo Panorama: a novembre si vota per il rinnovo del Consiglio regionale in Umbria, mentre le Marche sono chiamate ai seggi a maggio 2020. E nell’attesa meglio non prendere decisioni.
Favorire la promozione e lo sviluppo di Digital Innovation Hub sul territorio regionale. È l’obiettivo del nuovo bando pubblicato dalla Regione Marche per un importo complessivo di € 460.000 euro. La domanda di partecipazione potrà essere presentata sul sistema informatico Sigef a partire dal 1/09/2019 ed entro, e non oltre, il 10/10/2019, alle ore 13:00.
“Con la L.R. n. 25 Impresa 4.0 - Innovazione, ricerca e formazione approvata lo scorso anno - commenta l’assessora alle Attività produttive, Manuela Bora –, la Regione Marche ha voluto tracciare una via marchigiana all’Industria 4.0 al fine di adattare il suo contesto produttivo all’approccio innovativo rappresentato dalla “fabbrica intelligente”, tenendo conto delle peculiarità locali e della necessità di coniugare le tradizionali abilità e i saperi del mondo manifatturiero e artigianale con le nuove tecnologie digitali. Per fare questo occorre però innanzitutto mettere a sistema le competenze disseminate sul territorio promuovendo e sviluppando infrastrutture territoriali fondamentali ai fini del successo di questo processo di trasformazione, come i Digital Innovation Hub, i FabLab e le Accademy aziendali. In modo particolare, i Digital Innovation Hub sono la vera e propria “porta” di accesso per le imprese al mondo di Impresa 4.0 nella misura in cui mettono a loro disposizione servizi per introdurre tecnologie 4.0, sviluppare progetti di trasformazione digitale, accedere all’ecosistema dell’innovazione a livello regionale, nazionale ed europeo”.
Il provvedimento si fonda sul fatto che il sistema economico marchigiano sta da tempo attraversando una fase di trasformazione per evolvere dalla logica localistica dei distretti industriali allo sviluppo di nuovi modelli di business, al fine di accrescere le potenzialità regionali e di proiettarsi nei mercati internazionali. In questo contesto la digitalizzazione dei processi produttivi consentirebbe lo sviluppo di vere e proprie “imprese digitali”, in grado non solo di introdurre al proprio interno le migliori tecnologie digitali di processo, ma soprattutto di innovare la propria offerta di business al mercato. Una evoluzione in grado di implementare il cosiddetto modello di impresa virtuale, che potrebbe facilitare la costituzione di reti di imprese virtuali, potenzialmente in grado di favorire l’aggregazione di un sistema industriale molto frammentato.
Il bando pubblicato dalla Regione è una delle prime iniziative proposte dall’Osservatorio Impresa 4.0. Costituito nel 2018 e composto dai rappresentati delle associazioni di categoria e sindacali maggiormente rappresentative e da quelli delle Università marchigiane, l’Osservatorio ha il ruolo di organo di supporto della giunta regionale per la definizione degli interventi previsti dalla legge stessa ed in particolare per la definizione del Piano Impresa 4.0, al fine di accrescere la competitività delle micro, piccole e medie imprese presenti nel territorio regionale, attraverso lo sviluppo della manifattura innovativa, dei servizi connessi e dell’artigianato digitale, all’interno principi generali dell’economia circolare. Il bando si colloca inoltre all’interno della strategia della Commissione Europea che prevede una razionalizzazione dei DIH presenti nelle singole regioni. A tal fine, è prevista una premialità per quei DIH che vengano promossi da almeno due diverse associazioni di categoria.
Possono beneficiare delle agevolazioni previste dal bando i Digital Innovation Hub regionali localizzati nel territorio della Regione Marche che, alla data di presentazione della domanda di partecipazione, abbiano le seguenti caratteristiche: essere soggetti giuridici autonomi senza scopo di lucro, ad hoc costituiti per lo svolgimento delle attività del Digital Innovation Hub ed essere promossi da un’associazione di categoria delle imprese maggiormente rappresentativa a livello regionale, come risultante dallo statuto.
Link al bando: http://www.regione.marche.it/Regione-Utile/Attività-Produttive/Ricerca-e-innovazione#Digital-Innovation-Hub
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”.
Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica relativa al risarcimento danni derivanti dallo smarrimento del proprio bagaglio in occasione della partenza per le vacanze estive. E
cco la risposta dell’avv. Oberdan Pantana alla domanda posta da una lettrice di Matelica che chiede: “Si può chiedere il risarcimento danni alla compagnia aerea per il furto di oggetti contenuti nel proprio bagaglio depositato in stiva durante il viaggio?”
Il caso di specie ci offre l’occasione di far chiarezza su una questione estremamente attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi il Giudice di Pace di Pistoia, il quale ha approfondito e disciplinato in modo del tutto innovativo, una nuova fattispecie in materia di tutela del passeggero e di danno da vacanza, stabilendo testualmente quanto segue: “Nei casi di smarrimento di bagagli, è da ritenersi pacifico che il danno e la relativa responsabilità siano da attribuire esclusivamente al vettore ai sensi della Convezione di Montreal, del codice del consumatore e dell’art. 1681 c.c., non potendo essere invocata una colpa in capo alla impresa di handling gerente il traffico di bagagli presso lo scalo aeroportuale, in virtù del contratto sottoscritto col cliente” (Giudice di Pace di Pistoia, Sent. n. 902/2013).
Difatti l’art. 1681 c.c. citato nella menzionata sentenza, prevedendo testualmente al comma 1° che: “Salva la responsabilità per il ritardo e per l'inadempimento nell'esecuzione del trasporto, il vettore risponde dei sinistri che colpiscono la persona del viaggiatore durante il viaggio e della perdita o dell'avaria delle cose che il viaggiatore porta con sé, se non prova di avere adottato tutte le misure idonee a evitare il danno”, stabilisce, pertanto, una presunzione di colpevolezza a carico del vettore per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, circostanza questa che opera sul presupposto che sussista un nesso di causalità tra l’evento dannoso occorso al viaggiatore e l’esecuzione del trasporto.
A tal proposito, occorre rilevare che al fine di ampliare la tutela del consumatore/viaggiatore, il legislatore ha previsto un onere probatorio aggravato in capo al vettore, e dunque, alla compagnia aerea, alla quale sia mosso un addebito circa la propria responsabilità; difatti la stessa dovrà dimostrare di aver adottato tutte le opportune precauzioni e di aver posto in essere l’esatto adempimento della propria prestazione, oltre alla sopravvenienza per caso fortuito o forza maggiore, di un evento imprevedibile ed improvviso, dal quale sia derivato il fatto lesivo ai danni del viaggiatore, il quale al contrario, dovrà semplicemente dimostrare la sussistenza di un contratto di trasporto col vettore, nonché l’evidente nesso causale col furto subito.
In aggiunta, è opportuno osservare come la sentenza citata, abbia apportato un contributo innovativo a tale disciplina, estendendo la responsabilità del vettore, non solo allo smarrimento dell’intero bagaglio, ma anche al furto degli oggetti in esso contenuti, escludendo tassativamente ogni responsabilità in capo alla ditta di smistamento dei bagagli selezionata dalla stessa compagnia aerea, la quale, in virtù della relazione contrattuale sussistente con lo sfortunato turista e perfezionato al momento dell’acquisto del biglietto, resterà in ogni caso, l’unica obbligata a provvedere al trasporto, alla custodia e a tutte le attività funzionali.
Pertanto, in risposta alla nostra lettrice e in linea con la più autorevole giurisprudenza di merito e di legittimità in tema di risarcimento danni da furto di bagaglio, si può affermare che: “Con l’acquisto del biglietto aereo, il viaggiatore acquirente conclude un contratto che vincola la compagnia aerea all’esatto adempimento della propria prestazione, la quale comprende il trasporto e la custodia dei bagagli, con presunzione di colpa in capo a quest’ultima, per il sinistro che colpisca il passeggero durante il viaggio, operando sul presupposto di un nesso di causalità tra l’evento e l’esecuzione del trasporto, nonché legittimando le pretese risarcitorie per i danni patrimoniali e non patrimoniali da quest’ultimo sofferti” (Cass. Civ. sez. III, Sent. n. 12143/2016).
Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
I Vigili del Fuoco sono intervenuti intorno alle 14:00 in seguito a una segnalazione per un cornicione pericolante in corso Cavour a Macerata.
La zona pericolante interessa un palazzo che si trova in corso Cavour nell'intersezione con via Morbiducci. I Vigili del Fuoco hanno chiuso parte del marciapiede transennandolo.