Il Comune, con decreto di nomina, ha designato i componenti del nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio.
I nomi designati dal Comune sono il direttore dell’allestimento scenico del Teatro La Scala di Milano Franco Malgrande, il docente di Diritto del lavoro e di Diritto sindacale Unimc Filippo Olivelli, il professore di Diritto tributario e di Fiscalità d’impresa e Pianificazione fiscale internazionale di Unimc Giuseppe Rivetti e la professoressa Gabriella Almanza Ciotti.
«Nel designare il nuovo Consiglio di Amministrazione dell’Associazione Arena Sferisterio abbiamo scelto personalità di alto profilo che racchiudono competenze culturali e tecniche – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. In seguito al lavoro fatto in questo periodo sono stati individuati i quattro nomi per ridare piena funzionalità e operatività all’Associazione Arena Sferisterio che si prepara ad affrontare pienamente il suo Centenario».
Domani, giovedì 18 febbraio, il Comune di Recanati assegnerà alle famiglie nove nuovi alloggi di edilizia residenziale pubblica, destinati all'assistenza abitativa, di recente costruzione ultimati dall’ Erap Marche (Ente regionale per l’abitazione pubblica), di cui otto nell’ immobile sito in Piazzale Menechen e uno in via Aldo Moro a Recanati.
“Quello alla casa è un diritto che permette di vivere in salute e di proteggere le famiglie- ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi- con la consegna dei nuovi alloggi siamo felici di poter migliorare la qualità della vita di alcune famiglie del nostro Comune."
Il nuovo edificio in Piazzale Menechen è stato realizzato secondo le più moderne tecnologie costruttive ed è altamente performante sia dal punto di vista della resistenza nei confronti delle azioni sismiche, sia dal punto di vista del risparmio energetico: la struttura portante è realizzata in legno e l’involucro edilizio è coibentato in modo tale da ridurre al minimo le dispersioni termiche ed aumentare notevolmente il comfort acustico.
L’impianto di riscaldamento e di produzione di acqua calda sanitaria è di tipo centralizzato: nell’edificio è stata realizzata un’unica centrale termica, costituita da una pompa di calore elettrica integrata con l’impianto solare termico ubicato sulla copertura dell’edificio.
Il riscaldamento degli alloggi è di tipo a pavimento con circolazione di acqua calda a bassa temperatura. I consumi sono determinati tramite contabilizzatori di energia che misurano i quantitativi di acqua sanitaria e di energia per il riscaldamento prelevati da ogni unità abitativa. Sulla copertura dell’edificio è installato un impianto fotovoltaico che contribuisce ad abbattere i consumi elettrici del condominio. Le parti comuni dell’edificio ed i singoli alloggi sono stati realizzati nel rispetto delle prescrizioni tecniche previste dalla vigente normativa sulle barriere architettoniche e risultano accessibili.
"Ringraziamo l'Erap per l'impegno che profonde in questi progetti, e l'Ufficio servizi sociali del nostro Comune, insieme al Dirigente Dott. Giorgio Foglia, che con il loro lavoro assiduo e attento hanno permesso di venire a capo della graduatoria - ha aggiunto l'Assessora alle Politiche Sociali, Paola Nicolini - Auguriamo alle famiglie di stare bene nei nuovi alloggi e di curarli esattamente come se fossero i propri".
Il Vice Sindaco Mirco Scorcelli presiederà domani alle ore 12 la cerimonia di assegnazione alloggi alle famiglie presso l’edificio sito in P.le Menechen a Recanati, alla presenza dei rappresentanti dell'Erap.
Si concludono le indagini originate dalla vicenda che due anni fa aveva visto coinvolti diversi ragazzi delle giovanili del Matelica Calcio, vittime di esalazione da monossido di carbonio negli spogliatoi a causa di un malfunzionamento dell’impianto termico dello stadio Giovanni Paolo II.
La posizione della presidente biancorossa Roberta Nocelli – assistita dall’Avv. Manuel Formica e, per gli aspetti tecnici, dall’Ing. Giorgio Domizi – è stata archiviata con nettezza: dalla consulenza tecnica depositata in Procura già in data 18 aprile 2019, e poi confermata dalla richiesta di archiviazione del Pubblico Ministero e dal conforme decreto del GIP di Macerata dello scorso gennaio, infatti, risulta che la responsabilità di detto malfunzionamento e delle conseguenti lesioni non può esserle addebitata in alcun modo.
Ciò perché la Nocelli era per l’appunto Presidente della S.S. Matelica Calcio, società che gestiva l’impianto sportivo, mentre l’installazione, la manutenzione e la gestione dell’impianto termico erano affidate ad altri.
“Sin da subito era chiaro – ha commentato la Nocelli – che il Matelica da me rappresentato non poteva essere responsabile per quanto accaduto. Le recenti determinazioni del Pubblico Ministero e del GIP di Macerata ora mi sollevano dal peso di essere anche solo formalmente coinvolta. Non potrò comunque dimenticare quanto accaduto, la paura per le conseguenze sulle persone, il panico dei ragazzi coinvolti, compreso mio figlio".
"Sono stati giorni difficili per tutti e mi auguro che quanto prima venga fatta completa chiarezza, anche per rispetto delle famiglie che ci hanno dato e continuano a darci fiducia, mandando i loro figli a giocare a calcio nella nostra Società e nel nostro impianto. Per noi la sicurezza è essenziale e abbiamo certezza assoluta circa l’impiantistica oggi utilizzata. A fronte di talune cattiverie che hanno coinvolto anche la mia famiglia, in ogni modo, sono felice che, in relazione al gravissimo accaduto, la verità su di me sia stata pienamente ristabilita” conclude la Nocelli.
Nuova ordinanza emessa dal Comando della Polizia locale per consentire il montaggio di una gru a servizio di un cantiere edile in viale Trieste.
Il provvedimento, valido dalle 6 alle 14, di domenica 21 febbraio, prevede in
viale Trieste
- divieto di transito all’intersezione con uscita Rampa via Giardini Diaz;
- obbligo di direzione a destra, verso piazza Marconi, per i veicoli provenienti da viale Puccinotti;
- divieto di sosta con rimozione nel tratto interessato dai lavori;
via Caduti di Nassiriya
- divieto di transito all’intersezione con viale Piave;
- obbligo di direzione a destra, verso viale Piave, per i veicoli provenienti da via Mameli e viale Puccinotti;
via Del Convitto
- divieto di transito all’intersezione con viale Trieste;
- obbligo di direzione a destra, per i veicoli in uscita da Porta Convitto (esclusivamente negli orari di durata dei lavori), con successiva direzione obbligatoria a sinistra all'intersezione con viale Puccinotti/Rampa Giardini, per piazza Marconi con obbligo dare la precedenza. (lb)
Inoltre, a causa della neve, lo smontaggio di una gru posizionata in un cantiere edile di via Spalato non è più avvenuto. I lavori sono stati rimandati a domenica 21 febbraio e di conseguenza anche l’ordinanza, emessa precedentemente, sarà valida per lo stesso giorno.
Il provvedimento, valido con orario 0 - 24, prevede la chiusura totale al traffico veicolare di Via Ettore Ricci all’altezza dei civici 123/127, con la seguente regolamentazione:
via Ettore Ricci
- divieto di transito, nel tratto interessato dai lavori;
- divieto di transito pedonale, nel tratto di marciapiede interessato dai lavori;
- doppio senso di circolazione, nel tratto di via Ettore Ricci verso via Spalato, fino all’interruzione;
- dare precedenza, all’intersezione di via Ettore Ricci – via Spalato, per i veicoli che si immettono in via Spalato;
- dare precedenza nei sensi unici alternati all’intersezione con via Roma;
- limite di velocità 30 Km/h, all’intersezione con via Roma;
- divieto di sosta con rimozione forzata valido 0 – 24, dall’intersezione con via Spalato fino a fine cantiere
Il Comune di Treia rende note le informazioni riguardo popolazione.
La popolazione residente nel Comune (alla data del 31 dicembre 2020) è di 9152 abitanti, 60 unità in meno rispetto all’anno precedente; tra questi 4505 I maschi, 4647 le femmine, per un totale di 3576 famiglie anagrafiche.
Dato positivo è quello dei nati dell’anno 2020 (+72), un tasso dello 0,82% in continua crescita dal 2017 ad oggi (dallo 0,52%, 48 nati del 2017 al +28 dell’anno 2020), 123 I decessi per un tasso di mortalità dell’ 1,34% (in aumento dal 2016 – 1,15%- ad oggi).
La popolazione è così suddivisa per fasce d’età: 433 tra gli 0 e I 6 anni, 890 tra 7 e 16 anni, 1063 tra I 17 e il 29 anni, 4488 tra I 30 e I 65 anni, 2278 gli over65.
Tra i cittadini residenti: 38 del Perù, 39 senegalesi, 107 marocchini, 25 provengono dalla Guinea, 66 cinesi, 50 macedoni, 180 della Romania, 65 albanesi, 20 dalla Bulgaria.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 5891 tamponi: 3483 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1466 nello screening con percorso Antigenico) e 2408 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 13,5%).I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 471 (56 in provincia di Macerata, 259 in provincia di Ancona, 85 in provincia di Pesaro-Urbino, 17 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 25 fuori regione).Questi casi comprendono soggetti sintomatici (53 casi rilevati), contatti in setting domestico (89 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (181 casi rilevati), contatti in setting lavorativo (25 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (3 casi rilevati), contatti in setting assistenziale (6 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (16 casi rilevati), screening percorso sanitario (4 casi rilevati). Per altri 94 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1466 test e sono stati riscontrati 19 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari all'1%.
In diminuzione di 3 unità, rispetto alle ultime 24 ore, il numero di persone ricoverate nelle strutture sanitarie regionali che ad oggi sono 612, di cui 78 in terapia intensiva (- 2 rispetto a ieri). Sono, invece, 32 le persone dimesse ieri dagli ospedali regionali.
Nel Maceratese sono accolti 113 pazienti: 45 all'ospedale di Macerata, 53 al Covid Hospital e 15 a Camerino.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un incremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 13,52% oggi, rispetto al 9,23% di ieri.
Di seguito, nel dettaglio, i dati rilasciati dal Servizio Sanitario reginale:
Bentornati cari lettori al nostro appuntamento settimanale. Oggi ci sono diversi punti interessanti da esaminare. La situazione dei contagi è pressochè stabile in italia e nella nostra regione.
Ripropongo il grafico della letalità, notiamo come da circa 3 settimane stia cambiando qualcosa ovvero l'epidemia sta perdendo letalità e per questo il trend è visivamente in discesa:
Anche guardando la consueta variazione degli indici notiamo che, a fronte di contagi stabili, i decessi denotino un trend di discesa. Possiamo spiegarlo in due modi: in primo luogo che la variante inglese sia meno grave dell'originaria, in secondo luogo che la vaccinazione del personale sanitario e degli ospiti delle RSA stia iniziando ad avere effetto preservando i luoghi più critici.
Veniamo invece alla analisi delle regioni. La provincia autonoma di Bolzano e l'Umbria rimangono zone critiche, a Bolzano abbiamo l'1.5% della popolazione contagiata. In queste due regioni le terapie intensive sono in aumento significativo e la regione Umbria si avvicina al collasso: siamo a 95 terapie intensive occupate per milione di abitanti.
La nostra regione non se la passa benissimo. Se vediamo il rapporto terapie intensive/contagiati abbiamo lo stesso rapporto dell'Umbria. Inoltre è evidente che sia attivo un importante cluster con centro la città di Castelfidardo.
In regione abbiamo mediamente lo 0,54% della popolazione contagiata, a Castelfidardo abbiamo l'1.62% della popolazione contagiata ed un 3.95% della popolazione in isolamento domiciliare: in pratica una persona su 18 non può uscire di casa, una incidenza maggiore che nella provincia di Bolzano.
Nei dintorni abbiamo Osimo con l'1.02% della popolazione positiva, Loreto con l'1.23% di positivi, Porto Recanati 0.87%. Un altro punto che potrebbe presentare criticità è Tolentino con lo 0.95% di persone infette.
Come paragone riportiamo Macerata con lo 0.32%, Civitanova 0.56%, Ancona 0.62%, Pesaro 0.36%, Fermo 0.47%, Ascoli 0.35%.
In queste aree più critiche non sarebbe sbagliato adottare delle restrizioni altrimenti si finirebbe per avere nuovamente tutta la regione in zona arancione.
Circa 1100 su 1200 km di strade provinciali coinvolte dalla neve e dal ghiaccio. Nello scorso fine settimana i fenomeni atmosferici hanno interessato tutta la provincia, dalla costa all’entroterra”. Il Presidente della Provincia Antonio Pettinari spiega l’importante operato svolto dalla sua Amministrazione e, in particolare, durante lo scorso fine settimana, in cui la nostra regione è stata investita dal maltempo.
“Fin dalla mattina del sabato la viabilità era garantita sulle strade provinciali - prosegue Pettinari - nonostante sia stato interessato tutto il territorio: questo perché c’è una grande organizzazione e un lavoro fatto con serietà, sia dai dipendenti, con la struttura tecnica, e sia dalle ditte che si occupano dello sgombero neve e delle operazioni altrettanto fondamentali di spargi sale. Questa annata non è impegnativa come quella del 2012 e del 2017 in cui ci furono fenomeni atmosferici pesanti, ma tra novembre 2020 e ieri abbiamo già speso circa 700mila euro per queste operazione, somme ingenti riguardo alla situazione in cui versano gli Enti e soprattutto le Province”.
Complessivamente l’Amministrazione provinciale ha in dotazione 20 mezzi attrezzati per la neve, di cui 5 turbine. Inoltre, per situazioni come queste di spazzaneve e spargi sale, vengono effettuate delle procedure di appalto biennali.
“I 1200 km di strade provinciali sono divise in 57 lotti, che vengono individuati in base al rischio di innevamento: un lotto della costa è molto più esteso di quello della montagna. Cinquantasei sono le ditte impegnate; il lotto non assegnato è coperto direttamente dalla Provincia con i suoi mezzi. L’impresa che partecipa deve garantire l’intervento in 30 minuti, quindi stiamo parlando di aziende che sono sul territorio. Tuttavia, in situazioni complesse, non è sufficiente l’operato della singola ditta e c’è bisogno di rafforzare il lavoro per accelerare la percorribilità delle strade colpite da fenomeni nevosi, con un intervento delle nostre turbine e dei nostri mezzi. Trenta sono i nostri cantonieri e questo fa capire quanto l’Ente sia sottodimensionato. Da diversi anni sono bloccati i concorsi per le Province e alcuni dipendenti sono stati trasferiti in altri Enti, mentre altri ancora sono andati in pensione: tutto questo ha portato a una riduzione delle risorse umane e c’è la necessità di riassumere personale”.
Gli interventi della scorsa settimana dovevano anche favorire la riapertura degli impianti che purtroppo non c’è stata, con grande delusione degli operatori e della popolazione. “Servono senso di responsabilità, buon senso e tutte le cautele del caso, ma sono necessarie le attenzioni verso la comunità, altrimenti il Paese va allo sbando”.
In conclusione Pettinari ricorda che di fronte a fenomeni nevosi intensi serve la collaborazione di tutti, istituzioni e persone. “È chiaro che la nostra priorità è la sicurezza dei lavoratori, operare sulla neve non è una passeggiata e quando ci sono situazioni di pericolo blocchiamo l’intervento. È successo, ad esempio, tra la notte del 25 e il 26 gennaio scorso: in altitudine c’era una bufera di neve e per tutelare le persone abbiamo sospeso l’intervento notturno per riprenderlo nel giorno successivo. Questa decisione salvaguarda chi sta lavorando ma al tempo stesso anche chi si muove in auto, che potrebbe improvvisamente, trovarsi in situazioni molto difficili. In montagna non ci si può avventurare”.
Le sbarre dei passaggi a livello restano abbassate per circa mezz'ora, il traffico va in tilt. È quanto avvenuto nel primo pomeriggio odierno nelle principali arterie stradali di Macerata, da via Mattei, a via Roma e via Spalato.
Il problema si è verificato sulla linea regionale che collega la stazione di Civitanova Marche a quella di Macerata, per via della mancata chiusura di uno dei passaggi a livello posti lungo il percorso a causa di un guasto improvviso mentre il treno era in transito, simile a quello riscontrato circa una settimana fa in via Roma (leggi qui).
Il convoglio è stato bloccato per diversi minuti, con conseguente ritardo nell'arrivo a destinazione presso la stazione di Macerata. Le sbarre, in ogni caso, si sono abbassate in automatico in base all'orario d'arrivo previsto dalla tabella di marcia. La situazione è stata ripristinata proprio in questi minuti, con conseguente deflusso del traffico.
Numerose segnalazioni sono pervenute alla Polizia Locale di Macerata, per via dei disagi causati agli automobilisti nella giornata di Carnevale.
La Provincia di Ancona diventa off limits: vietati gli spostamenti in entrata e uscita fino a domenica 21 febbraio. Lo comunica il presidente regionale Francesco Acquaroli,
A seguito del confronto con l’Istituto Superiore di Sanità e d’accordo con il Ministero della Salute, nel pomeriggio di oggi il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli, ha firmato un’ordinanza con la quale si mitigano, dalle ore 8 di domani mattina alle ore 24 di sabato, gli spostamenti da e per la provincia di Ancona, territorio che negli ultimi giorni ha registrato una tendenza in aumento del contagio da Covid-19 con la presenza di alcuni casi di variante inglese.
All’interno del territorio provinciale, tra i comuni, restano in vigore le regole della zona gialla e non sono previste chiusure di attività.
Questa decisione segue il confronto avuto con l’ISS, il quale ha analizzato i dati relativi alla situazione epidemiologica della Regione e della provincia di Ancona, in particolare relativamente al periodo di riferimento della settimana dall'8 al 14 febbraio. Come spiegato dal servizio Sanità, anche questa mattina nel corso dell’incontro che si è svolto in videoconferenza con il presidente Acquaroli, l’assessore Saltamartini, la dirigente dottoressa Di Furia e i sindaci dei Comuni dell’anconetano più interessati, la situazione epidemiologica è costantemente monitorata e resta sotto controllo. Il provvedimento precauzionale si è reso dunque necessario per mitigare i flussi dei cittadini e monitorare l’andamento del contagio, soprattutto in riferimento alla variante inglese, sul territorio anconetano e nel resto della regione.
Nel provvedimento adottato oggi dalla Regione, a decorrere dalle ore 8 del 17 febbraio 2021 e fino alle ore 24 del 20 febbraio 2021, non sono consentiti spostamenti in entrata e in uscita dal territorio della Provincia di Ancona, salvi gli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative o da situazioni di necessità ovvero per motivi di salute. Sono comunque consentiti gli spostamenti strettamente necessari ad assicurare lo svolgimento della didattica in presenza nei limiti in cui la stessa è consentita. È consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Il transito sul territorio è consentito qualora necessario a raggiungere ulteriori territori non soggetti a restrizioni negli spostamenti o nei casi in cui gli spostamenti sono consentiti dalla normativa vigente. Occorre sempre far uso della autocertificazione riguardo alle cause giustificative dello spostamento. La violazione della disposizione comporta l’applicazione delle sanzioni previste dall’articolo 4 del d.l. 19/2020.
Resta sempre necessaria la massima cautela di tutti i cittadini nel rispetto delle norme anticontagio, a cominciare dal divieto di assembramento, dall’attenzione per le norme igieniche e l’utilizzo corretto dei dispositivi di protezione individuale.
L’autocertificazione è quella in vigore a livello nazionale, scaricabile al sito https://www.interno.gov.it/sites/default/files/2020-10/modello_autodichiarazione_editabile_ottobre_2020.pdf
Di seguito il testo dell'ordinanza firmata dal presidente regionale:
Si è svolta in mattinata una riunione tecnica per la messa in sicurezza del porto di Civitanova Marche a cui hanno partecipato, in modalità streaming, il Sindaco Fabrizio Ciarapica, Nardo Goffi, dirigente del servizio tutela, gestione e assetto del territorio Regione Marche, Nicoletta Santelli, funzionario tecnico Regione Marche, l’Ammiraglio Enrico Moretti, direttore marittimo della Regione Marche ed Ylenia Ritucci, comandante della Capitaneria di Porto di Civitanova.
L’incontro di oggi rientra in un processo di dialogo costante tra le parti per programmare e progettare i futuri interventi sul porto. La messa in sicurezza costituisce, non solo un importante obiettivo a vantaggio degli operatori portuali e della comunità civitanovese, ma anche un consistente inizio per la riqualificazione ed il rilancio del porto anche in ambito di attrattiva per yacht e grandi imbarcazioni.
A tal riguardo, riprendendo il progetto approvato in Regione Marche, la messa in sicurezza del porto prevede una prima fase inerente il prolungamento del molo est, al fine di consentire una maggiore protezione in caso di mareggiate, ed una seconda fase relativa alla costruzione di una nuova darsena a tutela dei diportisti.
La Regione Marche, ribadendo la volontà di operare investimenti sul porto civitanovese, ha annunciato che entro poche settimane sarà approvata una delibera di giunta regionale con l’assegnazione di risorse per il porto di Civitanova, parte delle quali utilizzate per commissionare uno studio, attraverso l’ausilio di un simulatore, propedeutico alle opere da realizzare, utile per capire se il progetto necessita di qualche modifica. Le parti intervenute si sono dichiarate d’accordo nel procedere con questo primo passaggio e ripromesse di riunirsi entro il mese prossimo.
“Esprimo la mia soddisfazione – ha dichiarato il Sindaco Ciarapica – per l’incontro odierno che è risultato estremamente proficuo. La messa in sicurezza del porto è il punto di partenza per una serie di opere e di interventi per un settore altamente strategico soprattutto per il turismo e la cantieristica. Ringrazio l’Ammmiraglio Moretti, la Regione Marche e la comandante della nostra Capitaneria Ritucci per questa azione combinata di tutti gli attori che apporta indubbi vantaggi per la città, la regione e gli operatori portuali”.
A partire dal primo febbraio, come previsto dall'ordinanza sindacale del primo cittadino Sauro Scaficchia, sarà possibile recarsi al percorso turistico che porta sino alla Lame Rosse, dal lunedì al venerdì.
È, invece, prevista la chiusura a tutti del percorso turistico che dalla diga del Lago di Fiastra conduce alle Lame Rosse, alla Grotta dei Frati, alle Gole del Fiastrone e alla Valle del Rio Sacro nei giorni festivi e pre-festivi, ad eccezione di coloro che vi si recano per comprovate esigenze lavorative.
"Le persone le quali non si adeguino senza giustificato motivo, saranno sanzionate con l'applicazione della sanzione amministrativa da 25 a 500 euro" si legge nell'ordinanza del primo cittadino Sauro Scaficchia.
Il provvedimento resterà in vigore sino al 30 aprile.
Il Servizio Sanità della Regione Marche ha comunicato che nelle ultime 24 ore sono stati testati 4962 tamponi: 2995 nel percorso nuove diagnosi (di cui 1320 nello screening con percorso Antigenico) e 1967 nel percorso guariti (con un rapporto positivi/testati pari al 9,2%).
I positivi nel percorso nuove diagnosi sono 277: 58 in provincia di Macerata, 87 in provincia di Ancona, 65 in provincia di Pesaro-Urbino, 18 in provincia di Fermo, 29 in provincia di Ascoli Piceno e 20 fuori regione.
Questi casi comprendono soggetti sintomatici (31 casi rilevati), contatti in ambito domestico (53 casi rilevati), contatti stretti di casi positivi (79 casi rilevati), contatti in ambito lavorativo (14 casi rilevati), contatti in ambienti di vita/socialità (2 casi rilevati), contatti in ambito assistenziale (2 casi rilevati), contatti con coinvolgimento di studenti di ogni grado di formazione (17 casi rilevati), screening percorso sanitario (2 casi rilevati).
Per altri 77 casi si stanno ancora effettuando le indagini epidemiologiche. Nel Percorso Screening Antigenico sono stati effettuati 1320 test e sono stati riscontrati 48 casi positivi (da sottoporre al tampone molecolare). Il rapporto positivi/testati è pari al 4%.
Dal punto di vista percentuale, nel rapporto tra il numero di tamponi processati nel percorso nuove diagnosi e il numero di contagiati, si evidenzia un decremento rispetto alla giornata precedente: incidenza al 9,24% oggi, rispetto al 21,29% di ieri.
Da oggi, 16 febbraio, fino a domenica 21 febbraio il parco di Villa Lauri e i Giardini Diaz rimarranno chiusi al pubblico.
La chiusura delle due aree verdi si è resa necessaria a causa delle condizioni del terreno, con presenza di neve e ghiaccio, che delle alberature. Ad oggi, infatti, non possono essere garantite le condizioni di fruizione in sicurezza di entrambi i parchi che riapriranno però regolarmente lunedì prossimo, 22 febbraio, con il consueto orario 8 – 16.30.
"Luca Ceriscioli, positivo al Covid, è stato ricoverato all’ospedale San Salvatore di Pesaro. Fortunatamente non ha problemi respiratori, ma solo una febbre persistente che dura da più di dieci giorni". A comunicarlo, in una nota, è il segretario regionale del Partito Democratico Giovanni Gostoli. Ceriscioli si trova nel reparto di Medicina dell'ospedale pesarese, dopo essere stato contagiato dai genitori (anche il padre era stato in ospedale).
L'ex presidente regionale, 55 anni, in carica dal 2015 fino allo scorso settembre, ha guidato la Regione Marche nella prima fase della pandemia, mettendosi anche in urto con il Governo Conte, quando decise, a febbraio, di chiudere le scuole per evitare la diffusione del contagio. Sua anche la scelta di rivolgersi a Guido Bertolaso per realizzare un ospedale sul modello di quello della Fiera di Milano.
Il Covid Hospital di Civitanova Marche, avviato tra molte polemiche la scorsa primavera, ospita attualmente oltre 50 degenti, oltre ad alcuni pazienti provenienti dall'Umbria. Oggi il presidente del Consiglio regionale Dino Latini gli ha inviato un saluto all'inizio della seduta, ricordando anche i tanti marchigiani alle prese con il covid. Sono oltre 8.000 gli attualmente positivi (ricoverati e persone in isolamento domiciliare) nelle Marche.
"Auguri di pronta guarigione Luca, e un abbraccio da parte di tutte e tutti noi!" ha chiosato Gostoli.
"Forza Luca, un grande abbraccio e rimettiti presto! Un in bocca al lupo a te e a tutti i ricoverati nei reparti covid della nostra regione: siete in ottime mani". Questo il pensiero rivolto all'ex governatore dall'ex consigliere civitanovese della Regione Marche, Francesco Micucci.
Nel tardo pomeriggio di ieri, mentre molti gatti delle nevi stavano preparando le piste in vista dell’apertura degli impianti sciistici fissata per oggi, è arrivato lo ‘spiazzante’ stop a firma del Ministro Roberto Speranza che ha prolungato la chiusura per ulteriori tre settimane (leggi l'articolo).
Giorni di lavoro persi e risorse economiche sprecate per tutti gli operatori di un settore che nelle ultime settimane si erano spesi per garantire la riapertura delle stazioni in sicurezza, con regole e accorgimenti per evitareassembramenti. Un'infausta comunicazione giunta proprio all’ultimo secondo che non ha fatto altro che aumentare l’amarezza per una stagione sciistica che può oramai considerarsi finita.
“E’ stata una notizia che ci ha lasciato di stucco, sia per le tempistiche che per le modalità con cui è arrivata –esordisce il Sindaco di Sarnano Luca Piergentili - è stato fatto credere alle stazioni che avrebbero riaperto quindi tutti i gestori degli impianti si erano organizzati per questo evento ottemperando a tutte le normative anti-covid previste dal CTS”.
Un lavoro quindi iniziato e programmato all’indomani del via libera decretato, per le regioni 'gialle', lo scorso 4 febbraio ma che è stato totalmente vanificato ad appena 12 ore dallo start già comunicato: “Si tratta di una misura totalmente ingiustificata in quanto va a ledere un settore specifico che non è poi quello in cui si creano assembramenti in quanto le zone di montagneadurante i weekend gialli sono comunque frequentante da centinaia di persone – spiega Piergentili – la verità è che certe decisioni non possono essere prese dal Governo centrale ma devono essere delegate alle singole regioni in quanto hanno il polso delle diverse realtà montane”.
“Impossibile paragonare gli impianti sciistici delle Marche con quelli di Veneto o Trentino Alto Adige perché sono tutte situazioni differenti – incalza - ieri nella stazione di Sarnano c’erano molte persone in pista con il bob e il parco giochi era pieno di bambini che giocavano con la neve; anche quelli sono assembramenti ma, essendo in zona gialla non possiamo vietarne l’accesso perché la legge dice questo – dichiara il primo cittadino - Non riusciamo a capire questa decisone ma a malincuore ci adeguiamo".
Senza dubbio una mancata occasione per tornare compiere un primo passo verso la normalità ma anche un ‘colpo’ economico pesante non solo per i gestori degli impianti: “L’indotto che genera un fine settimana di piste aperte è assolutamente diverso da un normale weekend ecco perché il danno riguarda tutti i territori della montagna – sottolinea Piergentili - Questa per l’innevamento è stata la stagione migliore degli ultimi 10 anni ma purtroppo la pandemia e le decisioni del Governo hanno impedito di sfruttarla al meglio".
"Non dimentichiamo che i nostri sono territori che soffrono ancora degli effetti negativi del sisma del 2016 quindi avere un po’ di ossigeno dal punto di vista economico non ci dispiace di certo – chiosa il sindaco di Sarnano - mantenere un'attività commerciale in queste zone è già difficile di suo se poi si perdono determinati opportunità, diventa sempre più difficile trovare qualcuno che sia pronto ad investire in queste zone”.
Delusione mista a rabbia anche a Bolognola soprattutto per tutti quegli esercenti funiviari che sono stati nuovamente costretti ad annullare l’apertura della stazione e, visto il periodo dell’anno, decretare la fine di una stagione sciistica mai iniziata (qui il gesto di protesta di Bolognolaski): “I politici attuali non si rendono minimamente conto dei danni che provocano certe decisioni prese all’ultimo minuto – tuona il primo cittadino di Bolognola Cristina Gentili - considerando che è da oltre una settimana che si parla, in maniera più accentuata, di variante ingles. Credo che avrebbero avuto tutto il tempo per comunicare tali misure con anticipo in modo che ogni attività, non sono i gestori di impianti da sci, avrebbe avuto la possibilità di organizzarsi”.
Sforzi, non solo economici, per tutti i professionisti di un settore che erano pronti a ripartire questa mattina con tutte le ‘carte in regola’ per farlo e che ora si dovranno occupare del rimborso degli skip ma anche delle disdette, con tutti gli effetti negativi sulla conservazione delle scorte alimentari già comprate, sopratutto per quanto riguarda le attività ristorative: “Non discuto sulla gravità dell’emergenza – chiarisce il Sindaco – ma nessuno mi venga a dire che non c’era la possibilità di prendere una decisione del genere prima di ieri sera e non all’ultimo minuto”.
Un'ulteriore ‘mazzata’ quindi ad un territorio già duramente provato dagli eventi sismici del 2016: “Durante il mio mandato da primo cittadino ho dovuto gestire prima il sisma e ora il Covid quindi so bene che, in certi casi, vanno prese delle decisioni repentine –illustra Gentili- ma tali limitazioni ci stanno distruggendo più del terremoto stesso; la differenza è che in quel caso fu un evento naturale che abbiamo gestito a livello territoriale mentre questa emergenza sanitaria è stata trattata in maniera allucinante – prosegue - doveva essere affrontata assolutamente dal punto di vista territoriale perché chi è al Governo non conosce le varie situazioni; ecco perché un sindaco deve avere più potere decisionale, con le responsabilità che ne conseguono, e non mettere la faccia su decisioni prese dall’alto”.
La decisione di chiudere gli impianti sciistici dettata dal Governo centrale mette in pratica sullo stesso piano tutte le stazioni italiane senza tener conto delle specificità di ogni singolo territorio: “Capisco che in grandi impianti sciistici, nonostante tutti i gestori si siano adeguati alle norme anti-Covid, si possano creare delle situazioni di assembramento - aggiunge il primo cittadino - la decisione di chiudere la stazioni può essere stata anche giusta ma quello che è stato senza dubbio sbagliato è il modo in cui è stata comunicata”.
“Per far rispettare le regole ci sono delle possibilità sanzionatorie quindi è sufficiente che ci siano più controlli volti a far rispettare le norme altrimenti ci rimettono sempre i gestori delle attività – conclude Gentili – se bisogna stare chiusi non è un problema, ma non condivido il modus operandi con cui si è arrivati a prendere tale decisione perché non tiene minimamente conto delle esigenze e necessità di coloro che lavorano in questo settore”.
Oggi la società Bolognola-ski ha consegnato al primo cittadino dell’omonima stazione Cristina Gentili, la divisa degli impianti sciistici.
"Un gesto simbolico, di grande disapprovazione per l’imbarazzante situazione che le stazioni sciistiche stanno vivendo". Così lo definiscono Giacomo Zanchetti e Francesco Cangiotti, direttore degli impianti della stazione sciistica di Bolognola.
I due non accettano il comportamento del Governo, a meno di 12 ore dalla riapertura degli impianti, dopo l’ok delle settimane scorse e dopo giorni di lavoro e ingenti spese economiche per garantire l’apertura e la messa in atto degli adeguamenti anti-covid: innevamento artificiale sempre in funzione, ore di battipista, apertura del canale online di vendita degli skipass per garantire e cercare di limitare al minimo ogni forma di assembramento ed assicurare un servizio ottimale al cliente.
Dopo tutto questo lavoro si sentono umiliati insieme a tutti gli addetti e operatori del settore.
Oggi Bolognola Ski sarebbe stata l’unica stazione da sci delle Marche a garantire sicurezza e ad essere pronta ad ospitare il 30% dei clienti così come imposto da regolamento, un esempio virtuoso per la regione Marche che vede giovani imprenditori non arrendersi nelle innumerevoli difficoltà che questo territorio ha subito negli anni, lavorando sempre con entusiasmo e professionalità.
“Abbiamo deciso di consegnare la divisa della nostra stazione sciistica - dice Giacomo Zanchetti - dietro a quella divisa ci sono tutti i nostri sforzi, i nostri ragazzi che insieme a tutta la società credono nel territorio e nelle sue potenzialità. Oggi la notizia di chiusura fino al 5 marzo è arrivata come una doccia gelida, senza alcun rispetto per le persone e per il lavoro. Ristori mai arrivati da marzo dello scorso anno e ora accumuliamo ulteriori danni economici relativi a gli investimenti che abbiamo affrontato solo perché abbiamo creduto nel nostro lavoro e abbiamo affrontato con la massima diligenza e rispetto tutti i protocolli”
“Ennesimo rinvio, di una stagione mai iniziata - afferma Francesco Cangiotti, direttore degli impianti - che vede la delusione nelle istituzioni e la speranza ormai svanita di un rilancio di questo settore che è cardine di un’economia di un intera vallata”
"Ristori ma a questo punto anche rimborsi immediati, perché non è una questione di chiusura ma è la modalità ad aggravare questa situazione economica sulle spalle delle aziende private come le nostre, che tra l’altro sorreggono l’economia invernale dell’intera zona. Siamo l’unica stazione delle Marche - continua Cangiotti- ad aver sostenuto gli atleti e le scuole sci, con le nostre aperture speciali solo per loro, proprio per garantire un servizio completamente a nostre spese e continueremo a farlo perché la montagna deve continuare a vivere".
In questo senso, di pochi minuti fa è la rassicurazione fornita dall'assessore regionale Guido Castelli circa l'arrivo di 4,5 miliardi come indennizzo della stagione sciistica compromessa (leggi qui).
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha ricevuto ufficialmente la task force sanitaria che in queste settimane è stata impiegata all’ASP “Porcelli” di Tolentino a seguito della pandemia di covid 19 che ha colpito gli ospiti e il personale della struttura tolentinate lo scorso Natale e che considerata l’attuale situazione nelle prossime ore rientrerà nei propri reparti di appartenenza.
Il team sanitario composto dal Tenente Medico Silvio Pallone, dal Luogotenente Vincenzo Serpico, dal 1° Maresciallo Ludovico De Marco, dal Maresciallo di 2° Classe Anselmo Pacifico erano giunti a Tolentino nella serata del 14 gennaio e sono entrati in servizio nella mattinata del 15 gennaio scorso. I sanitari militari dopo aver fatto un sopralluogo operativo, si sono coordinati con l’Usca e subito si sono messi al lavoro, prendendo coscienza della struttura con l’intento di essere immediatamente utili. Ovviamente si sono anche resi conto della difficoltà nel gestire una situazione così complessa anche per l’alto numero dei pazienti e per il fatto che l’Asp, di fatto era divenuta un vero e proprio reparto ospedaliero.
Fin da subito hanno fattivamente collaborato con il personale interno e con i sanitari dell’Usca e con i medici di base per assicurare i servi sanitari necessari in una situazione di emergenza come quella che ha interessato l’Asp di Tolentino.
Il Sindaco Giuseppe Pezzanesi ha voluto ringraziare personalmente i sanitari militari dell’Aeronautica militari che sono stati un supporto prezioso nel combattere l’epidemia da covid che ha colpito, purtroppo, l’Asp di Tolentino.
A ognuno di loro ha consegnato un attestato di stima e gratitudine dove sono state evidenziate la professionalità, l’abnegazione e il grande senso di umanità, con i quali i sanitari militari hanno assistito i malati, creando un ponte comunicativo con le famiglie dei pazienti e instaurando un proficuo rapporto collaborativo con tutto il personale dell’ASP, assicurando cure continue e i servizi sanitari necessari a superare la crisi.
Il Sindaco ha ringraziato il Tenente Medico e i tre Marescialli per il loro apporto e per il lavoro svolto con dedizione.
Parole di elogio e attestazioni di stima sono state espresse anche da parte del vicesindaco Silvia Luconi, dell’Assessore alle Politiche Sociali Francesco Pio Colosi, dal Presidente del Consiglio comunale Carmelo Ceselli mentre il Presidente del CdA dell’Asp “Porcelli” Giorgio Sbaraglia e il Direttore Simone Ricci hanno sottolineato la collaborazione che si è fin da subito instaurata con il personale interno e il prezioso apporto dato con grande disponibilità.
Il team sanitario militare ha ringraziato per l’ottima accoglienza ricevuta ed ha evidenziato il grande lavoro svolto con tutto il personale interno, con quello dell’Usca e con i medici di base in favore del superamento della crisi, elogiando l’organizzazione della struttura. Ad oggi, in base ai tamponi effettuati, la quasi metà degli ospiti si è negativizzata.
Il Sindaco Pezzanesi ha anche ringraziato il CdA, la Direzione e il personale dell’Asp “Porcelli”.
“Tutti i dipendenti – ha detto - nel periodo di pandemia da covid 19 che ha interessato gli ospiti della struttura, hanno dimostrato grande abnegazione e professionalità e sopra le proprie forze hanno assicurato a tutti gli ospiti le necessarie cure sanitarie. Tutti i dipendenti si sono distinti per dedizione, umanità, spirito di sacrificio e preparazione professionale, assistendo tutti gli ospiti, anche in condizioni di estrema difficoltà. Determinante il loro lavoro per superare lo stato di crisi venutosi a creare a seguito della pandemia. Ringraziamo – ha detto il Sindaco - tutti i dipendenti dell’ASP “V. Porcelli” ed esprimiamo loro tutta la nostra stima e riconoscenza”.
Il Comando della Polzia locale ha emesso un’ordinanza che modificherà temporaneamente la circolazione stradale in via Tucci, piazzale Maurizio Serra e strada comunale Torregiana, per consentire all’Apm di effettuare lavori di riparazione e rifacimento delle condotte fognarie nell’area davanti al Palazzetto dello Sport di Fontescodella.
Il provvedimento prevede, da mercoledì 17 febbraio fino al 27 febbraio, e comunque fino al termine dei lavori in:
via Giuseppe Tucci
- restringimento della carreggiata nel tratto di strada prima della rotatoria;
- passaggio obbligatorio, in base all’avanzamento del cantiere, per mantenere due corsie di marcia delle dimensioni di 3 metri;
- limite massimo di velocità di 30 Km/h, nel tratto interessato dai lavori;
- divieto di sorpasso, nel tratto interessato dai lavori;
Piazzale Francesco Serra
- senso unico alternato “ a vista”, nel tratto interessato dai lavori, con precedenza ai veicoli in uscita;
- divieto di sosta con rimozione coatta, nel piazzale ove necessario per lo svolgimento dei lavori e garantire la fluidità della circolazione;
Strada comunale “Torregiana”
- divieto di transito nel tratto interessato dai lavori, per i veicoli provenienti dalla rotatoria di via Tucci.
Uomini e mezzi del gruppo comunale della Protezione Civile di San Severino Marche sono entrati in azione dopo le nevicate di questi giorni con un mezzo spargisale per evitare il rischio di formazione di ghiaccio sulle strade cittadine in considerazione anche del consistente abbassamento delle temperature.
L’opera dei volontari, in particolare, si è concentrata in via Ludovico Ariosto, nelle stradine interne del rione Uvaiolo e in località Maricella dove si sono registrate le principali difficoltà.
Insieme ai volontari in questi giorni gran lavoro anche per operai e tecnici dell’ufficio Manutenzioni del Comune per la rimozione di alberi pericolanti o abbattutisi sulla sede stradale. Sempre presenti sulle strade, per evitare pericoli ad automobilisti e pedoni, anche gli agenti della Polizia Locale.