Sono iniziati i lavori di sistemazione e regolarizzazione del marciapiede in via Murri, nel tratto che dall’incrocio del Palavirtus conduce al Parcheggio Garibaldi, per circa un chilometro. L’opera, affidata alla ditta Giemme snc, consiste nella pulizia dalle erbe infestanti, nella regolarizzazione del sottofondo e nella realizzazione definitiva della pavimentazione; l’importo complessivo dell’intervento è di 30mila euro. La conclusione dei lavori è prevista per la fine di gennaio.
«Con questa opera completiamo la viabilità di via Murri che era stata lasciata senza marciapiede e costringeva i pedoni a camminare sulla sede stradale – ha commentato l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. L’intero intervento è stato finanziato con residui di bilancio del 2021 e questo è motivo di soddisfazione dal momento che mette in evidenza l’oculatezza con la quale vengono gestite le risorse senza ricorrere a indebitamento. Anche quest’anno proseguiremo l’opera di miglioramento dei percorsi pedonali e della viabilità perché riteniamo che la manutenzione debba essere fatta in modo costante e diffuso e non concentrata a fine mandato».
L’Amministrazione comunale per il secondo anno consecutivo azzera l’imposta in considerazione del perdurare dello stato di crisi derivante dalla pandemia da Covid-19. Stop per il secondo anno consecutivo alla tassa di soggiorno che deve essere corrisposta da chi sceglie di alloggiare in una delle strutture ricettive operanti nel territorio di Civitanova Marche. La decisione è stata presa ieri dalla Giunta comunale, come riferisce il sindaco Fabrizio Ciarapica.
“La situazione drammatica che le imprese che operano nel settore turistico si trovano ad affrontare per il terzo anno consecutivo – spiega il sindaco Ciarapica, che ha la delega alla Cultura e Turismo – ci ha fatto decidere senza esitazione di riproporre la sospensione dell’imposta di soggiorno, quale ulteriore provvedimento di sostegno dell’Amministrazione comunale alle imprese del territorio. Anche se la situazione è diversa da inizio pandemia, gli operatori sono indubbiamente ancora in sofferenza e compito dell’Amministrazione comunale è sostenere le attività turistiche e commerciali locali. In vista della fine dell’emergenza sanitaria, che si legherà alla ripresa dell’economia, proseguiamo a sostenere chi è in difficoltà in questo particolare momento”.
Con la deliberazione G.C. n. 86 del 9/3/2018, il Comune di Civitanova aveva introdotto l’imposta con l’approvazione del relativo Regolamento per le tariffe giornaliere da 1 euro al giorno e 1,5 euro al giorno per alberghi 5 stelle. Nella seduta di ieri, dunque, la Giunta comunale ha stabilito la sospensione dell’imposta di soggiorno anche per l’anno 2022, riproponendo il provvedimento attuato nello stesso periodo del gennaio del 2021. Nel 2020, con lo scoppiare della pandemia, l’applicazione dell’imposta veniva sospesa dal 17/04/2020 al 31/12/2020.
Non dovranno versare pertanto alcuna tariffa giornaliera per l’anno in corso, le strutture ricettive alberghiere e all’aria aperta con 5 stelle, le residenze turistico-alberghiere, campeggi e centri vacanze, villaggi turistici, le locazioni brevi e altre strutture ricettive. L’azzeramento delle tariffe giornaliere comporterà una minore entrata nel Bilancio comunale 2022 stimabile in € 150.000,00.
Non si arrestano i contagi, in virtù della variante Omicron e del conteggio dei tamponi rapidi. Dopo il record di ieri (7.748) oggi si registrano 5850 nuovi positivi. Il tasso di positività passa al 39,1% (ieri 40,5%) sui 14.975 tamponi analizzati (19.138). L'incidenza settimanale si attesta, invece, a 2.549,41 casi su 100mila abitanti (2.319,16). Curva Covid che però sembra andare verso una "stabilizzazione", come afferma l'osservatorio epidemiologico delle Marche.
Il virus continua a correre soprattutto in due province: Ancona (1.581) e Pesaro Urbino (1.494), seguite da Macerata (916), Ascoli Piceno (913) e Fermo (698); sono 248 i contagi provenienti da fuori regione. Per quanto riguarda le classi di età, le più colpite si confermano quelle tra i 25 e 44 anni con 1.593 casi e tra 45 e 59 anni con 1302 nuovi casi. Resta alta l'attenzione anche per i contagi tra i più giovani: nelle tre fasce che comprendono bambini e adolescenti tra 6 e 18 anni, infatti, sono stati registrati 1.466 casi.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 349 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+2 rispetto a ieri), dei quali 55 in Terapia intensiva (-4 rispetto a ieri) e 294 in Area medica (+6); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 71 (-1) e quelli in reparti non intensivi 223 (+7 rispetto a ieri) mentre 22 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano otto decessi correlati al Covid: un 76enne di Fermo, un 85enne di Mondolfo, un 76enne di Fano, un 88enne di Venarotta, un 98enne di Rotella, una 70enne di Civitanova (senza patologie pregresse), un 79enne di Macerata e un 87enne di Treia.
Ha suscitato scalpore negli ultimi giorni il ritrovamento di tre lupi brutalmente uccisi nella zona di Corinaldo (AN), vittime di un bracconaggio illecito sempre più diffuso nelle Marche. Ad alimentare l'escalation di violenza quella che dalle associazioni animaliste è stata definita come una "sistematica campagna di terrore e odio". Nel frattempo, Regione e ATC (Ambito Territoriale Caccia) fanno muro: nascosti i dati sulle uccisioni degli animali. "Siamo di fronte a politici scellerati", racconta Danilo Baldini della LAC (Lega Abolizione Caccia), da anni in prima linea per la salvaguardia delle specie protette.
Da almeno tre o quattro anni è in corso una vera e propria campagna di demonizzazione della figura del lupo nelle Marche. I media e i social continuano a riportare notizie e informazioni per lo più false, anche perché spesso quelli avvistati non sono nemmeno dei veri e propri lupi, ma semplicemente dei cani dalle caratteristiche fisiche simili.
Perché questa campagna ha raggiunto livelli così ampi? Ci sono degli interessi politici di fondo all'interno della giunta Acquaroli. Le informazioni vengono volontariamente distorte ed esasperate per tornaconto elettorale, avallando le richieste dei cacciatori più incalliti che soffrono la competizione con il lupo, soprattutto per quel che riguarda il cinghiale.
Chi, secondo lei, fomenta le ragioni dei cacciatori? Gente come l’assessore regionale Stefano Aguzzi, anche lui cacciatore: nell’ultimo Consiglio Regionale ha fatto delle dichiarazioni assurde, parlando della pericolosità dei lupi per l’uomo, per i bambini. Ma senza alcun fondamento logico o scientifico. La dieta principale del lupo è basata su cinghiale e capriolo, quindi è pressoché impensabile che attacchi l’essere umano con l’intento di cibarsene.
È pur vero che soprattutto nell’ultimo anno abbiamo assistito a una grande proliferazione di cinghiali sul territorio marchigiano. Fino a 50 anni fa il cinghiale era presente in Italia in poche zone della Maremma, e per di più aveva dimensioni più piccole. Poi all’inizio degli anni '70 i cacciatori hanno importato dall’Est Europa la specie ungherese che è molto più prolifica e di grandi dimensioni. Questo fatto ha permesso anche al lupo di ripopolarsi.
Quali sono le argomentazioni dell’assessore Aguzzi per giustificare la pericolosità del lupo? Nell’ultimo Consiglio Regionale si è limitato a rispondere a un’interrogazione del consigliere Giacomo Rossi - noto paladino degli “odiatori di lupi”. Inoltre, recentemente l’assessore alla caccia Mirco Carloni è riuscito a far approvare due emendamenti. Il primo per incentivare i giovani a prendere la licenza di caccia, esentandoli dal pagare la tassa dovuta nei primi due anni di iscrizione; il secondo è volto a coprire le spese delle squadre di cinghialai attraverso le risorse regionali, quindi denaro pubblico.
Cosa sarebbe più opportuno fare per una corretta sensibilizzazione sull’argomento? Smettere di dire che il lupo è pericoloso per l’uomo, perché per natura è molto elusivo. Poi è ovvio che può approfittare di un gregge incustodito. Sarebbe più opportuno fare prevenzione, adeguare gli allevamenti con recinzioni e cani da guardia adatti come i pastori abruzzesi.
Il 2021 che anno è stato per questo tipo di caccia? Un anno tremendo: in giro ci sono molti bracconieri, e alcuni di essi uccidono semplicemente per divertimento. A livello di indagine, poi, per noi è complicato risalire ad un profilo definito del tipico cacciatore marchigiano. Quel che è certo è che queste persone hanno dei referenti politici che li tutelano, noi animalisti no. E tanto meno gli animali.
Avete richiesto dei dati alla Regione per poter eseguire un approfondimento sul fenomeno? Ci siamo rivolti a più riprese a Carloni e all’ATC, ma schivano sempre queste nostre richieste. Non avendo dati a sufficienza in realtà non si potrebbe nemmeno programmare la stagione venatoria, ma guarda caso lo fanno lo stesso.
Cosa vi proponete di fare nel prossimo futuro? Continueremo con i nostri ricorsi al TAR, al Consiglio di Stato, chiedendo degli interventi concreti anti bracconaggio. Noi vorremmo intensificare il controllo sul territorio marchigiano, visto che oltre alle armi e i bocconi avvelenati spesso i lupi finiscono in trappole che non sono neppure riservate loro.
“Le Marche non hanno bisogno di nuovi termovalorizzatori, tantomeno la provincia di Macerata, che offre un eccellente servizio con ottimi risultati nella gestione dei rifiuti, che va solo implementato su alcuni aspetti. È quanto dichiara Marco Ciarulli presidente di Legambiente Marche, riguardo l’idea paventata di un nuovo impianto termovalorizzatore in provincia di Macerata.
“L’impiantistica – prosegue Ciarulli - va sviluppata realizzando gli impianti di riciclo, non quelli di recupero energetico da combustione dei rifiuti che andrebbero a depotenziare l’ottimo lavoro fatto con la raccolta differenziata, vincolando le politiche future ad una produzione costante di rifiuti per alimentare l’impianto. La priorità deve essere la riduzione della produzione di rifiuti, ed attorno a questa priorità, dobbiamo sviluppare strategie opportunamente legate all’economia circolare”.
“L’associazione, nella recente edizione di “Ecoforum Marche”, ha comunque sottolineato l’importanza del lavoro che sta svolgendo il Cosmari, Consorzio provinciale di Macerata, attraverso l’impianto di digestione anaerobica e i green point installati a Castelraimondo, due ottime pratiche in termini di economia circolare”.
“La direzione è stata tracciata – conclude Ciarulli – perseguiamola sviluppando azioni di prevenzione e nuovi impianti di riciclo, come il biodigestore o l’impianto per il riciclo dei prodotti assorbenti della persona. Con queste soluzioni possiamo realmente affamare le discariche e raggiungere l’obiettivo fissato dall’UE di conferire al 2035 meno del 10% dei rifiuti urbani prodotti. Abbiamo premiato il Cosmari nell’aprile 2017 a Bruxelles al Parlamento europeo, davanti all’allora vicepresidente della Commissione Ue Katainen, come uno dei campioni dell’economia circolare italiana per le politiche coraggiose e all’avanguardia portate avanti negli anni. La strada da perseguire nel futuro è quella fondata sull’economia circolare, sarebbe davvero incomprensibile un’inversione a U, tornando al passato con la termovalorizzazione”
Da domani per l’ingresso a parrucchieri e centri estetici sarà necessario avere con sé il Green Pass base, vale a dire quello che si ottiene anche attraverso un tampone negativo. La certificazione base, inoltre, servirà anche per andare dal tabaccaio o nelle profumerie, come anche per alcuni negozi.
Nelle prossime ore, inoltre, sarà varato un altro Dpcm che allungherà l’elenco dei luoghi accessibili solo con il Green pass base. Dalle prime indiscrezioni emerge che per andare in profumeria a comprare cosmetici e prodotti per l’igiene del corpo servirà il Green pass base, che non sarà invece richiesto per acquistare prodotti analoghi in farmacia. Anche per andare dal tabaccaio, dal fioraio o a comprare abiti da neonati servirà il certificato verde da guarigione dal Covid o con un tampone negativo.
Le edicole, sempre secondo le prime indiscrezioni riportate dalle agenzie di stampa, sarebbero state esentate, come negozi di alimentari e sanitari, i negozi di ottica e quelli per l’acquisto di pellet o legna per il riscaldamento, così come i carburanti. Per l’ingresso in farmacie e parafarmacie non servirà il pass verde, che non sarà necessario nei negozi al dettaglio di alimentari e nei supermercati.
"Occorre un provvedimento urgente che consenta anche per il 2022 la sospensione delle rate dei mutui bancari sugli immobili resi inagibili dal sisma del 2016 in Centro Italia". Lo ha detto il Commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini, nel corso di un’audizione in Commissione Bilancio al Senato sul decreto milleproroghe, preannunciando un’iniziativa comune con l’Associazione Bancaria italiana.
“Proprio in questi giorni le banche stanno riattivando le procedure per la riscossione delle rate sui mutui concessi alle imprese e ai cittadini, che sono molto preoccupati, e i tempi di conversione del decreto milleproroghe rischiano di essere troppo lunghi” ha osservato Legnini, che ha aperto l’audizione con un ricordo delle vittime, a cinque anni dalla sciagura di Rigopiano.
“La legge di bilancio 2022 è stata molto positiva per la ricostruzione, ma alcune norme, non solo quella sui mutui dei privati, non sono state confermate e sono necessarie” ha aggiunto il Commissario, sollecitando anche la proroga della sospensione delle rate dei mutui dei comuni, il rinnovo delle compensazioni, sempre a favore dei comuni, per il mancato gettito della Tari, la conferma, per le scuole del cratere, delle deroghe al numero di studenti per la composizione delle classi e la possibilità di utilizzare anche per il 2022 il credito d’imposta sugli investimenti delle imprese.
Legnini ha chiesto al Parlamento anche una norma che consenta, con le risorse già stanziate, di raforzare la struttura organizzativa del Commissario, che deve gestire il Fondo complementare del Pnrr per le Aree Sisma da un miliardo e 780 milioni, assicurando il rispetto di un cronoprogramma strettissimo senza distrarre risorse essenziali all’attività della ricostruzione.
Nelle Marche nuovo record di contagi: sono 7.748 i casi positivi segnalati nelle ultime 24 ore, con il tasso di positività che sale al 40,5% su 19.138 tamponi testati (ieri era del 40,3%) mentre l'incidenza si attesta a 2.319,16 casi su 100mila abitanti (ieri 1.919,13). Questo quadro emerge dai dati rilasciati dall’Osservatorio Epidemiologico delle Marche. Si tratta anche dell'effetto dei nuovi criteri che sanciscono la diagnosi di positività anche con testa antigenici rapidi, effettuati in farmacie, laboratori e strutture convenzionate.
Non si arresta, dunque, la quarta ondata dominata dalla variante Omicron, che "si è già allargata a macchia d'olio nelle Marche, specie nella provincia di Ancona dove ha raggiunto la massima prevalenza". A dirlo è il virologo Stefano Menzo, direttore del Laboratorio di Virologia degli Ospedali Riuniti di Ancona. Nelle altre province delle Marche (Macerata, Pesaro Urbino e Ascoli Piceno) "la prevalenza è sopra il 90%", mentre "è più indietro" a Fermo.
La quota restante di infezioni "è ancora causata dalla variante Delta" presente in maniera residuale. Secondo il professor Menzo, questa differente distribuzione della prevalenza di Omicron potrebbe dipendere "dai maggiori rapporti commerciali che la provincia di Ancona detiene, rispetto alle altre, con la Lombardia, regione dove sappiamo che la variante è arrivata prima". "Nei prossimi giorni - aggiunge - mi aspetto una ulteriore risalita dei contagi per effetto della riapertura delle scuole".
Oggi è stata proprio la provincia di Ancona quella con più contagi (2.122), seguita da Pesaro Urbino (1.977), Macerata (1.392), Ascoli Piceno (1.097) e Fermo (859); sono 301 i contagi provenienti da fuori regione. Il contagio rimane più concentrato nelle fasce di età 25-44 anni con 2.100 casi, e 45-59 anni con 2.045 casi. Nelle fasce di età da zero a 18 anni si contano 2.109 casi, dei quali 704 tra i bambini 6-10 anni.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 347 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+4 rispetto a ieri), dei quali 59 in Terapia intensiva (-5 rispetto a ieri) e 288 in Area medica (+9); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 72 (+9) e quelli in reparti non intensivi 216 (numero invariato rispetto a ieri) mentre 29 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano otto decessi correlati al Covid: una 90enne e un 57enne (si tratta di Roberto Verdenelli, il cui decesso è stato notificato dalla Regione soltanto oggi) di Recanati, una 56enne di San Costanzo, un 82enne di Penna San Giovanni, una 72enne di Ascoli Piceno, una 80enne di Senigallia, una 66 di Monte Urano e un 69enne di Montegiorgio.
Il mercato del lavoro, insieme ai tentativi di rilancio dell’economia italiana, rappresentano, in questo periodo storico, uno dei temi più critici da affrontare. Mentre si attende l’arrivo dei fondi del PNRR dall’Unione Europea, anche nella Regione Marche ci si domanda se questo denaro sarà opportunamente investito per il bene comune di tutti i lavoratori.
A fronte di una disoccupazione galoppante, dell’aumento degli incidenti sul lavoro e del fenomeno della delocalizzazione, il 2021 ha segnato una serie di dati negativi che tutto lasciano pensare fuorché ci si appresti ad una reale ripartenza. Un quadro nel quale la politica è sempre più distante dalle esigenze reali dei cittadini, come confermato anche dal segretario regionale CGIL Marche, Giuseppe Galli.
Nella Regione Marche il tasso di infortuni è arrivato al +6%, con 30 decessi nel 2021. Come si spiega questo aumento? Dopo il lockdown si è guardato principalmente alla ripresa. Nelle Marche va posta maggiore attenzione sulla tutela della salute negli ambienti di lavoro, ma serve la partecipazione sia degli imprenditori che dei lavoratori. Informazioni insufficienti, poca formazione, mancanza di ispezioni o di dispositivi di protezione. Le variabili sono tante.
Serviva la pandemia per riportare la giusta attenzione sui temi del lavoro? Il Covid ha sicuramente costretto le imprese a rivedere il DVR (documento di valutazione dei rischi), e aggiornarlo con le pratiche anti-contagio oggi richieste a livello nazionale.
E fino al 2019 le politiche sindacali cosa hanno fatto per la sicurezza sul lavoro? Le aziende avevano già l’obbligo dettato dal decreto legge 81 di organizzare un luogo di lavoro sicuro. Questo però in molti casi significa rallentare la produzione. E allora l’imprenditore, per non andare in perdita, risparmia sui costi per la sicurezza e la protezione del lavoratore. Basti pensare alla morte tragica di Luana D’Orazio, il maggio scorso. Anzi, spesso poi molti operai non denunciano il proprio datore di lavoro a causa della forte precarietà e la paura di perdere il posto.
Secondo lei vengono fatte abbastanza ispezioni da parte dell’INAIL? Si dividono generalmente in indagine di tipo ispettivo e di tipo conoscitivo. Ma nel secondo caso serve un confronto fra le parti che l’imprenditore spesso rifugge volontariamente.
Corrispondono a circa 30 mld di euro i fondi del PNRR che rientreranno nel piano strategico dell’inclusione sociale. Ci saranno dei vantaggi per i lavoratori? Il PNRR è il secondo ciclo di investimento economico più importante a livello internazionale dopo il piano Marshall del 1947. Gli economisti lo chiamerebbero “intervento di politica espansiva di tipo keynesiano”, ovvero gli Stati si sostituiscono agli imprenditori investendo direttamente nella crescita economica.
Al tempo del piano Marshall però furono introdotte delle metodologie applicative al mondo dell’economia, cosa che oggi nonostante il PNRR non sta succedendo perché si è più concentrati sugli imprenditori. Il mondo del lavoro cambia, e con essa l’attenzione rispetto a certe questioni come, ad esempio, la Carta dei Diritti del lavoratore. Il caso Caterpillar è emblematico: c’è stata indignazione politica, ma nessuno si è interessato realmente ai lavoratori. Adesso poi sono tutti concentrati sull’elezione del Presidente della Repubblica. Per discutere di certi temi serve il momento opportuno e una conformazione parlamentare più adatta.
Negli ultimi anni sembra quasi che i sindacati abbiano perso il loro peso specifico a livello di dialogo fra le parti. Dipende dalla materia trattata. La politica non riesce ad essere partecipe e unita sulle norme legate ai profitti aziendali e la tutela del lavoratore. Il jobs act lo ha dimostrato: doveva generare dei posti stabili, e invece non l’ha fatto. E la pandemia oggi ha aumentato la disoccupazione e rallentato anche i processi di riassunzioni. Alcune norme però siamo riusciti a farle applicare, come il blocco sui licenziamenti.
Che ad oggi però non sta più funzionando. Siamo in una fase delicata di ripartenza. Possiamo solo aspettare e vedere cosa succederà nei prossimi mesi.
Come vi state comportando, invece, con i lavoratori non vaccinati? Anche questo è un tema delicato perché rischia di bloccare la produzione e la ripartenza economica del Paese. Non sappiamo quanti non vaccinati ci siano oggi nelle Marche perché non abbiamo mai svolto questo tipo di indagine. Penso che alla fine tutti si sottoporranno alla profilassi, perché nessuno vuol perdere il proprio posto di lavoro. Ciò che conta è non fare distinzioni fra lavoratori buoni e quelli cattivi. E bisogna vaccinarsi.
A partire da mercoledì 19 gennaio sarà operativo un nuovo punto tamponi a Macerata, nei locali adiacenti la Farmacia Comunale 3, in via Pace 5/A. Il progetto è stato reso possibile grazie alla collaborazione tra Apm, Icrc e Comune di Macerata. Questa mattina, il sindaco Sandro Parcaroli, ha effettuato un sopralluogo in loco prima dell’apertura del nuovo punto tamponi. Presenti anche gli assessori Francesca D’Alessandro, Oriana Piccioni, Laura Laviano e Paolo Renna, il presidente Apm Gianluca Micucci Cecchi e il consigliere Claudio Gigli, il presidente dell’Ircr Giuliano Centioni e il direttore Francesco Prioglio e il consigliere comunale delegato alla Sanità del Comune, il dottor Giordano Ripa.
«Ringraziamo Apm e Ircr per aver collaborato in maniera concreta; anche in questo caso, come Amministrazione, dimostriamo di dare risposte fattive alla cittadinanza – ha commentato il sindaco Parcaroli -. Nel locale di via Pace l’utenza avrà a disposizione spazi molto ampi e spaziosi dove effettuare i tamponi antigenici. Nonostante sia già attiva la convenzione con l’Avis di Macerata, siamo a lavoro per implementare il servizio anche in altre farmacie comunali tenuto conto della sempre maggiore richiesta di effettuare tamponi rapidi antigenici da parte della comunità».
Il nuovo punto tamponi di via Pace sarà operativo a partire da mercoledì 19 gennaio dal lunedì al venerdì dalle 8:30 alle 12:30 e dalle 16 fino alle 20 mentre il sabato dalle 8:30 alle 12:30. Non è necessaria la prenotazione. Per gli adulti il prezzo del tampone è di 15 euro mentre per i minori di 7 euro. Tampone gratuito invece per gli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado con ricetta elettronica.
Sarà prorogata al 31 maggio 2022 la scadenza per la presentazione delle dichiarazioni di persistenza dei requisiti per il mantenimento del contributo di autonoma sistemazione, come comunicato dall’Ufficio ricostruzione della regione Marche. A tal proposito nel Comune di Treia ad oggi risultano 93 i nuclei familiari che usufruiscono di forme di assistenza a seguito dell’abitazione inagibile per il sisma 2016. In particolare 62 nuclei percepiscono il CAS (contributo autonoma sistemazione),7 nuclei vivono nelle SAE, 24 in alloggi Erap. Stabilito, inoltre, il 30 giugno 2022 come ultima data per presentare il progetto di ricostruzione, la mancata presentazione entro questa data comporterà la cessazione del contributo e della relativa gratuità della misura assistenziale.
“Alla luce delle nuove date, a Treia – spiega il sindaco Franco Capponi – dei 93 nuclei familiari in assistenza ad oggi, 37 rischierebbero di perdere CAS o la gratuità dell’utilizzo della Sae, dal momento che non hanno ancora presentato il progetto di ricostruzione. La mia raccomandazione e il mio invito sono, dunque, a compilare le procedure che consentiranno il rientro nella propria abitazione”. Al momento, sono circa 480 i progetti totali che non sono stati ancora presentati, ma per la maggior parte dei quali sono state inoltrate le manifestazioni d’interesse. I cantieri sisma completati sono 88; 56 sono i lavori in corso di esecuzione mentre 32 sono i progetti sisma presentati e in corso di istruttoria Ufficio Speciale Ricostruzione – Comune.
Il protocollo di intesa prevede anche la realizzazione e l’attivazione di una nuova piattaforma informatica, che sarà resa disponibile dalla struttura commissariale, con la quale si intende avviare l’armonizzazione delle misure assistenziali con le misure di ricostruzione voluta dal Commissario straordinario Giovanni Legnini, il Capo dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e i presidenti delle quattro regioni del cratere sismico
Sono 2.012 i nuovi positivi segnalati nelle ultime 24 ore nelle Marche, con il tasso di positività schizza al 40,3% su 3.995 tamponi testati (ieri era del 34,7% su 14.184) mentre l'incidenza si attesta a 1.919,13 casi su 100mila abitanti (ieri 1.459,83). Questo quadro emerge dai dati rilasciati dall’Osservatorio Epidemiologico delle Marche. Non si arresta, dunque, la quarta ondata dominata dalla variante Omicron nonostante (come ogni lunedì) non venga effettuato un numero elevato di tamponi.
Oggi è stata la provincia di Ancona quella con più contagi (622), seguita da Pesaro Urbino (445), Macerata (370), Ascoli Piceno (306) e Fermo (199); sono 90 i contagi provenienti da fuori regione. I soggetti con sintomi sono 311, 401 i casi per i quali sono in corso approfondimenti epidemiologici, mentre i positivi in setting scolastico/formativo 14.
Tra i nuovi casi ci sono 694 contatti stretti di casi positivi e 547 contatti domestici, 18 contatti in ambiente di vita socialità, 5 contatti in setting lavorativo. Contagio più concentrato nelle fasce di età 25-44 anni con 606 casi, e 45-59 anni con 455. Nelle fasce di età da zero a 18 anni si contano 594 casi, dei quali 239 tra i bambini 6-10 anni.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 343 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+5 rispetto a ieri), dei quali 64 in Terapia intensiva (+2 rispetto a ieri) e 279 in Area medica (+3); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 63 (-2) e quelli in reparti non intensivi 216 (+5) mentre 10 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano tre decessi correlati al Covid: una 84enne di Senigallia, un 65enne di Porto Sant'Elpidio e un 66enne di Pesaro. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse.
Negli ultimi giorni ben 3 lupi sono stati ritrovati morti in tre distinti luoghi delle Marche, per cause diverse, ma tutte riconducibili alla ferocia e alla barbarie umana". La denuncia arriva dalla Lac (Lega Anti Caccia), che parla di una "sistematica ed accanita campagna di terrore e di odio nei confronti dei lupi, in atto da diversi anni" sui media e sui social.
"Negli ultimi giorni del 2021 era stata ritrovata a Corinaldo una femmina di lupo ammazzata a fucilate - spiega la Lac - nei giorni scorsi invece sono stati rinvenuti altri due lupi morti, uno a causa dell'ingerimento di bocconi avvelenati e l'altro perché rimasto intrappolato in un laccio per cinghiali. Due di questi tre lupi erano anche dotati di radiocollare, essendo già stati in precedenza soccorsi e curati dal Cras Marche e poi ricoverati nel Centro specializzato di Monte Adone vicino Bologna. Si tratta del lupo 'Valentino', ritrovato intrappolato in un laccio per cinghiali vicino al ranch del campione di motociclismo Valentino Rossi e del lupo 'Drago', che un anno fa era stato recuperato ferito nella Riserva Naturale Regionale del Monte San Vicino.
Drago è stato ritrovato agonizzante intrappolato in un grosso laccio di acciaio collocato da bracconieri di cinghiali al bordo della SS Arceviese, nei pressi del cimitero di Arcevia. Sembra veramente incredibile che nessuno se ne sia accorto" insistono i rappresentanti dell'associazione: "questi sono solo gli ultimi casi di ritrovamento di lupi uccisi.
Per questo e vista l'ormai incessante 'propaganda' mediatica sui presunti attacchi ed aggressioni da parte di lupi o di ibridi/lupi come Lac Marche abbiamo presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Ancona per possibili violazioni all'Art. 656 del Codice Penale (Diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose) e all'Art. 658 (Procurato allarme)", spiegano.
"L'auspicio è che questa denuncia serva a smorzare le polemiche e gli animi sull'argomento 'lupi' - è la conclusione - e quindi anche a salvare la vita a questi splendidi animali, che in realtà svolgono un ruolo biologico fondamentale per mantenere in equilibrio la popolazione dei cinghiali, essendone i loro predatori naturali".
(Fonte Ansa)
Sono 4.923 i positivi al coronavirus rilevati nell'ultima giornata nelle Marche, dove prosegue l'aggiornamento del bollettino della Regione con il nuovo metodo di conteggio in base alle nuove regole che hanno dato il via libera alla diagnostica con il solo test antigenico rapido senza conferma di un tampone molecolare, effettuata anche in farmacie, laboratori, strutture professionali. Il tasso di incidenza sale a 1.459,83 su 100mila abitanti.
Sono 17.126 i tamponi analizzati, 598 i positivi sintomatici e 1.255 in casi in fase di approfondimento epidemiologico secondo l'Osservatorio Epidemiologico Regionale, si sta recuperando il tracciamento, mentre dal punto di vista epidemiologico lo studio sull'andamento dell'incidenza (con la vecchia modalità) evidenzia "una prima flessione dell'incidenza (circa 17% sulla settimana passata), quindi il raggiungimento del plateau epidemico".
Occhi puntati sulla scuola per vedere se nella prossima settimana ci saranno variazioni a livello epidemico: i positivi in setting scolastico/formativo sono 32 nelle ultime 24 ore. I contatti stretti di casi positivi sono 1.642, i contatti domestici 1.355, 19 i contatti in ambiente di vita/socialità.
La provincia con il maggior numero di casi, 1.365, è Ancona, seguita da Pesaro Urbino con 1.192, Macerata con 895, Ascoli Piceno con 759, Fermo con 508, e 204 casi fuori regione. Il virus circola soprattutto nelle fasce d'età 25-44 anni con 1.348 casi e 45-59 con 1.335 . Sono invece complessivamente 1.180 i casi nelle fasce di età da zero a 18 anni: i gruppi più numerosi sono i 14-18 anni con 380 e 6-10 anni con 373.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 338 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+10 rispetto a ieri), dei quali 62 in Terapia intensiva (-3 rispetto a ieri) e 276 in Area medica (+13); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 65 e quelli in reparti non intensivi 211 mentre 18 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano sei decessi correlati al Covid: una 51enne di Sassoferrato, una 93enne di Pesaro, una 84enne di Fermo, una 80enne di Falconara Marittima, un 73enne di Offagna e una 47enne di Carassai. Tutte le vittime presentavano patologie pregresse.
Nonostante la comunicazione non ufficiale - e le prime forti polemiche -, sono state molte le persone che da questa mattina hanno cominciato di buon ora a mettersi in fila per l'Open day "a sorpresa" presso il Centro Vaccinale di Piediripa. 400 le dosi previste per chi non è prenotato, 600 per chi pur avendolo fatto è stato rimandato troppo in là con i tempi rispetto alla scadenza del proprio green pass.
C'è chi, per essere il primo a sottoporsi alla profilassi, ha scelto di dormire in macchina durante la notte, e chi già alle 4 del mattino ha voluto sfidare il freddo e l'attesa insieme ai volontari della Protezione Civile, presenti anche loro nelle prime ore della giornata per scongiurare il rischio di una nuova Tolentino / Civitanova Marche.
«Abbiamo venti persone in prima linea da stamattina - ha commentato il responsabile di Macerata Soccorso, Sauro Salvucci - e il piano logistico pensato per non creare disagi e assembramenti per ora sembra funzionare. Chi arriva può ritirare subito il numeretto e il modulo da compilare nell'attesa di accedere alla struttura. Qualche tensione purtroppo c'è stata, soprattutto per via del freddo. Ed inoltre siamo in attesa dell'inizio della seconda giornata di screening gratuito per i ragazzi delle scuole».
«Noi siamo arrivati direttamente da Civitanova - ha dichiarato una coppia - perché domenica scorsa siamo andati a metterci in fila alle ore 9, ma ci dissero che le dosi erano già tutte terminate. Stamattina per non rischiare ci siamo voluti alzare alle 5».
Poco prima delle 7.30 la Protezione Civile comincia a far defluire la coda di gente che poco alla volta prende posto all'interno dell'Hub. I medici, una decina quelli predisposti per l'occasione, arrivano qualche minuto prima delle 8: orario ufficioso di inizio dell'Open day, il cui termine è previsto per le ore 14.
Ma sopraggiunge un nuovo disagio: le circa 1000 dosi previste per la giornata ancora non sono state consegnate, e nel frattempo una nuova ondata di persone - circa 150 - prende posto fuori il Centro in maniera impaziente. Contemporaneamente, i sanitari provano a portarsi avanti con i tempi eseguendo le prime anamnesi.
Bisogna attendere le 8.45 per il via libera definitivo alla somministrazione dei vaccini, fra prime dosi e richiami.
Qui il video del reportage di Piccio News presso l'Hub di via Teresa Noce (Piediripa):
Altro picco di casi di positività al coronavirus nelle Marche dovuto però anche al nuovo metodo di conteggio dopo il via libera alla diagnostica con il solo test antigenico rapido senza conferma di un tampone molecolare: i contagi registrati in un giorno sono 5.766, con l'incidenza a 1.257,42.
Sono dati in 'assestamento', non completamente indicativi, in quanto comprendono ancora parte dell'arretrato di contagi dei giorni scorsi, da considerare con il nuovo sistema. La Regione Marche sta dunque completando l'aggiornamento del bollettino giornaliero in cui, con le nuove norme in vigore dal 12 gennaio, confluisce ora tutta la diagnostica con tampone molecolare e antigenico anche da farmacie convenzionate, laboratori analisi e strutture e professionisti autorizzati e accreditati, e non solo nel caso di 'contatto di soggetto positivo' come avveniva in precedenza.
In ogni caso, dei 5.766 casi sono 1.720 quelli rilevati in provincia di Ancona, 1.430 in quella di Pesaro Urbino, 920 nel Maceratese, 779 in provincia di Ascoli Piceno, 639 nel Fermano e 278 i contagiati provenienti da fuori regione. Le persone con sintomi sono 624; i casi comprendono 2.002 contatti stretti di postivi, 1.456 contatti domestici, 59 in ambiente di scuola/formazione, 6 in ambito lavorativo, 33 in ambiente di vita/socialità, 1 in setting assistenziale e 2 sanitario; in corso approfondimenti epidemiologici su 1.541 contagi. Sono ben 2.060 i contagi nella fascia 6-10 anni: quasi la metà dei casi complessivi si riscontra tra gli under 18 (2.753 dei 5.766 complessivi).
Il totale dei tamponi esaminati è stato di 25.412 con una percentuale di positività al 25,6%. È la fascia d'età 6-10 anni quella in cui si sono rilevati più casi (2.060), seguita da 25-44 anni (1.149) e 45-59 anni (944). Nelle ultime 24ore sono scesi a 328 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche, dei quali 65 in Terapia intensiva (+7 rispetto a ieri) e 263 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 65 e quelli in reparti non intensivi 198 mentre 18 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano tre decessi correlato al Covid: una 93enne di Monte Vidon Corrado, una 74enne di Falconara Marittima e un 66 di San Benedetto del Tronto.
Straordinaria sinergia tra l’Unione Montana Marca di Camerino e il Comune di Fiastra “che ci ha portato” sottolinea il presidente dell’Unione Montana, Alessandro Gentilucci “a reperire fondi per la riqualificazione dell’antico borgo di Ravaio a Fiegni, di proprietà dell’Unione Montana Marca di Camerino, che diverrà una struttura ricettiva di qualità, funzionale a tutto il territorio”.
Quattro milioni e mezzo di euro, questa la cifra che sarà messa a disposizione tramite il CIS (Contratto Istituzionale di Sviluppo). “Dopo la messa in sicurezza del sito con la legge 61 del ‘98 a seguito del sisma del 1997, non avevamo potuto dar seguito ad altri investimenti per mancanza di risorse - aggiunge Gentilucci -. Ora, grazie a questo progetto, siamo riusciti a ottenere un finanziamento importante che ci consentirà di portare a termine il recupero del borgo per finalità turistico-ricettive”.
Sauro Scaficchia, sindaco di Fiastra, è soddisfatto di poter annunciare, il raggiungimento di questo obiettivo: “Ringrazio il presidente Gentilucci, l’assessore regionale Guido Castelli e il presidente della regione Marche Francesco Acquaroli per l’opportunità che ci hanno offerto di poter re-intervenire su Ravaio in un momento in cui, pur conservando Fiastra una forte attrattiva turistica, soffriamo di una chiara carenza per la ricettività e l’accoglienza. La riqualificazione del borgo significa invece un segnale di rinascita per un territorio duramente colpito dall’ultimo terremoto”.
Anche Gentilucci si unisce ai ringraziamenti alle autorità regionali e al sindaco Scaficchia: “Mi complimento con l’amico Sauro per come ci stiamo adoperando per riattivare un turismo stanziale e non di mera fruizione. Il borgo di Ravaio si insedia perfettamente in questo percorso. Crediamo che la realizzazione di questo intervento consentirà sviluppo e redditualità per le popolazioni delle comunità montane, cosa di cui vi è estremo bisogno”.
Il quadro sanitario generale che si sta delineando dall’inizio del 2022 è tutt’altro che incoraggiante per le Marche. Le diverse strutture sanitarie, fra cui quelle della Provincia di Macerata, rischiano un nuovo collasso, dovuto principalmente alla preoccupante carenza del personale medico e al contemporaneo aumento dei contagi legati alla variante Omicron. A questo si aggiungono anche la cattiva gestione degli ultimi open day per gli over 18, il caos dei tamponi e il recente caso dei vaccini “bluff”.
Come se non bastasse, la Regione insiste nel voler mantenere la linea dura sul Covid Hospital di Civitanova Marche – ritenuto “non necessario” -, nonostante i sanitari ne avessero più volte invocato la riapertura per poter meglio gestire il flusso continuo dei ricoveri.
La Dottoressa e direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, è intervenuta ai microfoni di Picchio News per commentare il momento che stiamo vivendo.
Qual è la situazione dei posti in terapia intensiva nella Provincia? "Ad oggi, sono cinque i pazienti ricoverati, su un massimo di sei posti letto che avevamo messo a disposizione a Civitanova Marche".
Come mai nel frattempo il Covid Hospital non riapre? "Perché di base non c’è alcuna intenzione di farlo: mancano gli operatori necessari e non ci sono i numeri adatti a giustificarne la riapertura. La struttura di per sé coprirebbe sei moduli in tutto: tre di terapia intensiva e tre di semi-intensiva. Ma la storia politica cui si lega non è cambiata nelle ultime settimane".
Come riuscite al momento a gestire la nuova ondata di contagi e ricoveri? "Sfruttando il più possibile gli spazi dell’Area Vasta 3, pilotando i casi di Covid più gravi direttamente presso i Pronto Soccorsi".
Sono previsti nuovi piani di intervento al riguardo? "Se ne sta occupando la Regione Marche, tramite l’assessore Saltamartini. Io personalmente sto seguendo con la direzione medica tutte le situazioni che riesco sul territorio della provincia, tutti i giorni. E contemporaneamente, teniamo sotto controllo il monitoraggio dei casi".
C’è stato secondo lei un evidente peggioramento della situazione generale? O riuscite ancora a tamponare laddove serve? "Nonostante la carenza di personale, per ora i medici riescono a far fronte alle varie criticità. Per il futuro non lo sappiamo, perché è una situazione molto fluida. Va valutata giorno per giorno: oggi potrebbe essere ricoverato un paziente, domani magari ne ricoveriamo dieci. Purtroppo non è possibile prevedere quando e come la situazione tornerà ad essere gestibile o totalmente fuori controllo".
Sono 4.257 i nuovi casi positivi al Coronavirus nelle Marche secondo il bollettino di oggi, rilasciato dall’osservatorio epidemiologico delle Marche. Un numero record che, tuttavia, va letto alla luce della nuova circolare della Regione Marche in cui si stabilisce che «il Tampone Antigenico Rapido è sufficiente nella diagnostica di un caso positivo».
Quindi nel conteggio ora confluisce tutta la diagnostica effettuata con tampone molecolare e antigenico anche nelle Farmacie convenzionate e nei Laboratori analisi e strutture/professionisti autorizzati e accreditati, non solo nel caso di contatto di soggetto positivo, come avveniva in precedenza. Il report delle province vede Ancona, Pesaro e Macerata superare i mille casi. Per quanto riguarda le fasce di età, i casi più numerosi sono tra 25-44 anni (1.196) e 45-59 (966).
Nelle ultime 24ore sono saliti a 329 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche, dei quali 58 in Terapia intensiva (-1 rispetto a ieri; saturazione del 22,6%) e 271 in Area medica (+5; 26,8% di pazienti Covid); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 68 (+3) e quelli in reparti non intensivi 203 (+2) mentre 21 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risulta un decesso correlato al Covid: un 90enne di Montegranaro (Fermo), con patologie pregresse, che si trovava nel proprio domicilio. Il totale di vittime nella regione arriva a 3.307.
Quanto ai ricoveri solo il 26% dei pazienti in Terapia Intensiva risulta vaccinato, mentre il 74% non è vaccinato, fa sapere la Regione; l'incidenza di questi ricoveri più gravi (considerando che l'83% dei vaccinabili marchigiani ha completato la vaccinazione) è di 0,91 su 100mila vaccinati e di 6,95 tra 100mila non vaccinati. Il totale dei positivi (ricoveri più isolamenti) è di 12.751 e quello delle persone isolate a domicilio 43.469 mentre i guariti/dimessi sono 155.580
L'amministrazione comunale di Civitanova Marche ha annunciato l'arrivo di più di sei milioni e mezzo di euro per ben tre finanziamenti diversi rivolti alla ristrutturazione e la riqualificazione edilizia. In particolare, ad essere oggetto dei lavori saranno: il Palazzo Ciccolini a Civitanova Alta (2 milioni e 685 mila euro), il palazzo ex Vetreriadi via Volta, nella zona Ceccotti, e la demolizione e ricostruzione delle case popolari di via XXX Giugno a Civitanova Alta (4 milioni). I fondi giungono direttamente dal "Programma sicuro verde e sociale" del PNRR, e dal Piano nazionale per gli investimenti complementari (PNC).
Ad annunciarlo con una conferenza stampa è stato lo stesso sindaco di Civitanova Fabrizio Ciarapica, accompagnato dall’assessore ai Lavori pubblici Ermanno Carassai, dall’assessore regionale Stefano Aguzzi e dal consigliere regionale Jessica Marcozzi. L'ottenimento dell'ingente somma è stato possibile attraverso la partecipazione al bando regionale, che prevede il finanziamento di 50 interventi nelle Marche, che fanno capo rispettivamente a 33 richieste da parte dei Comuni (40.062.337,29 euro) e 17 da parte di Erap Marche (22.706.807,41 euro).
“L’assegnazione di sei milioni e mezzo di euro per l’edilizia popolare a Civitanova, insieme ai recenti 5 milioni di euro per il comparto Trieste – ha spiegato il sindaco Ciarapica – è la migliore risposta che questa Giunta possa dare ai cittadini e alle critiche dell’opposizione che ci accusa di fare solo promesse. Da decenni non arrivavano finanziamenti per il settore di residenza pubblica e l’Ente con le proprie risorse non potrebbe mai riuscire a coprire le spese. Per questo stiamo facendo tanto lavoro nella ricerca di fondi europei e regionali e possiamo toccare con mano i risultati”.
“Sono molto soddisfatto del lavoro svolto – ha aggiunto l'assessore Aguzzi – perché portiamo a compimento un’assegnazione di fondi legati al PNRR in tempi rapidissimi, comunicataci appena il 30 settembre scorso, la cui procedura scadeva entro l’anno. Hanno potuto presentare domanda sia i singoli Comuni sia ERAP Marche, relativamente al patrimonio di rispettiva proprietà ovvero in gestione. Entro il termine utile, sono pervenute 138 domande, segno questo della grande attenzione al tema della rigenerazione e riqualificazione urbana ma anche esempio di proficua collaborazione tra enti, oltre al fatto di rappresentare un’opportunità per dare una spinta alla crescita economica della regione e alla valorizzazione del patrimonio pubblico”.
Gli interventi indirizzati nei progetti della Regione Marche sono ricompresi nelle seguenti casistiche: adeguamento sismico; efficientamento energetico; razionalizzazione spazi di ERP; riqualificazione spazi; acquisto immobili per sistemazione temporanea degli assegnatari alloggi; locazione alloggi per sistemazione temporanea degli assegnatari. La quasi totalità degli interventi proposti effettua congiuntamente sia il miglioramento/adeguamento sismico, che l’efficientamento energetico.