Secondo i dati relativi alla settimana compresa fra il 12 e il 18 gennaio, la Regione Marche ha raggiunto quota 226 somministrazioni degli anticorpi monoclonali - 60 in più rispetto i giorni precedenti. Il risultato è stato accolto con plauso dall'assessore alla Sanità Filippo Saltamartini, accompagnando agli stessi numeri anche quelli relativi al Molnupiravir: nello stesso periodo, la pillola anti-Covid è stata ricevuta da 81 pazienti, dimostrando la diffusione capillare del farmaco presente sul mercato già dal 4 gennaio.
"Dopo la Valle D'Aosta, siamo tra i primi con il maggior numero di prescrizioni - ha dichiarato Saltamartini - I monoclonali hanno da tempo dimostrato la loro efficacia, e sono il contributo più valido per curare il Covid a livello ambulatoriale specie nei soggetti fragili". Per la prossima settimana - secondo quanto comunicato dalla Regione - sono già previste 229 prescrizioni: un aumento che va di pari passo anche con l'utilizzo del Remdesivir Precoce in somministrazione ambulatoriale, riducendo di conseguenza quello del farmaco utilizzato in regime ospedaliero.
"Da metà febbraio - ha aggiunto l'assessore - è atteso anche l'arrivo del nuovo vaccino Novavax basato su proteine ricombinanti, destinato a coloro i quali hanno avuto dubbi sui vaccini vettoriali e a base Rna. Questo ci permetterà di proseguire al meglio la campagna vaccinale".
Via libera oggi dal Consiglio dei Ministri al disegno di legge delega per l’adozione di un “Codice della ricostruzione”. “Una riforma di portata storica, che punta a definire un quadro normativo uniforme per le attività di ricostruzione post sisma, con l’attuazione di un modello che garantisca certezza, stabilità e velocità di questi processi, e che al tempo stesso assicuri una ripresa delle attività economiche e sociali nei territori colpiti” hanno sottolineato il Commissario Straordinario per la ricostruzione 2016, Giovanni Legnini, il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, il Capo Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande, che hanno contribuito alla stesura del testo.
Oggi in Italia sono in corso almeno sette ricostruzioni post sisma, ciascuna con le sue regole, le sue procedure, un proprio modello di gestione. Il “Codice” nasce proprio per superare questa frammentazione, che genera confusione normativa e diseguaglianze nei diritti riconosciuti ai cittadini colpiti dalle catastrofi naturali. La delega propone la creazione di uno specifico Dipartimento delegato alle ricostruzioni nell’ambito della Presidenza del Consiglio, in coordinamento con il Dipartimento della Protezione Civile, con possibilità di nomina di Commissari straordinari per le ricostruzioni più complesse, e l’introduzione di uno “stato di ricostruzione”, distinto e susseguente allo “stato di emergenza”. Sarà possibile in sostanza realizzare quel passaggio coordinato tra prima assistenza alla popolazione e gestione dello stato di emergenza, affidati al sistema di Protezione Civile, e la successiva fase di ricostruzione.
Si introducono, inoltre, alcuni principi nuovi ed importanti. Innanzitutto, quello che i processi di ricostruzione non si limitino alla riparazione materiale dei danni, ma assicurino ai territori colpiti anche il recupero del tessuto socioeconomico, ad esempio con gli aiuti alle imprese. Si prevede poi che, in caso di danni molto elevati e di situazioni complesse, si possa attuare una ricostruzione pubblica dei centri urbani e storici dei comuni più colpiti attraverso progetti unitari. Per il rifacimento delle opere pubbliche si prevedono anche semplificazioni e meccanismi di accelerazione, come l’obbligo di utilizzare centrali uniche di committenza. Per la prima volta, inoltre, si apre alla possibilità di introduzione di polizze assicurative private per il ristoro dei danni da sisma, delegando il Parlamento a valutare l’eventuale introduzione di forme di indennizzo diverse dal contributo pubblico.
Molte delle soluzioni proposte dalla delega sono mutuate dalle esperienze passate, ed in particolare dalle più recenti innovazioni nella ricostruzione post sisma 2016, come il modello di gestione multilivello delle grandi ricostruzioni, affidate ad una Cabina di coordinamento, guidata dal Capo del Dipartimento o dal Commissario, con i presidenti delle Regioni interessate, i rappresentanti dei sindaci ed il Capo Dipartimento della Protezione Civile, con il quale vengono stabilite precise modalità di raccordo nel passaggio dalla fase di emergenza a quella della ricostruzione. Viene poi confermato il modello amministrativo delle attività di ricostruzione, basato sugli Uffici Speciali Regionali, che assistono i comuni anche nella pianificazione urbanistica e attuano gli interventi pubblici più rilevanti, così come quello del monitoraggio, basato sulle piattaforme digitali, e dei controlli di legalità, con il rafforzamento della Struttura di missione del Ministero dell’Interno.
La nuova struttura della Presidenza del Consiglio potrà essere dotata di un contingente di personale tecnico altamente specializzato, ricorrendo a professionalità attualmente impegnate nelle ricostruzioni dell’Aquila, dell’Emilia-Romagna e del Centro Italia. “Tutto il Servizio Nazionale della Protezione Civile darà il suo contributo di esperienza al grande cantiere normativo che prenderà il via grazie alla legge delega approvata oggi dal Consiglio dei Ministri. È un risultato particolarmente importante perché da tempo sentivamo l’esigenza di armonizzare, in caso di grandi terremoti, il superamento dell’emergenza e la fase di ricostruzione.
La scelta del Governo consente di avviare questo percorso che garantirà ai cittadini non solo una pronta risposta all’emergenza ma anche uniformità di trattamento su tutto il territorio nazionale” ha aggiunto il Capo Dipartimento della Protezione Civile, Fabrizio Curcio. “Si tratta di una proposta virtuosa, resa possibile dalla collaborazione e dalla condivisione delle esperienze di tutti. L’idea di fondo è quella di assicurare una policy stabile della ricostruzione e messa in sicurezza del territorio, ispirata ai principi di semplificazione, accelerazione dei tempi e dello sviluppo. Un modo per individuare un’ordinarietà nella straordinarietà dell’emergenza ricostruzione perché, come suggerito dalla Corte dei Conti, anche nella fase successiva all’emergenza è necessaria una regolamentazione che individui modelli organizzativi e procedurali idonei a dare certezza e a ridurre i tempi della ricostruzione” ha detto il Capo del Dipartimento Casa Italia, Elisa Grande.
“Ringrazio il Governo per l’approvazione del disegno di legge delega che potrà finalmente essere sottoposto all’esame del Parlamento, presso il quale pende già il disegno di legge dell’On.le Pezzopane. Mi auguro che si proceda celermente con l’approvazione del testo, in tempo utile per il varo del Codice entro la Legislatura, una riforma che potrà finalmente dare certezze ai cittadini, alle imprese e agli enti locali dei territori colpiti dai terremoti, così superando le lungaggini e le incertezze che hanno da sempre caratterizzato l’avvio dei processi di ricostruzione“ ha concluso il Commissario Giovanni Legnini.
L’ufficio postale di Muccia riapre domani nella nuova sede in via Clementina 10. "La sede, che garantisce gli standard di accoglienza e sicurezza per i clienti e il personale - si legge in una nota di Poste Italiane - è dotata di due sportelli abilitati a tutte le operazioni e una sala consulenza con personale qualificato per fornire chiarimenti e consigli in modo riservato sui prodotti di risparmio, protezione e investimento dell’azienda. Inoltre, l'ufficio dispone del servizio wi-fi gratuito per connettersi a internet in modo facile e veloce".
“Il sindaco ha ringraziato Poste Italiane "per aver dato una sede stabile e ben organizzata, non solo ai cittadini di Muccia ma anche a quelli di tutto il territorio, in un momento in cui nelle zone montane, a causa della diminuzione della popolazione, alcuni servizi vengono soppressi. Bisogna sottolineare, inoltre, che Poste Italiane ha mantenuto attivo il servizio anche nelle difficili condizioni derivate dal sisma; perciò il nostro plauso va a Poste Italiane per essere vicino ai cittadini, anche nelle zone più marginali.
È doveroso, inoltre, un ringraziamento a tutto il personale che ha contribuito a migliorare e rendere più efficiente il servizio.” - ha dichiarato Mario Baroni. L’ufficio di Muccia è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.20 alle 13.45 e il sabato dalle 8.20 alle 12.45.
Pubblicato l’avviso pubblico per la concessione dei contributi a favore dei maestri e delle scuole di sci delle Marche colpiti dalla crisi Covid-19. Il bando è il frutto della convenzione tra la Regione Marche e il Collegio regionale dei Maestri di sci delle Marche per l’attribuzione di contributi che ammontano complessivamente a 267.576,08 euro. “Un sostegno ad una categoria fortemente colpita dalla crisi pandemica – dice l’assessore allo Sport Giorgia Latini – settore importante per gli amanti dello sport sulla neve e attrazione turistica che ha subìto forti limitazioni nel corso delle ultime stagioni sciistiche”.
Il contributo a fondo perduto è rivolto ai Maestri di sci, di tutte le discipline, iscritti all’albo del Collegio Regionale delle Marche alla data del 9 marzo 2020 e che risultano ancora iscritti alla data del 14 febbraio 2021; alle Scuola di sci operanti nella Regione Marche ed autorizzate con DGR prima del 9 marzo 2020 e che risultino ancora operanti alla data del 14 febbraio 2021. Le domande di contributo dovranno essere inviate entro 30 giorni decorrenti dalla data di pubblicazione dell’avviso pubblicato il 20 gennaio 2022. Il bando è consultabile al link: https://www.maestridiscimarche.it/avvisi-e-bandi
Sono stati avviati i lavori di recupero, restauro e rigenerazione dello stadio della Vittoria: l’intervento avrà ad oggetto il campo sportivo, la struttura storico-architettonica della tribuna con gli spogliatoi e la gradinata, il parco e le mura di cinta. I lavori, interamente finanziati con le risorse stanziate dal fondo “Sport e Periferie” per un importo complessivo di 1.468.779,65 euro, sono stati affidati alla R.T.I. Consorzio stabile Alta Val di Cecina srl/Inveni srl.
Al momento sono iniziati i lavori di bonifica del calcestruzzo delle gradinate con idrolavaggio, rasatura, ripristino e pulizia delle superfici imbrattate da graffiti. Seguirà il ripristino delle mura perimetrali esterne anche nelle due campate in cui si è verificato un principio di ribaltamento. Il campo sarà, poi, oggetto di manutenzione straordinaria con integrale rifacimento del manto in erba sintetica e delle panchine che verranno posizionate lungo il lato delle gradinate. La novità rilevante riguarderà l’allestimento del parco che costituirà un anello completo attorno al campo sportivo e sarà dotato di area giochi, area fitness e benessere e area pic-nic. Sull’intera area verrà inoltre allestito un nuovo impianto di illuminazione e di videosorveglianza.
«Dopo aver approvato il progetto esecutivo ed espletato la gara di appalto, abbiamo dato avvio ai lavori lo scorso mese di dicembre, in concomitanza con l’ultimazione della rigenerazione del campo sportivo San Giuliano nel quartiere Pace – ha detto l’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori -. In questo periodo abbiamo completato anche le opere di adeguamento del campo sportivo di Collevario a dimostrazione di quale sia l’impegno concreto dell’Amministrazione nella cura e gestione degli impianti. Questo intervento può essere sintetizzato come il connubio tra sport, natura e benessere psico-fisico in un luogo storico e strategico della città fruibile da tutti i maceratesi».
«L’Amministrazione continua a dimostrare la propria rapidità ed efficacia nel portare a compimento opere incompiute ereditate dal passato con, allo stesso tempo, un’ambiziosa e concreta programmazione e capacità realizzativa abbinate a una chiara visione strategica del futuro della città e sui nuovi progetti – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Con i lavori allo stadio della Vittoria andiamo a recuperare e valorizzare un’area nevralgica di Macerata, simbolica non solo a livello sportivo ma anche sociale».
Il Prefetto Flavio Ferdani ha notiziato nei giorni scorsi il sindaco Sandro Parcaroli del decreto presidenziale firmato dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che conferisce a Macerata il titolo di città. L’avvio dell’iter per la formalizzazione del titolo di città proposto dal presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani, era stato approvato lo scorso maggio all’unanimità dall’assiste cittadina. Successivamente il sindaco Sandro Parcaroli aveva inviato formale richiesta – corredata da apposita documentazione relativa al tessuto sociale, economico, architettonico e culturale di Macerata - al Prefetto Flavio Ferdani che l’aveva, a sua volta, sostenuta e inoltrata al Ministero dell’Interno. Il decreto firmato dal Presidente della Repubblica è arrivato nei giorni scorsi conferendo così, formalmente e ufficialmente, il titolo di “Città” a Macerata.
Storicamente infatti, il Comune di Macerata ha avuto l’attribuzione del titolo di “Città grande” con le Costituzioni egidiane, leggi promulgate a Fano durante il Parlamento convocato il 29 aprile del 1357 dal Cardinale Edigio Albornoz ma mai formalizzate. «Un importante riconoscimento per Macerata che arriva in un periodo non facile per la comunità ma che ci inorgoglisce profondamente – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Il nostro grazie va al presidente del Consiglio Francesco Luciani per aver avviato l’iter, a tutta l’assise cittadina che ha appoggiato la proposta e alle istituzioni locali e nazionali per averla supportata e per aver formalizzato il riconoscimento. La storia e il passato della nostra città sono stati riconosciuti, anche in questa occasione, in modo unanime e anche da ciò partiamo per un nuovo futuro che ci siamo impegnati a costruire».
«Finalmente per Macerata arriva il formale riconoscimento del titolo di città da parte dal Presidente della Repubblica – ha commentato il presidente del Consiglio comunale Francesco Luciani -. Un obiettivo che ho fortemente voluto e che, con il sostegno dell’Amministrazione e di tutto il Consiglio comunale, siamo riusciti a portare a casa. Un ringraziamento va al Prefetto di Macerata, come organo di governo sul territorio, che ha condiviso e sostenuto l’iniziativa inoltrandola, al Ministero degli Interni, per la tempestiva istruttoria, e al Presidente della Repubblica per aver riconosciuto a Macerata il titolo di città. Grazie poi a tutti gli Uffici che hanno collaborato e che stanno collaborando per rendere effettivo il passaggio da “Comune” a “Città” e alla dottoressa Laura Mocchegiani per il minuzioso lavoro documentale. Non appena l’emergenza sanitaria lo permetterà, sarà programmato un Consiglio comunale straordinario per formalizzare il riconoscimento all’interno dell’assise cittadina».
A esprimere il proprio apprezzamento anche il Prefetto Flavio Ferdani. «È un riconoscimento che riveste di altissimo valore simbolico proprio perché avviene in uno dei periodi più difficili per il nostro paese a causa della gravissima pandemia che continua ad affliggerci – ha commentato -. Il riconoscimento rappresenta per la comunità maceratese non solo un motivo di orgoglio e rafforzamento del senso di appartenenza ma costituisce soprattutto un momento di rigenerata e rinnovata speranza per la crescita di nuove opportunità soprattutto per le nuove generazioni».
Demolito e poi ricostruito dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016, torna abitabile un villino in località Uvaiolo di San Severino Marche. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, ha revocato l’Ordinanza con la quale, a suo tempo, aveva dichiarato non utilizzabile lo stabile.
I proprietari potranno ora fare rientro a casa dopo i lavori per i quali l’Usr, l’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche, ha stanziato un finanziamento di 285mila euro.
Pista ciclabile del parco fluviale del Chienti, la Giunta ha deliberato l’acquisizione di alcune aree private per tracciare il percorso di mobilità sostenibile in base al progetto redatto in passato dagli architetti Claudio Ridolfi e Raffaella Cuppoletti incaricati dall'Ente. L’approvazione del progetto definitivo relativo alla realizzazione di percorsi ciclo-pedonali attrezzati sulla sponda del fiume risale al 2006, successivamente sono state attivate le procedure espropriative con occupazione anticipata delle aree a seguito dell’immissione nel possesso da parte del Comune di Civitanova Marche.
Ulteriori provvedimenti sono stati presi nel 2020 dall’Amministrazione comunale per la partecipazione ai bandi regionali, che hanno consentito al Comune di Civitanova Marche di ricevere il relativo finanziamento (Decreto Regione Marche n. 13 del 04/06/2020). La Regione ha però stabilito che le spese degli espropri o acquisizione delle aree funzionali alla realizzazione del ponte debbano essere a carico del Comune di Civitanova Marche.
Parte della pista ciclabile nell'ambito del parco fluviale del Chienti ricade in area privata e il Comune ha ricevuto la disponibilità da parte dell’attuale proprietario alla cessione bonaria delle zone necessarie alla realizzazione degli interventi, intenzione palesata attraverso gli incontri effettuati presso gli uffici comunali, per una superficie complessiva di 5.517 mq (salva più esatta misurazione in sede di frazionamento) ed un importo complessivo di 55.170 Euro. La somma necessaria al finanziamento delle prestazione trova capienza al capitolo n. 2523/0 del Bilancio comunale.
Restano alti i numeri della quarta ondata, spinti dalla variante Omicron, anche se la curva sembra stabilizzarsi. Questo quanto emerge dai dati giornalieri diffusi dall’osservatorio epidemiologico delle Marche. Oggi il Gores ha segnalato 5.853 nuovi positivi (ieri erano 6.905), il 38% (il tasso di positività ieri era del 41,89%) dei 15.406 (16.528) tamponi analizzati. L'incidenza sale a 2.985,12 (2.879) casi settimanali ogni 100mila abitanti.
È ancora la provincia di Ancona la più colpita con 1.649 casi. Seguono: Pesaro-Urbino (1.275), Macerata (1.183), Ascoli (888), Fermo (632) e 226 da fuori regione. La fascia d’età fra 25-44 anni fa registrare 1.661 casi, quella 45-59 fa registrare 1.298 casi. Sono ben 1.653 quelli tra i ragazzi da zero a 18 anni, 370 tra 19-24enni, 871 tra over 60. Sono 622 i sintomatici, 1.461 i contatti domestici, 2.551 i contatti stretti di casi positivi, 1.119 i casi in fase di approfondimento epidemiologico, 8 nella casella positivi in ambiente di vita socialità, 64 in setting scolastico/formativo, 5 nei contatti in setting lavorativo, 2 nei contatti in setting assistenziale, 2 negli screening sanitari e 19 nei casi extra regione. Nelle terapie intensive il 73% dei ricoverati non è vaccinato, il 65% nell’area medica.
Nelle ultime 24 ore sono aumentati a 349 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+7 rispetto a ieri), dei quali 51 in Terapia intensiva (+1 rispetto a ieri) e 298 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 76 (+1) e quelli in reparti non intensivi 222 (+5 rispetto a ieri) mentre 39 persone sono state dimesse nell'ultima giornata. Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano sei decessi correlati al Covid: una 94enne di Pesaro, una 86enne di Falconara Marittima, una 84enne di Porto San Giorgio, una 93enne di San Costanzo, una 87enne di Vallefoglia e un 86enne di Pesaro.
“Dobbiamo salvaguardare la continuità delle imprese, il loro valore sociale, economico e di tutela del patrimonio marittimo e della biodiversità”. Questo l’imperativo ad animare il vertice del Partito Democratico Regionale che si è tenuto ieri sera presso Il Veneziano di Civitanova Marche, ristorante rinomato del lungomare nord. Sul tavolo dell’incontro la tanto discussa direttiva Bolkestein promossa dall’UE: una manovra che rischia di penalizzare balneari e gestori di attività in aree demaniali marittime.
Durante il dibattito intitolato "Per superare la Bolkestein", sono intervenuti i rappresentanti del Pd Umberto Buratti e Mario Morgoni (responsabili in Parlamento), Maurizio Mangialardi (capogruppo Pd della Regione) e Francesco Micucci (componente dell’assemblea nazionale per il Pd di Civitanova). Fra i presenti, anche la candidata sindaco del centrosinistra Mirella Paglialunga.
«Il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli – hanno dichiarato i dem - dovrà impegnarsi di più nella prossima Conferenza Stato-Regioni affinché il Parlamento giunga quanto prima a una legge nazionale che tuteli il lavoro e gli investimenti di migliaia di piccole imprese a conduzione familiare operanti nel settore balneare. Stiamo parlando della ricchezza prodotta nel territorio e che deve restare nel territorio, a differenza di quanto accadrebbe qualora le future concessioni fossero assegnate a grandi gruppi di carattere nazionale e internazionale».
Pochi giorni prima era tornata ad esprimersi sull’argomento anche la rappresentanza di centrodestra delle Marche, nel corso dell’ultimo Consiglio Regionale tenutosi ad Ancona. «L’Europa pretende il rispetto del principio della concorrenza per le nostre micro concessioni balneari – ha dichiarato il consigliere Marco Marinangeli (Lega) -, ma poi non interviene quando si tratta di regolamentare quella dei giganti del web. La sentenza del Consiglio di Stato del 13 gennaio 2022 che prorogherebbe le concessioni a fine 2023 – e non più al 2033 come era stato richiesto – rischia di avere un serio impatto su tutto il settore interessato, con notevoli difficoltà economiche per gli operatori locali e la preclusione di ogni prospettiva imprenditoriale».
A fare da èco alle parole di Marinangeli quelle della forzista Jessica Marcozzi e del presidente del consiglio regionale Dino Latini (UDC). «Ci aspettiamo che la giunta Acquaroli a solleciti e supporti ogni azione a favore delle migliaia di attività marittime, piccole e medie imprese, in larga parte a conduzione familiare. Allo stesso tempo, il Governo e il Parlamento dovranno impegnarsi in termini sia legislativi, sia di forte dialogo a livello europeo».
La comunità di Recanati ha risposto con successo agli appelli di solidarietà lanciati dal Comune in collaborazione con le Associazioni alle iniziative delle scatole sospese e della raccolta alimentare di cibi natalizi non utilizzati. "Quando lanciamo questo tipo di iniziative siamo certi che le risposte arrivano in abbondanza. – Ha dichiarato il Sindaco Antonio Bravi - Perché la nostra comunità sa essere solidale, quando è interpellata. Un ringraziamento particolare alla cittadinanza, alle nostre Associazioni di volontariato e alla Protezione civile, sempre pronti ad accogliere le chiamate e alla condivisione."
Recanati notoriamente in prima linea su questi importanti temi di solidarietà, anche in questa occasione è scesa in campo sia nell’iniziativa delle scatole sospese, dove i cittadini hanno regalato cinque tipi di cose diverse: qualcosa di dolce, qualcosa per la cura di sé, un passatempo, del vestiario morbido e caldo, un bigliettino con un pensiero e sia nella colletta di generi alimentari non utilizzati, durante le feste, tra cui panettoni, dolci di vario tipo, legumi, zamponi, formaggi e frutta secca. Una donazione di generi alimentari che insieme al contrasto allo spreco, con il recupero e la ridistribuzione alle famiglie in difficoltà, da forza a sentimenti di solidarietà e anche di consapevolezza a salvaguardia dell'ambiente come ha sottolineato l'Assessore Michele Moretti al lancio dell'iniziativa.
“Non si tratta di un atto di mera carità, anche se nella carità c'è anche il senso profondo dell'amore per il prossimo, quanto piuttosto di fare un esercizio di allargamento dei propri confini, per prendere in considerazione realtà a cui spesso preferiamo non pensare. –Ha affermato l’Assessora alle Politiche Sociali Paola Nicolini - E queste realtà, frutto di pesanti disuguaglianze che la pandemia e quanto ne è conseguito sul piano delle scelte politiche e delle ripercussioni forti sul mondo del lavoro hanno persino accentuato, stanno aumentando. Questo tipo di iniziative, che 'scomodano' la nostra tranquillità, possono aiutarci anche a riflettere sul mondo che esiste fuori dalle mura delle nostre case.”
Oltre 400 sono state le scatole sospese raccolte e distribuite dalla Croce Gialla grazie anche all'impegno di Altra Eco, Bottega del commercio equo, Comitato di quartiere Montefiore, Comitato di quartiere Castelnuovo e Protezione Civile. E oltre 50 pacchi alimentari con cibi natalizi sono stati raccolti da Altra Eco, Bottega del commercio equo, Circolo Acli dell'Addolorata e Protezione Civile. Sono stati inoltre donati dai cittadini anche dei buoni acquisto per alimenti che saranno consegnati alla Caritas per essere distribuiti a persone o famiglie in difficoltà.
Protezione dell’ambiente, agricoltura, promozione culturale e conservazione del patrimonio storico, promozione dei diritti, promozione della pratica sportiva, politiche sociali, protezione civile. Sono tra i principali obiettivi dei 160 progetti che vedranno l’avvio nella primavera 2022 e distribuiti in oltre 600 sedi operative nelle Marche. Sono stati proposti da tantissime associazioni marchigiane che hanno aderito al bando del Servizio Civile Universale rivolto a giovani operatori volontari: più di 2000 i posti a cui concorrere nelle Marche e le domande scadranno tra pochi giorni, il prossimo 26 gennaio alle ore 14.00.
Tutte le indicazioni ed i requisiti di partecipazione sono riportati nel bando pubblicato sul sito regionale www.serviziocivile.marche.it e sul sito governativo https://scelgoilserviziocivile.it . Tutti i progetti hanno una durata di 12 mesi a fronte di un assegno mensile di 444 euro e prevedono al loro interno un percorso formativo.
“Quello del Servizio Civile è un tema che mi sta particolarmente a cuore - ha affermato l’assessore alle Politiche giovanili, Istruzione, Cultura e Sport, Giorgia Latini – non solo perché riunisce idealmente le mie deleghe assessorili ed è trasversale al mondo dell’associazionismo in settori importanti per lo sviluppo del nostro territorio, ma soprattutto perché lo ritengo un’opportunità formativa unica e preziosa per i giovani. E’ un arricchimento di conoscenze e costituisce l’occasione di acquisire un bagaglio di esperienze anche umane di indubbio valore. La Regione ha un Ufficio dedicato che è sempre attivo nel sostenere gli Enti territoriali e nella collaborazione con lo stesso Dipartimento nazionale del SCU. Un bando nazionale che si affianca ai progetti di servizio civile regionale (L.R. 15/2005), finanziati dal Programma PON IOG Garanzia Giovani, tutt’ora in corso nella nostra regione.”
Sono previste, in alcuni progetti, riserve di posti per giovani con minori opportunità (disabilità, bassa scolarizzazione, difficoltà economiche, care leavers e giovani con temporanea fragilità personale e sociale). Previste poi, in altri progetti, alcune misure “aggiuntive” (un periodo di tutoraggio nell’ambito del servizio da svolgere oppure, per i progetti che si realizzano in Italia, un periodo da uno a tre mesi da trascorrere in un altro Paese europeo). Per candidarsi ai posti riservati il candidato dovrà necessariamente possedere lo specifico requisito richiesto.
Dopo aver selezionato il progetto d’interesse, gli aspiranti operatori volontari dovranno presentare la domanda di partecipazione esclusivamente attraverso la piattaforma Domande on Line (DOL) raggiungibile tramite PC, tablet e smartphone all’indirizzo https://domandaonline.serviziocivile.it. Per accedere ai servizi di compilazione e presentazione domanda sulla piattaforma DOL occorre essere riconosciuto dal sistema e utilizzare lo Spid per i cittadini italiani, mentre i cittadini stranieri possono richiedere apposite credenziali al Dipartimento nazionale.
Nel giorno in cui si festeggia San Sebastiano protettore, la Polizia locale ha reso ufficiali i numeri controlli e degli interventi effettuatisul suolo di Macerata nel corso del 2021. Nonostante l'ostacolo della pandemia, la crescita in senso positivo è stata sottolineata sotto più aspetti dal Comandante Danilo Doria, intervenuto nella conferenza stampa assieme al sindaco e neo-presidente della Provincia Sandro Parcaroli e l'assessore alla Sicurezza Paolo Renna.
I dati hanno dimostrato un incremento dei servizi legato in primis alla riorganizzazione del Comando - che oggi conta 38 operatori in divisa (7 di questi assunti nell'ultimo anno) - e alla sinergia maturata fra forze dell'ordine (anche di altri comuni), amministrazione locale e il cittadino. Per quel che riguarda in senso più stretto l'emergenza Covid, i controlli sull'osservanza delle norme sono più che raddoppiati rispetto al 2020, con 65340 persone verificate - per un ammontare di circa 30 sanzioni - e almeno 15449 per gli esercizi commerciali - con 2 sanzionati e 2 a chiusura provvisoria (l'ultimo, due giorni fa a Tolentino).
Sul fronte della viabilità, dell'infortunistica e dei provvedimenti da parte della Polizia giudiziaria, sono stati rilveati 271 incidenti stradali (96 feriti, 2 morti), 9 procedimenti sulla violazione degli art.589 bis/590 bis del codice penale (lesioni personali stradali gravi, 6 per guida in stato d'ebbrezza, 1 per omissione di soccorso, 41 denunce, 2 arresti e 17 sequestri. Le violazioni in materia di rifiuti/ raccolta differenziata sono saliti in tutto a 227, mentre quelle legate al Codice della Strada - grazie anche all'uso della strumentazione OCR - hanno evidenziato 14.998 casi fra veicoli senza assicurazione (95) o revisione (293), eccesso di velocità (52), soste vietate (743) e altre infrazioni.
Gli unici dati negativi sono segnati dall'aumento dei reati per droga - quasi 300 denunce, che consacrano Macerata al primo posto nelle Marche - e degli atti vandalici ad opera soprattutto di giovani e graffitari provenienti da altre zone del Maceratese. In questo senso, le uniche soluzioni prospettate rimangono le stesse del 2021: ulteriore implementazione degli strumenti di videosorveglianza - per un costo di 200 mila euro, al vaglio del Ministero che deciderà entrò metà febbraio -, e un programma di incontri presso le scuole e le università per sensibilizzare i più giovani.
"A dispetto della pandemia - ha commentato il Comandante Doria - l'intero corpo di polizia ha lavorato bene per garantire sicurezza e decoro. La collaborazione dell'amministrazione Comunale in questo senso è stata fondamentale in termini di quantità e qualità, soprattutto per migliorare il rapporto con il cittadino. Nuove azioni sono in fase di progettazione per scoraggiare le attività illecite come spaccio e imbrattamento degli edifici pubblici del centro storico, ma ci occorrerà tempo e aiuto anche da parte degli altri Comuni".
"Personalmente mi sono voluto impegnare in prima linea quest'anno - ha dichiarato l'assessore Renna - per essere al fianco della Polizia locale e dei cittadini. Molti hanno perso fiducia nei confronti delle istituzioni: a noi sta il compito di restituirgliela facendo della parola "sicurezza" un sinonimo di "bellezza".
"Il mio più sentito ringraziamento - ha aggiundo il sindaco Parcaroli - va alla mia giunta, alle forze dell'ordine e alla comunità perché siamo tutti ugualmente coinvolti nel mantenere la sicurezza e il decoro nella nostra città. Questi ultimi due anni sono stati molto difficili, ma grazie al lavoro di squadra - coordinato dalla prefettura - che abbiamo fin qui messo in pratica continueremo anche per il nuovo anno a lavorare per il bene collettivo".
Il cantiere della Scuola di San Vito riprende la sua normale attività come da programma, dopo la breve sospensione di qualche giorno dovuta ad alcune incongruenze a tutela della sicurezza dei lavoratori rilevate dai Carabinieri. Nel cantiere erano state rilevate andatoie, scale e passerelle non a norma (leggi qui).
Alla scuola di San Vito sono in via di ultimazione i lavori strutturali di miglioramento sismico dell'edificio con i fondi gestiti dall’Ufficio Ricostruzione della Regione Marche per il sisma del 1997, iniziati nel mese di ottobre 2020 e con termine previsto nella primavera prossima. Alle opere strutturali sono connessi anche i ripristini delle finiture edili, come pavimenti tinteggiature e di alcune parti dell’impianto elettrico e idrosanitario.
I lavori hanno previsto anche il miglioramento funzionale e distributivo degli spazi didattici e dei laboratori e dei servizi, con l’abbattimento delle barriere architettoniche mediante rampe e l’installazione di un ascensore. Rinnovata anche la palestra della scuola che sarà dotata di due nuovi spogliatoi.
"La scuola di San Vito che ospiterà i suoi studenti dal prossimo settembre per l’anno scolastico 2022-2023, rappresenterà per la città un vero e proprio modello di efficienza e modernità all’interno di un edificio storico al quale è legata la memoria di tanti recanatesi" sottolinea il sindaco Antonio Bravi "Recanati negli ultimi anni risulta tra le città marchigiane più in movimento nel rinnovamento delle opere e degli edifici pubblici con fondi che tra l’altro non ricadono nel bilancio comunale in quanto reperiti, ciò è stato possibile grazie ad una politica che guarda al futuro migliore della città, valorizza il passato trasformandolo in un’ottica di modernità ed efficienza in una visione collettiva che promuove la sua importante storia artistica e culturale".
Con il Decreto n.10 del 18 gennaio, la Conferenza Permanente presieduta dal Commissario alla Ricostruzione Giovanni Legnini ha espresso all'unanimità parere favorevole al Programma Straordinario di Ricostruzione del Comune di Fiastra. Si tratta di uno strumento urbanistico cruciale per la ricostruzione pubblica e privata che, risolvendo tutte le criticità riscontrate, darà la spinta definitiva alla ricostruzione del capoluogo e delle tante frazioni, grandi e piccole, del comune.
“È un risultato straordinario, raggiunto grazie al grande impegno profuso dall'Ufficio tecnico del Comune – dichiara il sindaco Sauro Scaficchia -. La sua approvazione all'unanimità, pur se con prescrizioni, certifica l'ottimo lavoro svolto. Voglio ringraziare i dipendenti del comune e la struttura commissariale che ci ha sempre fornito il suo apporto”.
“Insieme alla riqualificazione del borgo di Ravaio, finanziata tramite il Contratto Istituzionale di Sviluppo, alla rigenerazione urbana e alla sicurezza stradale finanziate con il Pnrr complementare, l'approvazione di questo documento fondamentale completa il quadro per gettare le basi del futuro del nostro comune” ha concluso Scaficchia.
Cari lettori, bentrovati alla mia consueta rubrica settimanale, nella quale analizzo l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. È probabile che il picco di contagi sia già stato raggiunto, sebbene sia difficile calcolarlo con esattezza in quanto è cambiata la modalità di conteggio dei positivi, per cui è sufficiente il tampone (anche antigenico) effettuato in farmacia o in altra struttura simile.
A livello nazionale la crescita dei contagi si è arrestata, mentre nella regione Marche - con le nuove regole - si registra un boom di positivi, ma la crescita dei sintomatici è molto più ridotta.
I ricoveri in terapia intensiva si sono arrestati e anche i ricoveri ordinari stanno crescendo sempre più lentamente. Sembra evidente come la variante Omicron mandi molte meno persone in terapia intensiva, in proporzione al fatto che sembri azzerata la crescita delle stesse terapie intensive. Da ciò si potrebbe dedurre che la variante Delta sia in via di estinzione.
Le regioni sono quasi tutte gialle ed appare la prima regione arancione, ovvero la Val d'Aosta. Vi è la possibilità che anche altre seguano (come annunciato dal governatore Acquaroli) ma è molto probabile che nell'arco di due o tre settimane inizino a scendere le grandezze ospedaliere.
Il presidente del Consiglio Mario Draghi firmerà oggi il nuovo Dpcm sulle misure anticovid legate al possesso obbligatorio del Green Pass per accedere ai negozi dal 1° febbraio 2022. Oltre ai già annunciati parrucchieri, barbieri e centri estetici - per i quali sarà opportuno almeno il certificato base ottenuto con tampone antigenico o molecolare - è ampia la lista degli esercizi commerciali nei quali sarà obbligatorio esibirlo.
Tra questi i pubblici uffici, i servizi postali, bancari e finanziari, oltre ai tabaccai e le librerie. Già dal 7 gennaio, inoltre, è previsto l'obbligo della certificazione verde di base per accedere ai colloqui presso le carceri. A rimanere esclusi, invece, saranno tutti i negozi di alimentari (al dettaglio e i supermercati), compresi quelli di surgelati, prodotti ittici, bevande e mercati rionali.
Si aggiungono a questa lista farmacie, parafarmacie, negozi di prodotti per la cura del corpo, quelli igienico sanitari, gli ottici, i prodotti per animali, vendita del carburante (per i veicoli, ma anche per il riscaldamento) e le edicole all'aperto.
Dal 1° febbraio 2022 il Green Pass sarà valido per 6 mesi, sia per chi risulterà guarito dal Covid sia per chi si sarà vaccinato: alla scadenza dell'ultima somministrazione, la certificazione verrà automaticamente bloccata.
Non si arrestano i contagi, in virtù della variante Omicron e del conteggio dei tamponi rapidi. Dopo i 5.850 casi di ieri, oggi si registrano 6.905 nuovi positivi. Il tasso di positività passa al 41,89% (ieri 39,1%) sui 16.528 tamponi analizzati. L'incidenza settimanale si attesta, invece, a 2.549,41 casi su 100mila abitanti: numero invariato rispetto a ieri.
Il virus continua a correre soprattutto in due province: Ancona (1.859) e Pesaro Urbino (1.713), seguite da Macerata (1.340), Ascoli Piceno (911) e Fermo (783); sono 299 i contagi provenienti da fuori regione. Per quanto riguarda le classi di età, le più colpite si confermano quelle tra i 25 e 44 anni con 1.985 casi e tra 45 e 59 anni con 1.564 nuovi casi.
Resta alta l'attenzione anche per i contagi tra i più giovani: nelle tre fasce che comprendono bambini e adolescenti tra 6 e 18 anni, infatti, sono stati registrati 1.856 casi. Nella sola fascia 0-2 si hanno ben 103 contagiati. I non vaccinati rappresentano il 75% dei ricoverati nelle terapie intensive, il 67% di quelli nell'area medica.
I soggetti con sintomi sono 699, i casi in fase di approfondimento epidemiologico 1.655, 72 i positivi in setting scolastico/formativo. Sono 2.703 i contatti stretti di casi positivi, 1.746 i contatti domestici, 9 i contatti in ambiente di vita socialità, 6 in setting lavorativo, 11 casi extra regione.
Nelle ultime 24 ore sono scesi a 342 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-7 rispetto a ieri), dei quali 50 in Terapia intensiva (-5 rispetto a ieri) e 292 in Area medica (-2); in particolare i pazienti in Semintensiva sono 75 (+4) e quelli in reparti non intensivi 217 (-6 rispetto a ieri) mentre 26 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano tre decessi correlati al Covid: una 90enne di Fano, una 63enne di San Costanzo e una 72enne di Fermignano.
Solo nel 2020 – in pieno lockdown - sono state 1812 le persone nelle Marche che hanno richiesto beni di prima necessità, accoglienza e aiuto. 565 solo a Civitanova Marche. È questo il quadro che emerge dalla silenziosa strage pandemica.
Il 2021 ha segnato un ulteriore dato negativo, facendo più che raddoppiare il numero degli indigenti – soprattutto italiani - ritrovatisi improvvisamente senza un lavoro e, nei casi più gravi, senza nemmeno un tetto. Una situazione che ha visto coinvolti clochard, famiglie, tossicodipendenti, persone con patologie psichiatriche.
“La povertà non è solo economica, ma anche isolamento, solitudine, fragilità, paura del futuro, precarietà lavorativa” – hanno dichiarato Barbara Moschettoni, neo-diretttice della Caritas diocesana, e Marco Malacari, responsabile della Caritas di Civitanova Marche.
In quanti si sono rivolti presso la vostra struttura negli ultimi due anni? Dal 2020 il numero di famiglie che aiutiamo qui a Civitanova con i pacchi alimentari sono più che triplicate: da circa 300 nel periodo pre-Covid sono arrivate ad almeno 600. Questo soprattutto perché a seguito del lockdown molti hanno perso il lavoro. Stiamo parlando di circa 3000 persone in tutto.
Quante sono state le persone che avete accolto nel 2021? Abbiamo registrato una media di 450 famiglie e abbiamo chiesto anche l'aiuto della Protezione Civile per la distribuzione dei pacchi, più che triplicata. Già prima della pandemia contavamo più italiani che stranieri. Ad oggi molti non riescono più a pagare neppure l'affitto.
Fra i vari servizi che offrite – mensa, dormitorio, ambulatorio, distribuzione pacchi – è compreso anche il sostegno di tipo psicologico? Di base, viene preposto ai volontari del centro di ascolto. In più, abbiamo anche una psicologa interna che ci aiuta per i casi più seri, e non ultimi i servizi sociali. In questo modo i compiti sono ben distribuiti e possiamo aiutare tutti sotto più aspetti. Fra questi, tante donne vittime di violenza e prostitute che vogliono cambiare vita.
Come riuscite a sostenere i costi di questi servizi? Il Comune ci dà sessantamila euro l’anno, oltre ai buoni. A questo si aggiungono le donazioni, i fondi dell’8x1000 e il sostegno di alcuni privati. Durante il lockdown abbiamo voluto anche intraprendere delle convenzioni con supermercati e ristoranti. Civitanova ha dimostrato di avere un grande cuore.
Quanti volontari ci sono oggi nella Caritas di Civitanova? Prima della pandemia erano un centinaio, ora poco più di una ventina. È un lavoro molto faticoso, e spesso non abbiamo le competenze per gestire casi limite di alcolismo, tossicodipendenza o malattie psichiatriche.
Avete avuto a che fare con molti tossicodipendenti negli ultimi anni? Durante il lockdown sono aumentati, perché avevamo reso possibile il servizio di cibo da asporto senza richiedere più alcun tipo di documento. Normalmente, si tratta di ragazzi che si riforniscono nei supermercati e vivono per strada o nei casolari abbandonati. Con la chiusura dei negozi non si sono più vergognati di venire da noi, ma la situazione adesso è peggiorata.
Cosa riuscite a fare per chi si rivolge al vostro centro? Cerchiamo di creare i presupposti per farli tornare da noi, offrendo magari la possibilità di un posto dove dormire, lavarsi, prestare curare e persino vaccinarsi. L'obbiettivo è intercettare i casi più problematici e monitorarli in modo da poter permettere loro di reintegrarsi nella società, riavvicinarsi alle loro famiglie, pensare ad una prospettiva di vita migliore.
Nelle scorse settimane è stato depositato il terzo ricorso al Tar presentato per conto del Comitato No Discarica Montefano-Recanati dallo Studio Grimaldi di Roma. Questo ennesimo recente atto formale è la risposta che il Comitato dà all’ATA3 di Macerata a seguito dell’emanazione della delibera n. 5 dello scorso ottobre 2021 "nella quale sono stati riproposti esattamente tutti i 70 siti inseriti nelle prime Delibere del 2020", sottolinea Fabio Lanari, il presidente del Comitato.
“Si tratta di una situazione incredibile - aggiunge Lanari -. Dal mese di giugno 2020 nulla è cambiato e dopo più di un anno e mezzo viene nuovamente confermato quanto scritto nella prima Delibera nonostante gli approfondimenti richiesti con le 'schede tecniche' dall’ATA a tutti i Comuni interessati, le ingenti spese sostenute da quest’ultimi e dall’ATA per gli affidamenti di numerosi incarichi a tecnici e restano vincolate le stesse 70 aree individuate originariamente, nonostante i numerosi ricorsi presentati da Comitati, Comuni e singoli cittadini".
"L’ATA3 si rende conto della situazione in cui versano decine di migliaia di cittadini che ancora oggi non sanno se nei prossimi anni dovranno convivere con una discarica sotto casa, adiacente alla propria attività agricola o commerciale, al confine con il proprio ristorante o agriturismo? Per non parlare del valore delle case e dei terreni” si chiede Lanari “qualcuno si è chiesto quanto questa inspiegabile situazione di stallo possa influire sulla qualità della vita dei cittadini?”.
"La situazione sembra essere fuori controllo - spiega Fabio Lanari - e, con il passare dei mesi, sempre maggiore è la confusione che regna tra i vari attori ed Enti chiamati a trovare una soluzione efficace ad una problematica da sempre nota, nel rispetto delle vite di coloro che abitano i nostri splendidi luoghi che attendono dagli amministratori risposte chiare, informazioni puntuali e dialogo costruttivo".
È proprio su questo ultimo punto che il Presidente del Comitato desidera tornare per ribadire che “ancora una volta il Comitato ha fatto il primo passo verso il neo eletto Presidente della Provincia Sandro Parcaroli al quale, solo alcuni giorni dopo la sua nomina, abbiamo inviato le nostre congratulazioni per il nuovo incarico assunto unitamente alla richiesta formale d’incontro per avviare un confronto costruttivo sul tema discarica, mai ottenuto dal suo predecessore. Ad oggi nessuna risposta è pervenuta al Comitato che attende ancora pazientemente".