“Il settore delle costruzioni e la sua filiera vengono posti al centro del rilancio dell’economia di quasi tutti i grandi piani di ripartenza dei paesi dell’UE che focalizzano gran parte delle risorse sul recupero del patrimonio esistente e sull’edificazione di infrastrutture digitali e di trasporto. Solo che c’è un enorme ma che segue queste parole”. Così l’imprenditore Stefano Violoni, presidente Ance Marche, preoccupato perché decreti, norme, interpretazioni, direttive ogni giorno modificano e appesantiscono un settore che tutti considerano il volano dell’economia.
“Siamo passati dal parlare di rilancio dell’edilizia, a una situazione che porterà il mondo delle costruzioni, per lo meno quello rappresentato dalle aziende sane, certificate e referenziate, in un immobilismo totale”. In questo contesto i lavori relativi ai bonus edilizi sembravano la soluzione in grado di risollevare un settore per anni ingessato. “Ma con la legge di bilancio prima, limitante soprattutto in termini di proroghe, e il decreto sostegni-ter poi, che pone modifiche in termini di cessioni (ammessa una sola cessione in linea), siamo stati messi nelle condizioni di non poter rispettare i contratti privatistici in essere e di non poterne sottoscrivere altri, perché le banche sono già piene di crediti fiscali”.
“Viviamo in una regione dove si sommano gli interventi sisma 2016, dissesto idrogeologico, bonifiche, interventi straordinari del Pnrr e i bonus fiscali. Tutto questo significa una enorme quantità di opere in ambito pubblico e privato” riprende il presidente di Ance Marche. I numeri sono chiari. Alle sfide connesse all’ingente pacchetto di risorse messe in campo dal Recovery Plan si unisce la ricostruzione post sisma 2016 che, solo nelle Marche, stima un monte complessivo dei lavori pari a 17,4 miliardi di euro ed impegna 2.659 imprese capofila, di cui la metà marchigiane.
Su tutti gli asset pesano negativamente le conseguenze dei rincari esponenziali ed irrefrenabili di materiali ed energia, che oramai hanno raggiunto livelli intollerabili. I prezzari applicati (sisma e regionale) non riescono a stare al passo con il mercato. Inutile il meccanismo della revisione prezzi introdotto dal governo che, nella migliore delle ipotesi, ha riconosciuto alle imprese ristori pari al 35% degli aumenti rilevati, per altro, liquidati solo qualora ve ne fosse la disponibilità economica e dopo almeno un anno dall’effettiva spesa.
Questi sono i motivi per i quali la ricostruzione non decolla, inutile addossare colpe alle imprese quando la realtà è un’altra. È per questo motivo che registriamo già gare andate deserte; e rimarchiamo la denuncia di concorrenza sleale in un settore “nomade” come il nostro, dove la decontribuzione sud favorisce solo alcune imprese”.
Di fronte a tutto questo, il mondo dell’edilizia sta pensando di abbandonare i cantieri e non volerne altri. “Stiamo pensando di sospendere tutte le nostre attività. Come imprenditori condividiamo la volontà di contrastare le frodi, ma le misure introdotte fino ad oggi si sono dimostrate evidentemente inefficaci, riuscendo solo a paralizzare l’intero sistema” prosegue Violoni.
Servono norme chiare. “Solo in questo modo si possono evitare speculazioni e il proliferare di operatori improvvisati. Il continuo cambio delle regole finisce per penalizzare chi le rispetta, mettendo a rischio migliaia di famiglie e generando contenziosi e problemi di liquidità”. “Con molta franchezza – conclude il presidente degli edili – crediamo che se questo sarà il terreno dove dovremmo competere, allora saremo costretti a metterci seduti in platea e goderci lo spettacolo di The Truman Show”.
È stata presentata oggi alla stampa presso la sala dell’IRCR di Piazza Mazzini la nuova mostra culturale dal titolo “Macerata e il suo Territorio. Antiche mappe e vedute dal XVI secolo all’Unità d’Italia”, e che sarà aperta al pubblico gratuitamente da venerdì 11 fino a lunedì 21 febbraio presso gli Antichi Forni – in osservanza delle norme anti Covid. Una raccolta unica, inedita di 50 antiche mappe originali d’epoca, incise e stampate su carta, che raccontano l’evoluzione urbanistica di Macerata e di altre città della provincia: Camerino, Cingoli, Civitanova, Recanati-Loreto, San Severino, Tolentino, Treia e Visso.
La mostra è stata realizzata dall’architetto e collezionista Enzo Fusari - sostenuto dall’associazione LUTES, con il patrocinio del Comune, dell’IRCR e dell’Ordine degli Architetti – che da oltre 30 anni conduce le proprie ricerche sulla storia e la geografia della Regione Marche, arrivando nel tempo a raccogliere ben 200 carte di grande pregio e valore, alcune rare e mai pubblicate, di ottima conservazione e non presenti nelle biblioteche locali e regionali.
“Avrei voluto realizzare questa esposizione già due anni fa – ha dichiarato Fusari – ma la pandemia e il cambio di amministrazione comunale non l’hanno permesso. Sono felice oggi di mettere a disposizione di tutti questa mia passione: penso sia di fondamentale importanza conoscere il nostro passato per sapere dove siamo diretti. Queste mappe fanno emergere una storia che non è scritta, ma disegnata, e raccontano quella che è la nostra grandezza culturale e politica. Un punto di partenza molto importante per conoscere le radici della propria identità”.
Al tavolo della conferenza si sono succedute anche le parole di apprezzamento e soddisfazione rispetto all’iniziativa da parte del presidente LUTES Massimo Crucianelli, dell’assessore all’Urbanistica Silvano Iommi, del presidente dell'Ordine Arch. Vittorio Lanciani e del presidente IRCR Giuliano Centioni.
“Il nostro obbiettivo è sostenere tutte le attività culturali che hanno a che fare con la nostra storia e il tessuto urbano – ha commentato Lanciani – in modo che si alimenti in maniera sempre più naturale la consapevolezza di chi lavora e di chi vive nel territorio marchigiano”.
“Quando mi fu proposta questa iniziativa – ha aggiunto l’assessore Iommi – ho aderito subito, perché ero certo della sua qualità. Una mappa è come il palcoscenico per un attore: se si conosce il contesto in cui una storia viene raccontata se ne percepisce meglio anche il senso e il messaggio”.
INTERVISTA
Dottor Fusari, qual è il messaggio nascosto nel suo lavoro? La mia è una ricerca di verità. La geografia non può fare a meno della storia e viceversa: l’errore da sempre è quello di trattare le due materie separatamente, quando invece dovrebbero rappresentare un unicum. Per dimostrare determinati fatti non basta conoscere la storia, e allo stesso tempo saper solamente leggere una cartina non è sufficiente.
C’è un problema di identità storica oggi secondo lei? Sì, soprattutto tra i giovani. Molti di loro pensano che Macerata sia una città noiosa, dove non si fa niente. E invece c’è tanto da scoprire se si ha la curiosità di farlo.
In quest’incontro si è detto che “bisogna conoscere il proprio passato per sapere dove siamo diretti”. Enzo Fusari dove è diretto? Io abito qui a Macerata da più di 60 anni e ne sono innamoratissimo. Desidero che questa città torni ad essere viva culturalmente, e per farlo abbiamo bisogno soprattutto di chi la abita. Sono le persone che fanno la storia. Ciò detto, mi piacerebbe aprire presto un Museo dove esporre tutte le mie mappe: non nascondo che mi siano arrivate delle proposte da parte di altri Comuni, ma il mio sogno rimane Macerata.
Sono 117 le domande presentate all’Amministrazione comunale a chiusura dell’ultimo avviso pubblico che ha dato la possibilità alle utenze non domestiche di ricevere una riduzione della tassa rifiuti per il 2021. Gli uffici comunali stanno ultimando l'esame delle richieste pervenute entro il 17 gennaio relativamente al secondo bando e sono in procinto di erogare lo sconto previsto dall’emergenza sanitaria causata dal Covid-19 per una somma di contributi pari a circa 226 mila euro.
L’assessore al Bilancio Roberta Belletti, prendendo atto con soddisfazione del resoconto fornito da Settore IV e Civita.S srl, ha dato il ‘nulla osta’ di procedere velocemente all’istruttoria per i successivi pagamenti. Ad oggi, quindi, il Comune di Civitanova ha raggiunto l’obiettivo che si era posto di distribuire quasi completamente il fondo complessivo di 738 mila euro delle risorse statali per la riduzione della tassa rifiuti rivolta alle utenze non domestiche colpite dalle restrizioni dovute al Covid-19. Con il primo bando erano state accolte riduzioni del 100% della Tari per complessivi 478 mila euro.
“A fine 2021 abbiamo lavorato ad un nuovo avviso pubblico per erogare la differenza di oltre 260 mila euro, ampliando la platea dei beneficiari per intercettare anche chi avesse riscontrato un abbattimento del proprio fatturato di un 5% rispetto all’anno precedente – spiega l’assessore Belletti – e siamo soddisfatti di poter ricomprendere un centinaio di richieste in più rispetto al primo bando. Con il calo dei contagi che si sta registrando in questi giorni, ci auguriamo che le attività possano riprendere a lavorare a pieno regime e chi ha una impresa non sia mai più costretto a chiusure e restrizioni a seguito di provvedimenti legati all’emergenza sanitaria”.
Lunedì 7 febbraio il Comune di Sarnano ha organizzato una conferenza in streaming con il gruppo di lavoro che ha portato avanti la ridefinizione degli studi di approfondimento geologico dell’area della frazione di Piobbico. I risultati, attesi da tempo, hanno sancito la possibilità di ricostruire le abitazioni senza delocalizzarle.
L’incontro, moderato dal Sindaco di Sarnano Luca Piergentili, ha visto la partecipazione del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma Giovanni Legnini, del Dott. Andrea Crocioni e del Dott. Mauro di Leo dell’U.S.R. (Ufficio Speciale Ricostruzione), e del prof. Marco Materazzi di Unicam, che ha esposto i risultati dello studio condotto.
"La presentazione di questa relazione era molto attesa dal Comune di Sarnano e da tutti i cittadini interessati" ha commentato il sindaco di Sarnano Luca Piergentili. "Abbiamo scelto di trasmettere l’incontro in streaming perché potesse essere seguito da ogni parte d’Italia, in particolare dai proprietari delle seconde case nell’area di Piobbico. Siamo consapevoli che i tempi sono stati lunghi, ma questo studio si è rivelato fondamentale: ora sappiamo che le case nella frazione di Piobbico possono essere ricostruite senza che sia necessario delocalizzarle".
"In questi mesi, grazie al lavoro dei tecnici degli uffici comunali, siamo riusciti a mettere a punto un Piano Straordinario di Ricostruzione che, in seguito alla relazione presentata lunedì, possiamo portare a compimento - aggiunge Piergentili -. L’Amministrazione s’impegna a procedere velocemente, per tappe ravvicinate: nel pomeriggio di lunedì 14 febbraio abbiamo in programma una diretta streaming sui nostri social per presentare alla cittadinanza il Piano Straordinario per la Ricostruzione che riguarderà il centro storico, le frazioni di Piobbico, Giampereto, Cese, San Cassiano e Terro".
A seguire, il 21 febbraio, ci sarà un incontro con i tecnici: "In questo modo contiamo di raccogliere tutti i dati necessari per presentare il P.S.R. prima in Consiglio Comunale, il 10 marzo, poi all’Ufficio Speciale Ricostruzione, così che i primi cantieri possano partire in tempi brevi - spiega il sindaco -. Da parte dell’Amministrazione Comunale ringrazio il Commissario Giovanni Legnini, i rappresentanti dell’U.S.R., il Prof. Marco Materazzi e tutto il gruppo di lavoro coinvolto nello studio di ridefinizione che ha reso possibile questo importante risultato".
Al commento del sindaco si unisce quello del Commissario Straordinario Ricostruzione Sisma Giovanni Legnini: "Si scioglie finalmente un nodo importante per le famiglie di Piobbico, frazione di Sarnano: le loro case potranno essere ricostruite dov’erano senza necessità di delocalizzarle. Lo scorso anno ero insieme al sindaco Luca Piergentili, quando l’orientamento sin lì acquisito era ancora quello di trasferire la frazione altrove a causa di un movimento franoso".
"Ora, grazie allo studio dell’Università di Camerino, commissionato dopo quell’incontro e presentato lo scorso lunedì, sappiamo che non ce n’è bisogno e possiamo guardare avanti - prosegue Legnini -. Mi auguro che il tempo trascorso in attesa degli studi di approfondimento possa essere compensato dalla serenità di una ricostruzione in sicurezza e di qualità per i proprietari delle case di Piobbico. Adesso è necessario procedere speditamente, come il Sindaco, insieme all’U.S.R. Marche, si sono impegnati a fare con un cronoprogramma illustrato durante l’incontro in streaming". La videoregistrazione della presentazione resta disponibile in versione integrale sulle pagine Facebook “Comune Sarnano” e “Sarnano Turismo”.
Nel secondo giorno di arancione per le Marche, i numeri dei contagi tornano a salire sebbene ieri avessero riflettuto - è bene sottolinearlo - l'effetto domenica con meno test effettuati. Sono 3.152 i nuovi positivi (ieri erano 1.022) con un tasso di positività del 38,4% (dal 37,5%) sugli 8.219 tamponi analizzati (ieri erano 2.722). Continua la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.512,58 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.714,39).
Rimane sempre Ancona la provincia più colpita con 876 casi, seguita da Macerata (715), Pesaro Urbino (553), Ascoli Piceno (473) e Fermo (425); sono 110 i contagiati provenienti da fuori regione. I soggetti con sintomi sono 602, i casi in fase di approfondimento epidemiologico sono 759, i contati stretti di casi positivi 898, i contatti domestici 814, i positivi in ambito scolastico formativo 48.
Per quanto riguarda le fasce d'età, si confermano quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 837 positivi per i 25-44enni e 731 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 917 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è ancora quella dei bambini delle scuole elementari: sono stati infatti 317 i casi nella fascia tra 6 e 10 anni.
Le Marche, da ieri in zona arancione per lo sforamento delle tre soglie previste, secondo i dati forniti dalla Regione, sarebbero di nuovo sotto uno dei tre parametri che hanno determinato il passaggio di fascia: nell'ultima giornata si è registrato un ulteriore calo di pazienti in Terapia intensiva che ora sono 50 (-2 rispetto a ieri), un valore che fa diminuire la saturazione Covid in questo tipo di reparto al "19,5%" (soglia 20%) rispetto ai "256 posti" disponibili.
Nel complesso, in un giorno -11 ricoverati che nella regione si attestano ora a 366. Anche in Area medica (1.027 posti letto), comunica ancora la Regione, i valori superano di poco la soglia per la zona arancione (30,7% rispetto al 30%). In totale sono 316 (-9 rispetto a ieri) i degenti in Area medica (reparti di Terapia Semintensiva e reparti non intensivi).
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano 9 decessi correlati al Covid: una 81enne di Monte San Vito, un 89enne di Pesaro, un 102enne e una 68enne di Fano, un 60enne di Porto Recanati, una 88enne di Montemarciano, un 62enne di Castel di Lama, un 81enne di Martinsicuro e una 94enne di Tolentino.
Nelle prime settimane del nuovo anno l’Ufficio Servizi anagrafici e demografici del Comune di Civitanova Marche ha elaborato i dati riguardanti la popolazione residente al 31 dicembre del 2021, sulla base delle schede individuali.
Questo lavoro dell’Ente avviene sulla base dei movimenti che si registrano in Comune durante l'anno e ora confluirà all’Istat, che successivamente elaborerà i dati ufficiali (popolazione legale) calcolati in base all'aggiornamento derivante dal censimento.
Il dato complessivo relativo al 2021 registra un lieve calo, poiché il totale dei residenti passa da 42.523 del 2020 a 42352 del 2021 (22180 donne e 20172 uomini). Nel 2016 Civitanova raggiunse l’ambita soglia dei 42 mila abitanti (42251) e da allora la curva è salita fino al 2019.
Questa la composizione della popolazione per fasce di età, tra parentesi i dati 2020: da 0 a 19 anni: 7275 (7405). Da 20 a 34 anni: 6373 (6575). Da 35 a 54 anni: 12522 (12818). Da 55 a 74 anni: 11030 (ex 10971). Da 75 e oltre: 5152 (4754). I nuovi nati sono 321 (erano 281 nel 2020) e 503 le persone decedute.
Le famiglie sono 18228, quelle con almeno uno straniero sono 2224, con intestatario straniero 1621, convivenze anagrafiche 11 (ex art.5 D.P.R. 223/1989), convivenze di fatto 26 (costituite ai sensi della legge n. 76/2016).
Scendono a 4378 gli stranieri residenti (erano 4.485) di cui 1922 uomini e 2.456 donne e aumentano le persone senza fissa dimora che sono 59, 39 uomini e 20 donne. Entrando nel dettaglio sono 321 i nati, 158 maschi e 163 femmine, di cui 215 nel comune, 103 in altro comune e 3 all’estero.
Gli iscritti per immigrazione (Italia/estero) sono 1205, mentre sono 1195 i cancellati per emigrazione sia in Italia che all’estero. In 130 hanno acquisito la cittadinanza italiana (57 maschi e 73 femmine).
Per quanto riguarda le nazionalità, la comunità più numerosa continua ad essere quella cinese 710. Di seguito i dati riguardanti le altre nazioni: Albania 208, Bangladesh 218, Marocco 158, Pakistan 603, Romania 687, Ucraina 285, Tunisia 142, Polonia 97, Federazione Russa 109, Filippine 81, Senegal 71, Brasile 67, Nigeria 52, Argentina 44, Afghanistan 51, Bulgaria 54.
I dati sono stati elaborati dal responsabile addetto all’Ufficio elettorale Stefania Cesaretti, in collaborazione con il dirigente incaricato II settore dottoressa Paola Recchi.
Il 28 febbraio 2022 sarà una data decisiva: le Regioni presenteranno ufficialmente i vari progetti di “ripartenza” che saranno finanziati con i fondi del PNRR. Ciascuna delle macro-categorie interessate dal Piano “Italia Domani” dovrà tenere conto delle cifre già predisposte e rispondenti ai criteri fissati dal Governo. Il discorso vale naturalmente anche per gli interventi alle “Infrastrutture per una mobilità sostenibile”, del valore di 25,40 miliardi di euro.
Anche la Regione Marche si appresta a definire gli ultimi dettagli per quello che sarà il bilancio finale auspicato, con l’obbiettivo non solo di favorire la continuazione di quei lavori rimasti bloccati a causa della pandemia – complice anche la carenza dei materiali – ma anche la programmazione di nuovi, importanti progetti volti a migliorare l’esperienza del trasporto pubblico e privato.
Sul tema è intervenuto l’Assessore al Bilancio e Ricostruzione, Guido Castelli.
Come sta procedendo il piano di riassetto della mobilità? Stiamo cercando di progettare al meglio quello che sarà il ritorno alla normalità. Nel momento in cui la pandemia mollerà la presa vogliamo essere all’altezza di quelle che saranno le sfide successive, e che presuppongono un grande sistema di valorizzazione della nostra mobilità.
Nello specifico cosa avete in programma di fare? Partiamo innanzitutto dall’azione di sollecitazione del trasporto pubblico: quindi, sostenere tutte le scelte del consumatore, generare condizioni di vantaggio anche attraverso agevolazioni tarrifarie, in modo che tutti i cittadini possano scegliere come spostarsi senza problemi. Vogliamo attivare dei finanziamenti che possano consentire la sostituzione di autobus e di convogli ferroviari vetusti con mezzi di ultima generazione.
Quanto denaro pensate di dover investire? Come Regione Marche la volontà è quella di impiegare circa 47 milioni di euro nei prossimi due anni per il rinnovo dei mezzi, e poco meno di 10 milioni di fondi PNRR per avere almeno due convogli ferroviari di ultima generazione. La gente vuole poter tornare a viaggiare su trasporti sicuri e performanti.
Qual è il progetto più a breve termine? Sicuramente l'attuazione della “Carta Tutto Treno Marche” approvata in giunta nelle ultime ore: lo scopo è incentivare con risorse regionali la scelta di chi già viaggia abitualmente sui treni locali e a lunga percorrenza. Inoltre, questa collaborazione con Trenitalia vuole migliorare anche il rapporto con i più giovani, aiutandoli a familiarizzare sin dalla scuola primaria con l’uso del treno per le gite.
Che tipo di difficoltà avete riscontrato negli ultimi mesi? L’ultimo picco di pandemia ha costretto molti conducenti alla quarantena. L’unico modo di contenere i contagi sui treni era sopprimere alcune corse. Per il trasporto su gomma, invece, il dramma è stato non solo mettere a disposizione bus sostitutivi, ma trovare anche chi li guidasse. L’amministrazione ha avuto grosse difficoltà in questo senso, ma fortunatamente le aziende si sono comportate bene.
Qual è lo stato dei lavori per quanto riguarda la Quadrilatero e la SS 77 della Val di Chienti? Il completamento di alcune opere finora è previsto per il 2023 ma non mi sento di dare per certa alcuna tempistica: sarebbe da spegiudicati.
"In arrivo un provvedimento del Ministero della Salute per togliere le mascherine all'aperto su tutto il territorio nazionale senza distinzione di colore per le regioni a partire dall'11 di febbraio", lo ha detto all'Ansa il sottosegretario alla Salute Andrea Costa. "Questo è un segno di speranza per tutti gli italiani", ha aggiunto.
"Subito dopo sarà l'occasione - ha proseguito Costa - per decidere se toglierle anche in zona gialla e arancione con un provvedimento del Ministero della Salute condiviso con il Cts. Ma direi che già oggi non vedo grandi differenze tra zone gialle e arancioni perchè i contagi sono in calo e la campagna vaccinale va molto bene. Bisogna dare un segnale positivo ai cittadini".
"Sono d'accordo con la fine dello stato di emergenza al 31 marzo. L'obiettivo del governo è questo. Confido che non venga prorogato e credo che sicuramente ci saranno le condizioni". Così il sottosegretario alla Salute è intervenuto alla trasmissione 'Tagadà' su La7. "Mancano ancora 12-13 milioni di dosi booster. Se procediamo con questo ritmo in 30-40 giorni è facile pensare che per metà marzo avremmo completato la dose booster a 49 milioni di concittadini. Da lì sicuramente inizierà una nuova fase e così come abbiamo introdotto gradualmente le restrizioni con la gradualità inizieremo l'allentamento delle misure, anche per gli stadi".
A parlare è stato anche il ministro della Salute Roberto Speranza in occasione dell'Agorà del Pd Basilicata sul tema del Pnrr: "Siamo in una fase ancora di lotta contro il Covid anche se ci sono segnali incoraggianti, con una decrescita del 30% dei casi in una settimana. Questo è stato possibile grazie ad una campagna vaccinale straordinaria. In questi giorni stiamo riuscendo a piegare la curva dei contagi senza aver dovuto ricorrere a misure restrittive particolarmente invasive per la vita delle persone".
Un titolo di viaggio speciale, rilasciato a tutti quei passeggeri che hanno la residenza in uno dei comuni della regione. Il rilancio anche per il 2022 - con possibilità di proroga fino al 2023 - della "Carta Tutto Treno Marche" testimonia la rinnovata partnership fra Regione Marche e Trenitalia, secondo uno schema economico che prevede l’impegno da parte di Palazzo Raffaello per un importo di 400.000 euro equamente diviso tra i due anni oggetto dell’accordo.
Il titolo di viaggio "agevolato", previsto e disciplinato dall'azienda del gruppo FdS, sarà affiancato a un abbonamento annuale presso il servizio ferroviario del territorio, permettendo al titolare di accedere ai treni di lunga percorrenza (Frecciabianca e Intercity) che esulano dalle competenze regionali.
Il costo per accedere ai vari Frecciabianca e Intercity - che operano sulla direttrice adriatica o sulla linea romana - sarà di 130 euro per distanze fino a 60 km e di 150 euro per distanze superiori, secondo la tratta indicata sull’abbonamento. La differenza di costo è coperta dalla Regione, dietro presentazione di rendiconto trimestrale da parte di Trenitalia.
“Il giorno del Ricordo del 10 febbraio sia la circostanza per mantenere viva la memoria e far conoscere in particolare alle giovani generazioni la tragedia delle Foibe e l’esodo forzato dalle terre degli istriani, fiumani, dalmati nel secondo dopoguerra. Sia un monito affinché non si ripetano mai più sciagure simili ma anche un invito alla collaborazione, a combattere odio e discriminazioni per la costruzione della pace”. Così l'assessore regionale alla Cultura, Giorgia Latini, che oggi in Giunta ha proposto la delibera che prevede di assegnare per il 2022, attraverso un avviso pubblico, i contributi di 30.000 euro per progetti per le finalità della Legge Regionale 2012 n.8 per l’affermazione dei valori del ricordo del martirio e dell’esodo Giuliano-Dalmata-Istriano’.
“Trasmessa alla competente commissione consiliare per il parere, la deliberazione propone di conferire risorse prioritariamente ai Comitati marchigiani dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e alle Associazioni di esuli giuliano-istriano-dalmati operanti nelle Marche a seguito della presentazione di progetti attuati in collaborazione con gli enti locali ed altre associazioni. Possono presentare la richiesta di contributo anche gli enti locali per iniziative realizzate in collaborazione, nonché da associazioni e comitati che operano nelle Marche e che possiedono nel proprio statuto finalità e attività previste nella legge”.
“Oltre alla ricorrenza del “Giorno del Ricordo”, vengono sostenuti in particolare quei progetti di attività come pubblicazione di studi, ricerche, iniziative rivolte ai giovani, allestimento di mostre, organizzazione di convegni di studio e di pellegrinaggi nei luoghi della memoria, concorsi, manifestazioni celebrative, finalizzati alla sensibilizzazione e alla diffusione fra i giovani, nella scuola e nei luoghi di lavoro, della conoscenza storica della tragedia del martirio e dell’esodo giuliano-dalmata-istriano. Verrà data priorità ai progetti realizzati e condivisi da più soggetti. La domanda di contributo deve essere trasmessa entro il 22 aprile tramite pec a regione.marche.funzionebac@marche.it”.
È operativa nel quartiere di Vallicelle la Casetta dell’acqua, la prima in città. Erogherà acqua naturale e gassata al momento, gratuitamente per i primi 60 giorni, poi per usufruire del servizio sarà necessaria una tessera ricaricabile. Il distributore, oltre a essere un nuovo utile servizio per la cittadinanza, rappresenta anche un percorso educativo sotto il profilo ecologico, di salvaguardia dell’ambiente in quanto il riutilizzo delle bottiglie dell’acqua in vetro, permette di ridurre la produzione di imballaggi e del rifiuto di plastica.
La Casa dell’acqua eroga acqua gradevolmente fresca attraverso un pulsante elettrico a bassa tensione, in quantità illimitata, consente il prelievo a bottiglia senza particolari elementi danneggiabili. Il distributore è realizzato con materiali adatti per esterno con una tettoia di protezione a norma di legge e con coibentazione interna contro il gelo, è dotato di luce di illuminazione notturna, schermo LCD 18’’ e scatola con vetro antivandalico e antiriflesso nonchè sistema di filtrazione approvato dal Ministero della Salute Italiano completo di lampada UV e sistema di conteggio dei litri di acqua erogati. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con Assm e Blupura.
Nel primo giorno di arancione per le Marche, i numeri scontano l'effetto domenica con meno test effettuati, ma sono comunque 1.022 i nuovi positivi (ieri erano 2.519) con un tasso di positività del 37,5% (dal 34,3%) sui 2.722 tamponi analizzati (ieri erano 7.352). Continua la discesa dell'incidenza, che oggi si attesta a 1.714,39 casi settimanali ogni 100mila abitanti (1.763,08).
Numeri in discesa in tutte le province, ma con le proporzioni che rispettano gli andamenti recenti della pandemia. È infatti ancora Ancona la provincia più colpita ma con 338 casi, seguita da Macerata (290), Pesaro Urbino (144), Ascoli Piceno (127) e Fermo (80); sono 43 i contagiati provenienti da fuori regione.
Contagi in diminuzione per tutte le fasce d'età, ma sono quelle tradizionalmente con più infetti ad essere le più colpite. Sono infatti 262 positivi per i 25-44enni e 252 per i 45-59enne. Attenzione anche ai casi tra i più piccoli, con 307 contagi tra gli under 18. La fascia più esposta è ancora quella dei bambini delle scuole elementari: sono stati infatti 134 i casi nella fascia tra 6 e 10 anni.
Nelle ultime 24 ore sono scesi a 377 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (-2 rispetto a ieri), dei quali 52 in Terapia intensiva (-2 rispetto alle ultime 24 ore) e 325 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 67 (-3) e quelli in reparti non intensivi 258 (+3 rispetto a ieri) mentre 18 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano 10 decessi correlati al Covid: un 88enne di Ascoli Piceno, un 78enne di San Benedetto del Tronto, un 77enne di Montottone, un 78enne di San Giovanni in Matenano, un 90enne di Sirolo, un 86enne di Civitanova Marche, un 75enne di Numana, un 78enne di Manfredonia, un 87enne di Montemarciano, una 88enne di Ancona.
Dopo la chiusura di cinque giorni imposta dalla Questura di Macerata per il mancato rispetto delle norme anti-Covid, la direzione de 'La Serra' "nella consapevolezza delle regole da rispettare, filosofia aziendale da sempre perseguita, prende atto di quanto contestato".
"Accertato, del resto, il nostro rigido controllo dei green pass all'ingresso, altresì conferma che sono state disattese delle norme vigenti, attraverso singoli comportamenti" evidenziano in una nota i gestori del locale. "Stiamo vivendo momenti difficili - aggiungono - anche a livello psicologico sia per le nostre attività che per la clientela in genere, desiderosa di intraprendere un auspicato ritorno alla normalità".
"Riteniamo quindi doveroso dare atto al servizio d'ordine degli organi preposti di Polizia di aver correttamente eseguito i controlli prendendo responsabilmente atto sia delle regolarità che delle irregolarità - conclude la nota -. La Serra riprenderà il regolare esercizio delle serate programmate da venerdì 11 febbraio, data che coincide con la riduzione delle misura anti-pandemia, come annunciato dal premier Mario Draghi nell'ultimo Cdm".
Il 50% dei ragazzi tra gli 11 ed i 17 anni è stato vittima di bullismo, fenomeno caratterizzato da prepotenza e prevaricazione esercitate attraverso violenza la fisica e/o verbale. Gli episodi di violenza vengono ripetuti continuativamente nel tempo, tra ragazzi non di pari forza.
È poi da segnalare che il 22% degli adolescenti che utilizzano il cellulare ed i social sono stati vittime di cyberbullismo, espressione con cui si indicano tutte quelle forme di bullismo realizzate attraverso strumenti elettronici al fine di inviare e diffondere messaggi, immagini, video offensivi e qualsiasi altro contenuto pregiudizievole per il soggetto individuato come bersaglio. Gli studi su bullismo e cyberbullismo hanno delineato la tipologia dei soggetti coinvolti :
Il bullo solitamente agisce in branco, dà sfogo alla sua aggressività per soddisfare il proprio bisogno di dominio; il suo fine è quello di intimidire, minacciare con la sua prepotenza un soggetto che è incapace di difendersi. Il bullo è spesso un bambino con difficoltà nella gestione della rabbia o mancanza del controllo degli impulsi, con problemi di autostima e carente di fiducia in se stesso, non educato al rispetto. Ciò deriva solitamente da un modello familiare disfunzionale.
La vittima di bullismo è solitamente una persona calma, sensibile e certamente non aggressiva. Spesso vive il suo mondo interiore in solitudine, parla poco di ciò che le accade anche in famiglia perché si vergogna o teme di peggiorare la situazione, ed ha pochi amici. In occasione della giornata contro il bullismo abbiamo deciso di “dare voce” proprio ad alcune delle vittime più straziate da questo fenomeno: a quelle che sono state sopraffatte, perdendo la vita.
La speranza è quella di ricordare che l’eliminazione del bullismo passa necessariamente attraverso il ruolo dei genitori che devono occuparsi effettivamente ed efficacemente dell’educazione dei propri figli in sinergia con le istituzioni scolastiche e gli educatori. I modelli educativi genitoriali, come accennato, ricoprono un ruolo fondamentale tra le cause del bullismo: l’eccessiva severità danneggia tanto quanto l’eccessiva permissività.
Carolina, 14 anni
“Scusate se non sono forte, mi dispiace. Tati, amiche mie, vi voglio bene”. Poi il volo dalla finestra nel gennaio del 2013. Carolina aveva solo 14 anni. Tutto inizia ad una festa con degli amici. Gira troppo alcool, la ragazza beve troppo, si ubriaca, si sente male e si dirige in bagno. I presunti ‘amici’ la seguono e fingono atti osceni con lei, insultandola. La filmano e condividono il filmato in Rete. Oltre 2600 like e commenti feroci sui social.
“…Perchè questo? Il Bullismo. Tutto qui. Le parole fanno più male delle botte. Cavolo se fanno male! Ma io mi chiedo, a voi non fanno male? Siete così insensibili? Spero che adesso sarete più responsabili con le parole”. Questo un frammento della lettera scritta da Carolina quella notte, prima di togliersi la vita, in risposta a centinaia di insulti ricevuti sui social anche da sconosciuti che commentavano il video postato dai bulli in internet.
Andrea, 15 anni
“Il bullo più deleterio, quello capace di mietere più vittime, non ha né la percezione del dolore né la misura dello stesso. Si tratta di un soggetto assuefatto, non educato al rispetto della diversità e ai sentimenti di tolleranza". Queste le parole di Teresa Menes, una madre che convive con il dolore della perdita del figlio Andrea. Il giovane si è tolto la vita per via dei bulli. Aveva solo 15 anni, veniva deriso incessantemente: i suoi coetanei avevano aperto una pagina Facebook in cui lo chiamavano“ il ragazzo dai pantaloni rosa”. A gennaio di 3 anni fa non ha più retto e si è impiccato con una sciarpa mentre era da solo in casa.
Michele, 17 anni
Michele, vittima del bullismo, è morto lanciandosi nel vuoto dal ponte di Alpignano (Torino). Lo chiamavano «handicappato», gli dicevano «devi morire», «sei gay», «non puoi dare niente alla società». (Ecco la sua storia)
Scrive la mamma di Michele: “Persino dopo la morte Michele è stato preso in giro, sui social. Ho denunciato tutti, scuola compresa e un ragazzino che rideva di lui al suo funerale. Per i bulli di mio figlio non voglio il carcere, ma la rieducazione. C’entrano anche i genitori, che non educano più perché è più comodo dare un tablet in mano ai figli. Bisogna formare loro per primi. Mi dicevano che il problema era di Michele, che erano solo ragazzate».
Torna, come ogni domenica, la rubrica curata dall’avv. Oberdan Pantana, “Chiedilo all'avvocato”. Questa settimana, le numerose mail arrivate hanno interessato principalmente la tematica estremamente delicata, relativa alle condotte violente o da considerarle tali poste in essere da soggetti esercenti il ruolo di educatore o docente, nei confronti dei propri allievi.
Ecco la risposta dell’avvocato, Oberdan Pantana, alla domanda posta da una lettrice di Macerata che chiede: “Quali comportamenti, se tenuti da insegnanti nello svolgimento della propria professione, possono condurre ad una condanna penale per maltrattamenti?”
Il caso di specie ci offre la possibilità di far chiarezza su una questione molto delicata e attuale, sulla quale ha avuto modo di pronunciarsi la stessa Corte di Cassazione, con una sentenza di condanna, la n.5205/2019, nei confronti di una maestra d’asilo, per il reato di maltrattamenti di cui all’art. 572 c.p. il quale punisce espressamente:
“Chiunque, fuori dei casi indicati nell'articolo precedente, maltratta una persona della famiglia o comunque convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, o per l'esercizio di una professione o di un'arte”.
Tale delitto, si caratterizza infatti, per l’elemento soggettivo del dolo generico, inteso come volontarietà dell’azione, nonché come consapevolezza di porre in essere un comportamento oppressivo, ed è integrato da condotte di lesione o messa in pericolo dell'incolumità fisica o psicologica, nell'ambito di rapporti interpersonali che dovrebbero favorire la personalità degli specifici soggetti, e non danneggiarla.
Inoltre, elemento costitutivo di tale delitto, è l’abitualità dell’azione, ovvero la circostanza che tali condotte lesive siano reiterate e perpetrate ai danni delle vittime. Proprio questo ultimo requisito, distingue tale delitto di maltrattamenti, quale reato abituale, dal delitto meno afflittivo di abuso dei mezzi di correzione o di disciplina, previsto ai sensi dell’art. 571 c.p., il quale punisce espressamente: “Chiunque abusa dei mezzi di correzione o di disciplina in danno di una persona sottoposta alla sua autorità, o a lui affidata per ragioni di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, ovvero per l'esercizio di una professione o di un'arte”.
Difatti, nella sentenza citata emessa nei confronti della maestra d’asilo, la quale, nel tentativo di giustificare i propri metodi, li qualificava come “di vecchio stampo in armonia con il così detto metodo Montessori”, la Suprema Corte ha ritenuto, “Integrato il delitto di maltrattamenti in considerazione della reiterazione delle condotte violente perpetrate ai danni degli alunni, tutti minorenni, del carattere sistematico del ricorso alla violenza fisica e morale, non suscettibile di essere inquadrata in alcun metodo educativo, scolastico, o di insegnamento, tenuto anche conto della tenera età dei bambini maltrattati.”(Cass. Pen., Sez. VI, sent. n. 5205 del 01.02.2019).
Pertanto, alla luce di quanto affermato ed in risposta alla domanda della nostra lettrice, “Sul piano della qualificazione giuridica dei fatti si deve ribadire che integra il reato di maltrattamenti e non quello di abuso di mezzi di correzione, la reiterazione di atti di violenza fisica e morale, l’uso sistematico di comportamenti violenti, obiettivamente non leciti, insuscettibili di essere qualificati come espressivi di metodi educativi: schiaffi ripetuti, tirate di orecchio e capelli, sottoposizione a vessazioni morali e fisiche consistenti nell’apostrofare i bambini in malo modo, nello strappare loro i disegni, nel sottrarre loro l’acqua, allontanarli dagli spazi di condivisione per lasciarli da soli in bagno ovvero in una stanza poco illuminata “per riflettere”, inadeguatezza delle espressioni verbali utilizzate, ancorché sostenute da animus corrigendi”(Cass. Pen., Sez. VI, n. 53425/ del 22.10.2014). Rimango in attesa come sempre delle vostre richieste via mail, dandovi appuntamento alla prossima settimana.
I nuovi positivi nelle ultime 24 ore sono 2.519 (ieri erano 2.484), con 7.352 tamponi esaminati (il giorno prima 6.479). La percentuale di positività è del 34,3% (dal 38,3%), il tasso di incidenza cumulativa su 100mila abitanti è 1.896.36 (Invariato).
«Incidenza conferma la regressione della curva epidemica, è scesa sotto 1900 su 100mila, equivalente a 28.500 casi/settimana» è l'analisi dell'Osservatorio epidemiologico della Regione Marche, che sottolinea con i dati il calo: «La settimana passata avevamo 38.000 casi/settimana». Ancona con 750 nuovi casi nelle ultime 24 ore è la provincia dove il virus continua a colpire di più. A seguire, nell'ordine, le province di Macerata con 594 casi, poi Pesaro Urbino con 426, Ascoli Piceno con 363 e Fermo con 301. Sono 85 i nuovi positivi di fuori regione.
Restano coloro che hanno tra i 25 e i 59 anni ad essere più contagiati. Nella fascia 25-44 anni i nuovi positivi sono 678, in quella 45-59 il virus ha infettato 584 persone. Tra i 2.519 positivi delle ultime 24 ore ci sono poi 245 casi di ragazzini tra 6 e 10 anni, quelli della fascia della scuola elementare, 113 quelli tra 3 e 5 anni. Complessivamente i giovani da 0 a 18 anni sono 817.
Nelle ultime 24 ore sono saliti a 379 i ricoverati per Covid-19 nelle Marche (+2 rispetto a ieri), dei quali 54 in Terapia intensiva (+2 rispetto alle ultime 24 ore) e 325 in Area medica; in particolare i pazienti in Semintensiva sono 70 (-2) e quelli in reparti non intensivi 255(-2 rispetto a ieri) mentre 19 persone sono state dimesse nell'ultima giornata.
Dal bollettino dell'Osservatorio epidemiologico regionale risultano altri 5 decessi correlati al Covid: un 81enne di Appignano del Tronto, una 58enne di Comunanza, una 94enne di Montecalvo in Foglia, un 90enne di Pesaro e un 55enne di Pergola. Le vittime presentavano patologie pregresse.
Alle ore 15 di oggi, nella chiesa di San Marco a Camporotondo di Fiastrone, ci sarà l’ultimo saluto a Giorgio Diletti. L’uomo si era spento la sera del 19 gennaio all'età di 77 anni, ma il funerale era stato rinviato. “La scomparsa di Giorgio Diletti, storico sindaco di Camporotondo ha causato tanto dolore e tristezza nei suoi cari, ma anche in tutti noi che lo abbiamo conosciuto, stimato ed amato- lo ricorda l’ex presidente della Provincia Antonio Pettinari -.
“Ci resta tuttavia l’orgoglio e la consapevolezza di aver frequentato una persona veramente straordinaria. Un uomo giusto, serio e onesto ricco di umanità e generosità, grande lavoratore, legato alla sua terra e alla sua comunità, orgoglioso delle sue origini e convinto delle potenzialità e delle eccellenze del suo territorio comunale e di tutto l’entroterra. Era anche consapevole delle difficoltà sociali ed economiche relative alla mancanza di lavoro e dei servizi pubblici che ogni giorno dovevano affrontare i suoi concittadini”.
“Proprio da questo convincimento traeva ulteriore forza, coraggio e determinazione nei quotidiani impegni di attività lavorative e amministrative. Una persona abituata a rimboccarsi le maniche senza piangersi addosso, sempre intento a progettare il futuro per se e per la sua comunità. Lo testimoniano le sue tante iniziative e le numerose opere pubbliche realizzate. Una vera fucina di idee, di programmi e di progetti a favore anche di altri comuni del comprensorio.
Volevo bene a Giorgio- continua Pettinari - una persona leale, educata, sensibile, curiosa e umile, ma convinta e ferma nei suoi principi, nei suoi valori, sempre aperto al confronto. Su queste basi grazie a Giorgio e alla sua famiglia si era formato un gruppo di persone con ruoli e mestieri diversi ma con lo stesso comune obiettivo di trascorrere una serata insieme a discutere, confrontarsi e soprattutto in allegria”.
Sono molte le iniziative e i progetti in programma per la Giornata Nazionale contro il Bullismo, che ricorrerà lunedì 7 febbraio 2022. Ad annunciarlo è lo stesso Osservatorio di Genere, impegnato nel promuovere ulteriormente la formazione di insegnanti e docenti sui temi legati anche al Cyberbullismo, sempre più frequente fra ragazzi e ragazze.
«Secondo i dati EURES - spiega Claudia Santoni, Presidente dell’O.G. - la maggior parte degli episodi si verifica in ambiente scolastico. Una delle ultime iniziative che abbiamo portato avanti sull’argomento è “EmpowerBox - Collabora. Partecipa. Ispira”, un progetto finanziato dal "Fondo di beneficenza 8x1000 della Chiesa Valdese", che ha coinvolto due Istituti scolastici di Macerata: l’I.I.S. 'Giuseppe Garibaldi' e l’I.T.E. 'Alberico Gentili'».
Il progetto si compone di una serie di webinar gratuiti - già in corso - diretti al personale scolastico, e proseguirà con l'impiego di una ToolBox ("cassetta degli attrezzi", in ambito telematico): si tratta di un manuale operativo che propone materiali didattici e strategie di intervento per contrastare bullismo e cyberbullismo. Fra gli obbiettivi finali, quelli di imparare a prevenire e, laddove necessario, intervenire in maniera efficace coinvolgendo l'intera rete di comunità legate al progetto stesso.
«Lo scorso 14 dicembre - ha aggiunto Silvia Casilio, Vicepresidente dell’O.G. - abbiamo presentato l'iniziativa durante un convegno tenutosi presso il Dipartimento di Scienze della Formazione dell’Università degli Studi di Macerata; ora il ToolBox è pronto e scaricabile online dal nostro sito web, ma presto verrà realizzato anche in versione cartacea. Inoltre, stiamo lavorando a una pubblicazione di carattere scientifico che raccoglierà i contributi di esperti in materia e sarà pubblicata con il marchio editoriale OdG Edizioni».
Il progetto EmpowerBox è caratterizzato da una lunga esperienza di ricerca e di lavoro sul campo che ha coinvolto diversi esperti, formatori ed educatori. L'Osservatorio di Genere si fregia del merito, in questo senso, di aver stretto nel corso del tempo importanti relazioni con numerose realtà - anche al di fuori delle Marche - inserendosi a pieno titolo in tutti quei progetti educativi di livello nazionale.
“CGIL, CISL e UIL hanno fallito nel loro intento di rappresentare la nostra categoria: vogliamo riprenderci il ruolo sindacale che fino ad oggi la politica ci ha negato”. Con queste parole i rappresentanti del Nursind sono tornati ad attaccare i “colleghi firmatari” – accusati di aver sottoscritto un contratto non dignitoso che ha peggiorato le condizioni economiche e normative dei dipendenti del comparto.
La causa scatenante? Presunte pressioni politiche sugli stessi sindacati, che adesso tentano di sollecitare la Regione Marche affinché si intervenga al più presto sulla situazione drammatica in cui l’intera divisione infermieristica versa negli ultimi due anni.
«Abbiamo chiesto molte volte la collaborazione con le istituzioni – ha dichiarato Elisabetta Guglielmi, responsabile provinciale del Nursind – ma abbiamo ricevuto solo pacche sulle spalle. Leggere poi di scaramucce tra politica e sindacati non è rispettoso per nessuno, ci dovrebbe essere una unità di intenti volta a migliorare e ottimizzare la sanità regionale».
Poca trasparenza nella gestione sanitaria, pronto soccorso sovraffollati, personale sempre più decimato, tagli sugli stipendi, precarietà di apparecchiature mediche, disparità salariali, ferie mancate e zero permessi. Gli infermieri non firmatari sono ancora in attesa del “tavolo di confronto” con le forze politiche.
«Siamo lieti che ci sia un’apertura da parte delle forze politiche – prosegue Guglielmi – ma adesso l’attenzione sulla Sanità va posta a 360°. E soprattutto servono azioni concrete e celeri, perché le parole non guariscono e non pagano. Chi prende decisioni da dietro una scrivania è figlio di una gestione “medico centrica”, poco rispettosa degli infermieri. E che non sa cosa significhi stare in corsia col camice addosso per 8 ore: bardati, sudati, con tre paia di guanti, dove ogni azione diventa uno sforzo sovraumano. Auspichiamo – conclude Guglielmi - di poter presto sedere ai tavoli regionali per poter al meglio rappresentare come Nursind chi oggi produce salute rispetto a chi non fa che prendere scelte senza nemmeno considerarci».
Un’intera palazzina di otto appartamenti, in via Andrea da San Severino, torna di nuovo agibile dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Il sindaco del Comune di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva dichiarato lo stabile non utilizzabile, permettendo così ai residenti di fare ritorno a casa.
L’immobile è stato nel frattempo interessato da lavori di riparazione del danno sismico con miglioramento localizzato della struttura per un importo di 425mila euro finanziati dall’Ufficio Speciale per la Ricostruzione della Regione Marche.
Intanto, in città, il finanziamento delle pratiche private ha superato i 150 milioni di euro: esattamente siamo a 150 milioni 496 mila 481 euro. La somma andrà per il recupero di 450 edifici, di cui 259 interessati da interventi di ricostruzione leggera (per un importo di 38.127.001,45 euro), altri 87 da ricostruzione pesante (per un importo di 68.729.114,59 euro), 102 interventi disciplinati dall’Ordinanza 100 emanata dal Commissario Straordinario alla Ricostruzione, avvocato Giovanni Legnini, (per un importo di 38.434.640,34 euro) e ulteriori 2 edifici che saranno interessati dall’Ordinanza 13/2017 (per un importo di 232.101,30 euro).
In totale sono 785 le istruttorie presentate all’ufficio Sisma. Di queste, 381 fanno riferimento alla ricostruzione leggera di edifici classificati come B e C con scheda Aedes. Altre 216 sono relative, invece, alla ricostruzione pesante di edifici classificati come E con scheda Aedes.
Ulteriori 175 pratiche sono quelle relative alla medesima Ordinanza 100, del Commissario Straordinario Sisma, emanata per facilitare proprio la ricostruzione di immobili danneggiati dalle scosse mentre, con riferimento alla ricostruzione delle attività produttive, sono 13 le pratiche presentate. Altre 54 richieste hanno interessato, infine, la delocalizzazione delle attività produttive per le quali sono previsti contributi per oltre 700mila euro.
A San Severino Marche, intanto sono stati chiusi esattamente 309 cantieri. Di questi, 263 sono relativi alla ricostruzione privata, altri 3 alla ricostruzione pubblica e 43 agli interventi su proprietà che hanno fatto ricorso al Sisma Bonus.
Ammontano, infine, a quasi 4 milioni di euro gli interventi che riguardano gli edifici pubblici. Tra questi, oltre al recupero di palazzo Governatori, dell’Istituto Professionale Pocognoni, dell’ex scuola di Stigliano e di un alloggio a Porta Romana, si è aggiunto anche il recupero del Palazzo Comunale.