Morena Soverchia è la nuova presidente dell’Avis provinciale di Macerata per gli anni 2022-2026. Elezione all’unanimità per la rappresentante della comunale di Apiro, già segretario di Avis Marche e con lo stesso incarico durante l’ultimo quadriennio provinciale guidato dal presidente uscente Silvano Gironacci.
Dopo il voto che li ha visti eletti nell’assemblea dei soci dello scorso 2 aprile, i componenti del consiglio direttivo provinciale hanno poi accolto positivamente la proposta della presidente Soverchia di nominare come vice presidente vicario Massimo Baleani e vice presidente Simone Pieroni, mentre Angela Maria Renzi e Paolo Pettinelli svolgeranno rispettivamente i ruoli di segretario e tesoriere. Eletto presidente dei revisori dei conti Marco Foglia.
Molteplici le tematiche trattate dalla neo presidente nel suo discorso di insediamento con due questioni predominanti: «Si tratta della raccolta associativa e della riorganizzazione delle Unità di raccolta - ha detto Soverchia -, in merito alla prima questione sono noti i problemi che riguardano l’équipe sanitaria addetta alla raccolta e le difficoltà oggettive che si sono riscontrate durante la fase di accreditamento del personale da dedicare alla raccolta.
Queste non devono però scoraggiare il nuovo consiglio direttivo - ha poi ribadito -, ma devono essere lo stimolo per cercare soluzioni e nuove forze a sostegno dell’équipe sanitaria, così da non ostacolare in alcun modo il trend di crescita nella raccolta associativa». Sul secondo punto, un capitolo particolare occupa il centro di raccolta di Trodica, ma le indicazioni date dall’Organismo tecnicamente accreditante (Ota) per disciplinare i relativi processi nelle strutture sanitarie riguarderanno anche tutte le altre unità di raccolta.
«Particolare attenzione si dovrà prestare - ha aggiunto ancora la presidente Soverchia -, alla chiamata centralizzata alla donazione, da attivarsi su base volontaria; al gruppo giovani, a cui verrà riconosciuto un ruolo fondamenta per promuovere la cultura del dono del sangue e della solidarietà; all’acquisizione della personalità giuridica dell’associazione; e, non ultimo, a rivedere e aggiornare i apporti interni, tra i vari livelli associativi, affinché le Avis comunali si sentano supportate nell’attività associativa, perché il prevalere degli aspetti burocratici e organizzativi nella gestione della struttura se da un lato garantisce maggiore trasparenza, dall’altro richiede sempre maggiori competenze e impegno da parte dei dirigenti avisini».
L’auspicio finale della neo presidente è stato rivolto ai consiglieri: «Dovremo lavorare per i prossimi 4 anni in maniera costruttiva per raggiungere gli obiettivi che dovranno essere raggiunti. In altre parole, saranno necessari unitarietà nelle scelte, pur nella diversità delle opinioni, oltre alla lealtà nei rapporti interni. Un’Avis unita, leale e trasparente è il miglior strumento di lavoro».
Dal progetto alla realtà in pochi giorni. Sono state installate, a Pieve Torina, due stazioni per la ricarica di veicoli elettrici. “Un ulteriore servizio a vantaggio di cittadini e turisti lungo l’asse viario principale del paese” sottolinea il sindaco, Alessandro Gentilucci.
“È una scelta che va nell’ottica di una ricostruzione e di una mobilità sostenibili, in linea con tutto ciò che stiamo approntando per far rinascere Pieve Torina. Si evolve il sistema dei trasporti, e noi dobbiamo essere pronti a interpretare le nuove esigenze della popolazione”.
Le stazioni di ricarica, con quattro prese messe a disposizione degli utenti in un’area pubblica a ridosso della provinciale 209, hanno un accesso libero, sono facilmente fruibili e vanno a integrare l’offerta di servizi del territorio.
Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore alle Politiche Sociali Francesca D’Alessandro, nei giorni scorsi e in vista della Pasqua, hanno consegnato sessanta uova di cioccolato ad altrettanti bambini della città. Il primo cittadino e il vice sindaco hanno incontrato i bambini del Centro Aiuto Compiti presso il Centro per Famiglie, i bambini ucraini ospitati dalla Diocesi di Macerata, i ragazzi della Piombini Sensini, i ragazzi di “Tempi Supplementari” del progetto “Tutti X Uno” e i giovani atleti della SSD Ginnastica Macerata dove sono ospitate anche tre atlete ucraine che hanno così potuto dare continuità al loro percorso sportivo dopo che sono dovute fuggire dal loro Paese.
Le uova donate a bambini e ragazzi della città sono quelle della Onlus ENEA (European Neuroblastoma Association), una associazione costituita da genitori con esperienza diretta di malattia che sostiene la ricerca scientifica nella lotta al neuroblastoma infantile.
«Non c’è regalo più bello che vedere gli occhi dei bambini illuminarsi di gioia per il semplice gesto della consegna di un uovo di Pasqua – hanno commentato Parcaroli e D’Alessandro -. Abbiamo deciso di donare le uova ai bambini ucraini presenti in città e ai ragazzi che vivono situazioni di disagio familiare e sociale e ringraziamo i referenti delle varie associazioni che ci hanno permesso di vivere questo momento di inclusione e di condivisione. Le uova donate sono quelle della campagna promossa dalla Onlus ENEA che sostiene la ricerca nella lotta al neuroblastoma, un tumore altamente maligno che colpisce i bambini e che è la prima causa di morte per malattia in età prescolare».
Prosegue nelle Marche il calo del tasso di incidenza arrivato sotto 800 su 100mila abitanti, per l'esattezza a 794,65 (ieri 805,58), a fronte di 1.922 nuovi positivi al covid rilevati nelle 24 ore, pari al 47,2% dei 4.070 tamponi diagnostici. La provincia di Ancona totalizza 586 casi, seguita da Ascoli Piceno con 362, Pesaro Urbino con 335, Macerata con 334, Fermo con 221, oltre a 84 casi fuori regione.
Il contagio continua a circolare prevalentemente nelle fasce di età 25-44 anni con 487 casi e 45-59 con 445 casi, seguite da 60-69 con 246. Tra i 1.922 nuovi positivi, 405 sono sintomatici, 526 sono contatti stretti di casi positivi, 512 contatti domestici, 19 positivi in setting scolastico formativo, 8 contatti in setting lavorativo, mentre per 436 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici. Per quanto riguarda la situazione ospedaliera, i ricoverati negli ospedali marchigiani per Covid sono 199 (-6), di cui 8 in terapia intensiva (=).
Il tasso di occupazione dei posti letto in area medica è del 18.7%, mentre quello in terapia intensiva del 3.12%. Nelle ultime 24 ore sono stati registrati 5 decessi per Covid-19. Le vittime sono: un 95enne di Fermo, una 84enne di Osimo, una 94enne di Macerata, una 90enne di Corridonia, un 86enne di Cagli. I morti per Covid nelle Marche dall'inizio della pandemia sono 3.786
Per il quarto anno consecutivo la Giunta Ciarapica si è vista accordare un altro importante contributo dal Ministero dell’Interno per rafforzare il sistema cittadino di videosorveglianza. In città arriveranno 47.500 mila euro dal Ministero dell’Interno, che sommati ai 50 mila che stanzierà il Comune con fondi propri, verranno istallate altre 30 nuove telecamere. La graduatoria è stata approvata e ci è stata notificata ieri e Civitanova Marche è fra i 416 destinatari ammessi al finanziamento.
"La nostra amministrazione ha sempre ritenuto prioritario il tema della sicurezza dei nostri cittadini e in questi quattro anni siamo sempre riusciti ad ottenere fondi pubblici per aumentare il numero degli occhi elettronici in città". Ha dichiarato il sindaco Fabrizio Ciarapica.
"Attualmente contiamo 203 telecamere istallate su nostro territorio e queste ulteriori 30 andranno a rafforzare il sistema di sicurezza nelle zone del Lungomare Nord, del Quartiere San Gabriele e del Quartiere Fontespina a ridosso di aree sensibili come parchi pubblici, scuole, chiese e vie maggiormente transitate’.
"Civitanova Marche - ha proseguito Ciarapica - vanta un record assoluto fra le città marchigiane e del centro Italia per numero di telecamere istallate che rappresentano uno strumento molto importante di difesa e di deterrenza riuscendo così in collaborazione con tutte le forze dell’ordine, a partire dalla nostra Polizia Municipale, a raccogliere elementi di prova a volte fondamentali soprattutto per i reati ma anche per il rilievo delle dinamiche degli incidenti stradali".
"Cinque anni fa – ha concluso il primo cittadino - lo avevamo promesso ai nostri cittadini e oggi possiamo dire di aver mantenuto la promessa fatta, un primato che ci rende particolarmente fieri non solo per accrescere più sicurezza fra i cittadini ma anche in un’ottica di crescita economica della nostra città. Un bilancio, dunque, molto positivo, che ci impegneremo ancora a migliorare per il bene di tutti".
Dal primo di aprile una nuova unità è andata ad allagare le fila degli agenti in servizio nel Comando della Polizia locale di Macerata. Si tratta dell’ufficiale Nicola Feliciani. originario di Filottrano, 27 anni, che nonostante la giovane età ha già alle spalle un curriculum di tutto rispetto.
A dare il benvenuto al nuovo assunto, l’assessore alla Sicurezza Paolo Renna: “Nicola Feliciani è entrato a far parte di una grande famiglia, quella della Polizia locale di Macerata che quotidianamente è chiamata a un prezioso e delicato lavoro di raccordo tra l'Amministrazione comunale3, la cittadinanza e la sicurezza. Quella dell’agente della Polizia locale è una professione in costante evoluzione e cambiamento e le nuove leve, formate ed esperte, sono le benvenute”
Dopo gli inizi di carriera ad Alba Adriatica (TE) e al Comune di Arquata del Tronto (AP), dove oltre ai compiti tipici di Polizia, Feliciani ha affiancato l'Ufficio tecnico nei compiti di Polizia edilizia legata al post-sisma del 2016, ricevendo un encomio per una operazione di polizia giudiziaria svolta unitamente ai Carabinieri del luogo per il deferimento per furto e furto aggravato di due soggetti trovati a caricare ferraglie tra le case sventrate dal sisma, a fine 2020 è stato assunto dal Comando di Rimini in qualità di Ufficiale di Polizia Locale.
Qui, per un anno, ha coadiuvato la direzione del Reparto Mobilità e Sicurezza Stradale, dove ha effettuato, tra l'altro, un'indagine per truffe assicurative che ha portato al deferimento di due truffatori del sud Italia e al collegamento degli stessi ad altre truffe portate a termine in tutto il territorio nazionale.
Per i successivi sei mesi è stato nominato responsabile del Nucleo Sicurezza Urbana specializzato in contrasto allo spaccio di sostanze stupefacenti, antiprostituzione e contrasto al degrado urbano. Anche in questo caso Nicola Feliciani ha ricevuto un encomio per attività di polizia giudiziaria per aver smantellato una banda di spacciatori tunisini che si erano altresì insediati abusivamente in un edificio privato occupandolo.
Il 30 giungo 2022 è la data simbolo per i circa 66 mila operatori sanitari in tutta Italia, reclutati in piena pandemia per contrastare l’emergenza Covid. Anche nella Regione Marche ci si prepara ad uno spartiacque che di fatto deciderà il futuro di oltre 1400 "eroi in camice", reduci dalle criticità conclamate del proprio sistema sanitario: carenza di personale, malagestione da parte dei vertici, strutture ospedaliere inidonee, e - non ultima - una comunicazione scientifica confusa e spesso influenzata da talk show e fake news.
Ad oggi, i precari nelle Marche ammontano a 1246: tra questi, 292 sono medici, 601 infermieri e 353 oss e altri professionisti. Nella provincia di Macerata i rappresentanti del settore si preparano ad affrontare l’annosa questione del rinnovo dei contratti. Soprattutto per quanto concerne il comparto infermieristico, quello messo più a dura prova dall'emergenza.
Si dice fiducioso, in questo senso, il presidente dell’Ordine provinciale degli infermieri, Sandro Di Tuccio, per il quale “sarebbe assurdo oggi non garantire le assunzioni. Con il piano ferie di questa estate, molti operatori provati dal duro lavoro di questi due anni e mezzo potranno finalmente riposarsi. E quindi avremo bisogno di personale che possa sostituirli: i servizi erogati al cittadino non devono fermarsi”.
Oltretutto, c’è da fare i conti anche lo smaltimento delle liste d’attesa per trapianti, tumori e altro, rimaste congelate per dare precedenza alla gestione di contagi e terapie. “Dobbiamo ricordarci - prosegue Di Tuccio - che la pandemia non è finita: dopo l’estate dovremo fare attenzione a non subire nuove ricadute. Se poi consideriamo che l’obbligo vaccinale scadrà il prossimo 31 dicembre, le assunzioni vanno necessariamente garantite. Per ora noi addetti ai lavori possiamo appellarci al decreto 34, legge 77/2020. Il resto sta al buon senso di governanti e direttori delle aziende ospedaliere”.
Ad oggi, come questi ultimi intendano reperire i fondi necessari a garantire le “stabilizzazioni” non è ancora dato saperlo. Un po’ per il destino incerto del Pnrr – prossimo alla revisione – e un po’ per scelte politiche che la Regione Marche dovrà in qualche modo riuscire a bypassare.
“Abbiamo avuto in questi giorni un primo confronto con l’assessore Saltamartini – spiega il segretario provinciale del Nursind Matteo Rignanese – al quale abbiamo presentato le nostre proposte per far ripartire al meglio il servizio sanitario. Le assunzioni sono la priorità, e purtroppo riguarderanno solo una piccola fetta dei precari. Di mezzo ci sono i requisiti minimi per poter accedere al rinnovo del contratto, come l’aver maturato almeno 18 mesi di servizio, di cui 6 durante l’emergenza. Per adesso la formula ha funzionato per Area Vasta e Marche Nord, ora attendiamo il bando per Ospedali Riuniti”.
Il rischio di nuovi tagli, però, è dietro l’angolo. Cosa che finirebbe col mettere definitivamente in ginocchio l’intero insieme delle dotazioni organiche. “Se non verranno accolte le nostre richieste, useremo ancora i nostri mezzi di protesta – spiega Rignanese –. Le problematiche legate al Covid sono figlie di quelle decisioni scriteriate del passato che hanno provocato la forte carenza di personale sanitario, come ad esempio l’aver abbassato il tetto massimo di spesa per le assunzioni. Ora basta con le scelte politiche”.
L’anno 2022 porta con sé la consegna dei lavori di consolidamento statico e miglioramento sismico del cimitero comunale di Castelsantangelo sul Nera. Dopo l’avvenuto rispristino della intera rete viaria comunale, affidata da subito all’ANAS SpA quale soggetto attuatore, nel paese prende via la seconda opera pubblica di ricostruzione dopo il sisma 2016, interamente finanziata con risorse commissariali.
Un inizio di lavori tanto atteso, il cui processo di ricostruzione è iniziato nel lontano maggio 2018. Una struttura che risale ad un periodo compreso fra la fine del sec. XIX e l'inizio del successivo ed ampliato nel corso del biennio 1982-1983. Il direttore dell’ufficio speciale per la ricostruzione post-sismacon Decreto n. 1982 del 24 marzo 2021, ha stanziato un finanziamento complessivo pari 1.259.700,00 euro di cui l’importo del contratto comprensivo di oneri sicurezza è pari ad Euro 719.218,53. È prevista l’ultimazione dei lavori in 550 giorni.
Per il sindaco Mauro Falcucci: “Parte un’opera che tutti, per ovvie ragioni, attendevano e come Amministrazione siamo impegnati per consegnarla prima possibile rispettandone i tempi previsti”. Attualmente tutte le opere pubbliche in carico all’Area Tecnica del Comune in qualità di soggetto attuatore sono state istruite e le procedure tecniche e amministrative per gli affidamenti dell’attività di progettazione sono state completate.
Un grande impegno di tutto il personale dell’Area Tecnica di un piccolo comune che con impegno quotidiano, passione e professionalità ogni giorno porta avanti una sfida importante per la ricostruzione post-sisma 2016 riservando sempre una particolare attenzione ai rischi presenti sul territorio".
È stato approvato ieri dalla Giunta comunale, su proposta dell’assessore ai Lavori Pubblici Andrea Marchiori, il progetto definitivo per l’intervento di messa in sicurezza, miglioramento della qualità viaria in termini di resilienza e accessibilità delle strade del quartiere di Collevario per un importo di 632mila euro; l’intervento sarà totalmente finanziato a valere sul Fondo Nazionale Complementare del Pnrr sisma.
Nella stessa seduta di ieri, la Giunta, ha approvato altri due progetti, interamente finanziati dal Ministero dell’Interno con 125mila euro, relativi alla manutenzione stradale di via Robusti e via Nunzi nonché di largo Amendola e via XX Settembre.
Il progetto definitivo dell’intervento su via Verga è stato approvato dopo aver eseguito accurate indagini geologiche e geotecniche che hanno consentito di individuare le cause del dissesto. Nel corso degli ultimi decenni sono stati fatti diversi interventi, più o meno consistenti, senza però eliminare il problema dei cedimenti della pavimentazione stradale sul versante della pista di pattinaggio.
Verrà quindi realizzata una paratia sul bordo della scarpata, per una estensione di oltre 85 metri, collegata da un cordolo di coronamento sul quale si svilupperà un marciapiede a sbalzo munito di barriera-parapetto.
Oltre al ripristino del manto stradale, sarà quindi ampliata la dotazione dei marciapiedi nel tratto tra i giardini pubblici e l’accesso agli impianti sportivi allo scopo di dare continuità ai percorsi esistenti, con contestuale miglioramento delle fermate dell’autobus e ridefinizione dei passaggi pedonali, eliminando le barriere architettoniche.
Seguendo, poi, lo spirito del finanziamento, sarà realizzato un percorso pedonale tra via Verga e la scuola materna-elementare di via Cardarelli, uno dei punti di riferimento del quartiere.
Quanto alla seconda delibera approvata, il primo degli altri due progetti definitivi riguarda la manutenzione straordinaria della pavimentazione stradale in pietra arenaria e in porfido del centro storico nel tratto tra largo Amendola e via XX Settembre fino all’intersezione con via Domenico Ricci. L’opera consisterà nel sistemare le zone che hanno evidenziato scollamenti e distacchi.
Il secondo progetto riguarda la manutenzione straordinaria di via Nunzi e via Robusti, nel tratto prossimo alla nuova struttura di Villalba, e consisterà nel rifacimento dell’asfaltatura della strada e del marciapiede.
In forte discesa (-10) il numero di ricoveri per Covid-19 nelle Marche: nell'ultima giornata sono diminuiti a 205 di cui 8 in Terapia intensiva (-1) e 197 in Area medica (-9): la percentuale di occupazione di pazienti Covid in Terapia intensiva è ora del 3,1% e in Area Medica del 19,3%. Lo fa sapere la Regione.
Nelle ultime 24 ore sono stati rilevati 1.894 casi di positività e l'incidenza è risultata ancora in calo (da 829,22 a 805,58). Sono stati eseguiti 6.354 tamponi di cui 4.669 nel percorso diagnostico (40,6% di positivi) e 1.685 nel percorso guariti.
Il numero più alto di casi sempre in provincia di Ancona (563); seguono le province di Ascoli Piceno (377), Pesaro Urbino e Macerata (entrambe 328) e Fermo (210) oltre a 88 positivi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età la più 'bersagliata' resta quella tra 25 e 44 anni (544); a seguire 45-59 anni (437), 60-69 anni (220) e 70-79 anni (165).
Le persone con sintomi tra gli ultimi positivi sono 486; i casi comprendono 503 contatti stretti di positivi, 486 contatti domestici, 28 in ambiente di scuola/formazione, 6 in ambito lavorativo, 4 di vita/socialità, 2 in ambito assistenziale, 1 in ambito sanitario; su 457 casi in corso un approfondimento epidemiologico. Nelle ultime 24 ore si sono registrati cinque decessi: a perdere la vita sono state tre donne e due uomini, di età compresa tra gli 82 e i 94 anni.
Cari lettori bentrovati a questa nuova puntata della mia consueta rubrica settimanale, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. Nonostante i recenti allarmismi, guardando i dati degli ultimi 7 giorni, la situazione contagi risulta in miglioramento, come già indicato nelle scorse settimane.
I casi positivi sono in discesa di circa un 10% e, come vediamo, hanno iniziato a diminuire anche il numero di pazienti in terapia intensiva, mentre i ricoveri in area medica hanno arrestato la loro crescita.
Guardando alla situazione a livello regionale, il miglioramento è diffuso: non si evidenziano situazioni particolarmente critiche. Sta, invece, aumentando il tasso di reinfezione che supera il 4% (ovvero il 4% dei casi registrati sono persone che avevano precedentemente già contratto il Covid, ma con un'altra variante).
Tra le notizie interessanti della settimana, segnalo come negli Stati Uniti - a causa del diffondersi delle nuove varianti - sia stato scelto di stoppare l'utilizzo dei monoclonali poiché ritenuti poco efficaci, virando sulle cure tramite plasma iperimmune.
La Cina, invece, dopo la recente comparsa di nuovi casi ha deciso di mandare in lockdown oltre 100 milioni di persone. Una misura che risulterà enormemente costosa e, probabilmente, poco efficace visto che, oramai, il virus ha raggiunto un livello di contagiosità pari a quello del morbillo, e dunque è sostanzialmente inarrestabile. E, anche nel caso in cui si riuscisse ad arrestarlo, entro pochi mesi arriverebbe un nuovo picco dei casi.
Nel comune di Muccia, come nelle altre località colpite dal sisma del 2016, la ricostruzione si è di nuovo fermata. Ma non le persone. Se la crisi energetica e dei materiali hanno obbligato all’ennesimo stop dei lavori, a mantenere acceso il cuore dei residenti è stata l’emegenza umanitaria che da quasi due mesi vede protagoniste le famiglie ucraine in fuga dalla guerra.
Al progetto di accoglienza messo in atto dall’Andrea Bocellli Foundation già nel mese di marzo, il sindaco Mario Baroni e i muccesi hanno aderito forti dei valori di solidarietà e inclusione che solo chi ha vissuto il dramma del terremoto può davvero comprendere.“Ci troviamo di fronte a due situazioni diverse, ma che in qualche modo ci accomunano – spiega Baroni – Contro gli eventi naturali non puoi fare nulla, mentre una guerra viene provocata per scelta. Per noi è stato naturale metterci subito a disposizione per accogliere e sostenere chi sta fuggendo dall’Ucraina. Insieme alla Croce Rossa siamo andati a Cracovia a prendere le prime famiglie e le abbiamo portate qui da noi”.
Sono circa 20 le persone – fra donne e bambini – finora ospitate in altrettanti container (una volta abitati dagli operai), nell’attesa che si liberino alcune delle 164 strutture SAE. Ipotesi, quest’ultima, sempre più probabile, considerando il graduale abbandono della zona da parte dei residenti. Soprattutto dei più giovani, in cerca di una prospettiva di vita migliore.
“Nonostante le richieste avanzate e i bandi a cui abbiamo partecipato, Muccia non sembra rientrare abbastanza nei criteri dell’emergenza abitativa - prosegue Baroni - Il lavoro delle imprese è stato fatto convergere verso altri comuni, eppure anche noi ne abbiamo urgente bisogno. Di questo passo, ci vorranno almeno 15 anni per tornare un minimo alla normalità. Nel frattempo, però, le persone, continuano ad andarsene via”.
Oggi si lavora per garantire al meglio l’accoglienza per i rifugiati ucraini: un tetto sopra la testa, da mangiare, un’istruzione ai bambini, sostegno psicologico per affrontare il dramma di quei parenti e amici che hanno deciso di rimanere. "Mi sono commosso - aggiunge il sindaco di Muccia - quando ho visto i ragazzi delle elementari e i più piccoli dell'asilo salutare i bambini ucraini con uno striscione di benvenuto e regalando loro del materiale scolastico. Un gesto di pace meraviglioso".
“Anche io ho alcuni famigliari che sono rimasti in Russia e Ucraina – ci racconta Marina, di origine ucraina (Vinnitsa), 33 anni di cui 17 vissuti nelle Marche, e nell’ultimo mese mediatrice linguistica per conto della Bocelli Foundation – ma non ci sentiamo spesso per via del controllo esercitato dai russi sui mezzi di comunicazione. Mi rattrista il fatto che molte cose di questa guerrra non vengano raccontate: i cadaveri dei civili abbandonati o costretti nelle fosse comuni, altri usati per nascondere le mine anti-uomo, lo sciacallaggio dei militari che documentano via web le loro razzie nelle case abbandonate”.
C’è anche chi a Muccia cerca di cotinuare a condurre una vita per quanto possibile normale. Come il signor Pietro (83 anni), ex dirigente pubblico trasferitosi nel piccolo borgo dal 2010 insieme alla moglie per godersi la pensione. E che dopo il dramma del sisma per il quale è stato costretto a lasciare la propria casa si ritrova oggi a tirare le somme sull'inefficenza della politica italiana e sulla consapevolezza che “chi fugge dalla guerra deve essere aiutato senza alcuna scusa”.
A seguito della valutazione delle acque, la stagione balneare 2022 inizierà il 30 aprile e terminerà il 2 ottobre per le acque marino costiere e quelle interne dolci degli invasi artificiali, mentre per le acque balneari fluviali l’inizio sarà il 24 giugno e il termine il 4 settembre.
Solo per l’acqua di balneazione fluviale individuata sul fiume Castellano, nel Comune di Ascoli Piceno, il periodo balneare inizierà alla fine di giugno, per concludersi la prima settimana di settembre.
Le date sono state condivise, prima dell’approvazione nella giunta odierna, nel corso dell’incontro convocato questo pomeriggio con le associazioni di categoria per l’avvio della stagione turistico-balneare, durante il quale si è parlato anche dell’applicazione delle linee guida dell’attuale normativa per il contenimento del contagio, che risultano quest’anno allentate in quanto non vi è più l’obbligo di distanziamento degli ombrelloni sia negli stabilimenti che nelle spiagge libere.
“Torniamo dalla Bit di Milano con un cauto ottimismo per la ripartenza del turismo e l’avvio della stagione - ha affermato il presidente Acquaroli, assessore al turismo - dopo due anni certamente non facili per l’intero comparto, nonostante i numeri di ripresa che abbiamo registrato lo scorso anno, l’auspicio è che si possa ancora migliorare e che potremo assistere ad una stagione balneare di vera e ampia ripresa".
"Stiamo lavorando su più fronti per il rilancio del settore - ha aggiunto Acquaroli -, a partire dalle nuove politiche di rilancio dell’immagine e del brand turistico e dell’organizzazione delle destinazioni territoriali, la creazione dell’Agenzia regionale che nei prossimi mesi sarà operativa, l’organizzazione della Settimana del Turismo, un appuntamento che vorremo replicare ogni anno di confronto e programmazione con tutti gli stakeholder, la campagna con il nostro testimonial Roberto Mancini e altre novità che presto arriveranno”.
Presente anche la Capitaneria di Porto con la quale le associazioni hanno condiviso gli aspetti legati alla sicurezza per regolare lo svolgimento della stagione balneare estiva.
“La qualità delle acque della nostra regione ha una valutazione eccellente nella stragrande maggioranza dei casi e la balneazione è oggi fattibile nelle acque balneari prospicienti le aree urbanizzate che avevano presentato temporanei inquinamenti" ha sottolineato l’assessore regionale all’Ambiente Stefano Aguzzi.
"La valutazione mette in evidenza solo poche situazioni di scarsa balneabilità e sempre in corrispondenza delle foci dei fiumi e dei torrenti - aggiunge Aguzzi -. Un bagno sicuro è garantito anche grazie agli sforzi realizzati dalla Regione e tutto ciò ci incoraggia nel poter vedere la ripresa delle attività del settore della balneazione. Arpam proseguirà nel monitoraggio per tutta la stagione balneare secondo gli indirizzi della Regione”.
L’Agenzia regionale per la Protezione ambientale, infatti, effettua i campionamenti e le analisi delle acque e verifica la loro conformità; inoltre, Arpam effettua anche il monitoraggio delle fioriture algali, come Ostreopsis Ovata per il mare e Oscillatoria Rubescens per le acque dolci laghi, che hanno implicazioni igienico sanitarie.
Le acque di balneazione sono complessivamente 254; le ultime tre di nuova istituzione nel Comune di Porto San Giorgio sono state individuate nel 2020 ed hanno ricevuto la loro prima classificazione (eccellente) una volta conclusasi la stagione balneare 2021.
Si evidenzia che lo scorso anno sono state attivate chiusure temporanee in sole 37 acque di balneazione (durante la stagione balneare 2020 erano state 52), che ci sono stati 6 declassamenti, dovuti principalmente alla fragilità dei sistemi fognari, e che 11 acque di balneazione hanno un miglioramento della classe di qualità.
La Cabina di Coordinamento sisma 2016, presieduta da Giovanni Legnini, ha avviato oggi la discussione della nuova Ordinanza per l’incremento dei contributi per la ricostruzione degli immobili danneggiati dal sisma, e approvato tre nuove Ordinanze Speciali per il ripristino delle opere pubbliche in alcuni dei comuni più danneggiati.
L’Ordinanza prezzi, che prevede un consistente incremento del costo parametrico e l’adozione del nuovo Prezzario unico per fronteggiare il forte incremento del costo dei materiali, sarà all’ordine del giorno di una nuova Cabina di Coordinamento già convocata per mercoledì prossimo.
La prima Ordinanza speciale firmata oggi riguarda Fiastra, comune particolarmente colpito dal sisma. Nel complesso stanzia 11 milioni di euro per una serie di interventi, tra cui i più importanti riguardano il ripristino dei sottoservizi di alcune frazioni. Nell’Ordinanza si finanzia il ripristino della struttura nel campeggio di San Lorenzo al Lago e la realizzazione di un’area commerciale e prevede uno stanziamento anche per l’urbanizzazione e la sistemazione esterna della nuova palazzina per gli uffici del Comune.
A Matelica gli interventi dell'Ordinanza speciale in deroga ammontano complessivamente a 8,2 milioni di euro, tra questi il restauro di Palazzo Finiguerra con 2 milioni di euro, grazie al quale saranno ripristinati anche la sede museale che ospitava i reperti archeologici di epoca picena, romana e medievale, i laboratori didattici e il deposito della Soprintendenza Archeologica delle Marche.
Gli altri restauri riguardano l’Ex Convento dei Filippini, la Chiesa di Sant'Agostino, il recupero del palazzo comunale e la realizzazione di un nuovo edificio per ospitare il Centro operativo comunale.
La terza Ordinanza speciale prevede alcuni interventi nei comuni di Force e Rotella in provincia di Ascoli e di Sant'Angelo in Pontano in provincia di Macerata, che ammontano nel complesso a 4,2 milioni di euro.
A Force sarà recuperata con 900mila euro la chiesa di San Biagio, a Rotella invece si finanzia la ricostruzione del cimitero di Castel di Croce. A Sant'Angelo in Pontano l'Ordinanza speciale finanzia il recupero delle mura urbiche con 2,4 milioni di euro.
Torna a salire il numero di ricoverati per Covid nelle Marche (215; +6 rispetto a ieri) ma resta invariato il numero di pazienti in Terapia intensiva (9). Emerge dal consueto aggiornamento pubblicato dalla Regione.
Nell'ultima giornata sono 1.071 i positivi rilevati e l'incidenza è scesa a 829,22. Sono stati eseguiti 5.144 tamponi di cui 2.822 nel percorso diagnostico (38% di positivi) e 2.322 nel percorso guariti.
Tra gli ultimi positivi in 221 accusano sintomi (lievi, severi o critici); i casi comprendono 308 contatti stretti di positivi, 295 contatti domestici, 17 in setting scolastico/formativo, 5 in ambito lavorativo, 2 in ambiente di vita/socialità, uno rispettivamente in ambito assistenziale e sanitario.
Su 212 casi è ancora in corso un approfondimento epidemiologico. Oltre i 200 positivi giornalieri le province di Ancona (296), Ascoli Piceno (233) e Macerata (201); seguono Pesaro Urbino (191), Fermo (111) e 39 casi provenienti da fuori regione. Tra le fasce d'età resta quella tra 45 e 59 anni quelle che fa registrare il numero assoluto più alto di positivi (255), seguita da 25-44 (234), 60-69 anni (139) e 70-79 anni (130).
Nelle ultime 24 ore è anche deceduta una 86enne di Ancona, con patologie pregresse; il totale di vittime raggiunge i 3.776. Il quadro dei ricoverati, oltre ai 9 degenti in Intensiva (percentuale di occupazione di pazienti Covid invariato al 3,5% su 256 posti complessivi), ne comprende 60 in Semintensiva (+3 rispetto a ieri) e 146 in reparti non intensivi (+3).
Nel complesso, in Area medica, la saturazione di ricoveri Covid sale al 20,3% (206 su 1.013). Sono 31 le persone dimesse in un giorno. Gli ospiti di strutture territoriali salgono a 140 (-10) e le persone in osservazione nei pronto soccorso scendono a 27 (-9). Il totale di positivi è in lievissima crescita (10.173; +4) e gli isolamenti domiciliari in calo a 21.749 (-167).
Insegnanti e studenti in marcia uno al fianco dell'altro per far valere i propri diritti. Si è svolta questa mattina la manifestazione che ha visto come protagonisti i ragazzi e il corpo docente dell'istituto di Istruzione Superiore "Francesco Filelfo". Insieme hanno camminato dall'attuale sede provvisoria dei licei al luogo dove dovrebbe sorgere il nuovo 'Campus scolastico'.
Un modo per far sentire, in accostamento ossimorico, la propria voce, a sei anni di distanza dagli eventi sismici dell'ottobre 2016 che hanno reso inagibile la vecchia sede dei licei classico, coreutico e scientifico in via Tambroni, nel centro storico. Da allora le attività didattiche si tengono, per quanto riguarda il classico e lo scientifico, in via Ficili, nella zona commerciale Rancia, in locali ritenuti inadeguati sotto molti punti di vista.
Sul fronte della sicurezza, dei servizi igienici, della socializzazione tra studenti per via dell'assenza di atrii o cortili adibiti alla ricreazione e sul fronte dei trasporti pubblici ("inadeguati a livello comunale che interprovinciale", denunciano i professori), con orari delle navette che "costringono ad adattare l’orario scolastico riducendolo di 40 minuti al giorno". "Al pomeriggio, poi, non è possibile svolgere attività didattica per assenza totale di mezzi di trasporto", viene aggiunto.
I continui rinvii per la costruzione del nuovo 'Campus scolastico', la cui inaugurazione - lamentano i docenti - "è prevista non prima di 4/5 anni", peggiorano le cose. Il rischio concreto paventato è quello della sopravvivenza della scuola stessa. "Ora basta" è il coro che si alza forte, non si vuole vivere un altro ciclo scolastico all'interno dei capannoni della zona commerciale.
È stato richiesto, pertanto, un trasferimento immediato delle classi presenti nel plesso dei licei in via Ficili in una sede più consona dell'attuale e che la formazione delle classi stesse avvenga in deroga alla normativa attuale persistendo lo stato di emergenza post sisma.
Al fianco di studenti e docenti ha marciato quest'oggi anche l'inviata di "Striscia La Notizia" Chiara Squaglia, che si occuperà del caso in un servizio che verrà presto trasmesso nella storica trasmissione di Canale Cinque. Presenti anche le sigle sindacali ed una rappresentanza delle altre scuole cittadine, con una delegazione del "Divini" settempedano.
Davanti alla sede in cui dovrebbe sorgere il nuovo 'Campus scolastico', tappa finale della marcia, gli studenti hanno apposto una pila di mattoncini, uno col nome di ogni indirizzo scolastico cittadino, a dimostrare la loro unità: Liceo Classico, Liceo Scientifico, Liceo Coreutico, Liceo Scienze Applicate, Istituto Tecnico-Economico, Ipsia Renzo Frau.
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È stato approvato il programma di interventi di manutenzione idraulica, difesa del suolo, e sistemazione forestale, da realizzare nelle aree di competenza delle Unioni Montane marchigiane. A disposizione risorse per un milione di euro, equamente ripartite tra i nove enti territoriali. A renderlo noto la Regione Marche
L’obiettivo è migliorare lo stato di manutenzione dei versanti e dei corsi d’acqua, salvaguardandone e migliorandone il regolare deflusso; dando, inoltre, continuità agli interventi. Particolare attenzione sarà data alla promozione di tecniche di ingegneria naturalistica con interventi a impatto ambientale positivo e al miglioramento e manutenzione delle sistemazioni idraulico-agrarie e idraulico-forestali esistenti.
“Questo programma di interventi – spiega l’assessore regionale alla Difesa del suolo e Tutela del paesaggio, Stefano Aguzzi – si propone non solo di garantire la messa in sicurezza del territorio e dell’ambiente ma concretizza la volontà di attuare una più ampia strategia integrata di sostegno allo sviluppo economico, sociale e demografico delle aree montane, che attenui e riequilibri il divario tra la fascia costiera e l’entroterra, nell’ottica della cooperazione tra più soggetti interessati”.
“La continuità nel tempo alle attività di manutenzione – precisa Aguzzi - può infatti garantire un’occupazione stabile di chi già lavora nel settore, assicurando anche il presidio del territorio e la residenza nelle aree rurali e montane, oltre a favorire nuove prospettive lavorative nel campo della difesa del suolo, della sistemazione idraulico-forestale e della selvicoltura”.
Alla definizione degli interventi si è giunti dopo una serie di sopralluoghi congiunti tra gli uffici regionali preposti e gli uffici tecnici delle singole Unioni Montane, su segnalazione delle criticità da parte delle stesse. Il termine previsto per l’affidamento dei lavori è fissato al 30 giugno 2024.
Gli interventi sono suddivisi per Unione montana, ognuna delle quali avrà il compito di progettare ed appaltare le opere, e riguardano: (Montefeltro) consolidamento sponde fluviali con tecniche di ingegneria naturalistica e ripulitura dell’alveo fluviale del fiume Foglia nel territorio del Comune di Piandimeleto (PU); (Alta Valle del Metauro) sistemazione dell’alveo del fiume Metauro e messa in sicurezza delle sponde e protezione tubazioni nei pressi del Palazzo Ducale - Ponte del Riscatto in Comune di Urbania (PU);
(Catria e Nerone) ripristino e stabilizzazione dissesto gravitativo in strada comunale Cà Rio in Comune di Cagli (PU) e ripristino e stabilizzazione dissesto gravitativo in località Serrone in Comune di Serra Sant’Abbondio (PU); (Esino-Frasassi) realizzazione di difesa spondale, bonifica e pulizia, riqualificazione e valorizzazione alveo del torrente Sanguerone in località Piano Frassineta in Comune di Sassoferrato (AN);
(Potenza-Esino-Musone) sistemazione versante in frana lungo il fiume Potenza in Comune di Pioraco (MC) e sistemazione alveo affluente Scarzito in località Valle Eremita nel Comune di Sefro (MC); Marca di Camerino) riqualificazione sponde fluviali per un tratto di circa 2,00 km con interventi puntuali nelle sezioni maggiormente danneggiate nel Comune di Fiastra (MC);
(Monti Azzurri) stabilizzazione versante a monte del tratto di strada Grazie di Sotto Monte in Comune di Monte San Martino (MC) e lavori urgenti di ripristino difesa spondale sul torrente Tennacola in località Molino Biordi nel Comune di Penna San Giovanni (MC); (Sibillini) stabilizzazione versante sottostante la strada comunale in località San Michele, torrente Lera in Comune di Amandola (FM); (Tronto-Valfluvione) intervento di difesa spondale, ripristino sezione idraulica e stabilizzazione del versante a valle della strada comunale Casaregnano in Comune di Roccafluvione (AP).
Un edificio di tre abitazioni torna agibile, in viale Europa, dopo le opere di ricostruzione che hanno fatto seguito alle scosse di terremoto del 2016.
Il sindaco della città di San Severino Marche, Rosa Piermattei, ha firmato la revoca dell’Ordinanza con la quale aveva a suo tempo dichiarato l’edificio non utilizzabile. L’immobile è stato interessato da lavori di riparazione del danno, con rafforzamento localizzato della struttura, finanziati con un contributo di 120mila euro concesso dall’Ufficio speciale per la Ricostruzione della Regione Marche.
Il primo cittadino settempedano ha poi firmato anche la revoca dell’Ordinanza di inagibilità per un accessorio agricolo sito in località Aliforni interessato anch’esso da lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura grazie a un contributo pubblico di 40mila euro.
Un punto d’accoglienza, totalmente gratuito e aperto a tutte le età, dove ricevere informazioni e orientamento in cui, su richiesta, si potrà avere anche un ascolto e un sostegno psicologico. Anche per l’anno in corso gli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18, presso le Unioni Montane Potenza Esino Musone di San Severino Marche e l’Unione Montana Marca di Camerino, confermano il “Progetto Sollievo” e l’operatività del servizio negli sportelli di Camerino, Castelraimondo, Matelica e San Severino Marche.
“In una fase di profonda incertezza data dall’attuale situazione geopolitica internazionale e sulla scia di una pandemia che anche nel nostro territorio continua purtroppo a influire sul benessere psichico oltre che fisico delle singole persone – spiega il coordinatore dell’Ambito Territoriale, dottor Valerio Valeriani - ricoprono sempre maggiore importanza quei luoghi dove l’ascolto delle difficoltà e delle necessità di ciascun individuo è posto all’attenzione di professionisti esperti pronti a garantire il loro contributo per cercare di risolverle”.
“Anche per questo sembra fondamentale, attualmente, poter usufruire di un punto d’accoglienza totalmente gratuito aperto a tutta la cittadinanza, giovani, adulti, anziani, single o coppie per ricevere informazioni e orientamento, in cui viene offerto anche un ascolto e un sostegno psicologico a chi ne fa richiesta”.
“Sono queste le caratteristiche che contraddistinguono lo Sportello d’ascolto in funzione, anche per l’anno 2022, all’interno del Servizio Sollievo degli Ambiti Territoriali Sociali 17 e 18 e in rete con tutti gli altri servizi dei Comuni aderenti. Le quattro sedi dello Sportello attualmente operative sul territorio dei due Ambiti si trovano a Castelraimondo, in via Chiesa 14, a Camerino presso il Vallicenter in via Conti di Statte, a Matelica, in via Oberdan 56, a San Severino Marche, in via Salimbeni 42.
Per accedere al servizio, totalmente gratuito e gestito da un’equipe multidisciplinare di psicologi e sociologi è sufficiente contattare il 3398676137 (anche tramite Whatsapp) per fissare un primo incontro presso la sede desiderata. Altre info https://www.ats17.it/progetto-sollievo-confermati-4-sportelli-di-ascolto-psicologico”.
Continua scendere nelle Marche il tasso di incidenza cumulativo del virus, arrivato sotto 900 (889,83 rispetto a ieri quando era 900,36) su 100mila abitanti a fronte di 2.656 nuovi casi covid. I positivi rappresentano il 39,5% dei 6.720 tamponi del percorso diagnostico, su 10.906 tamponi complessivi.
La provincia di Ancona totalizza il maggior numero di casi: 813, seguita da Pesaro Urbino con 522, Macerata con 501, Ascoli Piceno con 446, Fermo con 280, oltre a 94 casi fuori regione. Il virus circola maggiormente nelle fasce di età tra 25 e 59 anni che raccolgono quasi la metà dei muovi positivi, 1.310: rispettivamente 25-44 anni con 644 e 45-59 con 666, seguite da 60-69 anni con 339 e 70-79 anni con 282.
Scende ancora il numero di ricoverati per Covid nelle Marche: -2 nell'ultima giornata e si attestano ora a 209. Migliora leggermente la situazione nelle Terapie intensive (9 pazienti, -1 rispetto a ieri), +1 degente in Semintensiva (56), -2 nei reparti non intensivi (145) e 32 persone dimesse.
I soggetti con sintomi sono 524, i contatti stretti di casi positivi 843, i contatti domestici 735, i positivi in ambito scolastico formativo 31, mentre per 501 casi sono ancora in corso approfondimenti epidemiologici. Cinque le persone decedute nelle ultime 24 ore, tre uomini e due donne, dagli 86 ai 97 anni. Tre persone erano originarie della provincia di Macerata: un 87enne di Esanatoglia, un 97enne di Cingoli e una 90enne di San Severino Marche.