Nel prossimo weekend Civitanova Marche ospiterà la due giorni di pulizia di un tratto di spiaggia dal molo al G7 e fondale marino, con la collaborazione di enti di ricerca come il Cnr-Irbim di Ancona, Università Politecnica delle Marche e dell’associazionismo civico.
Il programma dell’iniziativa prevede, per sabato 23 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, l’impiego di una speciale imbarcazione, il Pelikan, che pulirà parte dello specchio d’acqua del porto di Civitanova Marche, grazie anche all’opera dei sommozzatori di “Komaros” che si occuperanno del fondale. L
L’imbarcazione del CNR Irbim di Ancona, con a bordo i ricercatori del Cnr e del Dipartimento di Scienze della Vita e dell’Ambiente Università Politecnica delle Marche, effettueranno campionamenti e analisi delle acque (con particolare attenzione alla presenza di micro e nano plastiche in acqua).
L’iniziativa proseguirà domenica 24 aprile, dalle ore 9.30 alle ore 13.00, con un evento aperto alle famiglie che prevede, da parte dei volontari di “2hands” Ancona e Macerata e delle altre associazioni del territorio e di tutta la cittadinanza attiva, l’intervento di pulizia del tratto di spiaggia compreso tra il molo e lo stabilimento G7.
“Stiamo vivendo una vera e propria rivoluzione di salvaguardia ambientale – ha detto Ciarapica – a cui ciascuno deve contribuire: enti, associazioni e cittadini devono lavorare assieme per invertire un percorso che ha compromesso gravemente le risorse naturali a nostra disposizione, ed il mare in particolar modo.
L’amministrazione Comunale ha messo in campo politiche attive di collaborazione con la Regione Marche e con le eccellenze del settore, capaci di intercettare fondi europei a salvaguardia del nostro ambiente.
Anche se questo percorso virtuoso a Civitanova Marche è già iniziato, grazie al nostro impegno, dato che i nostri operatori della pesca già raccolgono in mare la plastica che viene poi ritirata dal Cosmari. Un’iniziativa che ha preso vita da febbraio dello scorso anno denominata ‘Zero plastica in mare’. Ma siamo qui per fare di più e meglio. Per questo, invito tutti i nostri cittadini, oltre ai volontari delle Associazioni, a partecipare attivamente all’evento di domenica prossima. Vi aspetto”.
Via libera all’ultimo emendamento introdotto del governo al decreto bollette, in attesa dell’approvazione definitiva da parte del Senato. Dal 1° maggio, e fino al 31 marzo 2023, entrerà in vigore la cosiddetta “operazione termostato”, il nuovo piano per fronteggiare il rincaro dell’energia e sopperire così alla dipendenza dell’Italia nei confronti del gas russo.
Obbiettivo della manovra – che fa da eco al famoso quesito draghiano: “Vogliamo la pace o il climatizzatore acceso?” - sarà quello di risparmiare circa 4 miliardi di metri cubi entro il 2022, abbassando il consumo di termosifoni (max 19 gradi) e climatizzatori (max 25 gradi) in tutti gli edifici pubblici, scuole comprese.
La guerra russo-ucraina, e le relative sanzioni promosse dall’UE, hanno messo in evidenza le difficoltà da parte dell’Italia di sganciarsi dal 40% del fabbisogno di gas importato dalla Russia, costringendo a misure emergenziali come la riattivazione di centrali a carbone e, non ultima, la stipulazione di nuovi accordi commerciali con altri paesi come Algeria e Qatar (dove la moneta di scambio però sono le armi).
Al momento, la stretta sui consumi non interesserà cliniche, ospedali e case di cura, ma non si esclude un successivo intervento per quanto riguarda le abitazioni private già dal prossimo autunno. Per il ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta il maggiore ricorso ai pannelli solari – subito per edifici pubblici e scuole - subirà uno slancio positivo, soprattutto in termini di 'educazione al consumo per i cittadini'. Una tesi avvalorata anche dalla deputata 5 stelle Angela Masi, promotrice insieme agli altri rappresentanti del movimento del suddetto emendamento al decreto Energia, approvato in sede di commissione Ambiente e attività produttive.
Ma come verranno effettuati i controlli? Non esiste ancora una strategia chiara – se non quella delle ispezioni ‘immobile per immobile’ -, fatta eccezione per le multe in caso di violazione delle regole: da 500 a 3mila euro. Ad ulteriore discrezione del governo, sarà anche l’eventualità – attraverso un’altra norma – di ridimensionare il consumo elettrico dei lampioni nelle fasce notturne. Una soluzione che andrebbe a coinvolgere anche le stesse strutture condominiali, dove l’accensione della luce verrebbe ritardata.
Secondo i dati di Nomisma S.p.a., spegnere del tutto i condizionatori in estate e i riscaldamenti in inverno porterebbe ad un risparmio complessivo di circa 30mld di metri cubi di gas. Uno scenario estremo che comunque lascerebbe fuori ancora 46mld di fabbisogno nazionale da coprire in altra maniera. Fermo restando che il grosso dei consumi energetici riguarda le industrie, i servizi e i trasporti.
Cari lettori, bentrovati a questa ennesima puntata della mia rubrica, nella quale si analizza l’andamento del contagio da coronavirus nelle Marche e in Italia. L'ondata di inizio primavera sembra prossima all'esaurirsi.
I contagi sono in discesa nonostante l'allentamento delle restrizioni, che - come sostengo da tempo (ovvero dalla comparsa della Omicron) - sono piuttosto inefficaci, se confrontate ai risultati ottenuti da nazioni che ne hanno fatto a meno da tempo, come il Regno Unito.
Anche i ricoveri sono in discesa. Elemento da notare, al susseguirsi delle ondate, è il rialzo progressivamente sempre inferiore rispetto all'ondata precedente, di ricoveri e casi gravi. Certamente questo è dovuto all'efficacia dei vaccini, unitamente alle migliori cure e a un virus meno aggressivo. Ricordiamo anche che le grandezze ospedaliere sono viziate da molti casi di persone ricoverate per altre ragioni, ma positive.
Come detto il miglioramento è generalizzato un po' in tutte le regioni. Porgendo lo sguardo fuori dall'Italia, notiamo come i decessi globali giornalieri del virus non siano mai stati così bassi dall'inizio dell'epidemia. In Cina prosegue la politica del lockdown totale, con risultati piuttosto scarsi visto che nell'ultima settimana i casi sono aumentati. La contagiosità della Omicron è talmente contagiosa da rendere restrizioni di questo tipo praticamente inutili.
Altre sei abitazioni tornano agibili nel Comune di San Severino Marche dopo le scosse di terremoto dell’ottobre 2016. Il primo cittadino settempedano, Rosa Piermattei, a seguito dei lavori di ricostruzione con riparazione del danno e rafforzamento localizzato della struttura, ha revocato l’ordinanza con la quale aveva dichiarato non utilizzabile un edificio, composto da cinque abitazioni, in via Massarelli.
L’immobile è stato interessato da un intervento di 265mila euro finanziato dall’Ufficio speciale per la ricostruzione della Regione Marche. E sempre il sindaco Piermattei ha revocato anche l’Ordinanza di inagibilità di un’abitazione singola in località Uvaiolo interessata da lavori di riparazione del danno con rafforzamento localizzato della struttura per i quali è stato concesso un contributo pubblico di 95mila euro.
Nelle Marche continua a salire il tasso di incidenza cumulativo, che arriva a 782,73 su 100mila (ieri era 776,01 in netta crescita rispetto al giorno prima quando era 654,59), a fronte di 1.995 nuovi casi covid in 24 ore, pari al 41,4% di positivi dei 4.815 tamponi diagnostici, su 6.006 tamponi complessivi.
Nella provincia di Ancona sono stati rilevati 552 casi, a seguire Ascoli Piceno con 396, Macerata con 373, Pesaro Urbino con 335, Fermo cn 252, oltre a 87 casi fuori regione. Le fasce di età in cui il contagio circola maggiormente (con 999 casi complessivi) sono 25-44 anni con 524 casi e 45-59 anni con 475, seguite da 70-79 anni con 220 casi, e 60-69 anno con 195.
Dei nuovi casi, 395 sono persone con sintomi, 601 contatti stretti di casi positivi, 512 contatti domestici, 18 i positivi in ambito scolastico formativo, 15 contatti in ambiente di vita socialità, Per 429 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
(Servizio in aggiornamento)
Almeno 4 marchigiani sono stati deportati nel campo di concentramento di Sachsenhausen, vicino Berlino durante la seconda guerra mondiale. Venivano dalle province di Macerata (2), Ascoli (1) e Pesaro (1).
È quanto emerge dalla ricerca fatta da Claudio Cassetti, Jacopo Buonaguidi e Francesco Bertolucci racchiusa nel libro “Gli italiani a Sachsenhausen” edito da Panozzo Editore con contributo dell'associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti (Aned) e acquistabile sia in forma digitale che cartacea all'indirizzo www.deportatiberlino.it e sul sito della casa editrice.
I tre autori, i primi due guide al memoriale del campo di concentramento e giornalista il terzo, sono riusciti a creare questa lista di nomi che fino ad oggi era solo parziale: non era ancora stato fatto uno studio approfondito ed esclusivo sugli italiani deportati in quello che era noto come il campo modello delle SS, situato nella città di Oranienburg a 35 chilometri da Berlino.
Partendo dal materiale esistente come, ad esempio, la monumentale ricerca di Brunello Mantelli e Nicola Tranfaglia sui deportati italiani nei campi di concentramento nazisti, una prima lista di nomi raccolta da Aned o l'opera di Italo Tibaldi sui treni della deportazione, i tre autori hanno scandagliato la bibliografia presente alla quale hanno aggiunto una ricerca negli archivi italiani ed europei oltre a cercare nell'archivio del campo di concentramento stesso.
Ne è emerso un libro che fonde la ricerca con le storie dei deportati stessi dove vengono raccontati gli esperimenti e le angherie subite, la vita nel campo e la morte come compagna di viaggio. L'elenco totale dei deportati e deportate considerate nella ricerca è di oltre 700 persone i cui nomi sono tutti pubblicati nel libro.
Tra queste però erano presenti persone non riconoscibili con certezza come italiane o non è stato del tutto dimostrabile che siano state deportate a Sachsenhausen. Dopo la cernita fatta dai tre autori grazie all'uso delle fonti, il numero degli italiani sicuramente passati per l'inferno del campo di concentramento alle porte di Berlino è arrivato comunque a ben oltre le 500 persone.
Per molti di loro la deportazione è iniziata nelle carceri fasciste e i campi di transito e concentramento italiani, da cui gli autori hanno iniziato la loro ricerca. Perlopiù si trattava di deportati e deportate per motivi politici. Erano presenti anche persone perseguitate per motivi razziali, sessuali o religiosi. Molti italiani finiti a Sachsenhausen, vi hanno perso la vita.
Sono stati riscontrati anche italiani 'dall'altra parte', ovvero SS di origine italiana che hanno prestato servizio tra le fila degli aguzzini delle SS dentro al campo di Sachsenhausen. A seguito della ricerca, l'ambasciata italiana di Berlino insieme ad Aned ha deciso di commissionare all'artista tedesca Anna Kaufmann una targa commemorativa - fino ad oggi mancante - per i nostri connazionali che sono stati deportati dentro al campo di Sachsenhausen.
La targa, che sarà messa al fianco di quelle fatte da altre nazioni in passato per ricordare il tragico vissuto dei loro deportati, sarà inaugurata e installata dentro al memoriale del campo di concentramento domenica 1 maggio 2022, giornata in cui cade l'anniversario della liberazione del campo.
Il lavoro di ricerca sarà anche protagonista di un documentario, realizzato da uno degli autori dello studio, Francesco Bertolucci, insieme al regista Victor Musetti, che ripercorrerà al contempo le tappe della deportazione e le storie di molti italiani deportati nel campo di Sachsenhausen.
Secondo gli ultimi dati diffusi dal Mef riferiti al reddito medio nazionale 2020, le Marche si sono posizionate a metà della classifica (13° posto), confermando una stima di 20.390 euro (20.530 nel 2019) e 1.115.892 contribuenti dichiarati. Andando ad esaminare i singoli capoluoghi di provincia, Macerata (20.866) si attesta al secondo posto subito dopo Ancona (21.920), seguita da Pesaro (20.645), Ascoli Piceno (19.919) e Urbino (19.672).
In generale, il reddito italiano ammontava alla fine dell’anno della pandemia a 865,1 mld di euro, ovvero -19,4 rispetto all’anno precedente. Una contrazione prevedibile, e che al tempo costrinse l’economia ad uno stop traumatico, attutito in parte da alcuni degli interventi messi in campo dal governo, come ad esempio i famosi “ristori”.
Ciononostante, la flessione percentuale ha interessato tutti gli aspetti maggiormente rilevanti: oltre ai contribuenti (-0,8%), a calare sono sati anche imprese (-11%), autonomi (-8,6%), e Irpef (-3,5%). Senza tenere conto, naturalmente, dei 3.546 evasori fiscali contati nel 2020, e che sono costati allo Stato (e quindi agli italiani) circa 80 mld di euro.
Ma se gli effetti più devastanti della pandemia sono stati in qualche modo scongiurati, a preoccupare nell’imminente futuro sono quelli relativi alla crisi energetica, al rincaro dei materiali e alla guerra russo-ucraina. Consapevoli del fatto che il vero motore dell’economia marchigiana è rappresentato dal settore delle piccole e medie imprese e del commercio, l’ipotesi di un drastico calo del Pil regionale appare sempre più realistico. Con conseguenze inevitabili per il reddito medio annuale.
Nel 2020 il prodotto interno lordo si era già ridotto dell’8,8% nelle Marche, registrando una maggiore contrazione nel comparto degli investimenti (-10,6% a fronte del -9,1%) e delle le esportazioni (-11,2%). Contemporaneamente, l’attività produttiva aveva registrato una flessione del 13,5% rispetto al 2019, risultato peggiore di quello rilevato a livello nazionale (-11,6%).
Con le sanzioni messe in campo nelle ultime settimane dall’UE nei confronti della Russia, il quadro generale è destinato a peggiorare: a testimoniarlo sono i dati del primo trimestre diffusi da Confartigianato “Macerata-Ascoli Piceno- Fermo”. L’ultimo questionario, in particolare, ha interessato un campione di imprese, provenienti per il 65,4% dal Maceratese, per il 20,5% dal Fermano, per il 14,1% dall’Ascolano. Il settore più rappresentato è quello della moda (22,2%), seguito da edilizia, impiantisti, ristorazione, trasporti, autoriparazione.
Per il 93,8% degli intervistati la crisi generata dalla guerra Russia-Ucraina e le conseguenti sanzioni UE stanno avendo un impatto diretto o indiretto sulla propria azienda, comportando per l’85,2% degli imprenditori l’aumento dei costi di energia e gas, per il 44,4% mancati incassi e per un 35,8% un calo del fatturato in termini d’export. A questo va ad aggiungersi l’aumento del costo delle materie prime e bloccando la produttività.
Proiettando questi dati sull’intera regione, le conseguenze future saranno: calo dell’occupazione, licenziamenti, investimenti congelati, calo della produttività, crisi ulteriore del binomio domanda-offerta (sia per le assunzioni, sia per il commercio), difficoltà sostanziali per le aziende (sempre più incerte sul futuro, compresi gli investimenti del Pnrr) e, dunque, per le famiglie che saranno sempre più portate a risparmiare sui consumi energetici e sui beni di prima necessità.
Un investimento di 36 milioni di euro per la valorizzazione del comprensorio montano e sciistico di Sarnano. Dal connubio tra settore pubblico e privato nasce l’importante progetto di rilancio turistico di una delle aree di maggiore attrazione dell’Appennino marchigiano.
Mercoledì 20 aprile, nella Sala Congressi del Comune di Sarnano, si è tenuto il convegno di presentazione del complesso piano di interventi che nel giro di 3 anni andranno a rivoluzionare completamente il quadro infrastrutturale dell’intero comprensorio. Una convention che ha visto una grande partecipazione di pubblico, soprattutto abitanti del territorio ma non solo.
L’evento si è aperto con il benvenuto da parte del sindaco di Sarnano, Luca Piergentili, che ha fatto gli onori di casa per poi passare la parola al governatore della Regione Marche, Francesco Acquaroli, all’assessore regionale Guido Castelli, al professor Valerio Temperini docente di Marketing all’Università Politecnica delle Marche e al climatologo Massimiliano Fazzini.
Mentre l’intero progetto è stato illustrato nel dettaglio dal vision progettista Alessandro Agrati, dall’architetto Andrea Silipo e dall’ingegnere Giustino Di Emidio. Un’operazione che vede la joint venture tra Ministero della coesione territoriale, che gestisce i fondi del Contratto istituzionale di sviluppo sisma, il Commissario Straordinario per la ricostruzione che gestisce i fondi del Pnrr Sisma, il Comune di Sarnano e la Sassotetto Srl.
E’ attraverso questa sinergia che il comprensorio sciistico di Sassotetto punta alla rinascita di una destinazione turistica per elevare gli standard qualitativi dell’offerta, con una ripartizione della spesa che rispettivamente impegna il settore pubblico con l’80% dell’investimento (29milioni di euro erogati dal Ministero per mezzo del PNRR Sismi 2009 2016 Fondo Complementare) e il privato con il restante 20% (7 milioni di euro dalla Sassotetto Srl).
Il progetto rappresenta il rafforzamento strutturale del polo turistico di Sarnano, aggiungendo alla sua già rilevante attrattiva come “borgo più bello d’Italia” anche l’intervento di infrastrutturazione turistica invernale-estiva di Sassotetto.
Il piano pone in essere una sostanziale mission, ovvero valorizzare le caratteristiche del comprensorio esistente per cogliere a pieno le opportunità che il mercato turistico sta prospettando in alcuni segmenti. Tra cui quello del turismo legato ai parchi e alla natura, e allo sport. Innestando un ciclo virtuoso tra investimenti, incrementi di arrivi e presenze, spesa turistica, valore aggiunto e occupazione.
IL PROGETTO - Entrando nello specifico del progetto, l’intervento andrà ad interessare direttamente un’area di circa 130 ettari sui cui insistono: la Baita La Capannina in località S. M. Maddalena; la Piccola Baita in località Sassotetto; la Baita Euroski 1.700; gli Impianti di risalita e i terreni agricoli ad uso zootecnico e forestale.
Il piano degli interventi si articolerà su più moduli: Sviluppo, riqualificazione e caratterizzazione dell’offerta turistico-ricettiva, Sviluppo dell’offerta di prodotti e servizi Spa&Wellness/Sport/Experiences, Sviluppo, valorizzazione ed integrazione dell’offerta culturale ed ambientale, Sviluppo e qualificazione del sistema infrastrutturale a supporto e un mirato piano marketing e di comunicazione al fine di un maggior sviluppo delle competenze e offerte dei servizi complementari.
A supporto dello sviluppo estivo, in un’ottica di destagionalizzazione dell’offerta turistica, gli interventi andranno a realizzare una serie di nuove strutture che porteranno l’area di Sassotetto a raggiungere un più elevato posizionamento nel panorama delle destinazioni turistiche dell’intera regione, al passo con l’offerta delle maggiori destinazioni italiane ed internazionali.
Infatti il progetto prevede la realizzazione di una nuova pista da sci artificiale (in NevePlast), una nuova pista per gommoni gonfiabili a ciambella (estate-inverno), un percorso Alpine Coaster, un Adventure Park, una teleferica/volo d’angelo, piste ciclo-pedonali ed escursionistiche, una parete per l’arrampicata sportiva, un Safari Adventure, un Osservatorio atronomico, un parco con giochi gonfiabili per bambini e un’area sosta attrezzata dedicata ai camper.
"Il progetto che presentiamo alla cittadinanza rappresenta senza ombra di dubbio il più grande investimento mai effettuato nel Comune di Sarnano ed è in grado di garantire ricadute economiche immediate - afferma il sindaco Luca Piergentili -. La volontà è quella di sviluppare a 360 gradi il comprensorio di Sassotetto – Maddalena riqualificando gli impianti di risalita, le strutture di accoglienza e l’innevamento artificiale, creando le condizioni per migliorare i servizi al turista e le varie attività, con particolare attenzione alla stagione estiva incentrata sul trekking, sul bike e tutto il settore outdoor".
"Questo progetto può contare sul sostegno della Regione Marche, del Commissario alla Ricostruzione e dell’Università Politecnica delle Marche che ha predisposto uno studio che analizza le strategie di investimento sulle stazioni invernali del comprensorio dei Sibillini, ed ha già portato frutti tangibili con la sottoscrizione di una convenzione tra gli otto Comuni dell’area montana con scopi di promozione e valorizzazione di un unico brand 'I Sibillini'”.
"Grazie alle risorse stanziante nel CIS Sisma e nel Fondo Complementare PNRR Sismi - prosegue l’assessore regionale Guido Castelli -, che complessivamente faranno ricadere nelle aree del cratere delle Marche più di 800 milioni di investimenti, in concertazione con la Regione Marche, i Comuni di Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Montefortino, Montemonaco, Sarnano, ed Ussita hanno avviato un processo di ammodernamento degli impianti di risalita e dei rifugi dell’alta montagna per un valore di 58 milioni di euro".
"Queste risorse sono fondamentali per ridare centralità ai nostri territori e per scoprirne la potenzialità che purtroppo negli anni è rimasta parzialmente espressa - dichiara il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli -. Credo davvero che, se questa fase di ricrescita e di rilancio sapremo coglierla e costruirla passo dopo passo, porterà le Marche a tornare una regione protagonista, per come lo è stata tante volte in passato".
Mentre per quanto riguarda lo sviluppo invernale il piano prospetta un’altra tranche di interventi che si concretizzeranno nella costruzione di un nuovo impianto di risalita, nel potenziamento e ristrutturazione della seggiovia di FonteLardina, potenziamento dell’impianto di innevamento artificiale su tutto il comprensorio sciistico, ristrutturazione e potenziamento dello Snow Park, realizzazione di una pista per lo SnowTubes, realizzazione di due tapis roulants coperti, installazione di nuove protezione per la sicurezza delle piste, riqualificazione dell’illuminazione delle piste ed infine la realizzazione di una pista di pattinaggio su ghiaccio.
Secondo il cronoprogramma, dopo le approvazioni e le autorizzazioni a procedere (30 giugno 2022) l’affidamento dei lavori arriverà entro il 31 dicembre 2022. Mentre il completamento è previsto entro il 31 dicembre 2025.
Passi avanti nella definizione del pacchetto di misure per contrastare il caro prezzi dei materiali edili che, come sta accadendo in tutta Italia, sta determinando seri problemi anche ai cantieri della ricostruzione post terremoto 2016. Venerdì mattina è in programma una nuova riunione della Cabina di coordinamento, guidata dal commissario straordinario, Giovanni Legnini.
Sul tavolo l'ordinanza proposta dal commissario, che prevede l'adozione di un nuovo prezzario unico per il "cratere", per tenere conto del rincaro dei materiali, e l'incremento del costo parametrico, ovvero degli strumenti che servono per determinare il contributo di ricostruzione, destinato ad aumentare nuovamente dopo un aumento temporaneo già deciso nello scorso mese di agosto.
"Sostanzialmente definito il nuovo prezzario dopo un confronto tra le Regioni, le imprese e le agenzie specializzate, si è condivisa la modalità per analizzare e verificare i metodi di calcolo per determinare l'aumento percentuale del costo parametrico", fa sapere la struttura commissariale. Sui nuovi schemi sono ora in corso le verifiche da parte dei tecnici degli Uffici regionali e della stessa struttura commissariale.
L'ordinanza - viene spiegato - "punta a rispondere ai problemi innescati nella ricostruzione pubblica e privata dall'aumento del prezzo di molti materiali edili con un aumento del contributo per le nuove domande, e consentendo un recupero dei maggiori costi a chi ha redatto i progetti sulla base dei vecchi prezzi, e ha già avviato i lavori"
"L'Anas ha comunicato che, da oggi e fino al 28 maggio, saranno possibili saltuarie chiusure al transito e restringimenti di carreggiata lungo la superstrada SS77 in entrambe le direzioni di marcia per consentire l'abbattimento e la potatura di alberature lungo le scarpate che costeggiano la sede stradale".
A renderlo noto è l'Amministrazione Comunale di Morrovalle, nel sottolineare come "chiusure e interruzioni potranno riguardare sia corsie di marcia che rampe di ingresso/uscita nel tratto tra il km 83 e il km 97,5 (ovvero, tra gli svincoli di Morrovalle e Civitanova Ovest)".
I tanti visitatori che lo scorso fine settimana hanno scelto Fiastra per le tradizionali scampagnate pasquali hanno trovato il lago a livelli di invaso minimi. Anche molti operatori turistici locali hanno manifestato preoccupazione per l'imminente stagione estiva, visto che dall'area attrezzata della spiaggetta è quasi impossibile avvicinarsi all'acqua con il livello così basso.
"L'invaso è stato temporaneamente svuotato in vista di un progressivo riempimento: da ieri, infatti, sono iniziati i lavori di manutenzione straordinaria della Centrale idroelettrica di Valcimarra, che dureranno fino al prossimo mese di ottobre" sottolinea l'Amministrazione comunale.
"In questi mesi le acque del lago non saranno prelevate quindi, e l'Enel, gestore e proprietario dell'impianto, ha chiesto l'autorizzazione al riempimento dell'invaso fino a quota 638,50 metri sul livello del mare (aumentabile a 639,50 in caso di piena del fiume), pochi metri sotto alla linea di culmine della diga", aggiunge il sindaco Sauro Scaficchia.
"Nei prossimi mesi potremmo finalmente tornare ad ammirare il bellissimo lago nel suo massimo livello, come non accadeva da ormai sei anni - spiega il primo cittadino -. Nel 2017 la diga è stata infatti oggetto di controlli e manutenzione straordinaria: è stato effettuato un accurato lavoro di scandagliamento del fondo nella parte sommersa e sono stati effettuati i controlli di stabilità a seguito dello sciame sismico iniziato nel 2016. In questo periodo, per ragioni pratiche e di sicurezza, il livello dell'acqua è stato tenuto una ventina di metri sotto alla quota di massimo invaso".
La Giunta Parcaroli ha approvato il progetto esecutivo, per un importo complessivo di 150mila euro completamente finanziato dalla Regione Marche, dei lavori che riguardano la manutenzione e la riqualificazione degli impianti sportivi comunali nell’ambito di Macerata Città Europea dello Sport 2022. Il finanziamento complessivo erogato dalla Regione Marche di 210mila euro, di cui 60mila di spesa corrente per eventi e manifestazioni, è volto al sostegno e alla realizzazione di progetti in materia di sport e politiche giovanili.
«Ringraziamo la Regione Marche per aver sposato la filosofia di Macerata Città Europea dello Sport 2022 promuovendo una riqualificazione di rilievo e attesa da tempo per gli impianti sportivi della città – ha detto il sindaco Sandro Parcaroli -. Gli interventi permetteranno di restituire ad atleti, appassionati e alla cittadinanza delle strutture moderne, riqualificate e sicure».
«Eventi, manifestazioni ma anche manutenzioni: questo è Città Europea dello Sport – ha aggiunto l’assessore allo Sport Riccardo Sacchi -. Oggi infatti mettiamo a terra una serie di interventi di profonda riqualificazione di playground di quartiere che, oltre a essere immediati, restituiranno ai giovani e non solo spazi per l’inclusione, la socialità e lo sport con l’obiettivo di rendere Macerata, sempre più, una palestra a cielo aperto».
L’investimento di 150mila euro prevede, entro la fine dell’anno, la riqualificazione del campo da basket di largo Pascoli, della pista di pattinaggio di Collevario, degli impianti di baseball e softball di via Cioci e la realizzazione di un’area calisthenics all’interno dei giardini Diaz oltre a interventi di manutenzione straordinaria a beneficio dei diversi impianti comunali di quartiere.
La pista di pattinaggio di Collevario sarà interessata dalla sistemazione della pavimentazione in modo da renderla uniforme e sarà riqualificata la recinzione esterna dell’anello della pista. Presso i giardini Diaz, polmone verde della città, sarà realizzata una struttura calisthenics con relativa pavimentazione antitrauma e sarà poi sostituito il tappeto dello stadio Helvia Recina per il salto con l’asta. In particolare sarà completamente rigenerato il campo da basket di largo Pascoli al quale verrà anche sostituita la recinzione.
I lavori relativi al campo da baseball, che ospita i campionati di serie A1 di baseball maschile, prevedono interventi volti alla riqualificazione e sarà realizzata anche una piazzola con i relativi allacci di acqua, scarichi ed energia elettrica, per il posizionamento di una club house prefabbricata a servizio di atleti e addetti. Interventi di manutenzione riguarderanno anche il campo di softball dove verrà installato un tabellone segnapunti e infine verrà sistemato il campo da bocce di Collevario.
Dopo giorni di incidenza in calo e un numero minore di nuovi casi covid, il tasso cumulativo su 100mila abitanti torna sopra 770, a 776,01, nelle Marche (ieri 654,59), a fronte di 2.894 nuovi positivi nell'ultima giornata. Secondo l'Osservatorio Epidemiologico Regionale, che rende noti i dati, l'andamento dimostra una "presenza forte del virus sia nel nostro territorio sia a livello nazionale".
I positivi rappresentano il 39,6% dei 7.304 tamponi diagnostici analizzati su 8.728 tamponi complessivi. Come sempre la provincia di Ancona totalizza il maggiore numero di casi, 804, a seguire Ascoli Piceno con 596, Pesaro Urbino con 547, Macerata con 492, Fermo con 334, oltre a 121 casi di fuori regione.
Le fasce di età più colpite sono 25-44 con 780 casi, e 45-59 con 730, seguite da 60-69 anni con 301. Le persone con sintomi sono 492, i contatti domestici 817, i contatti stretti di casi positivi 801, i positivi in setting scolastico formativo 11, i contatti in ambiente di vita socialità 12. Per 734 casi sono in corso approfondimenti epidemiologico.
Continua, comunque, a scendere nelle Marche il numero dei ricoveri ospedalieri legati al Covid, arrivati nell'ultima giornata a 184, dieci in meno rispetto a ieri. I dati della regione Marche indicano che ci sono stati anche 39 dimessi.
La diminuzione riguarda tutti i tipi di reparti: i pazienti in terapia intensiva sono scesi a 5 (-2), quelli in semi intensiva a 50 (-3), quelli in reparti non intensivi a 129 (-5). L'occupazione dei posti letto nelle intensive è al 2%, in area medica al 17,7%.
Sono otto i decessi legati al Covid nelle ultime 24 ore, che fanno salire il totale a 3.814 dall'inizio della pandemia. Sono morti 5 uomini e 3 donne, di età compresa tra 79 e 100 anni, tutti alle prese con patologie pregresse.
Ci sono 18 persone in osservazione nei pronto soccorso, 119 ospiti nelle strutture territoriali. I positivi alla data di oggi sono 8.109 (tra ricoverati e isolamenti), le persone in quarantena per contatto o isolamento domiciliare perché positive sono 19.543, di cui 577 con sintomi. I dimessi/guariti dall'inizio della pandemia salgono a 414.775.
C’è anche Potenza Picena tra i 416 progetti destinatari del contributo ministeriale per la realizzazione di sistemi di videosorveglianza urbana: la graduatoria, pubblicata all’interno del sito del ministero dell’Interno, conferma l’arrivo di risorse che consentiranno la realizzazione del progetto di videoripresa del “Lungomare Marinai d’Italia” e dei relativi accessi alla spiaggia per un totale di 48.787,80 euro: 17.075,73 euro l’entità del finanziamento statale (35% della somma complessiva) che andrà a completare l’impegno comunale pari a 31.712,07 euro (65% della somma complessiva).
Venti i dispositivi che verranno installati sul lungomare porto potentino: a questi si aggiungeranno tre telecamere di controllo, che saranno invece apposte in prossimità dei principali sottopassi per l’accesso alla spiaggia.
“L’accesso a questi fondi è un risultato importantissimo sul fronte della sicurezza nella nostra città. – commenta il sindaco di Potenza Picena, Noemi Tartabini – Stiamo parlando di un’area, quella del lungomare Marinai d’Italia, completamente sprovvisto di sistemi di videosorveglianza, che negli anni è stato scenario di ripetuti reati e atti vandalici".
"Le telecamere aiuteranno nel contrasto e nella prevenzione garantendo una maggior tranquillità ad abitanti e titolari di attività”. Grande soddisfazione anche da parte del Comando di Polizia Municipale potentino:
“Il nostro è un territorio molto vasto e diversificato – spiega il comandante, Anna Mercuri – e avere delle telecamere in luoghi sensibili è importante per un efficace controllo di tutte le aree. In particolare, il progetto che riguarda il Lungomare include sia telecamere così dette ‘di contesto’, da nord a sud, che telecamere OCR, per il controllo delle targhe agli ingressi dei sottopassaggi di Piazza della Stazione, Villa Serra e Marinozzi, verso l’accesso alla spiaggia”. In seguito alla pubblicazione della graduatoria, il Comune attende la formalizzazione delle risorse ottenute per poter così procedere con l’attuazione del progetto.
Lo scorso lunedì 18 aprile, il giorno del Lunedì dell'Angelo, in Piazza San Pietro a Roma si è tenuto "#Seguimi", l'incontro del Papa con gli adolescenti italiani. All'evento hanno partecipato anche le ragazze delle Comunità Educative per minori Il Melograno e Il Fiordaliso di Morrovalle, gestite dalla Cooperativa PARS.
Una partecipazione resa possibile grazie alla collaborazione con la Parrocchia di San Bartolomeo e la Pastorale Giovanile della Diocesi di Fermo, che per l'occasione hanno creato una vera e propria squadra che ha reso possibile la realizzazione del viaggio. Sono state sei le ragazze tra i 15 e i 18 anni, ospiti delle due Comunità, che hanno preso parte all'incontro, e insieme a loro c'era l'accompagnatore PARS Daniele Sforzini. Un viaggio lungo e pianificato nei minimi particolari.
Partenza al mattino presto in pullman, e mattinata dedicata ad un breve giro turistico nel centro storico di Roma. A seguire la partecipazione ad una catechesi dedicata a tutti i giovani marchigiani. Pranzo poi al sacco nei pressi del Vaticano, e poi tutti in fila per l'ingresso in Piazza San Pietro. Momenti lunghi e stancanti, ma anche un'esperienza costruttiva perché le ragazze hanno potuto imparare il senso dell'attesa.
Quando poi è iniziato l'incontro con Papa Francesco, che è stato preceduto da uno spettacolo a cui ha preso parte anche il celebre cantante Blanco, le ragazze hanno mostrato tutto il loro entusiasmo. Vedere il Papa ha significato molto per le ospiti delle Comunità, che aspettavano questo momento da molto tempo, e che hanno potuto rivivere l'emozione di un incontro così importante dopo due anni di pandemia. Questo infatti è stata la prima uscita organizzata dalle Comunità di Morrovalle in un contesto con così tante persone.
Dopo la cena la ripartenza verso casa, con nel cuore tanta emozione. «Vogliamo ringraziare prima di tutti la Parrocchia San Bartolomeo di Morrovalle e la Pastorale Giovanile per aver reso possibile la nostra partecipazione - ha dichiarato Daniele Sforzini -. Questo incontro è stato molto importante per le ragazze, che vengono da situazioni difficili. Nel suo discorso il Papa ha detto che il buio ci mette in crisi, e che le crisi vanno illuminate per essere vinte. Queste ragazze ne sono l'esempio. Vivono quotidianamente la fatica dello stare in Comunità, ma affrontano con coraggio ogni giorno per vincere le loro paure».
“Ci aspettiamo dal governo, che insieme alle sanzioni, le quali sono utili da una parte, dall'altra delle azioni di supporto alle nostre imprese e alla nostra economia, che non possono sopportare da sole questa ennesima fase di difficoltà". Lo ha detto, ieri, il presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli, parlando a "L'Economia d'Italia", evento organizzato dal Corriere della Sera nella sede di Confindustria Marche ad Ancona.
Parlando della crisi legata al conflitto in Ucraina, il governatore ha invocato un intervento del governo e dell'Europa a sostegno delle imprese gravate dalla pandemia, dai rincari energetici e di materie prime ed ora anche dalle sanzioni e dal blocco dell'export verso la Russia e l'Ucraina.
"La programmazione europea e il Pnrr sono strumenti importanti - ha osservato - ma in questo momento non sono gli strumenti che desideriamo vedere come risolutivi, perché sono strumenti di programmazione e di emergenza per il Covid" accanto a questi "l'Europa deve aprire un provvedimento a supporto di chi maggiormente subisce le sanzioni".
"Dobbiamo essere vicini non solo agli imprenditori, che lo meritano - ha insistito - ma a intere filiere che rappresentano la ricchezza e che sono la forza della nostra occupazione, che rappresentano il futuro del nostro territorio, perché se venisse penalizzato ulteriormente noi perderemmo competitività e, tra il sisma e lo spopolamento che viviamo, diventa un problema veramente molto rilevante".
“Nel Consiglio Comunale, del 12 aprile scorso, è stato approvato all’unanimità il primo PSR - Programma Straordinario di Ricostruzione - in cui sono state definite le regole generali per l’opera di ricostruzione post sisma, che vede interessato il Comune. Questa fase ha coinvolto la zona del centro storico, di Borgo San Giovanni e di Borgo Sant’Antonio: le parti più danneggiate della città”. Lo rende noto l’amministrazione comunale di Visso
“Si è giunti a questo primo fondamentale traguardo grazie ad un intenso lavoro di concertazione che ha visto coinvolte diverse parti: l'Amministrazione Comunale di Visso, i suoi tecnici con i responsabili geometra Dario Morosi e Ingegner Cristiano Farroni, l’architetto Marinelli dell’Università Politecnica delle Marche con il suo staff al quale è stato commissionato il difficile lavoro di supporto tecnico e scientifico per la redazione del PSR stesso, gli uffici del Commissario straordinario alla ricostruzione e gli uffici speciali dell’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione Marche. L’impegno profuso è stato enorme, anche in considerazione di una legislazione in materia in continua evoluzione (non ultima l’Ordinanza Speciale numeri 26 del 13.8.2021)”.
“Sono stati organizzati numerosi gruppi di lavoro tra tecnici e privati cittadini, spesso on line - causa emergenza pandemica – con tutte le difficoltà del caso. Molte sono state le verifiche dei danni nel Centro Storico e nelle zone rosse, continui sono stati gli incontri con i tecnici progettisti degli interventi per giungere ad una concertazione e ad un bilanciamento degli interessi tra pubblico e privato”. “Numerosi sono stati i sopralluoghi tecnici svolti insieme alla Politecnica delle Marche, l'USR della Regione Marche, alla Struttura del sub Commissario ingegner Loffredo e alla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio delle Marche”.
“Molti i suggerimenti, le osservazioni e le istanze pervenute dai cittadini - anche grazie all’utilizzo di un indirizzo email dedicato - a cui si è cercato quanto più possibile di dar seguito. Nello specifico – spiega il Comune - i punti fondamentali trattati nel primo PSR approvato sono stati i seguenti: le norme generali inerenti la conformità degli interventi edilizi, l’individuazione degli aggregati, l’esame dello stato dei lavori delle opere pubbliche in corso di progettazione e l’esame degli interventi previsti dall’ordinanza speciale dello scorso anno”.
“Molto ampia, inoltre, la discussione sull’ipotesi di realizzare una viabilità di accesso a Visso (entrando da Borgo Sant’Antonio) più sicura di quella ad oggi esistente; si è poi parlato della valorizzazione di elementi storici ed architettonici presenti nel centro sctorico di Visso e nelle frazioni Villa Sant'Antonio e Borgo San Giovanni, attraverso miglioramenti urbanistici finalizzati alla sicurezza di strade e vie di fuga”.
“Nel Consiglio è stato inoltre evidenziato l’impegno dell’Amministrazione Comunale per recuperare la parte del centro storico di Piazza San Francesco, che comprende la chiesa omonima, la sede del Parco nazionale dei Monti Sibillini, il convento suore del divino Amore ed un’ulteriore chiesa di proprietà della curia, oltre a diverse altre storiche abitazioni; il Comune stesso è soggetto attuatore degli interventi, anche per gli altri enti e soggetti pubblici e privati coinvolti”.
“Ancora, ulteriore tema di discussione è stata la futura riconversione dei quasi dieci ettari di territorio comunale - anche in termini di copertura finanziaria - ora occupato dalle strutture emergenziali (sorte a seguito del sisma) tra cui i villaggi Sae, i centri aggregativi e commerciali, i vari servizi sociali e le strutture operate dai privati. A tal proposito si sta valutando di mantenerne in vita una parte di esse (magari destinandole ad altro uso) e di ripristinarne un’altra parte operando - ove possibile- interventi di recupero ambientale".
"Gli scenari che si presenteranno sono molteplici e prevedono quindi future discussioni, sia consiliari che a confronto con la cittadinanza, per giungere ad un risultato quanto più possibile condiviso. Come già detto, questo è il primo Programma Straordinario di Ricostruzione e il lavoro continuerà spedito: nelle prossime settimane seguiranno aggiornamenti ed integrazioni che riguarderanno anche le frazioni di Croce e Aschio”.
“Corre obbligo ringraziare tutti coloro che hanno permesso di raggiungere questo grande risultato, grazie anche – e lo ripetiamo – al voto unanime dei consiglieri di maggioranza e di opposizione. Continueremo con rinnovata energia la nostra opera con l’unico intento di riportare all’antico splendore la nostra città”.
Arriva la proroga dell’accensione degli impianti di riscaldamento a Macerata.
“A causa dell’abbassamento dei valori termici registrati nei giorni scorsi e della previsione del persistere di tali condizioni meteorologiche anche nei giorni a venire – si legge in una nota del Comune - il sindaco Sandro Parcaroli ha firmato un’ordinanza relativa alla proroga dell’accensione degli impianti di riscaldamento sul territorio comunale con decorrenza immediata e fino al 30 aprile per un massimo di 12 ore giornaliere”.
Nelle Marche prosegue la discesa del tasso di incidenza che arriva sotto 700, per l'esattezza 654,59 su 100mila abitanti (ieri era 773,08) a fronte di 877 nuovi positivi nelle ultime 24 ore, pari al 41,5% dei 2.112 tamponi diagnostici analizzati su 2.2437 tamponi totali.
La provincia di Ancona ha registrato 231 casi, seguita da quella di Ascoli Piceno con 188, Pesaro Urbino con 155, Macerata con 151, Fermo con 107, oltre a 45 casi fuori regione. Le fasce di età in cui il contagio circola maggiormente sono 25-44 anni con 277 casi, e 45-59 anni con 253, seguite da 60-69 anni con 100.
Le persone sintomatiche sono 239, i contatti stretti di casi positivi 221, i contatti domestici 208, i positivi in ambito scolastico formativo, 9 contatti in ambiente di vita socialità, mentre per 182 casi sono in corso approfondimenti epidemiologici.
Nell'ultima giornata sono stati registrati sette decessi, cinque donne e due uomini: nell'Anconetano, una 75enne e una 92enne di Jesi, una 86enne di Serra San Quirico, una 82enne di Filottrano, un 85enne di Ostra Vetere, una 81enne di Falconara Marittima; nel Maceratese, un 62enne di Tolentino. Il totale di vittime nelle Marche sale a 3.806.
Operativo il nuovo sportello bancomat evoluto di Intesa Sanpaolo in piazza Vittorio Veneto, a Valfornace. Nel nuovo punto operativo, oltre ai prelievi, è possibile accedere in modo semplice, veloce e sicuro ai versamenti in contanti, a un’ampia gamma di operazioni di pagamento - come bollette, carte prepagate, ricariche telefoniche - e a servizi come bonifici e Mav.
A disposizione della clientela c'è la vicina filiale di Pieve Torina, sotto la cui gestione ricade l’Mta di Valfornace. "Nell’ottica della riorganizzazione degli sportelli sull’intero territorio nazionale Intesa Sanpaolo ha ritenuto di riservare un'attenzione peculiare alle aree montante nell’ambito del cratere sismico con l’installazione di un nuovo bancomat evoluto in località Valfornace e mantenendo quello già operativo in località Fiastra", si legge in una nota dei vertici di Intesa Sanpaolo.