Sanità: così è se vi pare...
A distanza di pochi giorni dalla conferenza stampa in cui il presidente ed assessore alla salute della regione Marche, Ceriscioli, annunciava mirabolanti azioni per migliorare il servizio, registriamo alcune notizie tra il comico, il preoccupato ed il drammatico. Ce n’è per tutti i gusti. Ma partiamo da quella comica. Una signora di Jesi in stato interessante, si reca nel locale ospedale per effettuare una ecografia di routine. Tutto va bene, fino a quando va alla cassa e si vede raddoppiata la normale parcella perché in grembo ha due gemelli. Chiede spiegazioni, che nessuno riesce a darle. Il caso finisce sulla stampa ed il direttore dell’area vasta, sollecitato dall’assessorato competente, passa il dossier al direttore di zona che, a sua volta, lo gira agli uffici. Dopo lunga ed articolata indagine, attraverso una nota infarcita da tante supercazzole, il gotha della sanità marchigiana stabilisce inequivocabilmente che qualcosa non ha funzionato. Lì per lì e su due piedi, lo avevo sospettato pure io, ma vuoi mettere avere il conforto ed il supporto della scienza?? In attesa di futuri ed illuminanti sviluppi, non sarebbe male che questi manager della salute inviassero alla signora il giusto rimborso, unitamente ad una lettera di scuse.
La dottoressa Lucia Torracca, primaria di cardiochirurgia all’ospedale di Torrette (una con un curriculum lungo sei pagine), sbatte la porta e se ne va per altri lidi. In un’ intervista denuncia mancati investimenti in tecnologie e scarse risorse umane a disposizione di una specializzazione unica nella regione Marche. Non solo nessuno dice bai, ma dalle parole della luminare trapela quasi una certa insofferenza della politica nei suoi confronti. E siccome stiamo parlando di cardiochirurgia e non dei calli ai piedi, mi auguro che la replica del presidente Ceriscioli sia puntuale e circostanziata. Non solo a parole, ma soprattutto con azioni immediate e concrete.
Quanto all’area vasta di Macerata sembra che si profilino nubi all’orizzonte a forma di forbice. Il neo direttore Maccioni sta già prendendo le misure per una campagna di comunicazione che sia meno dolorosa possibile. Al poveretto è stato affidato un compito ingrato ed ai limiti della possibilità. Fare cioè in pochissimi mesi quanto non è stato fatto in tantissimi anni. Finito il tempo delle campagne elettorali in cui anche il più improbabile aspirante politico prometteva di erigere nuovi ospedali per ogni dove, è giunto quello di fare i conti con la realtà vera. Si parla di cinque o sei milioni di euro di tagli. Poco meno di un bombardamento a tappeto. Ne vedremo delle belle.
Se a Macerata grandina, nel fermano, viceversa, splende un sole raggiante. Il primo atto dell’assessore al bilancio regionale Cesetti (combinazione vuole che sia proprio di quelle parti) è stato quello di annunciare che a Fermo si costruirà un nuovo ospedale e la regione Marche contribuirà per 31 milioni. Premesso che a pensar male si fa peccato, sono però sicuro che nel profluvio di parole, promesse ed auspici propri delle dinamiche politiche, quello dell’ospedale di Fermo sia una sicurezza scolpita sulla pietra. In una giunta regionale composta da neofiti, apprendisti e carneadi, l’unico – per esperienza e competenza – che può arginare l’esuberante comportamento del presidente Ceriscioli è proprio lo stesso Cesetti. Tenerselo buono per cinque anni val bene un ospedale. Così è se vi pare…
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