San Severino si ferma per rendere omaggio al maestro compositore Valentino Valentini Puccitelli a sei anni dalla scomparsa
La Città di San Severino Marche e la famiglia Valentini Puccitelli sabato (28 giugno) ricorderanno con una messa commemorativa la memoria di Valentino Valentini Puccitelli a sei anni dalla scomparsa avvenuta a Roma il 28 giugno 2019. La cerimonia si terrà alle ore 18.30 nella chiesa di San Giuseppe, in piazza Del Popolo.
Durante la santa messa, che sarà celebrata da don Aldo Romagnoli, si potranno ascoltare alcune tra le sue più toccanti composizioni organistiche – “Padre Nostro”, “Adagio”, “Ave Maria”, “Agnus Dei” – eseguite dal maestro Luca Verdicchio, interprete d’eccezione dell’opera del maestro Puccitelli.
Compositore e poeta settempedano, da sempre legato profondamente alle radici locali, Valentino Valentini Puccitelli era nato da una famiglia di artisti: figlio del tenore Antonio Valentini Puccitelli e nipote dell’aiuto-regista Marcello Parteguelfa.
Le sue opere spaziavano dalla canzone popolare romana (“Roma testimone”, “Er Teverone”) alla canzone napoletana (‘A fenestella). Autore del celebre “Sanseverinno”, inno con il quale ha voluto rendere omaggio alla sua città, viene ricordato anche per aver voluto donare al Comune, per il tramite della sua famiglia, una raccolta di spartiti e un supporto musicale con le incisioni originali.
Nel Sanseverinno da lui musicato c’era tutto l’amore per la città che egli rese ancor più struggente grazie alle sue note: “Vivi, vivi, bella città, dai sette castelli, le torri e le porte e l’antica fonte con sette cannelle e la grande piazza. Vivi, vivi, bella città, dai tetti anneriti, dai vicoli stretti, le chiese silenti, le case nascoste e la grande piazza. O mia bella, bella città! O mia bella, o mia bella, o mia bella città”.
La celebrazione che verrà dedicata al maestro Puccitelli assume valore simbolico non solo come tributo a un grande artista contemporaneo, ma anche come momento di affermazione culturale per San Severino Marche. La sua musica, profondamente radicata nelle tradizioni della città, rappresenta un ponte tra passato e futuro, in grado di rinnovare l’orgoglio collettivo e il senso di comunità.
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