Gioco online e scommesse, la Manovra 2025 riscrive le regole
Il governo accelera sulla riforma del settore giochi. La Manovra Finanziaria 2025 interviene con decisione sul comparto delle scommesse e dei casinò online, tracciando un nuovo equilibrio tra esigenze economiche e priorità sociali. Le principali novità? Proroga delle concessioni, riassetto dei fondi per la lotta alla ludopatia, nuove proiezioni di gettito e una virata strategica verso l’online.
Partiamo quindi dalle concessioni, che riguardano scommesse, bingo e apparecchi da intrattenimento, in scadenza il 31 dicembre 2024 e prorogate di due anni. Si tratta di una misura transitoria, assicurano da fonti vicine al Ministero dell’Economia e delle Finanze, in attesa di una riforma complessiva del regime concessorio, che punta a garantire continuità operativa agli operatori del settore. La decisione fotografa la necessità di tempi più lunghi per completare il riordino normativo avviato con la legge delega fiscale del 2023.
Uno degli interventi più controversi è l’abolizione del Fondo da 50 milioni annui destinato alla prevenzione e alla cura del disturbo da gioco d’azzardo. Al suo posto nasce un nuovo Fondo per le dipendenze croniche, che mette a disposizione 94 milioni di euro all’anno. Tuttavia, solo il 34,25%, che tradotto in dato economico vuol dire poco più di 32 milioni, sarà effettivamente riservato alla ludopatia. Il resto sarà distribuito su ambiti diversi, come le dipendenze da sostanze, alcol e uso compulsivo di tecnologia. In termini pratici, il budget specificamente destinato al gioco patologico cala di quasi 20 milioni.
Una scelta che ha sollevato critiche tra le associazioni del settore sanitario e sociale, che temono un indebolimento degli interventi territoriali. “I provvedimenti presenti in questa manovra sembrano confermare la subordinazione dei governi agli interessi della lobby dell’azzardo, senza curarsi dei diritti e delle esigenze dei cittadini ma nemmeno degli interessi dello Stato”, hanno spiegato portavoce e attivisti di associazioni che si occupano di tutela dei giocatori con ludopatia.
Da un lato meno fondi per la prevenzione, dall’altro però risultano più entrate. Nel Documento Programmatico di Bilancio inviato a Bruxelles, l’esecutivo prevede di incassare circa 4 miliardi di euro nel 2025 grazie alla riforma del comparto giochi. Una cifra che rappresenta lo 0,2% del PIL e che include anche le modifiche alle licenze, ai servizi finanziari e alle polizze assicurative. Il gioco, così facendo, diventa uno degli strumenti principali per sostenere il bilancio statale. E la voce più rilevante continua a essere quella dell’iGaming, che nel 2024 ha raggiunto un volume complessivo di quasi 160 miliardi di euro, con una crescita del 9% rispetto all’anno precedente. Più della metà dei giocatori (56,4%) utilizza casinò online italiani autorizzati ADM, confermando la progressiva migrazione verso la rete di milioni di utenti del settore terrestre. Uno spostamento che però solleva nuove sfide in termini di controllo, prevenzione e regolamentazione.
Ultima novità, ultima polemica: la manovra cancella anche l’Osservatorio nazionale sul gioco d’azzardo, istituito per monitorare il fenomeno e coordinare le politiche di contrasto alla dipendenza. Una soppressione che lascia un vuoto di governance proprio mentre il settore affronta trasformazioni profonde. Un nuovo quadro normativo del gioco pubblico in Italia che aveva l’obiettivo di ottimizzare le entrate fiscali e posticipare la questione delle concessioni. Un nuovo quadro normativo che però dimentica le tutele e la prevenzione, mettendo tutto in secondo piano.
Post collegati

Sarnano, i vandali arrivano prima del taglio del nastro: danneggiati i campi da tennis, apertura posticipata

Commenti