Covid-19, Sciapichetti sui vaccini: "Corsia prioritaria per i disabili, lo chiedono le famiglie"
"Nella campagna di vaccinazione appena avviata, è necessario prevedere una corsia prioritaria per i disabili, per chi li assiste e le loro famiglie, perché sono i soggetti più vulnerabili. In particolare per le persone con disabilità motorie, con disturbi dello spettro autistico, disabilità intellettiva o sensoriale, o problematiche psichiatriche e comportamentali, o non autosufficienti con necessità di supporto". È quanto afferma il segretario del Circolo culturale Aldo Moro di Macerata ed ex assessore regionale Angelo Sciapichetti.
"Sono le categorie più esposte al contagio - sottolinea Sciapichetti - per la difficoltà nell'uso dei dispositivi di protezione e nel rispetto del distanziamento e perché sono stati, necessariamente e giustamente, esentati dall'obbligo normativo di indossare la mascherina per le particolari condizioni fisiche e psichiche che vivono e per la necessità di assistenza per alimentarsi e per le altre esigenze quotidiane. E' giusto e necessario quindi prevedere per loro una corsia dedicata così come stanno chiedendo da tempo tante associazioni, preoccupate dal fatto che nel calendario vaccinale stilato non è ben chiaro a quale fase appartengano i soggetti disabili".
"Occorre farlo da subito anche per tranquillizzare le famiglie, definire le modalità, i tempi e il personale necessario per la somministrazione, che dovrà, ovviamente, avvenire insieme alle persone che li assistono. È importante che questi soggetti vengano sottoposti al vaccino nella prima fase appena avviata o quanto meno all'inizio della seconda fase" aggiunge Sciapichetti.
È stata presentata a tale proposito, dai Consigliere regionali del Pd Andrea Biancani, Maurizio Mangialardi, Antonio Mastrovincenzo e Michela Vitri una interrogazione che domani mattina verrà discussa in Consiglio regionale.
"Su questi argomenti è necessario il massimo di unità da parte di tutte le forze politiche e speriamo venga approvata anche in considerazione del fatto che questo percorso dedicato non dovrebbe richiedere uno stravolgimento del programma di vaccinazione in corso, in considerazione del fatto che non coinvolge un numero molto elevato di persone" conclude l'ex assessore regionale.
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