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Civitanova, Villaggio Digitale ci insegna come gestire l'informazione sanitaria sul web

Civitanova, Villaggio Digitale ci insegna come gestire l'informazione sanitaria sul web

“Non esistono sul web ricerche accurate e precise di informazioni sanitarie, per questo torniamo ad affidarci alle figure mediche di prossimità o, perché no, anche alla telemedicina, ma stiamo lontani dal fai da te sui social”. Questo è il messaggio centrale di Andrea Foglia, vicepresidente dell’associazione Red rete educazione digitale, che ha tenuto venerdì pomeriggio, nella sala del Banco Marchigiano, un incontro sull’informazione sanitaria a Civitanova Marche.

Tante le persone presenti alla terza tappa del Villaggio Digitale, festival promosso da Red e Unitre Civitanova, con il sostegno della città di Civitanova Marche, che ha visto ospite anche l’ex rettore dell’Università di Camerino Flavio Corradini, Professore Ordinario di Informatica presso lo stesso Ateneo.

“Molti cittadini mostrano un vero e proprio comportamento patologico dettato dall’ansia per la malattia e da preoccupazione per il proprio stato di salute – ha spiegato Foglia - condizione di paura che induce alla ricerca in rete per una autodiagnosi dei propri sintomi o per una soluzione terapeutica. Poche volte sono procedure appropriate, anzi spesso alimentano le preoccupazioni presenti e ne fanno nascere di nuove. Per questa ragione non affidiamoci alle ricerche online. I professionisti della salute di fiducia, in particolare in presenza, devono ridiventare nuovamente i nostri punti di riferimento”.

Importante è stata la risposta del pubblico, tanti anche i medici intervenuti e operatori del settore.

Durante l’incontro, Foglia ha cercato di evidenziare la difficoltà, o per meglio dire l’impossibilità per l’utente medio della rete di intercettare le informazioni mediche rilevanti da tenere in considerazione, per tutto il “rumore” che c’è nella rete. Negli ultimi anni, internet e i social media hanno radicalmente modificato il modo in cui i cittadini comuni cercano informazioni sulla propria salute e sulla salute dei propri cari. Fino a un paio di decenni fa il proprio medico di fiducia era l’unica fonte di notizie, scelte e indicazioni sulla salute. Oggi i social sono spesso i primi luoghi dove la maggior parte delle persone cerca di orientarsi su diversi problemi sanitari. E questo è un grosso problema. Con il crescere dell’interesse degli utenti, è cresciuta inevitabilmente anche la quantità di contenuti in circolazione. Una vera sovrabbondanza di informazioni, da rendere impossibile una ricerca ben fatta.

 E quindi se non è possibile per l’utente medio riuscire ad avere delle risposte “giuste” da Google, dalla rete, peggio ancora dai social, come ci si può informare sulla propria salute? Bisogna tornare ad affidarsi a persone, figure professionali che hanno fatto della ricerca la propria missione, a figure mediche di riferimento e di fiducia. Questo non significa non dover mai chiedere un secondo parere, significa fidarsi di persone esperte, dedicate e competenti. Se proprio si vuole usare la rete allora si devono fare due semplici azioni: selezionare notizie o informazioni ricavate in siti istituzionali o di società scientifiche riconosciute. Oppure, con la massima apertura mentale, patrimonio di pochi, operare falsificando la propria convinzione o tesi.

“Non è bene cercare prove scientifiche, quindi informazioni, che sostengano la mia idea, il mio pensiero, la mia convinzione, ma è più corretto cercare prove che la contraddicano; quindi, che la falsifichino – ha sottolineato Foglia. “Sono convinto della bontà della medicina alternativa? Cercherò di tutto in rete per abbattere, indebolire la mia convinzione. Perché ogni essere umano possiede due grandi fragilità: “l’appartenenza tribale” a qualcosa e “l’assimilazione faziosa” di notizie a conferma della propria giusta, più corretta posizione. Il resto viene fatto dagli algoritmi”.

Soddisfazione per la bella conferenza è stata espressa dal presidente unitre Marisa Castagna: “Siamo ormai travolti dalla tecnologia informatica, dai social, dalle fake news del dottor Google, tutti noi almeno una volta abbiamo usato mezzi informatici per risolvere o saperne di più sulla nostra salute nel più breve tempo possibile. Ringrazio il dottor Andrea Foglia che ha così bene illustrato quanto può essere dannoso al nostro sistema psicologico esporre un problema di salute al nostro Dottor Google. Questo ci fa riflettere come comportarci quando abbiamo un problema, forse tutti noi dobbiamo incominciare a fidarci di più dei professionisti, fidarci di più dei nostri medici, fidarci di più nelle persone che dedicano la loro vita alla ricerca”.

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